Autore Topic: Il martirologio di Giulia Cecchettin  (Letto 9860 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #30 il: Novembre 20, 2023, 23:03:30 pm »
Ma...
Magari fosse Satana.
Bho io ci vedo il deterioramento di un processo iniziato tempo fa.
Ora però stiamo raggiungendo livelli da regime.
Che poi lei sia satanista, bho probabile.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Vicus

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #31 il: Novembre 20, 2023, 23:25:58 pm »
E' una storia semplice, tutto chiaro, caso chiuso. Però filtra una certa puzza di zolfo, specialmente dall'atteggiamento apparentemente privo di cordoglio della sorella (anche a prescindere dia riferimenti satanici su cui nessun cronista sembra trovare da ridire).

Sembra molto diversa da Giulia, magari c'erano attriti o altro che non conosciamo a parte la differenza nell'abbigliamento? Chissà
« Ultima modifica: Novembre 21, 2023, 23:12:05 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #32 il: Novembre 21, 2023, 09:15:08 am »
La causa è l'incapacità o la non volontà, di osservare le cause in profondità. E se qualcuno prova ad analizzare le cause, viene addirittura criticato ed accusato di giustificare l'assassino. Ma analizzare e giustificare, sono due cose nettamente diverse. Finchè si continuerà a dire che la colpa è solo degli uomini violenti, il problema non si risolverà mai. Tra l'altro questi omicidi ci sono sempre stati, e sono persino in diminuzione.

Il problema principale, è che non esistono i reati morali. Una donna quindi, può fare letteralmente ciò che le pare a un uomo. Può ingannarlo, tradirlo, sbeffeggiarlo e prenderlo in giro, distruggerlo emotivamente, ridurre la sua mente a un cumulo di macerie, e farla sempre franca, senza che nessuno la punisca mai, e senza che l'uomo possa difendersi in nessun modo. Quindi, chi soffre le pene dell'inferno, e non percepisce nessuna giustizia in questa società, e si sente vittima di una terribile ingiustizia, se non è sufficientemente saggio e forte, rischia di farsi giustizia da sè.

Pensare che queste donne uccise, siano delle assolute vittime innocenti che nulla avevano fatto di male, nella stragrande maggioranza dei casi, è totalmente falso. Lo sanno bene tutti gli psicologi, che quasi sempre, nelle coppie le responsabilità e i disturbi psicologici, sono spesso di entrambi ("per fare un fosso ci vogliono due rive" recita il proverbio). C'è modo e modo di lasciare un uomo. Puoi essere schifosamente egoista e disumana, e farlo soffrire come un cane, o puoi pensare anche al suo bene, dimostrando che hai a cuore anche la sua vita, e non solo la tua. Se dimostri empatia, difficilmente le cose vanno in questo modo. Senza contare il fatto, che ormai sono sempre e solo le donne a lasciare e a interrompere le relazioni, spesso anche per futilissimi motivi, o addirittura anche senza alcun motivo. E lo sappiamo bene tutti. La totale assenza di empatia femminile, che spesso si riscontra, produce queste mostruosità.

Se compi il male, prima o poi ti ritorna indietro. In un modo o nell'altro. Chiamalo karma, chiamala provvidenza, chiamala legge di causa-effetto, chiamala legge di azione e reazione. Sono leggi cosmiche, universali, che valgono sempre. Se non l'avesse uccisa lui, ne avrebbe pagato le conseguenze in altri modi, o l'avrebbe uccisa qualcun'altro, dopo aver ricevuto lo stesso trattamento poco empatico.

Dire che la colpa è solo ed unicamente degli uomini, e guardare solo l'ultima azione finale, senza considerare tutta la storia e tutto ciò che è successo prima, non solo è illogico e disonesto, ma è anche molto stupido, perchè impedisce di risolvere il problema ed evitare che queste atrocità si ripetano.

Le donne non riescono a dissociare la descrizione dalla presa di posizione. Così fan gli emotivi
Odio il femminismo perché amo le donne

Offline Red-

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #33 il: Novembre 21, 2023, 12:20:34 pm »
Tra l'altro, solo come nota a margine, dai dati ufficiali in Italia da inizio anno al 21 novembre 2023 si sono registrati 106 cosiddetti "femminicidi"; mentre solo sino a luglio 2023, le morti sul lavoro (escluse quelle in itinere) sono state 450 (25 le donne).
Quasi 5 volte tanto rispetto ai "femminicidi". (Difficile vedere una logica in tutta questa differenza "di propaganda", se non si pensa a ragioni altre)

Fonti:
https://www.money.it/quanti-femminicidi-italia-2023-numeri-europa-mondo

https://finanza.lastampa.it/News/2023/08/31/morti-sul-lavoro-559-vittime-nei-primi-7-mesi-2023-media-di-80-vittime-al-mese/MTczXzIwMjMtMDgtMzFfVExC
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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #34 il: Novembre 21, 2023, 12:47:00 pm »


C'è bisogno di aggiungere altro?

Offline Vicus

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #35 il: Novembre 21, 2023, 13:16:49 pm »
Sì: che i suicidi maschili a seguito di rovina da divorzio sono almeno il doppio dei femminicidi ma non frega niente a nessuno.
Da rilevare anche che i cd. femminicidi sono spesso commessi da rappresentanti delle forze dell'ordine, che (almeno in teoria) non sono certo noti per impulsività e tendenza a delinquere. Ciò oltre a suscitare orrore spalanca abissi di domande sulla giustizia italiana, sulla serietà di certa propaganda e iniziative puramente ideologiche
« Ultima modifica: Novembre 21, 2023, 23:13:07 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #36 il: Novembre 21, 2023, 13:58:56 pm »
Il "caso Giulia Cecchettin" e la criminalizzazione del genere maschile che ha scatenato sta già dando i suoi frutti: il cantante Piero Pelù ha appena dichiarato: "Mi vergogno di essere uomo. Noi maschi siamo tutti da rifare". Come volevasi dimostare!

Non ci arrivi a quei livelli se non sei un servo del potere.
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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #37 il: Novembre 21, 2023, 13:59:52 pm »
E in più c'è da dire che MAI ho visto nella televisione e nei giornali vomitare tanto odio e tanto disprezzo nei confronti di un assassino. Intendiamoci bene a scanso di equivoci: se lo merita tutto. Ma certamente si merita lo stesso odio e disprezzo pure Totò Riina e Mattia Messina Denaro i quali hanno ordinato l'uccisione e persino ucciso con le loro mani tante più persone. Ma essendo loro tutte o quasi di sesso maschile non hanno suscitato tante e tali emozioni (abilmente alimentate dai media nazionali). Inoltre la vittima era perfetta per suscitare emozioni di compassione per lei come di odio feroce per il suo assassino: era giovane, buona (così almeno l'hanno descritta), in procinto di laurearsi e quindi di diventare una "donna di successo" (anche se non è detto che chi si laurea dopo ottiene il successo, perlomeno in Italia, comunque soprassediamo). Esattamente il prototipo della vittima IDEALE dei "femminicidi" per la nostra narrazione femminista dominante: la donna giovane che SA quello che vuole, che riesce nello studio e quindi nella carriera (le due cose devono essere consequenziali) che prende e lascia con disinvoltura e (perchè no?) prende anche in giro i maschietti che incontrano (che se lo meritano di certo) i quali devono farsene una ragione. Invece quello "stronzo" cosa fa? Si vendica. La uccide. Si dice: "Gli uomini NON ACCETTANO di essere lasciati". Le donne invece lo accettano? C'è da giurarci che l'accoglienza che Filippo Turetta avrà in Italia e nelle carceri sarà pessima. Dovranno metterlo in una cella di sicurezza se vogliono evitare che venga linciato, questo è certo. Però io sono sicuro anche di un altra cosa: in carcere si potrà consolare leggendo e rileggendo le lettere di amore che tante donne e ragazze gli scriveranno, come sempre capita a questi soggetti ( è capitatao persino a Izzo, l'assassino e lo stupratore del Circeo), Capiterà anche a Filippo Turetta. Con grande fastidio e indignazione delle femministe nostrane che non sanno o fanno finta di non sapere e non capire che la cosiddetta "cultura patriarcale" è condivisa ancora e anche da tante donne e ragazze che sentiranno il fascino irresistibile del "bello e dannato" e gli scriveranno in carcere. Unìaltra cosa che le nostre femministe non sanno o fanno finta di non sapere e di non capire è che il delitti di sangue hanno sempre una loro cupa grandezza ed esercitano sempre una loro cupa attrazione soprattutto sulle donne che hanno sempre subito il fascino del delinquente disposto a sfidare le regole e le convenzioni sociali e che paga in prima persona. Tante di loro gli scriveranno mandandogli le loro foto in carcere. E' già successo. E succederà ancora. Vogliamo scommettere? 

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #38 il: Novembre 21, 2023, 14:08:52 pm »
Non ci arrivi a quei livelli se non sei un servo del potere.

E da servo del potere fai quello che il potere ti ordina. Se il potere ti ordina di dire di vergognarti di essere uomo o ti fa capire che avrebbe piacere che tu dichiarassi di vergognarti di essere uomo, tu parli come Garibaldi dopo la battaglia di Bezzecca: " Ho ricevuto il dispaccio n° 1073. Obbedisco!". Solo che Garibaldi la battaglia di Bezzecca l'aveva vinta. Pelù al massimo potrebbe vincere il Festival di Sanremo. Però non vince neppure quello.

Offline Vicus

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #39 il: Novembre 21, 2023, 14:19:52 pm »
E in più c'è da dire che MAI ho visto nella televisione e nei giornali vomitare tanto odio e tanto disprezzo nei confronti di un assassino. Intendiamoci bene a scanso di equivoci: se lo merita tutto. Ma certamente si merita lo stesso odio e disprezzo pure Totò Riina e Mattia Messina Denaro i quali hanno ordinato l'uccisione e persino ucciso con le loro mani tante più persone. Ma essendo loro tutte o quasi di sesso maschile non hanno suscitato tante e tali emozioni (abilmente alimentate dai media nazionali). Inoltre la vittima era perfetta per suscitare emozioni di compassione per lei come di odio feroce per il suo assassino: era giovane, buona (così almeno l'hanno descritta), in procinto di laurearsi e quindi di diventare una "donna di successo" (anche se non è detto che chi si laurea dopo ottiene il successo, perlomeno in Italia, comunque soprassediamo). Esattamente il prototipo della vittima IDEALE dei "femminicidi" per la nostra narrazione femminista dominante: la donna giovane che SA quello che vuole, che riesce nello studio e quindi nella carriera (le due cose devono essere consequenziali) che prende e lascia con disinvoltura e (perchè no?) prende anche in giro i maschietti che incontrano (che se lo meritano di certo) i quali devono farsene una ragione. Invece quello "stronzo" cosa fa? Si vendica. La uccide. Si dice: "Gli uomini NON ACCETTANO di essere lasciati". Le donne invece lo accettano? C'è da giurarci che l'accoglienza che Filippo Turetta avrà in Italia e nelle carceri sarà pessima. Dovranno metterlo in una cella di sicurezza se vogliono evitare che venga linciato, questo è certo. Però io sono sicuro anche di un altra cosa: in carcere si potrà consolare leggendo e rileggendo le lettere di amore che tante donne e ragazze gli scriveranno, come sempre capita a questi soggetti ( è capitatao persino a Izzo, l'assassino e lo stupratore del Circeo), Capiterà anche a Filippo Turetta. Con grande fastidio e indignazione delle femministe nostrane che non sanno o fanno finta di non sapere e non capire che la cosiddetta "cultura patriarcale" è condivisa ancora e anche da tante donne e ragazze che sentiranno il fascino irresistibile del "bello e dannato" e gli scriveranno in carcere. Unìaltra cosa che le nostre femministe non sanno o fanno finta di non sapere e di non capire è che il delitti di sangue hanno sempre una loro cupa grandezza ed esercitano sempre una loro cupa attrazione soprattutto sulle donne che hanno sempre subito il fascino del delinquente disposto a sfidare le regole e le convenzioni sociali e che paga in prima persona. Tante di loro gli scriveranno mandandogli le loro foto in carcere. E' già successo. E succederà ancora. Vogliamo scommettere?
Scommessa vinta. Secondo me sposerà una giornalista o la sua psicologa (fatti realmente accaduti).
In altre epoche le donne non subivano il fascino del delinquente, è un segno dei tempi.
A Garibaldi* preferisco il cantante, almeno non pretende di essere un eroe

* Sappiamo come "vinceva" le battaglie, Anita era una p. e lui portava i capelli lunghi per nascondere l'orecchio che gli avevano tagliato perché era un volgare rubagalline
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #40 il: Novembre 21, 2023, 14:59:32 pm »
A Garibaldi* preferisco il cantante, almeno non pretende di essere un eroe

* Sappiamo come "vinceva" le battaglie, Anita era una p. e lui portava i capelli lunghi per nascondere l'orecchio che gli avevano tagliato perché era un volgare rubagalline
Tu mi sembri Francesco Battiato che cantava: "A Vivaldi preferisco l'uva passa che mi dà più calorie". Garibaldi eroe lo hanno fatto gli altri. E comunque, a rischiare il culo e il collo (se lo catturavano finiva impiccato, questo è certo, con grande gioia di Cavour che non vedeva l'ora di levarselo dai piedi) per conquistare il Regno di Napoli c'è andato lui e non l'esercito piemontese il quale le battaglie le perdeva sempre a meno che non venisse spalleggiato e aiutato dalla Francia (come avvenne nell'unica vittoria conseguita, quella di San Martino). Ad ogni modo, Garibaldi fu l'unico generale che vinceva le battaglie. Gli altri le perdevano. Quanto ad Anita, abbandonò il marito (disabile ufficiale dell'esercito brasiliano) per seguire il bell'italiano che faceva il pirata nelle lagune di Dos Patos. altro esempio di fascinazione femminile per il delinquente. Quindi, non è affatto vero, caro Vicus, che "in altre epoche le donne non subivano il fascino del delinquente", come affermi tu. Lo hanno sempre subito e da sempre. Solo che mentre prima le donne erano tenute a freno finchè si riusciva a farlo, si capisce (il povero ufficiale brasiliano disabile non potè impedire ad Anita di andarsene) oggi nessuno OSA criticare le donne, figuriamoci tenerle a freno e quindi la fascinazione femminile per il delinquente può espletarsi e manifestarsi in tutta pienezza. Garibaldi stesso ebbe dei rimorsi per aver portato via Anita al marito ("se colpa fu, la mia, l'ebbi intera" scrisse nelle sue Memorie). Non Anita, la quale senza ripensamenti e rimorsi seguì Garibaldi fino alla tragica fuga e morte alle Mandriole e quindi si merita l'epiteto che le hai appena rivolto. Sia come sia, un ruolo nel Risorgimento e non piccolo, il "rubagalline" Garibaldi lo ha avuto. Penso che a chi è oggi cattolico dovrebbe interessare ben altro che ridimensionare la figura di Garibaldi: dovrebbe preoccuparsi del clima anticristiano e anzi neopagano che si sta instaurando in Occidente che si avvale anche del femminismo e che per imporsi e imporre i suoi nuovi diktat ed i suoi nuovi dogmi si avvale anche delle vicende come quella di Giulia Cecchettin. Concentriamoci su questo e lasciamo perdere la Storia.

Online Massimo

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #41 il: Novembre 21, 2023, 15:22:19 pm »


Qualcuno finalmente reagisce. Fusaro c'è. Aspettiamo gli altri che al momento non sono pervenuti.

Offline Sardus_Pater

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #42 il: Novembre 21, 2023, 15:40:05 pm »
Sotto i vari video su Youtube dedicati al caso ci sono per fortuna molti commenti di uomini che rifiutano il diktat di fare mea culpa (e pure diverse donne che li spalleggiano). Elena Cecchettin invece mi pare pure lei un frutto marcio della provincia profonda in cui si è consumato il delitto, tale e quale a Turetta, con la sola differenza che lei non ha ucciso - ma può far danno uguale.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #43 il: Novembre 21, 2023, 16:14:02 pm »
Garibaldi è più vicino all'uva passa che a Vivaldi... almeno Battiato sapeva cantare.
Per me un generale può vincere mille battaglie ma se non le vince per suo merito (v. anche "Napoleòn") è solo una macchietta e un rubagalline (appunto).
100 anni fa la donna media non sognava delinquenti. Anzi i rubagalline li temeva e sperava in un marito che li tenesse lontani. Poi, certo, Anita era Anita, da cui l'appellativo.
Il clima anticristiano cominciò proprio con Garibaldi che non era noto per la sua devozione (e neppure Anita).
Non è fuori argomento notare come queste marionette della Storia siano degli illusi con scarso senso della realtà, dalle utopie pseudosocialiste di Garibaldi (puntualmente deluso nei suoi sogni da Vittorio Emanuele) alle fantasie imperial-monarchiche di Napoleòn che aveva fatto carriera grazie alla Rivoluzione Francese che ne era l'antitesi.
Lo stesso dicasi delle femministe che credono a valori inesistenti che a malapena nascondono il nulla: pensano di poter contare qualcosa, si affannano per apparire ovunque credendo di poter fare politica, ma al massimo diventano figuranti del potere.
Prendono rubagalline e persone ignoranti, che farebbero chissà cosa per sedersi su una poltrona, come il delinquente comune che è disposto a tutto per un orologio d'oro e una macchina di lusso credendo di contare qualcosa (finché il potere non lo scarica senza tanti complimenti quando non serve più).
Non è un caso che in TV vediamo sempre più gente con l'anello al naso, o venuta da "chillu paese" mentre la parte sana della società è ammutolita e come annichilita da questa oppressione, nemmeno fa più figli, non si associa più e pure quando esce il sabato sera ha paura di dire che non ha votato il candidato di "sinistra"
« Ultima modifica: Novembre 21, 2023, 23:21:50 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Il martirologio di Giulia Cecchettin
« Risposta #44 il: Novembre 21, 2023, 16:33:07 pm »
Elena Cecchettin invece mi pare pure lei un frutto marcio della provincia profonda in cui si è consumato il delitto, tale e quale a Turetta, con la sola differenza che lei non ha ucciso - ma può far danno uguale.
Curioso che l'assassino abbia l'aria del poveraccio che non farebbe male a una mosca, e la sorella sembri così fredda, non mi risulta che abbia neppure mostrato cordoglio.
Ancora non ci sarebbero certezze sull'arma del delitto, pare ce ne sia una "seconda" non ritrovata, né (se non vado errato) sul luogo esatto dell'omicidio, dove si dovrebbe rinvenire una quantità di sangue congruente con la dinamica delittuosa (in caso contrario ogni ricostruzione è da scartare a priori).
Nell'attesa di chiarimenti, se mai verranno, segnalo una curiosa coincidenza. Poco prima di morire la Kercher si fece inconsapevolmente fotografare accanto a un tizio con un pugnale.
Alla Cecchettin invece qualcuno ha scattato questa foto:


Forse non ha importanza sapere a chi sia venuta l'idea, se alla stessa vittima, al presunto assassino, alla sorella o altri. Ma in entrambi i casi quelle immagini suonano come un'involontaria anticipazione del fatto delittuoso.
Coincidenze, probabilmente. Ma le probabilità statistiche che una si faccia una foto in un bagagliaio sono prossime allo zero, che poi ci muoia davvero sono assolutamente nulle
« Ultima modifica: Novembre 21, 2023, 23:26:22 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.