Oggi si festeggia l'Immacolata Concezione, il dogma proclamato peraltro assai tardi, addirittura alla metà dell'Ottocento, precisamente nel 1854, fortemente voluto da Papa Pio IX e non senza mugugni e contestazioni anche da parte di membri del clero cattolico. E a ben ragione: nel Medioevo l'idea che Maria, la madre di Gesù fosse esente dal peccato originale era stata già respinta da abili ed eminenti teologi come Bernardo di Chiaravalle e persino da Tommaso d'Aquino. "Maria fu redenta da Suo Figlio, come tutti gli esseri umani" tagliò corto Tommaso d'Aquino e per secoli non se parlò più. Ripristinato sul trono papale dopo i moti liberali del 1848, Pio IX volle dare una sterzata ancora più integralista alla teologia cattolica e istituì, peraltro tra dubbi e contestazioni, questo dogma. Che fosse in evidente contrasto con le Sacre Scritture, lo si comprende dalla lettera di Paolo ai Romani capitolo 3, versetto 23 nella quale si legge: "Tutti gli uomini (e quindi anche le donne) hanno peccato e sono privi della gloria di Dio". Ma la Chiesa, imperterrita, continua a mantenere tale dogma che ha aperto la porta a una ancora più pericolosa evoluzione e deviazione, stavolta del pensiero laico: l'innocenza congenita del genere femminile non solo dal peccato come è inteso dalla teologia, ma anche da ogni colpa e responsabilità, in quanto le donne, COMUNQUE oppresse e discriminate dal "patriarcato"hanno le loro "giustificazioni storiche e morali" per ogni crimine da loro commesso. Se si sostiene, teologicamente, che Maria è esente dal peccato, ci vuole molto poco a sostenere, laicamente, che le donne sono esenti da ogni responsabilità legale e morale perchè "vittime in quanto tali" del patriarcato: se si è "vittima in quanto tale" non si può essere altro che "innocente in quanto tale" e così è puntalmenmte avvenuto nel pensiero e nel sentimento comune dell'Occidente. Ma se c'è un genere "innocente a prescindere" per un fatale contrappeso etico e logico. deve esserci forzatamente un genere, quello maschile, che è colpevole "a prescindere", quale che sia il reale comportamento di ogni singolo appartenente al sesso maschile. E per chi non ne fosse ancora consapevole, le parole della sorella di Giulia Cecchettin, Elena lo hanno sottolineato a dovere con la necessaria chiarezza: "E anche quegli uomini che non hanno mai fatto nulla di male alle donne, non le hanno mai torto un capello devono fare una riflessione sul loro rapporto con le donne perchè SICURAMENTE in qualche occasione hanno mancato di rispetto ad una donna o non hanno fatto nulla per aiutare una donna quando è stata offesa o criticata e non hanno contestato o fermato o criticato chi la criticava o l'ha offesa". E siccome è matematicamente impossibile intervenire sempre o agire sempre per impedire un'offesa a qualche donna o ragazza, ecco che diventa una colpa, non più solo morale, ma proprio perchè statisticamente impossibile da evitare, appunto una colpa genetica che tutti i detentori del cromosoma Y si portano dietro e devono conseguentemente espiare menando una vita da penitenti e da zerbini nei confronti dell'altro sesso. Mentre facciamo, magari una gita, festeggiando il ponte dell'Immacolata, pensiamoci, valutando la situazione morale, magari tra un pò annche legale che si è venuta a creare qui in Occidente anche grazie all'invenzione di questo dogma religioso.