1) Sulla crescente influenza straniera sugli staterelli italiani non mi ripeto, come sulla asserita inettitudine politica di una sfilza di papi, ammesso che ciò abbia rilevanza per un capo spirituale (e solo molto secondariamente temporale).
2)
Lutero non escluse affatto la presenza di Dio nell'eucaristia
I protestanti non credono alla Presenza Reale
Che fosse terrorizzato da Dio e dalla sua presenza è una fantasia tua
E' una fantasia di McLuhan, Master of Arts a Cambridge. Come curriculum dovrebbe bastare
Quanto alla passività con la quale il popolo inglese subì le riforme religiose del re Enrico VIII dimostra solo quanta labile fosse la fede
Meno male che ti picchi di conoscere la storia. Ho detto che ci furono 5 serie rivolte, senza contare la persecuzione dei cattolici, ai quali era proibito il culto, da parte ad esempio di Sir Thomas Lucy (di risibile fama) che pare se la prese anche con Shakespeare
3)
Punto terzo: se un dogma richiede secoli per essere formulato, allora non è solidamente basato sulle Scritture
Ancora con le Scritture prese come il manuale del trattore. Un dogma può desumersi da altri passi (es. l'Immacolata Concezione dal Vangelo che parla di Figlio di Dio, che non può incarnarsi in un essere segnato dal peccato), dalla costante Tradizione della Chiesa (Assunzione), il tutto basandosi su solide riflessioni teologiche. Trovo normale che prima di proclamare un dogma di fede (che implica l'infallibilità ed è definitivo) la Chiesa ci pensi BENE e a lungo per non sbagliare.
4)
scrivere che "CERTAMENTE il sole sta fermo e la terra gira" è cosa suscettibile di offendere teologi e la fede dichiarando false le Sacre Scritture".
Difficile dargli torto: Galilei NON riuscì a DIMOSTRARE CON PROVE la teoria eliocentrica per cui trovo più che scientifico non darlo per certo senza dimostrazione... o no?
Benissimo scritto e nulla osta a che si scriva che "SUPPOSTO che il sole stia fermo e la terra giri
Giusto, senza prove sono solo supposizioni. E gli andava bene che queste supposizioni "contraddicessero" le Scritture, il che conferma che il senso letterale/scientifico di queste non è mai stato un dogma.
Galilei - dicevano - non deve permettersi di insegnare alla Chiesa come si interpretano e si devono interpretare le Scritture
Se ognuno dicesse la sua sulle Scritture sarebbe il caos MA, ripeto, la frase di Giosuè non è mai stata un dogma di fede.
6)
non è vero che il fedele per la Chiesa è "sempre libero di indagare i fenomeni naturali".
Questa è proprio grossa, siamo a un livello da Nome della Rosa. Domanda a Zichichi. Per la fede cattolica esistono due libri opera dello stesso CREATORE: il Libro della Scrittura e li Libro della Natura. Essendo entrambi opera di Dio non possono contraddirsi, e rifiutare o vietare di indagare i fenomeni naturali implicherebbe che Dio può sbagliare o contraddirsi. Del resto a Galileo NON fu mai proibito di effettuare ricerche, ANZI gli fu chiesta una DIMOSTRAZIONE, segno che la Chiesa (a differenza di sette varie) non ha paura della verità e della realtà naturale
gli ebrei non vanno bene quando dicono che Cristo non è il Messia loro promesso ma vanno bene quando dicono ciò che è opportuno per la Chiesa Cattolica? E poi gli ebrei che tu citi parlano di FATTI NARRATI DALLA BIBBIA, non di DOTTRINE INSEGNATE O NON INSEGNATE DALLA BIBBIA.
Sbaglia anche il papa, potranno sbagliare anche loro qualche volta?
I "fatti" cui alludi sono per esempio cose cui la maggior parte della gente non crede, come il Roveto Ardente, la divisione del Mar Rosso, il crollo improvviso delle mura di Gerico ecc.
La Bibbia parla anche di cataratte del cielo, che ovviamente non esistono. Ma anche l'episodio di Giosuè ha un carattere soprannaturale. Su di esso Borges costrui un intero racconto, il Miracolo Segreto:
Parlò con Dio nell'oscurità:
"Se in qualche modo esisto, esisto come autore dei Nemici. Per condurre a termine questo dramma, chiedo ancora un anno. Accordami questi giorni, Tu a cui appartengono i secoli e il tempo".
Il plotone si formò, s'inquadrò.
Hladìk, in piedi contro il muro della caserma, attese la scarica.
Una pesante goccia di pioggia gli sfiorò una tempia e lentamente rotolò sulla sua guancia; il sergente vociferò il comando finale.
L'universo fisico si fermò.
Le armi convergevano su Hladìk, ma gli uomini che stavano per ucciderlo restavano immobili.
Il braccio del sergente eternizzava un gesto inconcluso.
Su un mattone del cortile un'ape proiettava un'ombra fissa.
Il vento s'era arrestato come in un quadro.