Autore Topic: L’Oms tenta la spallata finale per i pieni poteri sulla salute  (Letto 369 volte)

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Offline Vicus

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Fonte: quotidiano LA VERITA'

Il direttore generale forza la mano sull’approvazione del Trattato che gli consentirà di dettare legge agli Stati in caso di pandemia: «Fake news per fermarlo». In realtà un po’ di giornalisti hanno aperto gli occhi ai governi.

Sembrano intoccabili, come no. Ma qualche volta anche a loro un filo di timore corre lungo la schiena. Anzi, sembra proprio che Tedros Adhanom Ghebreyesus - il direttore generale dell’Oms - sia parecchio impaurito e pure notevolmente irritato. Lunedì il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità è intervenuto al comitato esecutivo dell’agenzia sanitaria globale riunito a Ginevra e ha dichiarato con foga che il famigerato trattato pandemico rischia di saltare. Si tratta, come noto, di un nuovo patto internazionale riguardante prevenzione, preparazione e risposta a una eventuale futura pandemia, di cui i 194 Stati membri dell’Oms discutono dal dicembre del 2021. Il piano che i vertici della organizzazione avevano elaborato prevedeva di siglare definitivamente l’accordo in occasione dell’Assemblea mondiale della sanità (organi decisionale dell’Oms) che si riunirà il 27 maggio di quest’anno.

Ma a quanto pare qualcosa sta andando storto.

«Sono preoccupato che gli Stati membri possano non rispettare tale impegno e ci sono diverse questioni in sospeso che restano da risolvere», ha detto l’agitato Tedros. «A mio avviso», ha aggiunto, «la mancata realizzazione dell’accordo sulla pandemia e degli emendamenti all’Ihr (Regolamento sanitario internazionale) sarà un’occasione persa per la quale le generazioni future potrebbero non perdonarci [questo è poco ma sicuro, ci vorrà una nuova Norimberga]».

Davvero fastidioso: i progettini del nostro caro direttore generale potrebbero non concludersi come preventivato. E di chi sarebbe la colpa? Semplice: dei soliti terrapiattisti sabotatori e nemici della scienza. Ci sarebbero infatti all’opera pericolosi no vax e complottisti militarmente organizzati per impedire la ratifica del trattato. Lo ha confermato Ashley Bloomfield del ministero della Sanità neozelandese, la donna che presiede i negoziati sul trattato. A suo dire è in corso una «campagna coordinata e sofisticata di disinformazione». Insomma, un gruppo di facinorosi starebbe diffondendo fake news per danneggiare l’Oms. Ergo la risposta dei vertici sanitari deve essere granitica: «Non possiamo permettere che questo accordo storico, questa pietra miliare nella salute globale, venga sabotato», ha ribadito Tedros.

Che i capi dell’organizzazione siano intenzionati a fare di tutto pur di giungere alla approvazione del nuovo accordo internazionale lo sappiamo da tempo, e sappiamo pure in quale modo stiano cercando di giungere al traguardo. Al solito utilizzano il metodo delle due P, Propaganda&Paura. Parlando al World Economic Forum di Davos, ad esempio, Tedros ha evocato la fantomatica «malattia X», cioè un patogeno sconosciuto che dovrebbe causare la prossima pandemia. Una pandemia che, ovviamente, potrebbe essere più terribile e mortifera e che potrebbe addirittura essere già in arrivo. Più o meno sono le stesse idee veicolate da Bill Gates, che guarda caso esercita una notevole influenza sull’Oms tramite i robusti finanziamenti che elargisce. Sono idee che la larghissima parte dei media occidentali riecheggia senza vergogna, riuscendo addirittura a prendere sul serio l’evocazione di spauracchi quali la malattia X, il che rende l’idea del livello a cui siamo arrivati [tanto qualche idiota ci crederà sempre].

C’è però, in tutto questo, una notizia positiva. Negli ultimi due giorni abbiamo appreso che la discussione pubblica e la pressione della stampa possono ottenere notevoli risultati. Ieri abbiamo raccontato di come la maggioranza di centrodestra intenda modificare il nuovo piano pandemico dopo le critiche mosse in primis dal nostro giornale. Ora stiamo dando conto dei timori di Tedros dovuti alle notizie (vere) che circolano a proposito delle storture del trattato pandemico internazionale. È il segno, questo, che se i giornalisti fanno bene il loro lavoro e denunciano senza timori quel che non torna, hanno ancora il potere di influire sulla realtà.

Nel corso del delirio Covid e per la verità anche in tempi più recenti, purtroppo, i media hanno deciso di chinare la testa e uniformarsi. Si sono dedicati al compito di trasmettere veline e hanno contribuito ad alimentare la manipolazione. Se avessero agito con coscienza e rettitudine, invece, che cosa sarebbe accaduto? Vero, forse i politici e i vari comitati sanitari avrebbero continuato a vessare la popolazione senza timori, oppure avrebbero tentato di mettere la mordacchia agli inchiestisti. Ma di certo la Cattedrale sanitaria avrebbe avuto vita appena meno facile.

Intendiamoci: le battaglie sul piano pandemico italiano (nonostante la buona volontà dimostrata da alcuni esponenti della maggioranza) e sul trattato pandemico dell’Oms non sono vinte né concluse. Resta che qualche segnale di cambiamento, su due questioni centrali, è arrivato. Grazie alla libertà di circolazione delle notizie e del pensiero, grazie all’esercizio della critica. Attività che credevamo fossero morte di Covid.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.