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"C'è già troppa frociaggine": Il Papa ammette la presenza dei gay nei seminari

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Massimo:
Mussolini, come Hitler, voleva il controllo dei cuori e delle menti, come si dice oggi, ma in questo trovava un concorrente nel cattolicesimo. Di qui la sua irritazione nei suoi confronti. Una volta fu udito sbottare: "I preti dovrebbero ricordarsi che gli italiani vanno a messa solo perchè glielo dice il Duce di andarci, non il Papa". La resistenza che si formò nel mondo cattolico fu del tutto marginale rispetto al collaborazionismo Durante la resistenza, poi, le formazioni cattoliche, quanto a combattività ed efficacia, vennero dopo, molto dopo le formazioni comuniste, socialiste, liberali e repubblicane di Giustizia e Libertà e persino dopo quelle autonomiste.

Vicus:

--- Citazione ---trovava un concorrente nel cattolicesimo
--- Termina citazione ---
Se era un concorrente è perché non c'era identità di vedute, no?

--- Citazione ---I preti dovrebbero ricordarsi che gli italiani vanno a messa solo perchè glielo dice il Duce di andarci, non il Papa
--- Termina citazione ---
I dittatori sono megalomani e si illudono, come sappiamo. In realtà il consenso verso Mussolini scemò a partire dal 1936.

--- Citazione ---La resistenza che si formò nel mondo cattolico fu del tutto marginale rispetto al collaborazionismo Durante la resistenza, poi, le formazioni cattoliche, quanto a combattività ed efficacia, vennero dopo, molto dopo le formazioni comuniste, socialiste, liberali e repubblicane di Giustizia e Libertà e persino dopo quelle autonomiste.
--- Termina citazione ---
Stranamente non trovo mai questa roba in NESSUNA FONTE. Avrai dei libri segreti di G. B.
Basta ragionare un minimo per capire che la missione del clero non è politica, e l'atteggiamento dei cattolici sin dai tempi di S. Paolo è di rispettare le leggi civili a meno che non collidano con principi non negoziabili. Nulla a che vedere col collaborazionismo. So già che andrai a pescare qualche rara associazione clericofascista facendone il paradigma dell'atteggiamento dell'intera Chiesa  all'epoca.

Che la resistenza cattolica sia stata marginale non si può sentire. Sorsero gruppi ovunque, senza contare che nella maggioranza dei casi resistenti di convinzioni diverse aderivano a gruppi coordinati, senza colore politico.
Inoltre il contributo cattolico alla Resistenza è importantissimo proprio perché si è sviluppato anche al di fuori della Resistenza armata; perché ha creato quel tessuto di solidarietà – grazie all’aiuto alla popolazione e ai partigiani – che tra il 1943 e il ’45 ha svolto un ruolo decisivo, anche se talvolta indiretto. Questa forma di Resistenza è stata una forza di lungo periodo che ha interessato una componente assai vasta della popolazione italiana. Solo negli anni Novanta però, anche grazie a una serie di convegni organizzati, questa consapevolezza è uscita dal sommerso

Massimo:
Con un partito fascista con il quale non vi era identità di vedute la Chiesa fece il Concordato del quale fu contentissima, altro che "obtorto collo". E la gerarchia vaticana non elevò alcuna protesta ufficiale quando squadracce fasciste uccisero Don Milani.
Nel 1936 il consenso al regime fu invece massimo, per la vittoriosa campagna etiopica. Persino molti antifascisti tentarono un cauto timido riavvicinamento al regime. Il consenso scemò solo con l'entrata in guerra e le ripetute sconfitte in Grecia e in Africa. Studia, Vicus, studia.
La Chiesa nella Storia ha SOPRATTUTTO fatto politica, caro Vicus. Se tu ammetti che questa non è la sua missione, se ne deduce allora che per secoli la Chiesa ha tradito la sua missione. COME hanno abbondantemente dimostrato le numerosissime guerre benedette dai Papi.
Un conto è fare la resistenza parolaia nascondendosi dentro conventi e monasteri, come ha fatto De Gasperi, un conto è farla in montagna e combattendo a viso aperto i nazifascisti subendo carcere, confino e torture, come fecero Ferruccio Parri, Edgardo Sogno, Sandro Pertini e Umberto Terracini. Antonio Gramsci era in carcere, non nascosto nei palazzi del Vaticano a fare il bibliotecario, come Alcide De Gasperi. Il "contributo" cattolico si sviluppò soprattutto AL DI FUORI della resistenza armata, come in parte ammetti anche tu.

Vicus:

--- Citazione da: Massimo - Giugno 06, 2024, 02:57:44 am ---Con un partito fascista con il quale non vi era identità di vedute la Chiesa fece il Concordato del quale fu contentissima
--- Termina citazione ---
La solita storia secondo cui i concordati presumono identità di vedute col governo. Non c'è nulla di male (anzi è NECESSARIO soprattutto in quei casi) stipulare un concordato con una dittatura potenzialmente nociva ai cattolici. Quale fu il nazismo e oggi il comunismo cinese.

--- Citazione ---Nel 1936 il consenso al regime fu invece massimo, per la vittoriosa campagna etiopica.
--- Termina citazione ---
Appunto cominciò a scemare dal '36 e l'entrata in guerra il popolo non la voleva.

--- Citazione ---La Chiesa nella Storia ha SOPRATTUTTO fatto politica
--- Termina citazione ---
Ma per favore, il solito materialismo storico. La missione della Chiesa è religiosa, non politica. La politica richiede mezzi economici e bellici che la Chiesa non ha mai avuto (se non, modesti, con lo Stato Pontificio). Chiaro che a anche la Chiesa deve fare i conti con le vicende del mondo, ma da qui a farne un primario soggetto politico ne corre. Oggi il laicismo vuole ridurre la religione a fatto individuale, privato e insignificante, per cui qualunque partecipazione organizzata dei cattolici alla vita civile diviene ingerenza politica. Allo stesso tempo pretendi che l'intera fede cattolica sia la svorastruttura di vicende politiche e lotte di potere, neppure Marx era mai arrivato a tanto.

--- Citazione ---Un conto è fare la resistenza parolaia nascondendosi dentro conventi e monasteri
--- Termina citazione ---
Non imbrogliare le carte. Ci fu una resistenza armata e una non armata, che comportava egualmente rischi. Chi ospitava rifugiati rischiava la vita, altro che parolai.
Non si contano i cattolici, anche sacerdoti, uccisi in battaglia o fucilati. Come al solito prendi Alcide De Gasperi e ne fai il prototipo della resistenza cattolica. E' come dire che la resistenza francese non esisteva, perché De Gaulle se ne stava in pantofole a Londra

Massimo:
- Quindi, per non essere sbranati dal lupo, ci si imbranca con i lupi e si ulula insieme ai lupi, caro Vicus. Non fu questa la condotta di Cristo.
- dal 1936 al 1940 il consenso rimase altissimo, anche perchè al congresso di Monaco Mussolini assicurò la pace (per un pò). Il consenso fu  ridotto altissimo fino al 1940. Poi cominciò a declinare quando l'Italia entrò in guerra per precipitare poi con le prime sconfitte.
- L'aspetto religioso coesistette con le lotte politiche alle quali vescovi e papi entrarono a mani basse. E l'aspetto politico prevalse su quello religioso finchè i laici tra il Settecento e l'Ottocento costrinsero la Chiesa a retrocedere dal suo coinvolgimento nella politica. Malvolentieri, peraltro, perchè di suo la Chiesa non l'avrebbe mai fatto. Questi sono FATTI storici, mio caro Vicus, non illazioni.
- Il paragone che fai tra De Gasperi e De Gaulle è improprio: De Gaulle era un generale di divisione (una divisione corazzata, peraltro) che ottenne dei successi limitati quando i tedeschi invasero la Francia ma quando i tedeschi prevalsero e la Francia si arrese dovette rifugiarsi giocoforza a Londra. De Gasperi invece si rintanò nelle biblioteche vaticane e lì rimase per tutta la durata della guerra e dell'occupazione nazifascista. La lotta armata cattolica fu insignificante. Le personalità cattoliche che diedero un contributo alla lotta di resistenza preferirono la lotta NON ARMATA. E' vero che alcuni sacerdoti furono fucilati, ma questo capitava anche a dei civili che ebbero la sfortuna di essere catturati come ostaggi o di essere uccisi come rappresaglia per le azioni dei partigiani. I cattolici preferirono in genere essere martiri, anzi vittime della violenza nazifascista, piuttosto che combattenti.

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