Autore Topic: Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)  (Letto 927 volte)

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Offline Vicus

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Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« il: Giugno 07, 2024, 03:40:32 am »
E ricordate: tra i non cattolici, non ci sono solo i valdesi. Questa testimonianza riporta fatti veramente disgustosi. Numerosi casi di violenza su maschi di cui non parla mai nessuno (solo delle "persecuzioni" valdesi del '600, a ripetizione):

Chi ha sollevato sotto elezioni il polverone dei preti tedeschi pedofili lo ha fatto per mettere il Vaticano sotto schiaffo, e impedirgli così di fornire il benché minimo aiuto a Berlusconi. Per colpire il Papa questi 007 hanno sollevato casi di pedofilia clericale avvenuti 50 anni fa in Germania, a Ratisbona,  nel coro di voci bianche diretto da Georg Ratzinger (fratello del Papa) dal 1964 al 1993. Ratzi bruder non è coinvolto, ma i fatti avvennero anche sotto il suo “governo”, e rimane il dubbio che egli sapesse e “coprisse”. E’ quanto basta perché la merda giunga a segno, colpendo di rimbalzo anche il vero obiettivo, il Papa. Anche se Benedetto XVI ha dato un taglio netto alla “comprensione” della Chiesa verso i preti pedofili, il problema lo imbarazza, specie se la stampa rossa lo mantiene (strumentalmente) sotto i suoi riflettori. Ecco perché Ratzinger e la Cei eviteranno con cura di sbilanciarsi in favore del Cav. sotto elezioni. I compagni si sfregano le mani: obiettivo raggiunto. Tutto ciò però, scusatemi, si chiama “intimidazione trasversale” ed è un tipico modo di combattere mafioso. In piena sintonia, quindi, coi “metodi di lotta” della sinistra.
Io mi limito a segnalare il caso, senza entrare nel merito del problema-pedofilia. Anzi, vi racconto quel che succedeva negli anni ’50 e ’60 a Torre Pellice, nel Convitto Maschile Valdese, perché capiate che la tendenza a “sedare… sopire…” gli scandali interni non è tipica soltanto della Chiesa Cattolica. Di questo clamoroso caso di pedofilia fui testimone diretto, in quanto fui convittore in quel collegio dal 1958 al 1961. Il ‘mostro’ era il Dottore (in psicologia!) Franco Girardet, che nei vent’anni in cui fu direttore del Convitto attuò una cinica politica di ‘svecchiamento’ dei convittori per costituirsi una ‘riserva di caccia’ piena di prede più ingenue e vulnerabili possibile. Espelleva cioè i ‘grandi’ (ginnasiali e liceali) con pretesti disciplinari (o non li riaccettava all’anno scolastico successivo) e li rimpiazzava con con bimbi delle elementari e delle medie.  [Ahiahiahiahi :ohmy:] Io facevo terza media quando entrai, ma ero avanti di un anno. Ero, insomma, il suo target. Ed ero così ingenuo che mi parve normale che il ‘signor direttore’ amasse tenerci, noi piccoli, sulle ginocchia, palpeggiandoci e pizzicandoci le chiappe. Li pensavo gesti d’affetto.
E mi sembrò logico che ci obbligasse a fare la doccia con la porta aperta, mentre lui passava e ripassava: doveva “controllare che ci lavassimo bene”. Non trovai sospetto il fatto che lui, quando avevamo la febbre, ci misurasse sempre e solo quella esterna, ma non sotto l’ascella: fra lo scroto e l’inguine. E che pretendesse di eseguire di persona la messa e la levata del termometro, pacioccando a lungo i nostri teneri piselli : voleva “essere sicuro che fosse messo bene”. Mi parve normale (persino lodevole) che si preoccupasse così tanto della nostra crescita sana da fotografarci nudi ogni anno, di fronte, di fianco e di schiena, contro la parete millimetrata del suo studio “per controllare la crescita e l’eventuale insorgenza di scoliosi”. Mi resi conto solo anni più tardi che in quel modo lui si costruiva un “fondo” di foto pedofile da scambiare coi viziosi suoi simili (internet e il Pc non c’erano ancora). Ma allora, a 12 anni, non capii. Come non capii quali erano le sue vere intenzioni nel tenerci quelle sue  ‘lezioni di educazione sessuale’ che partivano dalle farfalle e dalle api, e finivano sempre in un elogio entusiasta della masturbazione. Lo trovavo audace ed eccitante, quel suo difendere le seghe in anni in cui tutti le demonizzavano, e i preti dicevano che chi se le faceva diventava cieco. Però, istintivamente, quando si offriva di farci lui le prime “perché imparassimo la tecnica giusta, e non ci ferissimo” io rifiutavo: ero già bravo da me. Alcuni accettavano, però, e mi raccontavano che, dopo aver “appreso la tecnica”, avevano dovuto provarla sul cazzo del direttore. Per vedere se l’avevano capita bene, naturalmente. Io ci scherzo su, ma fu turpe. Ne rovinò a decine, di piccoli convittori. Tutti questi riti (le docce, il termometro, le foto, le seghe) gli servivano solo per “selezionare” i soggetti più fragili e meno sospettosi, coi quali spingersi oltre. Meglio ancora se erano orfani, stranieri, meridionali… insomma, ragazzini con famiglie lontane e  magari disattente. Non vidi mai le sue prodezze, ma ne sentii parecchi racconti dai diretti interessati, con abbondanza di particolari… imbarazzanti.
Dài e dài, scattò finalmente anche per lui la legge della gatta e del lardo. Fu denunciato, ma non alla polizia. Alla Tavola Valdese, la quale ordinò subito la solita “inchiesta interna”. Solo che i membri della “commissione” chi erano? Erano il medico del convitto, cioè il dottore esterno che (scelto dal direttore) curava a pagamento i convittori malati, e un professore che (sempre scelto da Girardet) dava lezioni private ai ragazzi che ne avevano bisogno. Il conflitto d’interessi, lo capite, era clamoroso. E non basta: gli interrogatori dei testimoni (fra cui c’ero io) si svolsero in convitto anziché alla Tavola, e per di più in direzione, alla presenza dell’imputato che, seduto alla sua scrivania (dalla quale per anni ci aveva puniti, redarguiti e minacciati), scuoteva la testa,  interrompeva con continui “non è vero… bugiardo… ah, cosa mi tocca sentire… costui è pazzo…” sedati dagli inquirenti con occhiate complici ed eloquenti, della serie “lascialo dire, tanto non ci crediamo”. Per completare l’atmosfera di intimidazione, il medico ammoniva tutti i testimoni, mentre si sedevano di fronte al tavolo, dicendo loro con aria truce: “ti avverto che se quanto dirai non risulterà vero, finirai in prigione”. Figuratevi se un ragazzino aveva il coraggio di sfidare un ‘giurì’ così ostile e prevenuto. Io dissi che non ricordavo nulla, e me ne andai. Si arrangiassero i barbetti, col loro cupio di casa. Come me fecero molti altri. Nonostante ciò, emerse quanto bastò alla Chiesa Valdese per ammonire il reo, senza tuttavia rimuoverlo dall’incarico “per non sollevare uno scandalo”.
Scampato alla tempesta, Girardet capì tuttavia che in vista di probabili ulteriori indagini meno ‘interne’ e meno ‘addomesticate’ avrebbe dovuto rendersi in qualche modo “intoccabile”, e da astuto frocetto qual era fece come Totò: si buttò a sinistra. Erano gli anni giusti. La pentola a pressione che sarebbe scoppiata nel ’68 già sibilava. Gli bastò chiamare a raccolta i compagni della valle (con le manifatture Mazzonis il Pci locale era già forte, ma gli ex partigiani e i loro figli erano ancora più a sinistra dei comunisti) nel Convitto, e mettere a loro disposizione locali, telefono, carta e ciclostile. Così il Convitto divenne la base ed il rifugio degli extraparlamentari barbetti (anche provenienti dalle altre valli valdesi, e persino da Pinerolo e Torino) un covo in cui né la Chiesa Valdese né la polizia italiana osavano più mettere il naso. Il nostro poté così continuare indisturbato a rovinare la vita di decine di bambini, finché il Viminale, che aveva nel frattempo infiltrato alcuni suoi uomini nella ‘centrale rossa’ mise la Chiesa Valdese (fin lì trattata quasi come se godesse, nelle sue scuole e strutture, di una specie di extraterritorialità alla vaticana) di fronte all’alternativa: o ci pensate voi, o interveniamo noi, e non solo per la parte politica… La Chiesa Valdese allora, anche se tardi, ci pensò. Però per poter cacciare Girardet e i suoi ‘paraventi’ rossi dovette chiudere per sempre il Convitto, causando un grave danno al Liceo Valdese, del quale il Convitto costituiva un prezioso supporto. In proporzione, è come se a Torino avessero chiuso il collegio universitario di Corso Lione. Ecco tutto. Raccontare questa vicenda è servito a me per togliermi un sassolino dalla scarpa (non stanno facendo la stessa cosa decine di ex “voci bianche” molestate 50 anni fa in Germania?) e servirà a far riflettere i lettori sulla presunta supremazia morale rossa (e anche valdese).

https://manliocollino.wordpress.com/2010/03/22/nonsolopreti-pedofilia-fra-i-valdesi/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #1 il: Giugno 07, 2024, 14:10:13 pm »
Bene hai fatto a menzionare questi gravi fatti. Faresti ancora meglio, secondo me, a menzionare i fatti come quelli che ho postato su Don Giacomo Ruggeri e portarli all'attenzione di qualche tuo conoscente vescovo o cardinale con la seguente domanda: "Quando ci decidiamo, una buona volta, ad allontanare e a liberarci di certi tizi, invece di tenerceli e di limitarci a trasferirli da un'altra parte o, peggio, riconfermarli nel loro ruolo e lasciarli addirittura nel luogo dove hanno commesso i loro abusi?". Io, al tuo posto, farei così. Guardare i panni sporchi altrui invece di lavare i propri, di panni sporchi, è una pessima idea. E non porta acqua al mulino della Chiesa. 

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #2 il: Giugno 07, 2024, 14:26:51 pm »
Allora comincia a lavare i tuoi invece di aprire topic a raffica su preti froci e pedofili senza toccare mai gli altri.
Non conosco cardinali, magari li conosci tu (coi tempi che corrono)?
Per chi se lo fosse perso:

Nonsolopreti, anche faccedivelluto (pedofilia tra i valdesi parte 2)

New entry nella tonnara: col post sulla pedofilia valdese ho pescato il sedicente intellettuale rosso Sergio Velluto, un finto-libertario ammanicato e permaloso, perfetto erede dei barbetti sussiegosi e ipocriti che condussero l’indagine sulla pedofilia nel Convitto Maschile Valdese di Torre Pellice, negli anni ’60 (vedi post del 23/3/10). Così lo presenta Oyoyoy, il “Festival Internazionale di cultura ebraica” fondato nel 2006 fra Torino e Casale Monferrato, nella sua edizione del 2008 (in neretto i miei commenti): «Sergio Velluto, nato a Taranto nel 1958 da una famiglia convertita al Valdismo nel secolo scorso (cazzo, un cattolico rinnegato! Neanche valdese originale! Quando si dice avere il tradimento nel sangue…) ha frequentato sin da piccolo, seppure controvoglia (controvoglia? Ci credo! Se a cavallo del ’68 un bimbo bazzicava dalle parti del Convitto correva dei bei rischi…) le attività della chiesa. Negli anni ’80, con altri giovani valdesi, ha partecipato all’improbabile idea di creare una comune (eccallà, ‘a comune! L’idea fissa dei rossi intrippati e spinelloni degli anni ’70 e ’80! Quasi un must della sinistra extraparlamentare di allora) in Sicilia. È l’ideatore e curatore del sito web di satira teologica il Peccato (www.peccato.org, un sito-rivista che con la scusa della ‘satira teologica’ insulta i preti e in generale i cattolici in modo becero e unidirezionale, senza mai toccare mussulmani o ebrei…) e coautore e interprete dello spettacolo teatrale “Non c’è più religione, viaggio comico sulle strade della fede”. Ha inoltre ricoperto ruoli quali animatore giovanile, membro di Concistoro, sovrintendente di Circuito, più volte deputato al Sinodo, nella Chiesa valdese (è ben incistato nelle gerarchie della chiesa barbetta, il nostro ‘laico’…). Ha collaborato per circa dieci anni alla rubrica televisiva Protestantesimo (ecco il risultato…). Da quattro anni cura la creatività delle campagne otto per mille della Chiesa valdese (non ne dubitavo…). Attualmente vive tra Torino e Angrogna nel tentativo di occuparsi di Information and Communication Technologies e di Turismo ecocompatibile (anche ecotalebano! Le ha proprio tutte!) sulle montagne dei valdesi». Lui, invece, si presenta come un catalogo. Ecco la biografia che ha dettato per il dépliant del festival internazionale della satira: «Sergio Velluto ha collaborato per 10 anni alla rubrica di Rai 2 ‘Protestantesimo’. Negli anni ’80 è l’ideatore, assieme ad un futuro Ministro della Repubblica e a un futuro pastore valdese (guai a far nomi, tra i rossi: Gelli era obbligato a fornire le liste della P2, ma loro possono giocare a nascondino finché vogliono…) della rivista di satira teologica «Il Peccato». Nel 2003 scrive il libro “Valdesi, guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù”. Il volume è stato affiancato dal recentissimo “Valdesi d’Italia” l’unico testo umoristico pubblicato in otto secoli di storia dei Valdesi (affermazione che non stupisce chi conosce i valdesi, ma stupisce chi conosce il significato di “umoristico”). Nel 2006, in occasione degli eventi legati alla pubblicazione di “vignette sataniche”, è ospite della trasmissione radiofonica Fahrenheit. Nel 2007 è autore con Luisella Tamietto e Cristiana Voglino del testo teatrale “Non c’è più religione – donne sull’orlo di una crisi mistica ” una performance in cui si percorre un viaggio umoristico attraverso le vie della fede».

prete-carezza

Come avete potuto constatare dal suo curriculum, la collocazione politica ‘corretta’ di Velluto non ha mancato di dare i suoi frutti. Il giro è quello giusto, quello che ruota intorno al Pci-Pds-Ds-Pd, quello dei De Benedetti e dei Gad Lerner, della Rai e dei fondi pubblici per lo spettacolo… Non a caso il nostro si occupa con ‘mano di Velluto’ dell’otto per mille ai valdesi… Ma leggete come presenta sul web la sua “rivista”. Mi limiterò, qui, a evidenziare in corsivo neretto le affermazioni che stridono più ipocritamente con la sua odierna richiesta di cancellare la “sua” foto dal mio blog.  «La testata “Il Peccato” – scrive Velluto – è una rivista di satira teologica on-line che satireggia soprattutto la tendenza a mercanteggiare la religione, a fare della spiritualità un commercio facile, e appunto ridicolo. Nella satira religiosa della rivista c’è una elegante, raffinata riflessione sugli aspetti beceri del consumismo…». Capito? E nel presentare il suo parto teatrale (finanziato dalla Regione Piemonte) scrive: «In un’epoca in cui sembra crescere l’intolleranza religiosa, la conoscenza della fede e della cultura dell’altro è il primo passo per la creazione di una società multireligiosa e multiculturale. Per poter conoscere senza pregiudizi e preconcetti è necessario essere consapevoli di non essere in possesso della verità assoluta: essere disposti a mettere in discussione, senza per questo abdicarle, le proprie tradizioni, i propri credi, la propria cultura. E le chiese protestanti, esenti dal principio della scomunica, sono davvero aperte all’ironia e all’autocritica?»
prete

Bon, ragazzi. Fin qui il bollettino di pesca, dalla tonnara. Sia chiaro che Velluto si è limitato a chiedermi di togliere la “sua” foto dal blog. Se è davvero sua – e dovrà dimostramelo – è un suo diritto, anche se non essendo lui un fotografo di professione cadrebbe in uno di quegli aspetti beceri del consumismo che dice di sfottere nella sua webzine. Ma il fatto è un altro: è che la foto che dovrei togliere non ritrae volti, dettagli privati o avvenimenti: solo case.  Velluto l’ha rivendicata soltanto per farmi dispetto, ed è lì che ha compiuto il suo errore fatale. Con questo impercettibile morso all’esca il pescione mi ha fatto capire che c’è. E dietro lui c’è il branco. Hanno tutti letto il post, irritandosi per le mie critiche al macrocosmo rosso, al microcosmo valdese e al loro velenoso impasto. Altro che “autocritica” altro che “satira” altro che “ironia”!! Forse il “Calvinus” che cerca di deridere il post del 23/3 è Velluto stesso, e se non è lui è uno del suo branco, un suo compagnuccio di merende. Non la tolgo apposta, la foto. So che il pescione gira intorno all’esca, e non mi scappa. Basta che morda fino in fondo. Da una parte ha la Chiesa Valdese che lo cazzia: “ma ‘t ses fòl, Velluto? Proprio adesso che eravamo riusciti a mettere all’angolo Ratzinger con la pedofilia, salti fuori? Proprio tu che nel tuo sito te la prendi coi preti culattoni, dài corda ad uno che riesuma una storia di pederastia che riguarda noi? Proprio tu che sei membro della Chiesa Valdese fai sì che si riparli di una vicenda ancor oggi imbarazzante, ma che era addirittura ustionante quando i tuoi predecessori negli anni ’60 la insabbiarono? Ma at manca ‘n giòbia?”. I vecchi barbetti lo trattengono, ma lui, pesce-Velluto, sente ancora nel sangue la libidine giovanile del rosso che spranga i neri, del compagno che non può farla passare liscia a ‘un fascista come Collino’. Velluto ha 52 anni, e quando il climaterio avanza è difficile resistere agli amarcord che fanno sangue… Come se non bastasse, a far bollire quel po’ che resta di ormoni nelle sue balle c’è il Velluto “valdese di fresca nomina”, ansioso di mostrarsi zelante (i neoconvertiti sono sempre i più fanatici, in tutte le sette), c’è il Velluto ‘membro del concistoro e deputato al Sinodo’, il nipotino di Arnaud voglioso di fargliela pagare a quel Collino che mette sullo stesso piano (come osa?) l’ipocrisia delle due chiese di fronte alla pedofilia. Se avete visitato il suo letamaio (pardon, la sua rivista on line di ‘satira teologica’) avrete visto cosa fa il compagno dietro la scusa della satira: porta avanti una stupida guerra di religione anticattolica basata sulla denigrazione (goffa, aggressiva e volgare) del “nemico”. E’ il tipico stile di lotta dei rossi, quello di demonizzare l’avversario e cercare di demolirne l’immagine. Glie l’abbiamo visto fare in Italia con Degasperi, Scelba, Moro, Craxi, Andreotti, Kossiga… Oggi glie lo vediamo fare con Berlusconi, mentre gli ‘specialisti religiosi’ alla Velluto si occupano di Ratzi e della Cei. Distruggere il nemico è il sogno segreto anche dei barbetti, che lo individuano da sempre nel Vaticano. Al Papa e ai Savoia i valdesi non hanno mai perdonato le persecuzioni, anche se sono passati più di due secoli dalla loro fine. Chi avrà la meglio fra questi Velluti? Riuscirò a trascinare il nostro guitto in tribunale, in modo da far rimbombare ben bene la storia di pederastia valdese che lui e la sua Chiesa vorrebbero nascondere? Il seguito alle prossime puntate.

https://manliocollino.wordpress.com/2010/04/14/faccia-di-velluto/
 
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #3 il: Giugno 07, 2024, 16:01:51 pm »
Non sono i miei panni, caro Vicus, i panni sporchi dei Valdesi. hai clamorosamente TOPPATO!  :w00t: :lol: :w00t: :D

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #4 il: Giugno 07, 2024, 16:08:28 pm »
Però i valdesi non li tocchi. Non importa, rimedio io:

Chi è omertoso? (pedofilia fra i valdesi 3)

Di un contro-commento è uscito un post. Non è la prima volta che capita, quindi eccovelo. Partiamo da Basettoni, al quale stavo rispondendo quando mi è partita la penna, pardon, la mano sulla tastiera. Intanto costui porti pazienza e non si permetta più di dire “lei che pubblica solo i commenti che le garbano”. Il mio blog ha una percentuale di pubblicazione dei commenti ricevuti (migliaia) del 99,9%. Il che significa che, o sono tutti d’accordo con me (ma un rapido controllo le può far verificare che non è così), oppure pubblico TUTTI i commenti, fatta eccezione per quelli idioti e pieni solo di ingiurie. Però non passo la giornata davanti al Pc. Dia tempo al tempo. Come vede le sue due pisciatine le ho pubblicate, appena le ho viste.
E si tenga pure i suoi dubbi circa la mia attendibilità come testimone, coltivi pure le sue impressioni sulla mia tristezza, si onanizzi insultandomi (“disonesto”…”poveraccio”… “omertoso”…. “odiatore”…. “distruttore”…) visto che nella sua sfiga non ha che quello, per godere.
Ma sappia che io non sono accecato dall’odio politico. Io ci vedo benissimo. Però MI NUTRO di odio politico, che è ben diverso.
Odio i rossi da quando capisco di storia, filosofia e politica. Senza mai essere stato tesserato a destra, né aver mai votato a destra, né aver mai partecipato a riunioni, manifestazioni, cene, cortei o altro di destra, mi nutro da 50 anni di sano, viscerale, consapevole, abbondantemente giustificato e argomentatissimo ODIO ANTICOMUNISTA.
Se vuole farsi un’idea di come mi sento, pensi ad un’ucronia.
Immagini che Hitler abbia vinto la seconda guerra mondiale, e che i nazisti, levatitisi di dosso gli orpelli ideologici più imbarazzanti dopo la morte del loro fuhrer, siano ancora oggi al governo qua e là nel mondo, anche se più moderati nei modi, meno ossessivi nella propaganda e meno fanatici nelle idee. Li immagini tuttavia Goebbelsianamente padroni della comunicazione planetaria e del web, cioè in grado di indurre l’opinione pubblica e i governi (anche quelli delle democrazie non naziste) a nutrire la loro stessa “sana” diffidenza verso gli ebrei e le loro istituzioni, Israele compreso (sì, facciamo finta in questa ucronìa che sia stato fondato lo stesso). Bene, Basettoni: io mi sento esattamente come si sentirebbe un ebreo in questa ucronia: odierei visceralmente i nazisti. Capito? Io odio i comunisti, e ne vado fiero. Con una enorme differenza, però: che la mia ucronia sui nazisti sopravvissuti è un esempio di assoluta fantasia, irreale, fuori dal tempo (où-cronos), mentre la presenza comunista nella vita di oggi è reale. I comunisti ci sono ancora, qua in Italia. In alcuni paesi del mondo sono addirittura al potere. Non si sono neanche levati troppi orpelli, i comunisti, la falce ed il martello sono ancora sulle loro bandiere e sui loro distintivi, e comunque hanno saldamente in mano il controllo Goebbelsiano della comunicazione, oltre a quello Gramsciano della cultura. Per ciò mi fa godere odiarli. I comunisti esistono. Si vedono. Si sentono. Strillano. Mentono. Rompono i coglioni. Corrompono. Agiscono. Intrallazzano. Comandano. Intervengono zelantemente sui blog, anche se poi, appena individuati, si affannano subito a smentire, ridacchiando e sfottendo: “ma dài… sei paranoico… vedi i compagni dappertutto… sei patetico… il comunismo non esiste più… sei fuori dalla storia…).
Resta la mia presunta omertà sulla pedofilia tra i valdesi negli anni ‘60 e ‘70. Il fatto che lei e Lorifrac me ne accusiate dimostra di per sé quanto siete ignoranti. Dicesi omertoso colui che, a precisa domanda, nega o tace una verità che conosce. Che ne sapete voi di cosa ho fatto, scritto e detto io in questi 40 anni? Tacqui solo allora, negli anni ‘60, di fronte ad una commissione d’inchiesta vergognosamente intimidatoria e sbilanciata, che poteva sul serio provocarmi grossi guai nella carriera e nella vita. Ma non tacqui mai negli anni successivi, ogni volta che se ne parlò. Non stava a me riaprire il caso, ma ne parlai sempre a voce alta a Torre Pellice e a Torino, di fronte agli ex compagni e ai professori del Collegio Valdese (che infatti sanno, e arrossiscono…), ne parlai alle riunioni annuali degli ex allievi del Collegio, ne parlai ad Agape, a Prali, alle cene, alle rimpatriate, alle discussioni… Sempre, a voce alta, senza alcuna reticenza. Non stava a me, ripeto, ma alla Chiesa Valdese, eventualmente, risollevare il caso dopo che Girardet se n’era andato via da Torre, e inchiodarlo alle sue responsabilità. Non sarebbe stato difficile, anche se purtroppo non avrebbe salvato una sola delle sue piccole vittime dagli effetti devastanti dei suoi “trattamenti”. Però, visto che a molti (pensate a Velluto e alla sua “rivista”) piace tanto chiamare in causa i preti cattolici per episodi di pedofilia risalenti a 40 anni fa, si faccia lo stesso per il direttore pederasta del Convitto Maschile Valdese. Fatelo, fatelo pure, signori barbetti. Se no siete voi, gli omertosi. Non io. Oltre a me ci sono, ancora vivi, molti personaggi (coi quali sono ancora in contatto) che potrebbero testimoniare in un tardivo anche se inutile processo. Ma non date dell’omertoso a me. Datelo ai vostri attuali e recenti membri della Tavola.

Ultima notazione per il Commissario Basettoni, Calvinus, Iome e tutti gli altri. Rendetevi almeno conto di quanto sia sbilanciato il nostro rapporto qui sul blog. Voi conoscete tutto di me, faccia, vita, morte e miracoli (tanto che Basettoni tira fuori persino la goliardia). Io di voi, nulla. Siete solo dei vermi, niente altro. Vermi vigliacchi nascosti sotto la pietra del vostro nick name. Però mi diverte vedere come formicolate e vi agitate quando sollevo la pietra.

https://manliocollino.wordpress.com/2010/04/17/chi-e-omertoso-pedofilia-fra-i-valdesi-3/
« Ultima modifica: Giugno 07, 2024, 18:30:38 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #5 il: Giugno 07, 2024, 19:44:55 pm »
Non cito i Valdesi per il semplice motivo che sono quattro gatti in Italia, rispetto ai cattolici. Ma non scuso il fenomeno della pedofilia tra di loro: va denunciata e severamente repressa e punita. Ma se vuoi occuparti tu del fenomeno della pedofilia tra i Valdesi, padronissimo. E fai pure benissimo, peraltro.

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #6 il: Giugno 07, 2024, 20:57:20 pm »
Sono lieto di sentirlo. Proprio perché sono 4 gatti lo scandalo del convitto è proporzionalmente più grave. Ma c'è molto altro, politica e t3rrorism0 inclusi:

Il blog riapre grazie a Facebook (pedofilia valdese 4)

Rieccoci qui, dunque. Devo una spiegazione ai frequentatori del mio blog che lo hanno trovato ‘suspended’ per tre giorni. E’ successo che Sergio Velluto me lo ha fatto chiudere con la scusa della foto non autorizzata. Io allora ho denunciato il caso su Facebook, e ne è nata una sollevazione generale. Hanno subito aperto il gruppo “Ridateci il blog di Manlio Collino”, che ha raccolto oltre 100 adesioni in poche ore. Poi ho pubblicato sulla mia Home Page il primo dei tre post sulla pedofilia valdese (quello del 22/3), che è immediatamente rimbalzato ai quattro angoli del globo. Lo hanno ripreso e pubblicato sulla loro HP decine di persone, anche sconosciute. Non vi dico le valanghe di commenti e il loro tono… Dopodiché la Tavola deve aver convocato Velluto e deve avergli tirato le orecchie: “Che cazzo fai, cretino? Fai subito riaprire quel blog, che qui ci stiamo facendo una figura di m…” e lui ha dovuto abbozzare, così il blog è stato sbloccato. A questo punto, dopo tante polemiche, volevo quasi riposarmi e cambiare argomento, ma rileggendo i commenti mi è ripreso il pizzicorino politico ai polpastrelli.

Perché è vero che, come avete potuto leggere qui, un ‘nuovo entrato’ (che si firma Davide) scrive: «Condivido quanto scrive Manlio. La Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle Chiese metodiste e valdesi, così come l’Ucebi – Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia – sono ormai la quinta colonna dei rossi. Approvano aborto, eutanasia, benedizione di coppie omosessuali … i Battisti, tra l’altro, pur predicando la completa separazione tra Stato e Chiesa, predicano bene e razzolano male, visto che sono in prima fila contro Berlusconi (si legga la sezione news sul sito dell’Ucebi).
E premetto che non ho preconcetti, visto che appartengo alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia». Ma è anche vero che una vecchia conoscenza del Blog, Carlo Benatti, scrive su Fb: «Nemmeno Ghedini o Bondi avrebbero potuto concepire l’ipotesi di un complotto internazionale di ex-bambini sordomuti per penalizzare Berlusconi nella miseria delle elezioni regionali della nostra povera italietta. Se fosse una battuta, sarebbe da vendere a Gino e Michele, ma visto che sembrerebbe esprimere un convincimento, atterrisce per la sua dissolutezza…» Forse voleva dire ‘dissennatezza’, ma tant’è, prendiamoci anche del dissoluto.

La fotografa 34enne Simona di Giorgio (che sta su Fb col nick name di “Il cane Ziva”) scrive da Dublino: «L’introduzione politica di Collino a proposito di fatti del passato tirati fuori apposta sotto elezioni per sfavorire Berlusconi è patetica…». Le fa eco Marco Pisano: «Se finora si è vista una strumentalizzazione da parte della stampa (ma il termine stampa rossa è assai qualunquista) in senso unidirezionale (fa sempre notizia sparlare della Chiesa Cattolica) speravo di trovare in questa nota di Collino qualcosa che si elevasse un po’ dalla solita tirata politicheggiante, invece l’autore dimostra una certa ingenuità e un certo qualunquismo nel rapportare una tematica così brutta come la pedofilìa ad una ben determinata fazione politica, così come era stato fatto finora nei confronti della Chiesa Cattolica. E’ una pratica purtroppo molto comune e svilente quella di strumentalizzare temi così delicati a scopi politici». Notate la contraddizione? Io sarei “ingenuo e qualunquista” nel fare i miei (peraltro estremamente collaterali e non inchiodati al nesso causa-effetto) riferimenti alla Torre Pellice rossa degli anni ’70 che proteggeva il pedofilo Girardet, o prima ancora nel collegare, introducendo il post, la campagna anti-preti pedofili ad una manovra per mettere il Vaticano sotto scacco. Teoria, questa, lanciata da Ferrara, non da me. Ma non fa niente, perché anche Ferrara è un rinnegato, per questi signori. Un venduto, come Feltri. Uno schiavo, come Belpietro… Un traditore come Pansa… E via insultando. Ma scusate la divagazione. Dicevo più in alto: notato la contraddizione di Marco Pisano? Io nel fare quegli accostamenti sono ingenuo e qualunquista, ma gli stessi accostamenti – scrive Pisano –  “sono stati fatti finora nei confronti della Chiesa Cattolica”. Delle due l’una, allora. O tutti i media (tra i quali c’è nientemeno che il NYT…) che han fatto quegli accostamenti sono tutti ingenui e qualunquisti come me, o è permesso mettere sotto scacco la Chiesa Cattolica, ma non quella rossa.

D’altra parte si sa come son fatti, i rossi. Loro possono dire e fare tutto. Gli altri no. E questi qua dei commenti sono peggio ancora dei rossi dichiarati, che almeno hanno una certa dignità politica, questi sono i rossi della razza peggiore, quelli che negano di esserlo. I ‘criptorossi’ alla Sergio Velluto. Riferendosi al modo in cui l’ho trattato, un lettore mi ha scritto che ho ‘sparato col cannone su un moscerino’. E in effetti le mie amicizie torresi lo confermano tale,  per la scarsa considerazione di cui gode nell’ambiente culturale locale e nazionale. Però il “moscerino” ha una posizione di rilievo nella gerarchia valdese, e ne approfitta per pungere. E per cercare di rimontare nella considerazione dei suoi correligionari punge con zelo partigiano attraverso libri, trasmissioni Rai, e soprattutto con la sua oscena webzine di “satira religiosa” on-line. Andatela a vedere. Leggete come attacca strumentalmente, continuamente e irresponsabilmente la Chiesa Cattolica, nuocendo ai buoni rapporti esistenti fra la comunità valdese e lo Stato italiano, legato al Vaticano dai Patti Lateranensi. Quanto al colore politico dei valdesi odierni, non saprei dire. La reazione di Velluto e la lettera di Davide sembrano confermare che tenda al rosso. Comunque a Torre Pellice era di dominio pubblico negli anni ’70 e ’80 (e lo è ancora oggi fra coloro che hanno vissuto da adulti quel periodo) il fatto che il Convitto degli ultimi tempi ante-chiusura (quelli, per intenderci, in cui era diventato un covo della sinistra extraparlamentare) fosse frequentato e usato come base logistica anche dalle BR e da altre formazioni di lotta armata. Magari sarà un’esagerazione, questa (si sa come vengono gonfiate, negli anni, le cose: basta pensare a certe ‘eroiche battaglie partigiane’…), tuttavia conferma quello che ho riferito: nel  Convitto ‘ultimi tempi’ funzionava bene il trucco studiato da Girardet per poter fare le sue porcherie pedofile senza che nessuno osasse metterci il becco. Ciò non significa che i compagni che bazzicavano quel covo dovessero essere per forza dei pedofili, né che Girardet dovesse a sua volta essere per forza un rosso esagitato.  Avevano semplicemente un interesse strategico nel “coprirsi” a vicenda. Ma se io lo scrivo, “strumentalizzo”. Sfrutto “ingenuamente e qualunquisticamente”  la pedofilia per dare addosso ai rossi. E voi, cari compagni, cosa avete fatto (e state ancora facendo) col Papa?

https://manliocollino.wordpress.com/2010/04/27/il-blog-riapre-grazie-a-facebook-pedofilia-valdese-4/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #7 il: Giugno 07, 2024, 22:03:38 pm »
Che dire? Tutto il mondo è paese. Ma il marcio che c'è in giro non legittima il marcio che esiste nella Chiesa!  :hmm: :ohmy: :cry:

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #8 il: Giugno 07, 2024, 23:41:18 pm »
Ma io non ho legittimato nulla! L'importante è dare un quadro completo, non solo i cattolici:

Arriva un paladino (pedofilia fra i valdesi 5)

Poiché raramente i lettori vanno a rileggere i commenti dei post vecchi, riporto in “prima pagina” quanto scrive tale Fiorenzo Montaldo  in commento al mio post (il primo della saga) sulla pedofilia fra i valdesi. Non posso pubblicare la sua foto (l’avrei scaricata dalla sua bacheca) perché dopo aver messo il commento si è subito tolto da Facebook. Ha anche cancellato il commento, e la replica alla mia replica. Qui nel blog non può farlo, altrimenti si sarebbe cancellato anche da qui. Probabilmente la Tavola Valdese ha convinto lui (come aveva convinto Velluto) a lasciar perdere. Però una foto volevo metterla, e ho pensato a qualcosa che lo rappresenti, cioè che dia l’idea di uno che morde senza aver veleno nei denti, e poi scappa a nascondersi.

“Io ero al Convitto Valdese dal 1961 al 1963 .Ora premetto che sono ateo, non comunista, e non voglio difendere i valdesi ma non ho mai verificato ciò che dichiari e considera che sono in contatto co alcuni ex convittori. Mi ricordo però che in quel periodo erano stati allontanati dall’Istituto due convittori uno si chiamava ,mi sembra,Montanari e l’altro Manlio (non ricordo il cognome), perchè la notte salivano a molestare e minacciare gli elementaristi. Ora dico un bel caso di omonimia a meno che il periodo della tua permanenza non corrisponda… distinti saluti”

Questa la mia risposta.

Caro Fiorenzo, visto che ti sei iscritto a Fb per poter mettere anche lì questo commento, approfondiamo pure. Fra quel che hai scritto su Fb e quello che hai scritto qui ci sono alcune piccole, ma significative differenze. Su Facebook scrivi “non sono mai stato molestato da Girardet (…) e non ho notato le cose che dici”. Qui scrivi solo “non ho mai verificato ciò che dichiari”. Sono due affermazioni diverse. Qui scrivi “sono stato al convitto dal ’61 al ’63 (…) e l’unico fatto avvenuto in quel periodo fu la cacciata di due convittori che molestavano e minacciavano gli “elementaristi”, quei piccini che dormivano al terzo piano”. Io me ne andai dal Convitto, promosso in prima liceo classico, nel giugno del 1961. Nell’autunno 1961, quando tu entravi in Convitto nel novero dei “bruttini risparmiati dal mostro”, Girardet mi negò la reiscrizione, quindi non ci siamo mai incontrati né visti.  Però non hai una gran memoria, se parli di “piccini al terzo piano”. Era il secondo piano, quello dei gagni. E sopra non c’erano altri piani, c’era solo la torregtta dell’orologio. Comunque al secondo piano, a babordo (ricordi quella terminologia?) c’era la nursery, e a tribordo c’erano le camere dei “grandi” che, pagando un supplemento, evitavano la promiscuità della camerata al piano di sotto. C’ero alloggiato anch’io, nelle camere dei “grandi”. Ne dividevo una con mio fratello. Dunque, se avessi voluto “molestare” i piccini non avrei avuto bisogno di salire. Ma non mi passava neanche per la testa, di molestarli. Al massimo li prendevo a ceffoni quando si facevano troppo petulanti. Devi stare MOLTO attento ai verbi che usi, Fiorenzo! Molestare è una cosa, minacciare un’altra. Prendere a calci in culo i petulanti gagni che, forti della protezione del Direttore e della Signorina Ermini (sua complice e loro sorvegliante), ci rompevano le balle mentre giocavamo a ping pong o a calcio balilla, era prassi quotidiana, come del resto in tutti i cortili, gli oratori e le piazze della penisola. L’infanzia era un duro apprendistato, allora. Ma le molestie sono un’altra cosa. Tu oltretutto le lasci intendere in senso subdolo, attualizzato, cioè alludi a qualcosa di torbido, qualcosa di più di un ceffone o di un calcio in culo. Basta questo a qualificarti come serpe. Ma c’è anche quel tuo accenno oscuro: “considera che sono in contatto con alcuni ex convittori”. Anche io, pensa un po’! Intanto lo sono con mio fratello, che non venne riaccettato come me nel settembre del ’61. Poi vedo spesso un convittore che per aver parlato a Torre delle ‘prodezze’ del direttore venne allontanato a metà anno scolastico ’60-’61 (con un bel danno sotto il profilo della continuità di studio, alla faccia della pedagogia d’avanguardia predicata da Girardet). Infine corrispondo, dopo la pubblicazione del post, con altri convittori che mi hanno contattato dopo averlo letto, per confermare quanto in esso dico. Peccato che sia morto da pochi mesi D.R. , convittore mio amico, compagno di classe fino alla maturità classica e mio testimone di nozze. Anche lui ne avrebbe avute di cose da raccontare… Per fortuna la sua vedova le sa bene, quelle cose. Ma non importa.

Cosa vogliamo fare, Fiorenzo? Riaprire il caso? Io sono prontissimo, e come me tutti coloro che hanno visto e subìto. Tutto suona falso in quel che scrivi. Persino quel “l’unico fatto avvenuto in quel periodo fu la cacciata di due convittori”. No, mio caro. Il fatto più importante avvenuto nel “tuo” periodo fu la famosa inchiesta della Tavola Valdese scatenata dalle denunce di noi “grandicelli” che fummo, proprio per quello, allontanati o non riammessi. Ed eravamo ben più di due: almeno una dozzina. Infatti io lo scrivo ben chiaro nella nota: “Girardet attuò una cinica politica di ’svecchiamento’ dei convittori per costituirsi una ‘riserva di caccia’ piena di prede più ingenue e vulnerabili possibile. Espelleva cioè i ‘grandi’ (ginnasiali e liceali) con pretesti disciplinari (o non li riaccettava all’anno scolastico successivo) e li rimpiazzava con con bimbi delle elementari e delle medie.”. Che il mostro ti abbia risparmiato, quindi, non si deve alla tua bruttezza, ma al fatto che sotto inchiesta “Gira” (e non “gia” come dici tu, altro neo nella tua memoria) si atteneva alla più grande cautela, com’era logico aspettarsi. Solo più tardi, a inchiesta finita, e dopo aver fatto del convitto un “porto franco” dell’estremismo rosso, ricominciò. Ma tu eri già via. L’hai scampata bella. Ed è stato un peccato anche per la tua precoce vocazione alle indagini. Un bimbo che nelle ore libere dallo studio, invece di giocare a pallone, a ping pong o a calcio balilla passa il tempo a “verificare” i motivi per i quali sono stati “cacciati” l’anno prima dei convittori che manco ha conosciuto è un Di Pietro nato. Che occasione perduta!

In ogni caso, ti aspettiamo a piè fermo. Io adoro i valdesi e ho moltissimi amici (forse i migliori) fra i comunisti più convinti. Non ho bisogno di premettere come fai tu (excusatio non petita…) “sono ateo, non comunista e non voglio difendere i valdesi”. Non hanno certo bisogno di essere difesi da te, i barbetti. In ogni cesto c’è una mela marcia, ma questo non significa che le altre mele siano cattive. Se poi il contadino al mercato, invece di buttarla, la gira dalla parte sana per non far brutta figura e venderla ugualmente, trattasi di peccato veniale. O almeno assimilabile a quello commesso dalla Chiesa Cattolica nel cercare di redimere ‘in privato’ i preti pedofili invece di consegnarli alla Giustizia ordinaria. Che era il messaggio sotteso al mio post sul blog e alla mia nota qui su Fb. Anzi, su Facebook non ci sarebbe neanche finito, quel post, se qualcuno come te (una biscia che fa i nomi, ma omette i cognomi, a scanso di querele, e dice che “sarebbe un bel caso di omonimia” sapendo bene che di omonimia non si tratta) se una biscia come te – ripeto (io non temo le querele) – non mi avesse fatto chiudere il blog per una settimana con la scusa di una “foto di paesaggio non autorizzata”. E’ con quelli come te, che mi diverto a duellare. Vi aspetto in sella, con testimonianze, foto e documenti. Ma penso che la Chiesa Valdese, come ha convinto Velluto, convinca anche te che è meglio, dopo 50 anni, lasciar perdere…

https://manliocollino.wordpress.com/2010/07/05/arrivano-i-paladini-pedofilia-fra-i-valdesi-4/
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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #9 il: Giugno 08, 2024, 00:12:32 am »
Quindi, siamo al mozartiano COSI' FAN TUTTI?  :lol: :D :w00t:

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #10 il: Giugno 08, 2024, 00:24:52 am »
Perché, non è vero che ci sono stati abusi paragonabili al di fuori del mondo cattolico?
Il lettore avveduto si porrà una domanda: come mai gli abusi si sono moltiplicati dopo il Concilio e come mai interi seminari si sono riempiti di froci e pedo-froci?
La risposta a mio avviso è da cercare in riforme che hanno protestantizzato la Chiesa (non è una mia personale "teoria": la Messa moderna per esempio contiene formule protestanti).
ERGO si potrebbe dire (e forse si PUO' dire) che le due cose vanno di pari passo. E' sicuramente così sul piano strettamente storico e fattuale. Ma forse proprio una dottrina paraprotestante, modernizzante e circiterista* favorisce questi abusi, come si è visto dagli ampi riscontri tra i protestanti, non presenti nella Chiesa cattolica prima delle riforme (perfino l'anticattolica Wikipedia fatica a trovare notizie e riporta pochissimi casi isolati). Certo Wikipedia non ha mica "Giordano Bruno" Massimo che propala idee personali come certezze senza alcuna fonte verificabile

* Vaga e indefinita
« Ultima modifica: Giugno 08, 2024, 10:55:21 am da Vicus »
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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #11 il: Giugno 08, 2024, 00:43:06 am »
Chiedilo allora ai tuoi preti e sacerdoti il perchè delle riforme "protestantizzanti" nella Chiesa Cattolica: ti risponderanno con una sonora pernacchia (avendo BEN altro a cui pensare), però ti sarai levato una soddisfazione. La mia opinione è che gli abusi ci sono sempre stati senza aspettare il Concilio. Prima PAREVA che non ci fossero; in realtà le vittime venivano messe a tacere o FATTE TACERE. Sotto conventi e monasteri oggi sconsacrati e addirittua nelle loro mura sono stati scoperti scheletrini, evidentemente di minori abusati o figli di rapporti tra monaci e suore successivamente soppressi. Chissà quanta roba interessante si scoprirebbe sugli altri che sono ancora operativi (ma fino a quando?). Se poi devo scegliere se avere idee personali (ma suffragate da prove storiche) o difendere l'indifendibile come fai tu, allora io preferisco non essere Vicus. 

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #12 il: Giugno 08, 2024, 00:53:57 am »
La mia opinione è che gli abusi ci sono sempre stati senza aspettare il Concilio.
Rimane un'opinione senza la minima prova storica. Curioso in tanti secoli non certo privi di anticlericali e nemici della Chiesa. Specialmente gli ultimi due secoli, in cui per i POCHI casi accertati sono state scatenate furiose campagne contro i cattolici.
Citazione
scheletrini
Fossi in te non sarei così frettoloso a catalogare questi scheletrini, che come tuo solito dici trovarsi in "ogni" convento. Sono spesso seppelliti insieme ad adulti in veri e propri cimiteri, non nascondigli (che all'epoca si trovavano sotto chiese e conventi, ricordi Foscolo?) in periodi di alta mortalità infantile:
https://www.fanpage.it/esteri/cento-cadaveri-di-bimbi-trovati-durante-uno-scavo-in-un-antico-convento-mistero-in-galles/

Sul posto scoperti centinaia di scheletri umani di cui un terzo di questi di bambini di età inferiore ai quattro anni.

Nella cittadina gallese di Haverfordwest ci sono vari segni dell'esistenza del convento medievale, tuttavia non c'erano prove certe di dove si trovasse effettivamente il convento. Così quando il Pembrokeshire County Council ha acquisito i vecchi magazzini e ha annunciato che li avrebbe demoliti per costruire edifici comunali, si è deciso finalmente di scavare alla ricerca di prove certe.

Potrebbero esserci circa 300 cadaveri nell'antico cimitero, ma gli archeologi sono ancora riluttanti a fornire una cifra esatta sul totale. Gli archeologi sospettano che siano le vittime di una guerra medievale nella città seppellite poi sotto il convento dell'ordine domenicano che è rimasto a Haverfordwest per circa tre secoli.

Però un'occhiata sotto il convitto valdese la darei. Tanto per escludere certe possibilità
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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #13 il: Giugno 08, 2024, 01:18:59 am »
E magari si troverebbero lì le stesse cose (scheletrini?) che si trovano sotto conventi e monasteri. :w00t:
E le tombe di bambini che si sono trovate vicino o sotto molte scuole cattoliche del Canada? Di queste che mi dici, caro Vicus?
Trattasi di figli di nativi costretti a separarsi dalle famiglie di origine e a frequentare le scuole cattoliche e successivamente abusati e poi soppressi (tanto, cosa si rischia a violentare un piccolo indiano? Il Papa ha dovuto pubblicamente scusarsi per questo obbrobbrio. Forse si è bevuto il cervello pure lui?

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Re:Nonsolopreti (pedofilia fra i Valdesi)
« Risposta #14 il: Giugno 08, 2024, 03:47:50 am »
Che dire Massimo, chi è senza peccato scagli la prima pietra:
https://www.ilsole24ore.com/art/caso-epstein-divulgati-primi-documenti-legati-suo-caso-AFNK7mEC?refresh_ce=1

Strano che non nomini mai abusi o omicidi rituali di bambini praticati da sette esoteriche o personaggi politici "protestanti" o "laici". Non ne sai niente, vero?
« Ultima modifica: Giugno 08, 2024, 10:54:00 am da Vicus »
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