Minerva
Discorso valido pure per l'uomo: non è che uno abituato al sesso occasionale e alla varietà (chi va a pagamento ad esempio) all'improvviso si accontenta per anni della stessa donna
Non è la stessa cosa.
Di norma gli uomini vanno per sesso a pagamento perché non lo trovano gratis; e questo accade ovunque nel mondo, da ovest a est, e non "solo in Italia", come invece certi somari, affetti e afflitti da esterofilia cronica, vorrebbero far credere.
Nessun operaio da 1500 euro al mese va a regalare 50 euro alla cinese, per pochi minuti di pseudo sesso e per un pompa fatta pure male.
Se lo fa è perché non ha alternativa.
E questo accade perché l'uomo medio non esercita alcun reale potere attrattivo verso la controparte femminile.
Infatti le femmine sono realmente attratte solo da una minoranza di uomini; con tutti gli altri ci scopano, ci fanno figli, se li sposano, per ragioni che nulla hanno a che fare con una vera attrazione nei confronti dei medesimi.
Diciamo pure che per una femmina l'astinenza è solo ed esclusivamente una scelta personale (perlomeno qui e ora, in questa parte di mondo, e finché è relativamente giovane a attraente), mentre per un uomo (medio e non) è solo ed esclusivamente un'imposizione femminile.
All'origine di tutto ciò c'è la lunga storia evoluzionistica che la stramaledetta specie umana si porta dietro.
Viceversa, non vi sarebbe traccia alcuna della prostituzione femminile, tantomeno dei cosiddetti celibi involontari, che appartengono quasi sempre al sesso maschile.
-----------------------------
PS: questo è uno scritto di uno dei pionieri della QM, risalente a diciotto anni fa.
Il sistema di accoppiamento umano non assomiglia a quello di nessun altro animale.
Il che non significa tuttavia che sfugga alle leggi che regolano i sistemi di accoppiamento, leggi documentate in centinaia di specie.
Un gene che predisponesse un maschio a essere tradito, o una femmina a ricevere meno aiuto delle altre dal suo compagno, sarebbe rapidamente scartato dal pool genetico.
Un gene che permettesse a un maschio di inseminare tutte le femmine, o a una femmina di partorire i figli più benaccetti del maschio migliore, prenderebbe rapidamente il sopravvento.
Queste pressioni della selezione non sono da poco.
La sessualità umana, se fosse una "costruzione sociale" indipendente dalla biologia, come vuole la concezione accademica popolare, sarebbe dovuta non solo sfuggire (miracolosamente) a queste potenti pressioni, ma anche resistere a pressioni altrettanto potenti di un altro genere.
Se una persona si attenesse a un ruolo costruito socialmente, altri potrebbero plasmare quel ruolo per prosperare a sue spese: i potenti, per esempio, potrebbero sottoporre gli altri uomini a un lavaggio del cervello per convincerli a trovare piacevoli il celibato o il tradimento, lasciando così le donne a loro.
Qualsiasi disponibilità ad accettare ruoli di genere costruiti socialmente sarebbe eliminata dalla selezione e i geni per resistere a questi ruoli prenderebbero il sopravvento...
Che tipo di animale è l'Homo sapiens?
Siamo mammiferi, quindi l'investimento genitoriale minimo di una donna è molto maggiore di quello di un uomo.
Le dimensioni dell'uomo sono circa 1,15 volte quelle di una donna, il che ci dice che nella storia dell'evoluzione gli uomini sono stati in competizione fra loro: alcuni si accoppiavano con più femmine e altri non si accoppiavano affatto. (Ancora oggi è così...)
A differenza dei gibboni, che vivono isolati, sono monogami e hanno un'attività sessuale relativamente scarsa, e dei gorilla, che vivono in piccoli gruppi, formano harem e, anch'essi, hanno un'attività sessuale relativamente scarsa, noi siamo esseri sociali: gli uomini e le donne vivono insieme in grandi gruppi e hanno continue occasioni di accoppiamento.
Gli uomini, in proporzione alle loro dimensioni, hanno testicoli più piccoli di quelli degli scimpanzé, ma più grandi di quelli di gorilla e gibboni, il che indica che le donne ancestrali non erano sfrenatamente promiscue, ma nemmeno rigorosamente monogame.
I bambini nascono inermi e a causa della grande importanza che hanno conoscenze e capacità per il nostro modo di vivere, restano dipendenti dagli adulti per una parte non indifferente dell'arco della vita umana.
I figli hanno quindi bisogno dell'investimento genitoriale e gli uomini, grazie alla carne che ricavano(ricavavano) dalla caccia e ad altre risorse, hanno qualcosa da investire.
Il loro investimento minimo è di gran lunga maggiore di quello al quale, per la loro anatomia, potrebbero tranquillamente limitarsi: essi nutrono i piccoli, li proteggono e li istruiscono.
Il tradimento dovrebbe quindi essere (ed infatti è) un motivo di preoccupazione per gli uomini, e la capacità e disponibilità dell'uomo a investire nei figli un motivo d'interesse per le femmine.
Poiché uomini e donne vivono insieme in grandi gruppi, come gli scimpanzé, ma i maschi investono nella prole, come gli uccelli, si è sviluppato il matrimonio, in cui un uomo e una donna stabiliscono un'alleanza riproduttiva volta a limitare i tentativi di terzi di ottenere accesso sessuale e investimento genitoriale.
Questi aspetti della vita non sono mai cambiati, ma altri sì.
Fino a epoca recente l'uomo cacciava e la donna raccoglieva.
Le femmine si sposavano poco dopo la pubertà.
Non esisteva la contraccezione, né l'adozione istituzionalizzata da parte di non parenti, né l'inseminazione artificiale.
Sesso significava riproduzione e viceversa.
Non c'erano alimenti provenienti da piante e animali domesticati, quindi non c'era il latte in polvere; tutti i bambini erano allattati al seno.
Non c'erano neppure baby sitter a pagamento, né mariti casalinghi; i neonati e i bambini ronzavano attorno alle madri e ad altre donne.
Tali condizioni sono rimaste immutate per il 99% della nostra storia evoluzionistica e hanno plasmato la nostra sessualità.
I nostri pensieri e sentimenti sessuali sono adattati a un mondo in cui i rapporti sessuali davano figli, li si volesse o meno.
E sono adattati a un mondo in cui i figli erano un problema della madre più che del padre.