Sì che lo so! E, cosa che ti piacerà, il farsismo moderno tende al dualismo (nessuna prevalenza ma coesistenza alla pari di bene e male) esattamente come il manicheismo e gli dei massonici.
La dottrina dualistica afferma che oltre a un dio benevolo e positivo esisterebbe anche un dio maligno, incarnazione del male, inesorabilmente contrapposto al primo.
Tale dottrina fu respinta dalle comunità cristiane perché in contrasto con la concezione monoteistica. Tuttavia, a partire dal III secolo d.C., tornò attraverso le dottrine di Mani, riformatore religioso persiano. Per lungo tempo il manicheismo fu considerato una corrente del Cristianesimo, fino a che, nel IV secolo d.C., negli scritti di Sant'Agostino (che peraltro in un primo tempo vi aveva aderito) fu definitivamente etichettato come dottrina eretica.
Nel basso Medioevo ebbe particolare diffusione la dottrina dualistica dei catari (o Albigesi), fondata essenzialmente sul rapporto oppositivo fra materia e spirito, che fu assimilata a quella del manicheismo.
Massimo ha anche scritto di credere al Demiurgo, un dio malvagio che avrebbe forgiato il mondo e il corpo umano come una prigione per l'uomo. In ciò aderisce in pieno alla dottrina catara e di altre sette gnostiche.
Come si vede esistono importanti punti di collegamento tra manichesimo, catarismo (che Massimo difende), gnosticismo (apertamente professato nelle logge, sormontate dalla lettera G) e Grande Architetto della massoneria (cui Massimo dice di credere). L'affinità è tale che gli adepti della setta negano la creazione, ma parlano di "generazione" come appunto gli gnostici.
Lo stesso Giordano Bruno (molto apprezzato in loggia come anche da Massimo) aderiva a queste dottrine e considerava le passioni, disordine che gli asceti di ogni religione fuggono, come "finestre dell'anima" (gli gnostici sono convinti che ogni disordine, specialmente sessuale v. Eyes Wide Shut di Kubrick, produca chissà quale liberazione).
Personalmente non ha importanza se Massimo appartiene o meno alla setta, ma ne ricalca fin nei minimi dettagli idee (anche storico-politiche) e linguaggio, spesso è vicino a un ultra-laicismo ottocentesco oggi praticamente scomparso.
Ricordo un'intervista RAI in cui un giornalista mai sentito nominare aderiva apertamente alle idee della setta me negava di appartenervi e continuava a ripetere di essere "libero pensatore", "filo-libertà" e altri termini oggi poco comuni