Autore Topic: La scomunica di Mons. Viganò  (Letto 291 volte)

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Offline Vicus

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La scomunica di Mons. Viganò
« il: Giugno 24, 2024, 11:18:11 am »
Mesi fa scrissi che quando si cominciano a bannare i comuni fedeli, presto si finisce con lo scomunicare vescovi (già successo) e arcivescovi loro protettori. Detto fatto (non penso ci saranno conseguenze per i bannatori, che tutto possono dire col placet dei Superiori Incogniti del loro kafkiano Castello). Resta da vedere se seguiranno scomuniche perfino per chi assiste alla Messa in latino (ma quella lefevriana "va bene", loro "possono").
E' nella natura delle cose, perché la più grande piaga della Chiesa inclusiva è l'esclusione dei cristiani: in modo diabolicamente perverso, i proclami ufficiali significano il loro opposto e il fedele è straniero in patria.
Non entrerò nel merito della scomunica, che non mi compete, dirò solo che da semplice fedele considero quantomeno prudente non seguire scomunicati (è un fatto che non frequentavo l'ambiente di Viganò neppure prima).
Ripeterò invece quanto ho già detto: finché certa Chiesa tratterà sinceri cristiani da infedeli, non la salveranno né sinodi, né arcivescovi, né movimenti né leader politici, che nell'assenza di fondo di verità e carità sono destinati a rimanere un simulacro e un cembalo tintinnante. Plus ça change, plus c'est la même chose ovvero all leads nowhere.
Il vero futuro anzi il presente della Chiesa, forse per secoli è un pugno di vinti (cit. Amerio), poche anime sparse, forse nessuno in Europa. Tutti gli altri, che cacciano i fedeli come intrusi e/o accettano una fede sempre più secolarizzata sono solo "chiacchiere e distintivo" destinati, diceva sempre Amerio, a liquefarsi nel mondo.
Dico anime sparse perché i cristiani continuano a non parlarsi, a non associarsi e a non fare figli.
Donne (cit. parroco) "che si atteggiano a S. Francesca di Chantal" (e come sono "in parte"!) ma in cotanta divozione non si fanno suore né danno figli alla Chiesa: "Ci vuole ordine nella società!" ha tuonato il parroco. Ma che farci. Il cupio dissolvi è inarrestabile come una piaga d'Egitto, solo in forme più grottesche (consueta situazione tragica ma non seria).
Uomini che se saluti al rinfresco dopo la Messa ti rispondono intimoriti: "Ma io ero venuto per il caffè", mica per incontrare altri cristiani ci mancherebbe.
Non è proprio uno scenario edificante da anacoreti, ma il deserto sicuramente c'è. Al resto penserà Dio

Concludo con due citazioni dei miei autori preferiti, ognuno le intenda come vuole:

Gentile o Giudeo
O tu che volgi la ruota e guardi a sopravvento,
Medita su Fleba, che fu una volta bello e alto come te.

T. S. Eliot

Our only hope is apocalypse
Marshall McLuhan
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:La scomunica di Mons. Viganò
« Risposta #1 il: Giugno 25, 2024, 00:30:02 am »
Diceva Lenin: "Il modo migliore per controllare l'opposizione è guidarla noi stessi", per cui al di là delle apparenze gli spazi cristiani non ancora totalmente occupati sono meno di quanto sembrino. Illuminante, per chi ha letto Kafka, l'episodio della cattedrale. Scriveva sempre McLuhan già nel 1972:

Wars are back again in the world of resistance to total occupation. Today, resistance has become our preoccupation - a way of life. Now we seek to resist total occupation of our territories [...]. The smoke of battle, a universal smog, hangs over us.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.