Autore Topic: Papa Giovanni era massone? Desecretati documenti del Dip. di Stato  (Letto 272 volte)

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Offline Vicus

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Ed ora lo hanno anche fatto santo... posso solo sperare che non sia vero, ma mi è difficile credere che sia tutto falso e inventato. Posto a solo titolo informativo, quanto segue non riflette necessariamente l'opinione del sottoscritto o di questo forum:

“PAPA” GIOVANNI ERA MASSONE: la prova dal Dipartimento di Stato americano
 Maurizio Blondet  31 Luglio 2024

Il Dip. si Stato US4 aveva una talpa in Vaticano che forniva loro info su come interferire con il conclave del 1958 L’elezione di Siri, Ruffini, Ottaviani sarebbe “una sfortuna per la Chiesa…”

I documenti declassificati americani dicono che il conclave del 1958 che elesse Giovanni XXIII fu pilotato da Washington e dalla massoneria.

Il colpo di Stato in Vaticano non è iniziato oggi. È iniziato nel 1958 e con il Concilio Vaticano II.

I documenti declassificati USA: il golpe di Washington e della massoneria che fece eleggere Giovanni XXIII

di Cesare Sacchetti

Si addensavano nubi molto nere sul conclave del 1958.  Era un’epoca estremamente tormentata nella Chiesa, una epoca dove stavano da tempo fermentando dei cambiamenti che avrebbero poi sconvolto la millenaria tradizione di questa istituzione.

Si era spento da poco Pio XII, uno dei più grandi pontefici della storia, sebbene già negli anni successivi della sua morte alcuni storici liberali assieme alla stampa dello stesso orientamento allestirono una infame campagna di diffamazione ai suoi danni.

Costoro si adoperarono per far passare papa Pacelli per un collaborazionista della Germania Nazista, quando i documenti sono lì a smentire tale falsità.

Se c’è stato un uomo che aveva da subito riconosciuto in Hitler una grave minaccia per l’Europa quello era proprio Pio XII che già nei primi anni del suo pontificato scrisse alle varie cancellerie europee sostenendo la necessità di un golpe in Germania per rovesciare il cancelliere che stava trascinando il suo Paese,  e poi il mondo intero in un’altra guerra mondiale, esattamente come volevano i poteri internazionali.

Pio XII

Si è accusato Pacelli di contiguità con il nazismo quando il pontefice espresse sin da subito una ferma condanna.

Hitler non nasce dal nulla. Hitler nasce perché ambienti molto potenti a New York si assicurarono di fargli avere ingenti finanziamenti sin dal 1929, quando il partito nazista era poco più che insignificante e molto lontano dalla vertiginosa scalata al potere che riuscì a compiere negli anni successivi.

A dare prova dei finanziamenti che il partito nazista ricevette da Wall Street fu già nei primi anni’30 Sidney Warburg che scrisse un libro nel 1933 intitolato “Le origini finanziarie del nazional-socialismo”, nel quale si racconta in dettaglio come le banche della finanza di New York, in particolare la famiglia Rockefeller, avevano tutto l’interesse a favorire l’ascesa politica del messia del nazismo per poter poi trascinare l’Europa in un altro conflitto indispensabile per poter giungere a degli obiettivi già prestabiliti, quali la nascita dell’ONU, archetipo del governo mondiale.

Assistiamo dunque ad un fenomeno che potrebbe essere definito proiezionismo. Gli ambienti che fecero la fortuna politica di Hitler accusarono il Vaticano di non aver fatto abbastanza per fermare Hitler, nonostante Pio XII fosse stata la prima grande voce autorevole a mettere in guardia sul pericolo che rappresentava la Germania nazista e nonostante fossero stati gli stessi portatori di tale falsa accusa a consentire l’ascesa del cancelliere tedesco.

A questa accusa infamante, come se già non bastasse, se ne deve aggiungere un’altra, quale quella di non aver fatto abbastanza per aiutare gli ebrei, nonostante sia stata una fonte al di sopra di ogni sospetto, il rabbino di Gerusalemme, Isaac Herzog, a ringraziare personalmente Sua Santità per l’impegno profuso nel salvare gli ebrei perseguitati dal nazismo.

Il pontificato di Pio XII era stato un caposaldo della tradizione cattolica e c’erano potenti forze massoniche e i soliti ambienti angloamericani che auspicavano a tutti i costi una forte interruzione della continuità pastorale del Vaticano per mettere sul soglio pontificio un uomo che potesse far entrare la Chiesa nel tempio della modernità e dei diritti umani partoriti dalla infausta rivoluzione francese.

Un giornalista americano, Stephen Kokx, ha condiviso su X un documento declassificato del dipartimento di Stato americano, all’epoca sotto l’amministrazione Eisenhower, che dimostra come Washington avesse una sua talpa all’interno del conclave che stava informando gli Stati Uniti di tutto ciò che accadeva nelle stanze vaticane e dentro la cappella Sistina.

Il documento del dipartimento di Stato americano dell’11 ottobre del 1958:


C’era una battaglia feroce per la Chiesa. Le potenze angloamericane e le varie istituzioni mondialiste americane quali il Bohemian Grove e il Council on Foreign Relations avevano una visione molto precisa del futuro che attendeva l’umanità.

Questi istituti, come noto, auspicavano e auspicano la formazione di una governance mondiale, una sorta di moloch autoritario che si imponga sul mondo intero, e avochi a sé la sovranità delle singole nazioni.

E ad ispirare il “sogno” di edificare un impero mondiale, non è certo un segreto, è la religione seguita dal mondialismo, che come è ormai evidente a qualsiasi osservatore dotato di onestà intellettuale, non è soltanto quella della secolarizzazione e dell’ateismo di Stato che ha uno scopo finale e definitivo.

La secolarizzazione è soltanto la maschera indossata dal liberalismo che una volta caduti tutti i veli, si propone di instaurare un culto luciferiano globale e l’orrenda esibizione delle Olimpiadi di Parigi è soltanto l’ultimo esempio definitivo del disvelamento della vera identità del mondo moderno progressista e liberale.

Questo mondo non poteva giungere al suo scopo senza entrare prima nelle viscere della Chiesa Cattolica, poiché la esistenza di questa istituzione e la sua adesione alla dottrina cattolica di sempre già di per sé impedisce la manifestazione del governo mondiale e della sua annessa religione misterica, e qui possiamo comprendere ancora una volta perfettamente quanto San Paolo affermava rispetto alla funzione del katechon, ovvero quel concetto che esprime la funzione di contenimento della Chiesa verso l’avanzata del mondo moderno.

Il modernismo può essere considerato come quel fiume che vuole invadere il mondo e la Chiesa Cattolica invece è la diga che lo deve contenere.

Questo ci aiuta a comprendere perché nell’ottica dei suoi nemici la Chiesa andava infiltrata e soggiogata.

Al conclave del 1958 abbiamo una manifestazione piena di questa infiltrazione
.

Washington seguiva da vicino le fasi dell’elezione del nuovo pontefice e la fonte che stava informando il dipartimento di Stato americano auspicava che non fossero eletti pontefici uomini come il cardinal Siri e Ottaviani, giudicati sotto certi aspetti “obsoleti” e con una visione “non realistica” degli affari contemporanei, e ciò semplicemente sta a significare che questi due porporati erano integri e non erano disposti a scendere a patti con coloro che volevano trasformare la Chiesa in una sorta di moderno tempio “cattolico” dei diritti umani.

Gregorio XVII: il papa che non fu

Quello che non viene raccontato ancora oggi al grande pubblico è quello che può considerarsi a tutti gli effetti come un vero e proprio colpo di Stato vaticano.

Sentiamo molto parlare sedicenti esperti “vaticanisti” di sede impedita e del pontificato di Ratzinger che non si sarebbe mai interrotto ma non sentiamo mai tali “esperti” raccontare la vicenda che cambiò la storia della Chiesa e del mondo intero negli anni successivi al conclave del 1958.

A raccontare quello che accadde sotto la volta della Cappella Sistina fu un ex agente dell’FBeye, Paul L. Williams, che citò dei documenti declassificati del dipartimento di Stato americano nei quali si narra la vera storia di quel drammatico conclave.

Una volta iniziati gli scrutini era emersa chiaramente una maggioranza a favore del cardinal Siri, storico arcivescovo di Genova dal 1946 al 1987.

Siri, come si accennava in precedenza, aveva la fama di essere un intransigente tradizionalista ed era considerato dallo stesso papa Pio XII come il suo successore più degno.

Il 26 ottobre del 1958 sembrava essere tutto finito quando dal celebre camino del Vaticano si vide uscire una fumata bianca tanto che la radio della Santa Sede annunciò entusiasta l’elezione di un pontefice che però non si affacciò come previsto sul balcone di San Pietro come accade ogni volta che un nuovo papa viene eletto dal conclave.

Nello scrutinio successivo, viene ancora una volta confermato Siri che aveva anche scelto apparentemente il nome di Gregorio XVII, in continuità con i pontefici che denunciarono il pericolo modernista, ma a quel punto i cardinali francesi si opposero alla elezione in un gesto apertamente eversivo e ventilarono persino la fantomatica possibilità che potessero scoppiare dei disordini dal lato comunista della cortina di Ferro se il porporato genovese fosse diventato papa.

La manovra dei francesi a quanto pare purtroppo sortì i suoi effetti e Siri fu costretto a rinunciare sotto quelle che sembravano essere chiaramente delle gravi minacce rivolte non solo alla sua persona, ma alla Chiesa tutta.

A leggere quanto disse padre Paolo Perrotta sussisteva la minaccia che il Vaticano potesse subire una sorta di attacco nucleare, una minaccia, come si legge nelle pagine del libro “Il segreto della tomba vuota di padre Pio” scritto da Franco Adessa, collaboratore di don Villa, molto vicino a padre Pio, che era stata già manifestata da Avro Manhattan, che scrisse che se la Chiesa non avesse smesso di “ingerire” negli affari politici internazionali essa avrebbe potuto ricevere un castigo come quello subito dal Giappone, vittima dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki.

Le forze occulte della sovversione erano pienamente all’opera per lanciare il loro colpo di Stato in Vaticano che purtroppo riuscì, poiché Siri rinunciò sotto tali gravi minacce, e il cardinale genovese ebbe a dire nel 1985 nel corso di una conversazione con il giornalista francese Louis Hubert Remy che quanto accaduto in quei giorni era qualcosa di davvero terribile che apparentemente lo sconvolgeva ancora profondamente a distanza di 27 anni.

Al posto di Siri giunse l’uomo voluto da Washington e dalle massonerie. Giunge Angelo Roncalli che era noto per avere simpatie comuniste e per essere un iniziato alla massoneria francese.

Secondo quanto riferisce infatti padre Malachi Martin, in Vaticano sono custodite tutte le prove dell’appartenenza alla massoneria di Roncalli, e lo stesso sacerdote americano rivelò che ad iniziare Giovanni XXIII alla libera muratoria era stato il presidente francese Vincent Auriol.

Auriol era anche ben consapevole che Roncalli aveva delle tendenze pedofile e tale orribile e inconfessabile segreto era stato custodito dagli alti ambienti massonici che avevano promesso al cardinale con simpatie comuniste di diventare pontefice a patto che questi poi inaugurasse un Concilio.

Viene da sorridere, amaramente, all’appellativo che la stampa liberale diede a questo pontefice, ovvero il “papa buono”, e questo lascia capire quali siano gli standard di “bontà” seguiti da lor signori.

Roncalli comunque tenne fede alla promessa fatta ai suoi maestri nella massoneria francese.

Roncalli aprì le porte della Chiesa alla modernità. Roncalli iniziò il percorso della Chiesa liberale che non si è mai interrotto purtroppo e che vede ogni singolo pontefice che si è seduto sul soglio di Pietro dal 1958 in poi portatore non più delle Verità di Fede che la Chiesa ha custodito per 2000 anni, ma espressione di un’altra chiesa, quella falsa dei diritti umani.

Giovanni XXIII fu anche l’uomo che disobbedì alla Madonna di Fatima che aveva chiesto espressamente che la terza parte del segreto o il terzo segreto, a seconda delle diverse interpretazioni degli esperti, fosse rivelato entro il 1960, e fu  ancora una volta il sacerdote Malachi Martin a rivelare che Roncalli mise il veto per la rivelazione di quanto detto dalla Vergine che aveva annunciato una grande apostasia dentro la Chiesa nel 1917.

Roncalli non voleva che il mondo sapesse che la Madonna aveva annunciato che pontefici come lui avrebbero trascinato la Chiesa dentro una serie di errori e apostasie che sono state la diretta causa dell’attuale pontificato di Jorge Mario Bergoglio.

Se si leggono gli atti del concilio si trovano parole come ecumenismo, diritti umani, dialogo tra religioni e se si guardano le parole e le azioni dei successori di Roncalli, quali Paolo VI, al secolo Giovanni Montini, anche lui iniziato alla massoneria, si riscontra tutto quello di cui oggi parla Bergoglio.

La falsa chiesa non è stata costruita in un giorno, ma nel giro di molti decenni e questa infiltrazione altro non è che il risultato di un piano diabolico per partorire una chiesa alla rovescia che piuttosto che diffondere il Vangelo di Cristo è impegnata nel diffondere quello di Satana.

La Madonna lo aveva previsto con più di 3 secoli di anticipo. Già nel 1634 la Vergine rivelò a madre Mariana de Jesus Torres quale destino attendeva la Chiesa ma ha anche detto nelle sue successive apparizioni che il suo Cuore Immacolato avrebbe trionfato e che la istituzione fondata da Cristo sarebbe stata riportata al suo antico splendore.

E’ questo quello che ignorano, o fingono di ignorare, i vari massoni e mondialisti che hanno cercato di trascinare l’umanità nel loro infernale Grande Reset.

Ignorano che non sono loro ad essere in controllo, ma è sempre e solo Dio.

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I documenti declassificati USA: il golpe di Washington e della massoneria che fece eleggere Giovanni XXIII

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« Ultima modifica: Agosto 01, 2024, 06:26:14 am da Vicus »
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