In rilievo > Una risata vi sommergerà
L'unico metodo per farsi amare dalle donne contemporanee
Vicus:
--- Citazione da: Frank - Agosto 20, 2024, 15:05:04 pm ---https://www.fanpage.it/esteri/indonesia-donna-divorata-da-un-pitone-vicino-a-casa-il-marito-ha-trovato-pantofola-e-pantaloni/
--- Termina citazione ---
Visto?
--- Citazione ---Attenzione, che la parola animale ha in sé la parola anima.
--- Termina citazione ---
Perché è un essere vivente (animato) ma non ha anima come gli uomini. Non ha autoscienza né è capace di affetto come gli umani (se mai sono umani)
--- Citazione ---per non parlare delle zecche.
--- Termina citazione ---
A chi lo dici
Marco21:
--- Citazione da: KasparHauser - Agosto 20, 2024, 20:14:43 pm ---Su questa crociata contro gli animali proprio non vi seguo. Bisogna essere disconnessi con la parte più profonda e vera di noi per non avvertire una risonanza tra lo sguardo di un animale e noi stessi.
Gli animali sono fortemente connessi con la nostra anima per il semplice fatto che sono come noi senza il peso della civiltà. Sono quello che siamo stati fino a poco tempo fa e che siamo ancora oggi nel profondo.
A volte di fronte ad atti orrendi dell'uomo sento parlare di bestialità. Ma è un errore, gli animali non sono affatto capaci di crudeltà, quella appartiene all' uomo.
È vero che ci sono oggi eccessi di affetto nei confronti degli animali e io li condanno proprio perché riducono l'animale stesso ... a un umano.
--- Termina citazione ---
Gli animali sono capaci di crudeltà ECCOME! Ci sono animali che stuprano per gioco, animali che addirittura uccidono per gioco. E li ho visti coi miei occhi. Non è vero che uccidono solo per nutrirsi.
Spesso lo fanno solo per divertirsi, SENZA poi cibarsi della preda.
Spesso poi si divertono a stuzzicare la preda, mentre muore e si divertono a vederla morire, e a farla soffrire il più possibile, per l'appunto stuzzicandola. Perchè non si accontentano neppure di ucciderla, ma sono proprio SADICI e vogliono che soffra il più possibile. Quando è morta vanno a divertirsi altrove. E NON la mangiano. Ripeto, li ho visti coi miei occhi, e chiunque può osservarlo.
Che angeli meravigliosi eh?
Cosa penseresti di un uomo che uccide per divertimento? Che è innocente e angelico? Ah no, ma l'uomo ha il libero arbitrio. Eh già, conosco già queste tesi degli animalisti fanatici. Allora dove sarebbe il confine esatto tra gli esseri dotati di libero arbitrio e quelli che invece ne sono privi? Lo tracci tu questo confine? E sulla base di quali prove? Arbitrariamente?
Inoltre, ammesso e non concesso che abbia senso questo confine ipotetico, il non avere libero arbitrio da quando sarebbe sinonimo di bontà angelica? Se non c'è scelta, allora in che senso si può parlare di bontà?
Semmai è una costrizione, non bontà.
Per quale ragione le crudeltà degli animali sarebbero sempre giustificabili, mentre quelle umane sempre da condannare? Ecco che il castello di sciocchezze crolla, come neve al sole. Purtroppo la logica è materia difficile.
Gli esseri umani hanno sicuramente dei difetti e dei limiti. Ma sono comunque infinitamente superiori agli animali. Non bisogna lasciarsi condizionare dalle proprie ferite psicologiche.
Tutti abbiamo sofferto per la cattiveria umana. Ma questo non ci giustifica a disprezzare gli uomini e ad amare le bestie.
Chi vuole dimostrare di essere migliore, abbia empatia per i suoi fratelli, invece di amare le bestie, che è cosa fin troppo semplice.
Questa è proprio l'idealizzazione delle bestie di cui parlavo. L'uomo sarebbe il demonio, mentre le bestie tutte angeli. È una visione davvero infantile e primitiva. Mi dispiace molto dirlo. Gli animali sono semplicemente meno dotati. Per questo sono idealizzati. È molto semplice.
Ma se per assurdo potessero avere le potenzialità dell'uomo, con quella mente così misera sarebbero capaci di crudeltà infinitamente maggiori di quelle che noi possiamo lontanamente immaginare.
Per fortuna la natura ha previsto, che maggiori potenzialità possano nascere solo da un cervello maggiormente dotato. Altrimenti sarebbero guai amari, e gli animalisti fanatici si rimangerebbero tutte queste sciocchezze.
Se possono dirle, è solo perchè la natura ha previsto che le potenzialità distruttive siano prerogativa dell'intelligenza, perchè le menti stupide hanno fortunatamente anche meno potenzialità. Altrimenti, ripeto, sarebbero guai seri.
.
Vicus:
Senza libero arbitrio non può esserci né bontà né cattiveria. Alcuni animali sono feroci, ma è istinto non cattiveria (neppure bontà beninteso). Il libero arbitrio è la capacità di scegliere tra bene e male. Gli animali non hanno neppure coscienza di sé (l'istinto di conservazione non è autocoscienza). La "fedeltà" del cane non è affetto, se si dà il cane a un altro dopo breve tempo si "affezionerà" a lui (OK lo fanno anche le donne, :lol: ma la nostra epoca segna un regresso verso l'animalità).
Gli animali sono organismi puramente materiali, anche se oggi si tende a negare il destino immortale dell'uomo e ad attribuirlo alle bestie. Il mondo al contrario
Marco21:
Quel che penso, è che spesso tutti parliamo di cose sulle quali non ci possono essere certezze. Io non lo so se gli animali siano dotati di libero arbitrio (mica sono mai entrato nella loro testa? Chi può saperlo? Solo Dio) , così come non so se ne sono dotati gli uomini. Quel che faccio notare a tutti però, sia in questo topic, che in altri, sono le contraddizioni e le illogicità.
Le ipotesi sono tante e varie. Se gli animali non hanno libero arbitrio, allora non possono essere buoni, e non ha senso idealizzarli.
Seconda ipotesi: se invece ce l'hanno, allora le loro atrocità e malvagità sono da condannare quanto le nostre. E di nuovo allora non ha senso idealizzarli, anche in questo caso, e quindi vale in entrambi i casi.
Terza ipotesi: Se invece il libero arbitrio non fosse posseduto neppure dagli esseri umani, allora di nuovo non avrebbe senso condannare la malvagità umana, pensando che sia così tanto diversa da quella delle bestie. In tutte le ipotesi, mi pare quindi che idealizzare le bestie sarebbe comunque privo di senso.
Oltretutto, il libero arbitrio non è una grandezza binaria, che esiste o non esiste, perchè potrebbe anche essere progressiva e graduale. Possono esserci più livelli di libero arbitrio, sia negli animali, che negli esseri umani. Infatti, alcuni filosofi hanno sostenuto che, paradossalmente, un uomo comincia ad acquisire libero arbitrio, proprio quando si accorge di non averlo mai avuto, proprio quando si accorge dei fili da cui è stato manovrato. E via via, piano piano li spezza, con fatica e lavoro interiore.
Viste le numerosissime ipotesi in campo, immagina quindi quanto siamo ingenui, quando affermiamo che gli animali siano migliori. Spesso semplifichiamo cose iper-complesse, che solo Dio conosce.
Vicus:
Il libero arbitrio l'hanno definito efficacemente i filosofi. Un animale non è "un uomo che non parla", la sua esistenza (di cui non è cosciente) è regolata da istinti e sensazioni, non da pensiero logico né da scelte etiche.
--- Citazione ---Se gli animali non hanno libero arbitrio, allora non possono essere buoni, e non ha senso idealizzarli.
--- Termina citazione ---
No infatti. Un animale può tenere compagnia, ma lo fa in modo molto limitato e non riesco a capacitarmi come certe donne arrivino a trattarlo da umano. Ma sono diventate come bestie?
--- Citazione ---Terza ipotesi: Se invece il libero arbitrio non fosse posseduto neppure dagli esseri umani, allora di nuovo non avrebbe senso condannare la malvagità umana
--- Termina citazione ---
Proprio per questo la malvagità viene condannata, anche in presenza di condizionamenti sociali che innegabilmente esistono, ma non eliminano la responsabilità
--- Citazione ---Oltretutto, il libero arbitrio non è una grandezza binaria, che esiste o non esiste, perchè potrebbe anche essere progressiva e graduale.
--- Termina citazione ---
Questo è un tema interessante, esistono senz'altro vari livelli di consapevolezza, però esiste anche un confine in base al quale il libero arbitrio è, o non è.
Per questo i Padri (che sono dei filosofi) hanno detto, per esmepio, che il Giudizio è più rigoroso per un frate (ancor più un papa...) che per un laico.
Tuttavia vari scrittori, in primis Joyce (seppure in modo implicito), Wyndham Lewis e McLuhan hanno dimostrato che l'uomo medio vive in uno stato di torpore, un "sogno collettivo" (cf. La Sposa Meccanica)
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