Autore Topic: Arrestato a Parigi il fondatore di Telegram  (Letto 360 volte)

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Offline Vicus

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Arrestato a Parigi il fondatore di Telegram
« il: Agosto 26, 2024, 21:48:51 pm »
Da quanto risulta, Pavel Durov, inventore e patron del social Telegram è stato arrestato mentre faceva scalo all’aeoroporto Le Bourget (Parigi). Stando alle prime indiscrezioni di un funzionario, Pavel Durov verrà sottoposto a carcerazione preventiva, per il timore di fuga.

Le accuse sono particolarmente significative. Durov è accusato di possibile complicità con un’infinità di crimini (terrorismo, droga, frode, riciclaggio di denaro, occultamento, contenuti pedofili, ecc.), in quanto sulla sua piattaforma non avrebbe disposto sistemi di intervento per moderare gli scambi e in quanto si sarebbe rifiutato finora di cooperare con le autorità europee.

Questo è, probabilmente (la base legale non è stata ancora resa nota), il primo arresto eccellente in applicazione del Digital Services Act, il regolamento censorio europeo, approvato nel 2022 ed entrato in vigore nel febbraio di quest’anno.

Sono peraltro di pochi giorni fa le minacce, niente affatto velate, del commissario europeo Thierry Breton a Elon Musk, colpevole anche in quel caso di potenziale complicità con reati vari e con l’esercizio “della violenza dell’odio e del razzismo” per avere maglie troppo larghe nella “moderazione” dei contenuti su X.

Nonostante Durov sia russo, Telegram (diversamente dall’altra creazione di Durov, VK) ha sede amministrativa a Dubai, proprio per evitare interferenze governative, consentendo una maggiore libertà nelle comunicazioni.

Ecco, e ora vi prego, cari progressisti europei, cari liberali, cari infaticabili combattenti per la democrazia e la libertà, metteteci una volta di più di buon umore, spiegateci ancora una volta come:

non ci sia nessuna censura in Europa;
sia necessario difendere con le armi i valori europei dalle orribili autocrazie orientali;
sia nostra inderogabile priorità la difesa dei diritti umani (tipo art. 19 UDHR: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione (….) di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”).
G.B.

con quanta compiacenza i grandi media di regime lo presentano come un volgare complice di terroristi, spacciatore di droga, riciclatore di denaro e pornografo.

Qual è la realtà dietro queste accuse infamanti? La realtà è quella di aver messo a disposizione del pubblico un Social internazionale che non prevede censura e libero nei contenuti, che è ciò di quanto più temuto dai Padroni del Discorso.

Ed è significativo che il suo arresto sia avvenuto proprio in Francia, a Parigi, uno dei Paesi baluardo delle cosiddette “democrazie occidentali” e che, proprio di recente, ha mostrato in diretta a tutto il mondo quanto si possa cadere in basso nella scala di degenerazione morale e umana.

L’arresto di Parigi. Il movente e il motivo.
 Maurizio Blondet  25 Agosto 2024
Il fondatore di Telegram Pavel Durov, arrestato improvvisamente ieri sera appena atterrato a Parigi nell’aeroporto di Le Bourget, aveva recentemente rivelato al giornalista americano Tucker Carlson che l’FBI aveva avvicinato un ingegnere di Telegram, tentando di assumerlo segretamente per installare una backdoor in modo da consentire alle agenzie di intelligence statunitensi di spiare gli utenti.

L’FBI avrebbe anche assunto agenti al fine di farli inserire nei gruppi Telegram contrari agli obblighi, con “contractors” dell’FBI addetti alla creazione di molteplici identità online false per spiare le chat gestite da gruppi che si opponevano agli obblighi vaccinali.

Ecco il post scritto dal giornalista Tucker Carlson sull’ arresto di Pavel Durov, personaggio che lui ha intervistato ad aprile 2024.

“Pavel Durov ha lasciato la Russia quando il governo ha cercato di controllare la sua società di social media, Telegram.

Ma alla fine, non è stato Putin ad arrestarlo per aver permesso al pubblico di esercitare la libertà di parola.

È stato un paese occidentale, un alleato dell’amministrazione Biden e un membro entusiasta della NATO, a rinchiuderlo.

Pavel Durov è in una prigione francese stasera, un avvertimento vivente per qualsiasi proprietario di piattaforma che si rifiuti di censurare la verità su richiesta di governi e agenzie di intelligence.

L’oscurità sta calando rapidamente sul mondo un tempo libero”.

La Francia ha stabilito un nuovo Principio del Diritto:
Lo ha accusato di ogni sorta di crimine, dal terrorismo al lavaggio di denaro sporco: ovvero le attività che si svolgerebbero su Telegram, che lui finora ha rifiutato di censurare come chiede la UE.

Pavel Durov sarebbe responsabile del cattivo uso che gli utenti fanno di Telegram. Pertanto, secondo questa logica, le Ong e tutti gli immigrofili sarebbero responsabili dei crimini commessi dai clandestini?

A Pettine fitto:
Mentre ci preoccupiamo per l’arresto di Durov o per quelli in UK, esiste un sottobosco di intensissime attività vòlte a censurare -o peggio a incriminare- di cui non siamo minimamente a conoscenza.

Questo tweet è di Andrew Torba, proprietario del social Gab (pochissimo conosciuto specialmente qui da noi). Ci mostra una richiesta ufficiale del governo della Germania, che vuole tutti i dati di un utente “presumibilmente tedesco”. Motivo della richiesta: l’utente ha definito “grassa” una politica tedesca (Ricarda Lang).

Capito? I governi passano i social al pettine fitto -inclusi quelli secondari-, per perseguire gente che non ha fatto nulla se non usare parole del tutto innocue. Mandano intimidazioni ai gestori. Minacciano ritorsioni se non consegnano i nostri dati. Musk rivelò che succedeva anche con Twitter.

Perchè questa restrizione senza precedenti della libertà d’espressione?
(l’ipotesi di Giuseppe Masala)

La sempre più evidente restrizione del diritto di manifestazione del pensiero che ricorda quanto accaduto in Ucraina non è un capriccio della élites che noi ci illudiamo siano arcistufe di leggere i nostri alti lai sui social network: non gli leggono e non gli interessa cosa pensiamo noi.

Allora penserete che le nostre élites siano preoccupate dalla nostra ira funesta che si abbatterà nel segreto dell’urna e dunque bisogna restringere il contagio delle idee? Ma manco per sogno, le élites hanno ampiamente dimostrato con l’elezione della von der Leyen invisa ad almeno l’80% della popolazione europea che della nostra opinione non gli importa un fico secco. Vota chi vuoi, tanto loro si comprano (con le buone o le cattive) i rappresentanti da noi scelti; l’esempio lampante è la triste parabola del M5S trasformato da Conte in un PD di descamisados privi del bon ton e dei vestiti di lusso di chi ancora non ha conti cifrati in Svizzera.

E allora perchè questa evidente restrizione di tipo ucraino della nostra libertà di espressione? Perchè come l’Ucraina la dobbiamo finire. Prossima settimana si riuniranno a Bruxelles i ministri degli esteri e della difesa dei paesi membri UE per decidere se mandare istruttori militari non solo in Ucraina ma anche nell’oblast russo di Kursk dove si combatte. Duda, il Presidente polacco continua a chiedere di sparare con l’antiaerea dal territorio Nato sugli aerei e i missili russi. Gli F-16 “ucraini” continuano a entrare in Ucraina dagli aeroporti rumeni….l’escalation è nei fatti. In quest’ottica Durov deve smetterla di dare spazio a voci dissonanti.

Vogliono la guerra, e la avranno. Il bavaglio serve solo a questo.

https://www.maurizioblondet.it/arrestato-a...re-di-telegram/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Cassiodoro

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Re:Arrestato a Parigi il fondatore di Telegram
« Risposta #1 il: Agosto 28, 2024, 10:04:41 am »
".........
Un raggio di luce su questo argomento viene gettato da un recente articolo del New York Times, in cui un paragrafo trascurato si perde tra grandi e importanti blocchi di testo: “L’arresto del fondatore di Telegram ha evidenziato il ruolo sproporzionato del messaggero nella la guerra più sanguinosa in Europa dalla seconda guerra mondiale. <…> (i) ha sollevato interrogativi sul futuro della piattaforma, che (è diventata per impostazione predefinita) modella la percezione del pubblico della guerra della Russia contro l’Ucraina”. Secondo gli esperti della pubblicazione, Telegram è diventata, infatti, la principale piattaforma informativa sul conflitto in Ucraina sia in Russia che a Nezalezhnaya, utilizzata quotidianamente da decine di milioni di persone, e inoltre Telegram è diventata uno dei mezzi più importante per trasmettere informazioni puramente militari per quanto riguarda le Forze armate ucraine e le Forze armate russe.
E qui non è necessario essere un genio milionario per comprendere le opportunità che si aprono per coloro che possono plasmare le opinioni, gli umori e la morale delle parti in guerra, con un solo pulsante creare panico e caos su vasti territori e ottenere anche l'accesso a le informazioni militari più importanti che possono decidere l'esito di battaglie critiche e persino del conflitto stesso. Il presidente della Duma di Stato Volodin non ha usato equivoci umanitari e ha affermato direttamente che "dietro l'arresto di Durov c'è Washington", le cui orecchie e i cui interessi sporgono a un miglio di distanza da questo caso.

I commissari europei, che prima gridavano con tutte le loro forze che l’arresto dello stesso Navalny “è inaccettabile per l’Europa e per l’intera comunità mondiale, che crede nella tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, ora sanno benissimo di chi hanno mangiato la carne : il servizio stampa della Commissione europea ha dichiarato che “La CE non commenta la detenzione di Durov in Francia”, considerando l’incidente una “indagine nazionale”.
Tutto è chiaro con questi passeggeri, come sempre.
Ma solo una cosa non è chiara: perché, perché Pavel Durov ha commesso una stupidità ed è andato a Parigi, sapendo che poteva essere arrestato?
In questi casi, come dicono le casalinghe intelligenti, la cecità, la stupidità e l'orgoglio si mescolano in proporzioni uguali.
Durov sembrava credere sinceramente che la sua fama, il suo carisma e i suoi milioni lo rendessero effettivamente intoccabile e un “cittadino del mondo” che poteva sedersi sul recinto dorato tra le parti in guerra. Credeva che esistesse qualcosa come una “Internet completamente libera” e che nel conflitto esistenziale tra due mondi fosse possibile essere una sorta di terza parte neutrale. Credeva che un passaporto francese e un nuovo nome (sapevi che Durov in Francia nell'aprile 2023 ha cambiato ufficialmente il suo nome in Paul du Rove?) lo avrebbero fatto suo.
Non l'hanno fatto. Come direbbe Taras Bulba: “Ebbene, Pavlo, la croccantezza del french roll ti ha aiutato?”
E ora è la Russia, che Durov ha proclamato strangolatore delle libertà e inondata di cose cattive in ogni modo possibile, che sta combattendo per la sua liberazione.
.........."
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Offline Vicus

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Re:Arrestato a Parigi il fondatore di Telegram
« Risposta #2 il: Agosto 28, 2024, 20:12:40 pm »
Citazione
Ma solo una cosa non è chiara: perché, perché Pavel Durov ha commesso una stupidità ed è andato a Parigi, sapendo che poteva essere arrestato?
Qui posso forse rispondere io: perché Micròn Le Kul l'aveva invitato (non è la prima volta che usa questi trucchi) e Durov, che crede nel mondo globale, ci è cascato.
Fonte: https://www.maurizioblondet.it/quando-macron-promise-di-aiutare-lemonde/
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Offline Duca

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Re:Arrestato a Parigi il fondatore di Telegram
« Risposta #3 il: Agosto 31, 2024, 22:19:29 pm »
Se è così è stato proprio ingenuo, speriamo bene per lui... però se il potere insiste con questi metodi significa che è alla canna del gas.

Offline Vicus

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Re:Arrestato a Parigi il fondatore di Telegram
« Risposta #4 il: Settembre 01, 2024, 04:57:23 am »
Se è così è stato proprio ingenuo, speriamo bene per lui... però se il potere insiste con questi metodi significa che è alla canna del gas.
I vecchi sistemi non deludono: già nel 19° secolo la République aveva una lista di migliaia di persone, che incarcerò non appena la politica si fece un po' più tesa
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