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Silenzio..parla Julio Velasco
bluerosso:
Questo vezzo idiota di confrontare patate e fave (già di suo insensato) ma solo in determinate circostanze favorevoli alle patate si rende possibile solo perché non esiste nessun rinculo che lo renda mediaticamente rischioso
Proprio perché quando saranno le fave a primeggiare...e accade spesso, nessun giornalista o addetto ai lavori potrà rivendicarlo beffardamente
Poiché proibito
Il maschile è nel contemporaneo un corpo morto su cui si può tranquillamente passeggiare con gli scarponi (il cosiddetto male-bashing)
Traendone per di più un vantaggio in termini di visibilità, quindi incentivandone la pratica
I motivi li conosciamo e non bisogna che mi soffermi a spiegarlo qui
Se Malagò dopo gli europei di giugno avesse gigioneggiato con le atlete definendole femminucce, sottolineando lo scarso risultato sportivo rispetto agli atleti, la perdita della “personale competizione con gli uomini” oggi sarebbe già uno sbiadito ricordo per la tempesta di sterco mediatico che sarebbe caduta sulla sua testa
Perché la sua carriera di dirigente sportivo si sarebbe chiusa con ignominia e senza possibilità di appello
Lui con gli atleti sapeva di non rischiare nulla...è ha tirato lo sputo
Le velate “minacce” di agosto da parte del governo di sostituirlo (fine terzo mandato 2025) sono grattini sotto il mento a confronto
Personalmente non piangerò per la sua probabile, quasi certa futura destituzione e sostituzione con un manager d'area cdx (a chi tocca non s'ingrugni...dato che la medesima modalità l'ha sempre utilizzata anche il csx)
Frank:
Leggi pure questa roba qua:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg192295.html#msg192295
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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #527 on: December 06, 2019, 02:27:44 AM »
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Ci risiamo.
https://www.oasport.it/2019/12/nuoto-europei-2019-donne-al-potere-nelle-prime-due-giornate-pilato-e-quadarella-i-riferimenti-2/
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Nuoto, Europei 2019: donne al potere nelle prime due giornate. Pilato e Quadarella i riferimenti
5 Dicembre 2019
Michele Brugnara
È un’Italnuoto davvero convincente quella che si è presentata ai blocchi di partenza di questo Europeo 2019 in vasca corta. A Glasgow la principale manifestazione continentale sta presentando un team azzurro compatto, determinato e soprattutto in gran forma, che continua a sfornare risultati di rilievo sull’onda dello strepitoso Mondiale di Gwangju di quest’estate.
Nelle prime due giornate sono arrivati già otto podi, che hanno portato la nostra Nazionale ad issarsi fino al secondo posto provvisorio del medagliere (2 ori, 1 argento e 5 bronzi) dietro solamente alla corazzata russa. Eppure, esaminando attentamente la situazione si può notare come, al momento, esista una netta predominanza femminile: 2 ori, 1 argento e 2 bronzi per le donne a fronte di “soli” 3 bronzi per la controparte maschile.
Il motivo principale, anzi, i motivi principali di questo squilibrio di genere sono principalmente due. Parliamo naturalmente di Simona Quadarella e di Benedetta Pilato, le due stelle più luminose di queste prime finali che sono arrivate in Scozia con un obiettivo in testa ben preciso, quello di vincere. La giovanissima ranista pugliese ieri ha perfettamente dominato la pressione del grande palcoscenico, non solo imponendosi nei suoi 50 e cogliendo in tal modo il primo titolo internazionale tra le grandi, ma migliorando anche il record italiano (nuovo record del mondo junior) abbassandolo fino a 29.32. Dall’altra parte troviamo la nuotatrice romana, definitivamente esplosa a livelli d’eccellenza mondiale ormai da oltre un anno, che è scesa oggi in acqua concentratissima, conscia che sarebbe bastato evitare errori grossolani per portarsi a casa quello che per lei è il primo oro in una competizione in vasca corta. Quadarella non ha cercato il tempo, né i riflettori. Tutto ciò che importava era il successo, e la missione è stata compiuta in totale tranquillità.
Dietro a queste due eclatanti prestazioni però c’è molto altro, e tanto di questo “altro” è relativo ancora al settore femminile. Martina Carraro è stata battuta nella spettacolare battaglia interna dei 50 rana dalla giovane Pilato, ma è stata comunque in grado di trovare il primato personale nelle batterie con un ottimo 29″53. Luci (e poi ombre, come ci ha un po’ troppo spesso abituato recentemente) da Margherita Panziera che ieri aveva davvero stupito tutti nelle semifinali dei 100 dorso quando è stata in grado di raggiungere il 56″57, sbriciolando di otto decimi il record italiano ottenuto coi costumi in gomma da Elena Gemo. Oggi la veneta ha mostrato enorme difficoltà nell’atto conclusivo, di fatto vanificando quanto costruito ieri, ma la sua gara restano i 200 e solamente domani si potrà trarre un bilancio effettivo ed onesto della sua situazione. L’ultimo lampo della giornata odierna è arrivato anche da Elena Di Liddo, capace di migliorare il proprio personale dei 50 farfalla (25″37) proprio in finale, rischiando addirittura di trovare la medaglia dopo l’esclusione col nono tempo nelle semifinali di un’ora prima.
michele.brugnara@oasport.it
Questi giornalisti leccaculo del menga
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10214830596591254&set=ecnf.1616460219&type=3&theater
son fatti con lo stampino: tutti quotidianamente impegnati a leccare il culo alle femmine.
Ce ne fosse uno in grado di chiamare le cose con il loro vero nome e quindi in grado di evidenziare che le vittorie, i podi e le medaglie femminili, esistono e possono esistere solo in virtù della separazione dei sessi.
Viceversa dello sport al femminile resterebbero solo le macerie.
Piaccia o meno, lo si ammetta o no, una medaglia d'oro femminile non solo non vale una medaglia d'oro maschile, ma nemmeno una d'argento o di bronzo, proprio a causa della superiorità fisica maschile, ed alla consequenziale separazione dei sessi.
Ad esempio: nella gara maschile Fabio Scozzoli ha vinto il bronzo con il seguente tempo: 25”84.
Mentre in quella femminile Benedetta Pilato ha vinto l'oro in 29''32.
C'è altro da aggiungere...?
--- Termina citazione ---
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg192296.html#msg192296
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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #528 on: December 06, 2019, 02:50:11 AM »
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Uno che la pensava come me...
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13706.msg158328.html#msg158328
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CLUBBER
Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Reply #39 on: August 12, 2016, 21:53:52 PM »
Non sono assolutamente d'accordo.
Il fatto che sia DIFFICILE primeggiare nel loro genere sessuale non significa che i loro risultati siano uguali.
Chi vince nello sport non è chi si È IMPEGNATO di più ma chi porta a casa il risultato.
Non c'è la medaglia d'oro all'impegno, c'è la medaglia a chi è più veloce,a chi ha saltato più in alto,a chi ha sollevato più chili e a chi ha mandato KO l'avversario.
Le donne quindi competono tra loro perché a parità d'impegno comunque hanno prestazioni inferiori e se gareggiassero con gli uomini di medaglie non ne avrebbero neanche una,quindi possiamo affermare tranquillamente senza inutile buonismo che SI,LE LORO MEDAGLIE VALGONO MENO.
Lo sport femminile è uno sport di serie B e lo sport maschile di serie A.
Non è neanche oggetto di discussione ma è una questione di puri numeri e risultati
Questo, invece, ignoro chi fosse.
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13706.90.html
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29.06 | 23:24 FLANEUR
Le medaglie, come le gare, sono divise per sessi altrimenti lo sport femminile non esisterebbe neanche. Dunque in questo caso il separatismo giova alle donne ed è ben accetto, diversamente da altri campi. Ma a parte questo, se in una nazione le donne conquistano più medaglie degli uomini in una Olimpiade, è matematico che in un’altra siano gli uomini a conquistarne di più. Ma allora che senso ha parlare di sorpassi al femminile, di maggior tenacia, di capacità di fare squadra delle donne, di maggior spirito di sacrificio e via banalizzando? E si è mai letto qualcosa del genere quando sono i maschi a vincere più medaglie? Mai, ovviamente e giustamente. Quindi sia l’articolo che i commenti entusiasti non hanno senso alcuno, sono solo l’espressione del maintream in cui siamo immersi che obnubila menti e ragione.
Sulla differenza di retribuzione fra sport maschile e femminile: avete mai letto di ingiustizia retributiva fra le modelle e i modelli maschi(di cui nessuno ricorda il nome)?
No, ovvio. Le modelle smuovono un business e un interesse che i maschi non si sognano. Lo sport al femminile, per diventare visibile e interessante per gli spettatori dal vivo e in TV, deve penosamente ridurre oltre il limite i cm quadrati dei costumi di scena delle atlete, le quali da parte loro accettano ben volentieri questa esposizione del “corpo delle donne” sia per guadagnare di più, sia, diciamocelo, per narcisismo. E allora di che si lamentano? Sarebbe come se un romanziere che vende mille copie pretendesse di essere pagato come quello che ne vende 100.000. Assurdo! Ma viviamo, appunto, nel teatro dell’assurdo, come questa discussione e l’articolo che ne è all’origine dimostra.
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https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13706.120.html
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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Reply #131 on: August 30, 2016, 00:14:12 AM »
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from: Frank on August 22, 2016, 00:12:44 AM
Dunque, le Olimpiadi si sono concluse e l'Italia è rimasta tra le prime dieci nazioni del mondo, classificandosi nona.
http://olimpiadi.gazzetta.it/medagliere.shtml
Le medaglie vinte sono state ventotto.
Diciotto ne hanno vinte gli uomini - di cui sette d'oro, su otto - e dieci le donne.
Il che sta a significare che anche stavolta la Repubblica, il Corriere della sera, la Gazzetta dello sport, il Corriere dello sport, la 27ora, Io Donna, Donna Moderna e tutta la compagnia cantante di stampo femminista, non potranno sparare in prima pagina titoloni del tipo:
"L'Olimpiade è donna", "Viva le donne", "Uomini superati dalle donne", "Donne sesso forte: battuti i maschi"*, etc etc.
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Le "donne" e i "maschi" è un classico.
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PS: gli USA - primi nel medagliere - hanno vinto ben 121 medaglie, di cui 46 d'oro.
Impressionanti.
Impressionante in negativo, invece, l'India; ossia un paese popolato da 1.276 miliardi di persone, ma capace di vincere solo due medaglie: una d'argento e una di bronzo.
Ci hanno messo una settimana a scriverlo e pur essendo decisamente "mitigato" rispetto al solito (i motivi sono ovvi...), su Il Messaggero di ieri, 29 agosto 2016, è stato pubblicato un articolo intitolato:
"ITALIA, LO SPORT E' ROSA"
"Dai record durante le gare all'impegno sociale, le stelle azzurre rappresentano sempre più un esempio vincente"
"Lezione di stile femminile anche nelle scelte di vita.
Pennetta e Cagnotto lasciano per costruire una famiglia"
E ancora:
"I numeri lo dicevano già in partenza. L'Italia team a Rio era composto da 163 uomini e 144 donne.
La più numerosa rappresentanza femminile di sempre, sia a livello di numero assoluto, sia a livello percentuale: 46,9%, parecchio più del 43,78% registrato a Londra 2012. E che bottino. Dieci medaglie sulle 28 azzurre sono state conquistate dalle donne. Un oro su otto, quello dell'umbra Diana Bacosi, che si è giocata il primo posto nello skeet con l'altra italiana, Chiara Cainero, entrambe mamme. Sei argenti su dodici. Tre bronzi su otto. Ma la forza delle donne nello sport ha anche il volto delle campionesse che questa volta hanno mancato il podio. Lacrime e coraggio.
Come quelle di Vanessa Ferrari con un secondo difficilissimo quarto posto alle Olimpiadi dopo Londra. Adesso deciderà quale strada prendere per il futuro. Come farà Federica Pellegrini - quinta
portabandiera azzurra donna nella storia a cinque cerchi -, dopo il quarto posto nei suoi 200.
Con una gran voglia ancora di mettersi in gioco, anche nell'impegno sociale. E c'è un altro record che porta il nome di Irma Testa, prima pugilessa azzurra ai Giochi".
Alessandra Camilletti
@@
Insomma, come ti rigiro la frittata e trasformo una Olimpiade (femminile) mediocre in un successo.
Al contrario la tipa parlerebbe di "disfatta maschile" e "potere rosa".
La lealtà femminile, questa sconosciuta.
--- Termina citazione ---
Frank:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg204747.html#msg204747
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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #702 on: February 18, 2023, 20:39:08 PM »
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Per non dimenticare.
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13706.msg158591.html#msg158591
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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Reply #100 on: August 17, 2016, 16:20:41 PM »
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Quote from: Frank on August 17, 2016, 11:38:10 AM
Come ho già avuto modo di scrivere, la tennista numero uno tra le donne, non è equiparabile neppure al numero cinquecento tra gli uomini.
Il che sta a significare che le vittorie femminili esistono solo in virtù della separazione dei sessi, tutto il resto è fuffa.
Quote
Articolo del dicembre 2009, che mette in evidenza una volta di più, la stupidità, la malafede e i complessi di inferiorità femminili.
https://clasworks.wordpress.com/2009/12/20/belle-brave-e-non-mammone-perche-vincono-solo-le-donne/
Quote
BELLE, BRAVE E NON MAMMONE. PERCHÉ VINCONO SOLO LE DONNE
Pubblicato il dicembre 20, 2009
di Claudia Faggioni
Se lo avessero saputo, i greci le avrebbero autorizzate a gareggiare. Invece di lasciarle nel talamo, avrebbero potuto mandarle ad Olimpia, e forse avrebbero fatto meglio. In Italia è così che sta andando: le donne vincono, molto più degli uomini. Ultimo, in ordine di tempo, il successo delle ragazze della pallavolo. Dopo il titolo europeo in Polonia, l’oro ai Giochi del Mediterraneo e alle Universiadi, e la qualificazione ai Mondiali del 2010, le azzurre hanno alzato la coppa della Grand Champions Cup (la Coppa dei Campioni) battendo in quattro set il Giappone. Eleonora Lo Bianco (il capitano) e compagne hanno sconfitto la Thailandia, la Corea del Sud, la Repubblica Dominicana e le campionesse olimpiche del Brasile. «Ho a disposizione una squadra eccezionale, ragazze pronte a qualsiasi sacrificio per questa maglia. Sono delle grandi giocatrici, ma anche delle grandi persone» ha detto Massimo Barbolini che le ha guidate in questo 2009 straordinario. Loro che, coalizzatesi, hanno ottenuto l’allontanamento dell’allenatore Marco Bonitta, perché non lo volevano.
Hanno deciso e si sono fatte valere. Come a smentire la convinzione che le donne in genere non siano famose per la loro solidarietà. Troppa competizione, troppa invidia – nello sport come nella vita nemiche dello spirito di squadra. Forse, ma ultimamente qualcosa è cambiato. Sono cambiate, e con loro anche la loro visione del mondo. Il gioco di squadra adesso lo sanno fare benissimo. Non solo nel volley. Flavia (Pennetta), Francesca (Schiavone), Roberta (Vinci) e Sara (Errani) giocano a tennis, da sole, quasi tutto l’anno. Ognuna con i suoi risultati, ognuna con la sua vita. Ogni tanto si ritrovano, si uniscono per giocare insieme la Fed Cup. Ed è lì che danno il meglio. L’unione fa la forza, la squadra è come un giocatore in più, un valore aggiunto. E allora arrivano i successi, le medaglie, le coppe. Ultima la Coppa Davis femminile, poco più di una settimana fa. E l’Italia è finita in vetta alla classifica mondiale. I colleghi uomini che fanno? Ci sono, qualche volta raggiungono dei risultati, ma il nostro n.1 Andreas Seppi è solo n. 49 del mondo. Insomma a vincere, vincere davvero, non ci riescono.
Non è solo il tennis, non è solo il volley, succede in sempre più discipline, quasi tutte. Le Olimpiadi passano e il numero delle donne si avvicina a quello degli uomini partecipanti. Per Londra 2012, in termini di medaglie, è prevista la possibilità di un sorpasso, come ha più volte ripetuto felice il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna. Vincenti nella scherma, nel nuoto, nel ciclismo, ora aspettiamo i risultati della valanga rosa di sci con, tra le altre, la promessa dello slalom Chiara Costazza. C’è la ginnasta Vanessa Ferrari, prima azzurra a vincere un mondiale, le cicliste Tatiana Guderzo e Noemi Cantele, la canoista Josefa Idem… E la conquista rosa anche del golf, con la 26enne Diana Luna, prima italiana della storia a qualificarsi per la Solheim Cup. C’è Valentina Vezzali, prima schermitrice al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche consecutive e cinque titoli mondiali, che mentre ottiene medaglie e titoli, fa da quattro anni la mamma di Pietro. E continuerà fino a Londra, quando avrà 38 anni. Poi, forse, smetterà. Ha partecipato a Ballando con le stelle, intanto la sua collega Margherita Granbassi era al fianco di Santoro ad Annozero.
Vanno in tv, si divertono, tra una gara e l’altra. Flavia Pennetta sfila alla settimana della moda di Milano, Federica Pellegrini scrive un libro. Poi tornano a gareggiare, e vincono. La Pellegrini, si sa, ha vinto tutto e ha riscritto la storia del nuoto: la pagina più recente ai mondiali di Roma dell’estate scorsa, insieme con la rivale/ non rivale Alessia Filippi. Federica ha perso la sua guida, il ct Alberto Castagnetti, mancato lo scorso ottobre. «Ho pensato di smettere» ha detto, ma poi ha raggiunto il terzo tempo mondiale stagionale a Viareggio nei 200 stile libero, qualche giorno fa. Perché le donne in Italia vincono molto più degli uomini? «Perché siamo più determinate, se decidiamo una cosa prima o poi la otteniamo» dicono Pennetta e Schiavone. «E poi gli uomini sono mammoni, non si staccano dalle famiglie». Eccoci qua, il risvolto è nuovo, il problema no.
(pubblicato martedì 17 novembre 2009 sul “Riformista”)
Quote
Se lo avessero saputo, i greci le avrebbero autorizzate a gareggiare. Invece di lasciarle nel talamo, avrebbero potuto mandarle ad Olimpia, e forse avrebbero fatto meglio. In Italia è così che sta andando: le donne vincono, molto più degli uomini. Ultimo, in ordine di tempo, il successo delle ragazze della pallavolo.
... :doh:
Moebius aveva assolutamente ragione.
http://www.lucidamente.com/1802-quel-maledetto-crucco-di-moebius/
@@
Claudia Faggioni
https://pbs.twimg.com/profile_images/378800000222075527/424889d0623e3d3f43a3aa9c8bbf9b6a_400x400.jpeg[/b][/color][/size]
--- Termina citazione ---
Frank:
--- Citazione da: bluerosso - Settembre 23, 2024, 02:25:41 am ---Questo vezzo idiota di confrontare patate e fave (già di suo insensato) ma solo in determinate circostanze favorevoli alle patate si rende possibile solo perché non esiste nessun rinculo che lo renda mediaticamente rischioso
Proprio perché quando saranno le fave a primeggiare...e accade spesso, nessun giornalista o addetto ai lavori potrà rivendicarlo beffardamente
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Se Malagò dopo gli europei di giugno avesse gigioneggiato con le atlete definendole femminucce, sottolineando lo scarso risultato sportivo rispetto agli atleti, la perdita della “personale competizione con gli uomini” oggi sarebbe già uno sbiadito ricordo per la tempesta di sterco mediatico che sarebbe caduta sulla sua testa
Perché la sua carriera di dirigente sportivo si sarebbe chiusa con ignominia e senza possibilità di appello
Lui con gli atleti sapeva di non rischiare nulla...è ha tirato lo sputo
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Personalmente non piangerò per la sua probabile, quasi certa futura destituzione e sostituzione con un manager d'area cdx (a chi tocca non s'ingrugni...dato che la medesima modalità l'ha sempre utilizzata anche il csx)
--- Termina citazione ---
Non è la prima volta che lo scendiletto in questione se ne esce fuori con merdate del genere.
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg188674.html#msg188674
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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #348 on: March 29, 2019, 15:21:22 PM »
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Quote from: Frank on March 17, 2019, 20:25:53 PM
https://www.gazzetta.it/Sport-Invernali/Sci-Nordico/17-03-2019/sci-nordico-mondiali-quel-gap-d-oro-che-wierer-ha-colmato-gli-uomini-3202274946515.shtml
E' o non è una malattia mentale ?
Dico, questi giornalistucoli non perdono mai l'occasione per fare paragoni senza senso.
Dunque: tralasciando per un momento il fatto che in ipotetiche e improponibili competizioni miste le femmine non vincerebbero una beneamata fava, un titolo mondiale femminile colmerebbe il divario con gli uomini, che ne han vinti cinque ? :hmm: :doh:
http://questionedistile.gazzetta.it/2019/03/26/malago-le-medaglie-rosa-e-il-professionismo-anche-in-acqua-le-donne-si-fanno-valere-di-piu/
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26 marzo 2019
Malagò, le medaglie rosa e il professionismo: anche in acqua le donne si fanno valere di più
di Stefano Arcobelli
Il governo dello sport oggi a Matera ha approvato il bilancio, e poi nella classica conferenza stampa finale Giovanni Malagò ha parlato di tanti temi, a cominciare da quello attualissimo delle donne. Il presidente del Coni ha argomentato poi ad un evento: «Ho visto la sfida tra Juventus e Fiorentina, complimenti. Il movimento femminile sta crescendo: la Federcalcio ha il diritto e il dovere di valorizzare al massimo questo prodotto che ha dimostrato di essere una disciplina leader in quasi tutte le nazioni sportivamente più evolute. È chiaro che poi tutto è sdoganato, come spesso succede, dai risultati di vertice: l’Italia si è qualificata per i Mondiali e c’è stata una crescita mediatica esponenziale. Professionismo strada giusta? Secondo me non si deve rimanere vincolati al concetto di professionismo sì o professionismo no: è chiaro che le atlete debbano essere tutelate, soprattutto quando ci sono aspetti previdenziali che riguardano maternità, infortunistica e tutta una serie di loro diritti, però non penso che chi gioca a calcio in Serie A femminile sia meno o più professionista di Dorothea Wierer o Lisa Vittozzi, di Federica Pellegrini o di Eleonora Lo Bianco. Non ci deve essere un assioma: dato che sei un atleta di calcio automaticamente sei una professionista, perché le altre si allenano ugualmente, se non spesso anche di più. Questo concetto deve essere chiarito bene». L’effetto-Fede s’è visto nel boom del nuoto azzurro-rosa. C’erano trasferte in cui la Pellegrini era l’unica a salire sul podio e le altre a fare le belle statuine, poi con Alessia Filippi non è stata più sola, e ora siamo alla generazione Panziera-Quadarella-Cusinato, mentre le millenials crescono ai Criteria. Nei giorni della Isl, dei contratti e del sindacato fondato da Katinka Hosszu, è davvero significativo come le donne si siano avvicinate agli uomini dopo tante battaglie – non dimentichiamo quando il Setterosa riceveva premi inferiore finché ci fu l’equiparazione e in vasca anche il sorpasso tecnico – e ora vincono anche di più. Perché s’allenano di più senza truccarsi di meno.
Da uno a cento quando sono idioti gli omuncoli come Malagò?
Risposta: centouno.
--- Termina citazione ---
Frank:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg189761.html#msg189761
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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #384 on: June 09, 2019, 17:49:34 PM »
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Articolo vecchio di oltre 27 anni.
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SARA' SORPASSO. O NO?
03 gennaio 1992
ROMA - Spodestati anche qui? Dalla California viene l' annuncio di morte dell' ultima supremazia maschile sulla donna, la superiorità sportiva. E' un avviso secco, breve, due colonnine di piombo a pagina 25 del primo numero del 1992 di Nature, forse la più autorevole rivista scientifica del mondo. Nel 1998 le donne correranno la maratona nello stesso tempo impiegato dagli uomini, nel 2027 li uguaglieranno sui 1500 metri, mentre un pochino più lunga l' attesa sarà per la parità sui 200, l' appuntamento è per il 2050. Uno studio che si presenta serio, in una rivista serissima e che dice cose oggi letteralmente incredibili, allo stato attuale dei risultati e delle conoscenze. Che si tratti di un altro caso di scienza-spazzatura o di una rivoluzione del sapere, è una notizia che sta facendo il giro del mondo perchè va a toccare il più profondo dei tabù maschili, quello della forza fisica. E' solo una lettera - Sono stati abili da Little Essex Street, la redazione di Nature, a mandare fax ed ispirare note d' agenzia. In realtà quella di Brian J. Whipp e di Susan A. Ward dell' Ucla (Univesity of California Los Angeles) è appena una lettera, che comincia con l' educatissimo Sir nell' intestazione. Gli autori sono sì due fisiologi ma hanno condotto uno studio esclusivamente statistico, limitandosi al campo delle specialità dell' atletica leggera. I dati sono relativi agli ultimi 75 anni. Le fonti bibliografiche sono il Matthews, in pratica la Bibbia degli appassionati di atletica, e sei studi di fisiologia. Fra questi, due sono di autori italiani, di Pietro Enrico Di Prampero il primo, di Paolo Cerretelli e Rodolfo Margaria il secondo. Il professor Margaria è uno dei padri fondatori della fisiologia del lavoro muscolare. Il passo della donna - I dati sono di grande evidenza, il miglioramento delle prestazioni nell' atletica varia nelle donne a passi da gigante, di molto maggiore che negli uomini. Gli autori avvertono però che per ora sembra improbabile che la loro previsione possa avverarsi: con i risultati di oggi, se ci fosse parità nei minimi di ammissione ai Giochi olimpici, a Barcellona non esisterebbero le gare femminili. E tuttavia affermano: "Sono i tassi di miglioramento che sono sorprendentemente alti". Cioè il passo delle donne è più lungo. La conclusione dello studio pone quattro interrogativi alla fisiologia mondiale. Uno, l' ultimo, è particolarmente intrigante: perchè la progressione dei risultati nelle donne è così rapida rispetto agli uomini?". Una domanda-mito - In realtà è una domanda mito, uno dei pochi chiodi fissi dello sport moderno. L' altro è quando l' uomo potrà correre al di sotto dei 9 secondi, e quali siano i limiti umani nella prestazione più veloce, più forte, più intensa. Già nel 1988, Lionel Blackman, uno statistico calcolava fra i 70 e i 35 anni il ritardo fra donne e uomini nelle diverse specialità dell' atletica (in pratica le donne starebbero ora dove gli uomini erano 35-70 anni fa, a seconda della gara, la distanza è minore nella maratona). La mezzofondista più veloce di oggi batterebbe già tranquillamente Emil Zatopek che le Olimpiadi le ha vinte appena 40 anni fa, nel 1952. La verità è che lo sport femminile, che è partito più tardi, ha beneficiato del progresso scientifico e tecnologico maturato in campo maschile. Gli uomini hanno fatto da cavie, secondo Marcello Faina, fisiologo presso l' istituto di scienza dello sport di Roma: "I metodi di allenamento sono stati affinati sull' uomo e poi trasferiti in campo femminile". E Giorgio Santilli, direttore dell' istituto di scienza dello sport di Roma chiama in causa la rivoluzione femminista: "La prestazione della donna è migliorata soprattuto in senso psicologico: la donna ha modificato il proprio rapporto allenamento-professione". Nel nuoto ce l' hanno fatta - Peccato che Ward e Whipp non abbiano applicato la loro ricerca al nuoto o non abbiano sfogliato meglio i testi italiani che hanno consultato. In un librodel 1985 scriveva Pierangelo Mognoni: "Negli 800 metri stile libero e nelle gare di durata superiori ai 4 minuti le prestazioni delle donne sono particolarmente buone". Insomma nel nuoto la parità è quasi fatta, perchè il corpo femminile galleggia meglio e perchè la donna, che certo non sarà più potente dell' uomo, è però più resistente per la sua capacità di usare meglio i grassi. Ma c' è un' altra conclusione. Sostiene Faina: "La verità è che dello sport femminile sappiamo molto poco".
Quote
Nel 1998 le donne correranno la maratona nello stesso tempo impiegato dagli uomini,
https://it.wikipedia.org/wiki/Progressione_del_record_mondiale_della_maratona_maschile
Quote
2:01:39 Eliud Kipchoge Kenya 16 settembre 2018 Berlin Marathon
https://it.wikipedia.org/wiki/Progressione_del_record_mondiale_della_maratona_femminile
Quote
2:15:25 Paula Radcliffe Regno Unito 13 aprile 2003 Maratona di Londra
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