Autore Topic: Silenzio..parla Julio Velasco  (Letto 262 volte)

Cassiodoro e 17 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Online bluerosso

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Silenzio..parla Julio Velasco
« il: Settembre 21, 2024, 18:42:46 pm »
https://www.ilnapolista.it/2024/09/velasco-sa-perche-negli-aeroporti-ce-la-coda-solo-ai-bagni-delle-donne-perche-li-ha-progettati-un-uomo/

Velasco: «Sa perché negli aeroporti c’è la coda solo ai bagni delle donne? Perché li ha progettati un uomo»
Al Corsera: «Il mondo è maschilista. Le donne hanno il terrore di sbagliare; per millenni hanno pagato gli errori con le botte degli uomini»



Julio Velasco intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera. Velasco è commissario tecnico della Nazionale femminile di pallavolo che ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi.

Si è discusso molto se gli atleti debbano essere «cattivi», aggressivi, agonisticamente feroci.
«Non so se cattivi; aggressivi sì. Il bello dello sport è che l’aggressività è delimitata dal tempo e dalle regole: nel volley non si insulta un avversario sotto rete, e alla fine gli si stringe la mano. Ma l’aggressività è importante e utile».

Perché?
«Perché toglie dubbi, elimina l’insicurezza. È giusto insegnare a competere in modo educativo, fin da bambini, perché la competizione fa parte della vita».

Qual è il suo vero segreto?
«Un allenatore, e in genere un leader, non fa nulla. Fa fare le cose agli altri. E deve convincerli. L’allenatore è prima di tutto un insegnante; per questo deve uccidere il giocatore che è stato. Se non lo fa, rischia di fallire; e più forte è stato, più il rischio è alto. Capello, Cruijff, Guardiola, Ancelotti ci sono riusciti; Maradona e Platini no».

Avete vinto il primo oro con la logica del «qui e ora». Ce la spiega?
«Il giocatore deve decidere ogni volta, a ogni punto. Bobbio ci ha ricordato l’importanza del dubbio per gli intellettuali. Ma se un giocatore comincia a dubitare, o a pensare al punto precedente, o a quello successivo, è finita. Conta solo il punto che stai giocando».

Cosa diceva alle ragazze per motivarle? Che erano le più forti?
«Dicevo che dovevano essere autonome e autorevoli. Che eravamo forti, però dovevamo dimostrarlo ogni volta. Una partita non è una sfilata di pregi, è un confronto. Spesso prima delle partite uno si sente nervoso, gli sudano le mani, sente lo stomaco chiuso. Nel Luna Park la gente paga per andare sulle montagne russe, per sentirsi male. In realtà paga per sentire una emozione forte. Ecco, all’olimpiade è lo stesso».

Velasco: «un allenatore non deve essere amico dei giocatori»

Una sua atleta si è mai innamorata di lei?
«Che io sappia, no».

E lei si è mai innamorato di una sua atleta?
«No. Io con gli atleti metto una certa distanza. L’allenatore non deve essere amico dei suoi giocatori. Non devono fare come i genitori che vanno alle feste dei figli e si mettono a ballare pure loro».

Che differenza c’è tra allenare gli uomini e le donne?
«Le donne hanno il terrore di sbagliare; perché per millenni hanno pagato gli errori con le botte degli uomini. Quindi a volte vanno incoraggiate. Per il resto sono straordinarie, e imparano straordinariamente in fretta».

L’Italia è ancora maschilista?
«Il mondo è ancora maschilista, ma la rivoluzione silenziosa delle donne avanza. Ha notato che ai bagni degli aeroporti c’è sempre la coda in quelli delle donne e mai in quelli degli uomini? Sa perché?».

Perché?
«Perché li ha progettati un uomo. Che non sa o non tiene conto che le donne hanno bisogno di più spazio».

A Flavio Vanetti del Corriere disse: non mi faccia parlare di doping che succede un casino.
«Confermo. Il doping è un problema serissimo. Come la corruzione. Non si può accusare nessuno senza prove; però il doping c’è. A volte il doping è sistemico, altre volte di squadra, ma molte volte è anche individuale. Qualche volta ci sono anche errori involontari».
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Questa volta riporto solo il testo e mi rifiuto di aggiungere una sola parola di commento
Non voglio interferire sul senso di nausea di chi legge questo capolavoro di Aldo Cazzullo

Online Frank

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #1 il: Settembre 22, 2024, 00:43:34 am »
Anni fa, proprio in questo forum, scrissi che "mi auguro di vivere abbastanza a lungo in modo da poter ricordare la fine di tutti questi scendiletto leccaculo che ammorbano il pianeta Terra".
I danni che hanno fatto questi pagliacci sono incalcolabili.
Meriterebbero una Norimberga.

Online Cassiodoro

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #2 il: Settembre 22, 2024, 00:50:29 am »
https://www.ilnapolista.it/2024/09/velasco-sa-perche-negli-aeroporti-ce-la-coda-solo-ai-bagni-delle-donne-perche-li-ha-progettati-un-uomo/

Velasco: «Sa perché negli aeroporti c’è la coda solo ai bagni delle donne? Perché li ha progettati un uomo»

Mi è bastato leggere questo per smettere subito, negli aeroporti i passeggeri donne sono 1/3, se non meno, degli uomini, anche se i bagni a diposizione sono in quantità uguale, se lui ha visto code ai bagni delle donne i motivi delle code sono ben altri.
Il bravo Velasco si dovrebbe domandare perchè le donne non si progettano i bagni secondo le loro esigenze invece di lamentarsi delle code.

Credo che il bravo Velasco sarà andato in giro per gli aeroprti più di me, e sono sicuro che non avrà notato che ai ceck in sono (quasi) tutte donne che non toccano una valigia, sono al caldo in inverno ed al fresco in estate, mentre chi stiva i bagagli nelle stive degli aerei sono tutti uomini che movimentano a mano tutti i bagagli al freddo in inverno, sotto le interperie ed al caldo in estate.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #3 il: Settembre 22, 2024, 01:47:19 am »
Scremati i molti casi di bagni occupati per truccarsi e guardarsi allo specchio, per accelerare i tempi andrebbe cambiata la fisiologia femminile. Come ha scritto un'autrice esordiente che nel suo insulso libro parlava proprio di questi argomenti
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #4 il: Settembre 22, 2024, 11:17:17 am »
Quello che le femminucce e i leccaculo al loro seguito, come Velasco, si guardano bene dall'evidenziare, è che quasi tutto quello che esiste è stato inventato e costruito da uomini...
Sono gli uomini a costruire non solo gli aeroporti (e quindi i bagni dei medesimi) ma anche le case nelle quali le femmine vivono, le scuole dove studiano, gli ospedali in cui si curano, gli uffici nei quali lavorano, le strade sulle quali viaggiano a bordo di mezzi creati da menti maschili, etc.
Anche internet, ex arpanet, ovvero lo strumento attraverso il quale le femmine denigrano quotidianamente gli uomini (quindi anche i loro padri, fratelli, mariti, figli) è una creazione maschile mica femminile.
E sono sempre degli uomini a provvedere alla manutenzione di tutto ciò.

Fosse per le femmine la specie umana vivrebbe ancora nelle caverne.
Altro che "i bagni a misura di femmina"...


--------------------

PS: Anche lo sport femminile è finanziato da uomini, mica da complessate, incapaci, micragnose femminucce con i braccini corti.
L'unica cosa che le suddette sanno fare è parassitare ogni ambito maschile, tramite piagnistei, colpevolizzazioni e rotture di coglioni di vario genere.


Online bluerosso

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #5 il: Settembre 22, 2024, 16:20:09 pm »
Tra le varie solite trite e scontate argomentazioni vetero-femministe la più stupefacente è l'appellativo di “silenziosa” a quella che lui definisce “rivoluzione delle donne”
Silenziosa?
Ha una vaga idea Velasco del frastuono quotidiano che il femminismo genera mediaticamente?
Televisione, radio, internet, editoria, cinema, musica, letteratura, intrattenimento, pubblicità, politica...ogni possibile vettore è intasato quotidianamente dalla “silenziosa rivoluzione delle donne”

Vete a la mierda!...Julio

Online Frank

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #6 il: Settembre 22, 2024, 17:23:40 pm »
Quella puttanata l'aveva già detta in occasione della vittoria della squadra femminile di pallavolo alle recenti Olimpiadi.
E' un disco rotto.
Un ometto ridicolo.

Online Frank

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #7 il: Settembre 22, 2024, 17:38:49 pm »
Questo è un mio commento postato altrove e risalente al mese scorso.


Citazione
Frank
August 13, 2024 at 11:58 am
Quattro giorni fa avevo scritto questo commento:
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Frank
August 9, 2024 at 1:22 am
Dunque, per quanto riguarda l’Italia, faccio notare che a tutt’oggi sono state vinte dieci medaglie d’oro, di cui due “miste” (sic…), tre nel settore maschile e cinque nel settore femminile.
Il che sta a significare che, molto probabilmente, per la prima volta nella storia dello sport italiano, le femmine porteranno a casa più medaglie d’oro degli uomini (complessivamente ne hanno vinte di più gli uomini, tra argenti e bronzi).
E’ un fatto di cui stanno già parlando sulla Gazzetta dello sport, e se per ipotesi la nazionale femminile di pallavolo (che per la prima volta è arrivata in finale alle Olimpiadi) dovesse battere le statunitensi, ci fracasseranno i coglioni fino a Los Angeles 2028.
Vi anticipo i titoli:
“Potere rosa, le donne battono gli uomini”, “L’Olimpiade è donna”, “l’Olimpiade delle donne”, “Storico risultato delle azzurre che superano i maschi”, “Il sorpasso delle donne”, “La marcia in più delle donne”, “Maschio, fatti in là, ora comando io”, etc etc etc.
E lo faranno con discorsi senza senso, visto e considerato che le femmine competono contro altre femmine, per cui se da una parte ci sono “donne più forti” che vincono, dall’altra ce ne sono altre “più deboli” (sia fisicamente che psicologicamente) che perdono.
Son banalità, ma oggigiorno, in piena era femminista e ultra misandrica, bisogna spiegare che due più due fa quattro.
Nessuno si azzarderà a sottolineare che il peso specifico delle medaglie femminili è tipo quelle delle urine, mentre il peso delle medaglie maschili (specie in ben precisi sport) è molto vicino a quello di una stella a neutroni…
Nessuno dirà che in ipotetiche gare miste – uomini contro donne e non uomo contro uomo, donna contro donna, come accade oggi anche nel mio amato judo…- le femmine non vincerebbero un beneamato cazzo, ragion per cui certi paragoni – che a situazione invertita NON vengono mai fatti – non hanno assolutamente senso.
Ovviamente i primi a baciare il culo alle femmine saranno gli scendiletto che ammorbano le redazioni giornalistiche; tutto il resto sarà consequenziale, a cominciare dalla spocchia e dagli sbrodolamenti delle atlete, che però si guarderanno bene dal chiedere l’abolizione delle gare divise in base al sesso.
………………………………………………………………………

@@@
Vi anticipo i titoli:
“Potere rosa, le donne battono gli uomini”, “L’Olimpiade è donna”, “l’Olimpiade delle donne”, “Storico risultato delle azzurre che superano i maschi”, “Il sorpasso delle donne”, “La marcia in più delle donne”, “Maschio, fatti in là, ora comando io”, etc etc etc.
@@@

Bene:
https://www.eurosport.it/olimpiadi/olimpiadi-parigi-2024/2024/le-donne-trascinano-litalia-alle-olimpiadi-di-parigi-7-ori-su-12-uomini-superati-per-la-prima-volta-ai-giochi-estivi_sto20028656/story.shtml?fbclid=IwY2xjawEoADFleHRuA2FlbQIxMQABHQpyoevxvTuW9KUEJUcki3pMUPZ7aAi7Lb6lkEfvSXiQkcqnanI8z33cXg_aem_yCIYusvcEp4GIHhJJ9CPbQ
@@@
Le donne trascinano l’Italia alle Olimpiadi di Parigi: 7 ori su 12, uomini superati per la prima volta ai Giochi estivi
Eurosport

Aggiornato 12/08/2024 alle 13:49 GMT+2

OLIMPIADI PARIGI 2024 – Per la prima volta in un’edizione dei Giochi Olimpici estivi in casa Italia sono le donne a conquistare il maggior numero di ori (7 su 12), nonostante gli uomini abbiano ottenuto più medaglie nel complesso (23 a 15). Per il settore femminile è anche record di titoli in una singola edizione: superati i 6 di Sydney 2000.

Dalla cerimonia sulla Senna alle 40 medaglie: il film dell’Italia a Parigi

“Viviamo una rivoluzione silenziosa che è la rivoluzione delle donne. […] Io spero e credo che dallo sport possano arrivare messaggi in questo senso positivi. Dei passi sono stati fatti, Rita Levi Montalcini era l’unica a studiare medicina, ora le giovani sono la maggioranza”. Le parole del maestro Julio Velasco a poche ore di distanza dall’oro della sua Italvolley femminile sono più che mai proverbiali per descrivere queste Olimpiadi appena concluse. Perché per la prima volta nella storia dei Giochi Olimpici Estivi le donne superano gli uomini per numero di ori dell’Italia. Un evento che si attendeva da diverso tempo se si guarda alle ultime due edizioni Invernali, dove i successi si sono tinti quasi sempre di rosa, e già a Tokyo qualche addetto ai lavori lo pronosticava. Ma a Parigi 2024 il confronto è stato spietato: sette ori tutti al femminile contro i tre maschili, a cui si aggiungono i due trionfi in competizioni miste.
In passato le donne avevano solamente “pareggiato” una volta nel confronto con il genere opposto, a Pechino 2008 (4-4). Ma se si guarda al numero di medaglie totali resta una netta prevalenza al maschile: 23 podi degli uomini contro i 15 delle donne (e sempre quelle due, del metallo più pregiato, nel misto), rimane questo l’unico tabù di genere da sconfiggere anche se quel 57,5% del piatto proveniente dal settore maschile rappresenta il valore più basso di sempre.

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azzurre epocali
Tantissime storiche prime volte: dalle spadiste alle ragazze generazionali della pallavolo passando per Errani/Paolini nel tennis e Alice D’Amato nella ginnastica artistica; e poi le indimenticabili gesta di Alice Bellandi nel judo, Marta Maggetti nella vela e la fantastica coppia Consonni-Guazzini nella madison di ciclismo su pista. Le azzurre hanno ritoccato il precedente record di ori al femminile in una singola edizione dei Giochi Olimpici che apparteneva a Sydney 2000 (ben sei). E allora possiamo dirlo, queste sono state finalmente le Olimpiadi che hanno visto le nostre donne protagoniste, trascinatrici dell’Italia a Parigi 2024.
@@@

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Reply
Frank
August 13, 2024 at 12:32 pm
Questo commento di Velasco dimostra una volta di più che la teoria delle intelligenze multiple è azzeccata:
@@@
“Viviamo una rivoluzione silenziosa che è la rivoluzione delle donne. […] Io spero e credo che dallo sport possano arrivare messaggi in questo senso positivi. Dei passi sono stati fatti, Rita Levi Montalcini era l’unica a studiare medicina, ora le giovani sono la maggioranza”. Le parole del maestro Julio Velasco a poche ore di distanza dall’oro della sua Italvolley femminile sono più che mai proverbiali per descrivere queste Olimpiadi appena concluse. Perché per la prima volta nella storia dei Giochi Olimpici Estivi le donne superano gli uomini per numero di ori dell’Italia.
@@@

Grande allenatore, uno dei migliori della storia della pallavolo, ma al tempo stesso un senza palle, incapace di evidenziare che i confronti tra i due sessi sono un nonsenso.
L’ennesimo leccaculo incapace di dire:
“Sì, le ragazze sono state bravissime, ma hanno vinto contro la nazionale femminile statunitense, mica contro quella maschile; perciò lasciamo perdere questi ridicoli paragoni”.
Niente di niente, siamo circondati da un oceano di irrecuperabili coglioni, incapaci di buttar giù un discorso sensato; coglioni che di fronte alle femmine spengono il cervello e si cacano sotto.

Nell'”articolo” leggo anche quanto segue:
@@@
In passato le donne avevano solamente “pareggiato” una volta nel confronto con il genere opposto, a Pechino 2008 (4-4). Ma se si guarda al numero di medaglie totali resta una netta prevalenza al maschile: 23 podi degli uomini contro i 15 delle donne (e sempre quelle due, del metallo più pregiato, nel misto), rimane questo l’unico tabù di genere da sconfiggere anche se quel 57,5% del piatto proveniente dal settore maschile rappresenta il valore più basso di sempre.
@@@

Dunque, mi rendo conto di poter apparire presuntuoso, ma non c’è una parola che sia una, che non combaci alla perfezione con tutto ciò che vado scrivendo da oltre dieci anni.
Gli autori di quella cacata di articolo han pure scritto:

“Ma se si guarda al numero di medaglie totali resta una netta prevalenza al maschile: 23 podi degli uomini contro i 15 delle donne (e sempre quelle due, del metallo più pregiato, nel misto), rimane questo l’unico tabù di genere da sconfiggere ”

confermando così, al 100%, le mie affermazioni relative al fatto che quelli tra i due sessi sono principalmente rapporti di forza, di potere e non d’amore, ragion per cui o comandano loro o comandiamo noi.
Quelle parole mi danno ragione anche su un altro fatto di cui parlo da anni, e cioè che per le complessatissime femminucce (e gli scendiletto leccaculo al loro seguito) il parametro di riferimento è sempre e comunque l’uomo, il maschio della specie umana, che le principesse sul pisello cercano in tutti i modi di battere e possibilmente umiliare.
Non a caso ho sottolineato più volte che nelle arti marziali e nelle discipline da combattimento, quando le femmine si allenano con i maschi, fanno di tutto per batterli, proprio perché li percepiscono e considerano i nemici da sconfiggere, al contrario degli appartenenti al sesso maschile, che invece tendono spesso ad esser “cavalieri” e a risparmiarle, proprio perché per i suddetti il parametro di riferimento è l’altro maschio e non la femmina.

Lo ripeto ancora una volta: questa storia finirà solo il giorno in cui qualcuno “che conta” avrà i coglioni per dire alle vigliacche femminucce, che si guardano bene dal chiedere l’abolizione delle gare divise in base al sesso:
“Ehi, ragazze, visto e considerato che siete così brave e superiori agli uomini, che ne dite di abolire le gare divise in base al sesso e di dare il via alle competizioni miste?”

D’accordo, campa cavallo ché l’erba cresce.

Aggiungo che questi fatti dimostrano una volta di più che la misandria regna profondamente sovrana nella nostra società; e che il risentimento, il rancore femminile verso gli uomini è veramente qualcosa di indelebile.
Signori, piaccia o meno, lo si ammetta o no, alle invidiosissime femminucce NON piacciono gli uomini, anzi li (ci) disprezzano profondamente.
Consiglio ai tanti illusi in ascolto di prenderne atto e di farsene una ragione, perché la realtà è questa.


Online Frank

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #8 il: Settembre 22, 2024, 17:48:16 pm »
Altro mio commento.

Citazione
Frank
August 13, 2024 at 12:48 pm
Una mia conoscenza che scrive altrove, mi ha segnalato queste parole dello scendiletto Malagò.

@@@
Adnkronos

Quando Giovanni Malagò, presidente del Coni, si è presentato davanti alla stampa a Casa Italia per fare il bilancio dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, il suo volto era un misto di orgoglio e soddisfazione.

“40 medaglie come a Tokyo,” ha dichiarato con un sorriso, “ci siamo riusciti con una precisione evidente che ha caratterizzato in qualità il valore delle medaglie: 2 ori in più, 3 argenti in più, e una conferma del nostro ruolo da protagonisti nello scenario dello sport mondiale”.

Parole che non solo riflettono il successo quantitativo della spedizione azzurra, ma anche il significativo progresso qualitativo che ha contraddistinto l’Italia olimpica quest’anno.

“Le donne – ha poi tenuto a sottolineare Malagò – hanno stravinto la personale competizione con i maschietti: 7 ori a 3 su 12 con due in coppia Skeet e Vela. Abbiamo sfatato il tabù di non aver vinto una medaglia con la pallavolo femminile, ma questa è la sesta medaglia degli sport di squadra dal 1896 ad oggi, quattro arrivate finora nella pallanuoto. Da venti anni non vincevamo una medaglia d’oro di squadra”.
@@@

—————————-
“Le donne – ha poi tenuto a sottolineare Malagò – hanno stravinto la personale competizione con i maschietti: 7 ori a 3 su 12 con due in coppia Skeet e Vela.
…………………………………………..

Le donne e i maschietti…
Qualcuno ha mai sentito una donna dire ” gli uomini e le femminucce” ?

Il bello è che poi c’è chi si stupisce perché sostengo che gli uomini vanno buttati fuori da ben precisi ambiti, per almeno due generazioni, essendo i suddetti dei totali leccaculo nei confronti di tutto ciò che somiglia anche solo vagamente a una femmina della specie umana.
Sempre più sconcertato dall’idiozia maschile e dal disprezzo che tanti uomini provano nei confronti dei propri simili.
Pazzesco.
Una roba che tra le femmine NON esiste neppure di striscio.

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #9 il: Settembre 22, 2024, 17:50:00 pm »
E ancora.

Citazione
Frank
August 13, 2024 at 7:28 pm
Ai recenti europei di atletica leggera,
https://it.wikipedia.org/wiki/Campionati_europei_di_atletica_leggera_2024

gli atleti italiani hanno vinto un totale di ventiquattro (24) medaglie, così suddivise:

11 ori

9 argenti

4 bronzi

Bene, sette medaglie d’oro le hanno vinte gli uomini e quattro le donne.

Sei medaglie d’argento sempre gli uomini; due medaglie d’argento le donne, più una mista.

Tre medaglie di bronzo gli uomini, una le donne.

Quindi: 16 medaglie vinte dagli uomini, 7 dalle donne, una mista.

https://olympics.com/it/notizie/europei-atletica-2024-roma-risultati-italia

Chi ha portato a casa più medaglie?

Gli uomini o le donne…?

Eppure sui media nessuno ha scritto:
“Gli uomini battono le donne”…


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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #10 il: Settembre 23, 2024, 02:25:41 am »
Questo vezzo idiota di confrontare patate e fave (già di suo insensato) ma solo in determinate circostanze favorevoli alle patate si rende possibile solo perché non esiste nessun rinculo che lo renda mediaticamente rischioso
Proprio perché quando saranno le fave a primeggiare...e accade spesso, nessun giornalista o addetto ai lavori potrà rivendicarlo beffardamente
Poiché proibito
Il maschile è nel contemporaneo un corpo morto su cui si può tranquillamente passeggiare con gli scarponi (il cosiddetto male-bashing)
Traendone per di più un vantaggio in termini di visibilità, quindi incentivandone la pratica
I motivi li conosciamo e non bisogna che mi soffermi a spiegarlo qui
Se Malagò dopo gli europei di giugno avesse gigioneggiato con le atlete definendole femminucce, sottolineando lo scarso risultato sportivo rispetto agli atleti, la perdita della “personale competizione con gli uomini” oggi sarebbe già uno sbiadito ricordo per la tempesta di sterco mediatico che sarebbe caduta sulla sua testa
Perché la sua carriera di dirigente sportivo si sarebbe chiusa con ignominia e senza possibilità di appello
Lui con gli atleti sapeva di non rischiare nulla...è ha tirato lo sputo
Le velate “minacce” di agosto da parte del governo di sostituirlo (fine terzo mandato 2025) sono grattini sotto il mento a confronto

Personalmente non piangerò per la sua probabile, quasi certa futura destituzione e sostituzione con un manager d'area cdx (a chi tocca non s'ingrugni...dato che la medesima modalità l'ha sempre utilizzata anche il csx)

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #11 il: Ieri alle 23:51:45 »
Leggi pure questa roba qua:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg192295.html#msg192295
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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #527 on: December 06, 2019, 02:27:44 AM »
Quote
Ci risiamo.

https://www.oasport.it/2019/12/nuoto-europei-2019-donne-al-potere-nelle-prime-due-giornate-pilato-e-quadarella-i-riferimenti-2/

Quote
Nuoto, Europei 2019: donne al potere nelle prime due giornate. Pilato e Quadarella i riferimenti
5 Dicembre 2019
Michele Brugnara


È un’Italnuoto davvero convincente quella che si è presentata ai blocchi di partenza di questo Europeo 2019 in vasca corta. A Glasgow la principale manifestazione continentale sta presentando un team azzurro compatto, determinato e soprattutto in gran forma, che continua a sfornare risultati di rilievo sull’onda dello strepitoso Mondiale di Gwangju di quest’estate.

Nelle prime due giornate sono arrivati già otto podi, che hanno portato la nostra Nazionale ad issarsi fino al secondo posto provvisorio del medagliere (2 ori, 1 argento e 5 bronzi) dietro solamente alla corazzata russa. Eppure, esaminando attentamente la situazione si può notare come, al momento, esista una netta predominanza femminile: 2 ori, 1 argento e 2 bronzi per le donne a fronte di “soli” 3 bronzi per la controparte maschile.

Il motivo principale, anzi, i motivi principali di questo squilibrio di genere sono principalmente due. Parliamo naturalmente di Simona Quadarella e di Benedetta Pilato, le due stelle più luminose di queste prime finali che sono arrivate in Scozia con un obiettivo in testa ben preciso, quello di vincere. La giovanissima ranista pugliese ieri ha perfettamente dominato la pressione del grande palcoscenico, non solo imponendosi nei suoi 50 e cogliendo in tal modo il primo titolo internazionale tra le grandi, ma migliorando anche il record italiano (nuovo record del mondo junior) abbassandolo fino a 29.32. Dall’altra parte troviamo la nuotatrice romana, definitivamente esplosa a livelli d’eccellenza mondiale ormai da oltre un anno, che è scesa oggi in acqua concentratissima, conscia che sarebbe bastato evitare errori grossolani per portarsi a casa quello che per lei è il primo oro in una competizione in vasca corta. Quadarella non ha cercato il tempo, né i riflettori. Tutto ciò che importava era il successo, e la missione è stata compiuta in totale tranquillità.

Dietro a queste due eclatanti prestazioni però c’è molto altro, e tanto di questo “altro” è relativo ancora al settore femminile. Martina Carraro è stata battuta nella spettacolare battaglia interna dei 50 rana dalla giovane Pilato, ma è stata comunque in grado di trovare il primato personale nelle batterie con un ottimo 29″53. Luci (e poi ombre, come ci ha un po’ troppo spesso abituato recentemente) da Margherita Panziera che ieri aveva davvero stupito tutti nelle semifinali dei 100 dorso quando è stata in grado di raggiungere il 56″57, sbriciolando di otto decimi il record italiano ottenuto coi costumi in gomma da Elena Gemo. Oggi la veneta ha mostrato enorme difficoltà nell’atto conclusivo, di fatto vanificando quanto costruito ieri, ma la sua gara restano i 200 e solamente domani si potrà trarre un bilancio effettivo ed onesto della sua situazione. L’ultimo lampo della giornata odierna è arrivato anche da Elena Di Liddo, capace di migliorare il proprio personale dei 50 farfalla (25″37) proprio in finale, rischiando addirittura di trovare la medaglia dopo l’esclusione col nono tempo nelle semifinali di un’ora prima.

 
michele.brugnara@oasport.it


Questi giornalisti leccaculo del menga
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10214830596591254&set=ecnf.1616460219&type=3&theater
son fatti con lo stampino: tutti quotidianamente impegnati a leccare il culo alle femmine.
Ce ne fosse uno in grado di chiamare le cose con il loro vero nome e quindi in grado di evidenziare che le vittorie, i podi e le medaglie femminili, esistono e possono esistere solo in virtù della separazione dei sessi.
Viceversa dello sport al femminile resterebbero solo le macerie.

Piaccia o meno, lo si ammetta o no, una medaglia d'oro femminile non solo non vale una medaglia d'oro maschile, ma nemmeno una d'argento o di bronzo, proprio a causa della superiorità fisica maschile, ed alla consequenziale separazione dei sessi.

Ad esempio: nella gara maschile Fabio Scozzoli ha vinto il bronzo con il seguente tempo: 25”84.
Mentre in quella femminile Benedetta Pilato ha vinto l'oro in 29''32.
C'è altro da aggiungere...?


https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg192296.html#msg192296
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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #528 on: December 06, 2019, 02:50:11 AM »
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Uno che la pensava come me...

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13706.msg158328.html#msg158328

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Reply #39 on: August 12, 2016, 21:53:52 PM »

Non sono assolutamente d'accordo.
Il fatto che sia DIFFICILE primeggiare nel loro genere sessuale non significa che i loro risultati siano uguali.
Chi vince nello sport non è chi si È IMPEGNATO di più ma chi porta a casa il risultato.
Non c'è la medaglia d'oro all'impegno, c'è la medaglia a chi è più veloce,a chi ha saltato più in alto,a chi ha sollevato più chili e a chi ha mandato KO l'avversario.
Le donne quindi competono tra loro perché a parità d'impegno comunque hanno prestazioni inferiori e se gareggiassero con gli uomini di medaglie non ne avrebbero neanche una,quindi possiamo affermare tranquillamente senza inutile buonismo che SI,LE LORO MEDAGLIE VALGONO MENO.
Lo sport femminile è uno sport di serie B e lo sport maschile di serie A.
Non è neanche oggetto di discussione ma è una questione di puri numeri e risultati


Questo, invece, ignoro chi fosse.

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13706.90.html

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29.06 | 23:24 FLANEUR
Le medaglie, come le gare, sono divise per sessi altrimenti lo sport femminile non esisterebbe neanche. Dunque in questo caso il separatismo giova alle donne ed è ben accetto, diversamente da altri campi. Ma a parte questo, se in una nazione le donne conquistano più medaglie degli uomini in una Olimpiade, è matematico che in un’altra siano gli uomini a conquistarne di più. Ma allora che senso ha parlare di sorpassi al femminile, di maggior tenacia, di capacità di fare squadra delle donne, di maggior spirito di sacrificio e via banalizzando? E si è mai letto qualcosa del genere quando sono i maschi a vincere più medaglie? Mai, ovviamente e giustamente. Quindi sia l’articolo che i commenti entusiasti non hanno senso alcuno, sono solo l’espressione del maintream in cui siamo immersi che obnubila menti e ragione.
Sulla differenza di retribuzione fra sport maschile e femminile: avete mai letto di ingiustizia retributiva fra le modelle e i modelli maschi(di cui nessuno ricorda il nome)?
No, ovvio. Le modelle smuovono un business e un interesse che i maschi non si sognano. Lo sport al femminile, per diventare visibile e interessante per gli spettatori dal vivo e in TV, deve penosamente ridurre oltre il limite i cm quadrati dei costumi di scena delle atlete, le quali da parte loro accettano ben volentieri questa esposizione del “corpo delle donne” sia per guadagnare di più, sia, diciamocelo, per narcisismo. E allora di che si lamentano? Sarebbe come se un romanziere che vende mille copie pretendesse di essere pagato come quello che ne vende 100.000. Assurdo! Ma viviamo, appunto, nel teatro dell’assurdo, come questa discussione e l’articolo che ne è all’origine dimostra.

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https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13706.120.html

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Reply #131 on: August 30, 2016, 00:14:12 AM »

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from: Frank on August 22, 2016, 00:12:44 AM
Dunque, le Olimpiadi si sono concluse e l'Italia è rimasta tra le prime dieci nazioni del mondo, classificandosi nona.
http://olimpiadi.gazzetta.it/medagliere.shtml

Le medaglie vinte sono state ventotto.
Diciotto ne hanno vinte gli uomini - di cui sette d'oro, su otto - e dieci le donne.
Il che sta a significare che anche stavolta la Repubblica, il Corriere della sera, la Gazzetta dello sport, il Corriere dello sport, la 27ora, Io Donna, Donna Moderna e tutta la compagnia cantante di stampo femminista, non potranno sparare in prima pagina titoloni del tipo:
"L'Olimpiade è donna", "Viva le donne", "Uomini superati dalle donne", "Donne sesso forte: battuti i maschi"*, etc etc.

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Le "donne" e i "maschi" è un classico.

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PS: gli USA - primi nel medagliere - hanno vinto ben 121 medaglie, di cui 46 d'oro.
Impressionanti.

Impressionante in negativo, invece, l'India; ossia un paese popolato da 1.276 miliardi di persone, ma capace di vincere solo due medaglie: una d'argento e una di bronzo.

Ci hanno messo una settimana a scriverlo e pur essendo decisamente "mitigato" rispetto al solito (i motivi sono ovvi...), su Il Messaggero di ieri, 29 agosto 2016, è stato pubblicato un articolo intitolato:
"ITALIA, LO SPORT E' ROSA"
"Dai record durante le gare all'impegno sociale, le stelle azzurre rappresentano sempre più un esempio vincente"
"Lezione di stile femminile anche nelle scelte di vita.
Pennetta e Cagnotto lasciano per costruire una famiglia"

E ancora:

"I numeri lo dicevano già in partenza. L'Italia team a Rio era composto da 163 uomini e 144 donne.
La più numerosa rappresentanza femminile di sempre, sia a livello di numero assoluto, sia a livello percentuale: 46,9%, parecchio più del 43,78% registrato a Londra 2012. E che bottino. Dieci medaglie sulle 28 azzurre sono state conquistate dalle donne. Un oro su otto, quello dell'umbra Diana Bacosi, che si è giocata il primo posto nello skeet con l'altra italiana, Chiara Cainero, entrambe mamme. Sei argenti su dodici. Tre bronzi su otto. Ma la forza delle donne nello sport ha anche il volto delle campionesse che questa volta hanno mancato il podio. Lacrime e coraggio.
Come quelle di Vanessa Ferrari con un secondo difficilissimo quarto posto alle Olimpiadi dopo Londra. Adesso deciderà quale strada prendere per il futuro. Come farà Federica Pellegrini - quinta
portabandiera azzurra donna nella storia a cinque cerchi -, dopo il quarto posto nei suoi 200.
Con una gran voglia ancora di mettersi in gioco, anche nell'impegno sociale. E c'è un altro record che porta il nome di Irma Testa, prima pugilessa azzurra ai Giochi".

Alessandra Camilletti

@@

Insomma, come ti rigiro la frittata e trasformo una Olimpiade (femminile) mediocre in un successo.
Al contrario la tipa parlerebbe di "disfatta maschile" e "potere rosa".
La lealtà femminile, questa sconosciuta.

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #12 il: Oggi alle 00:06:36 »
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg204747.html#msg204747

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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #702 on: February 18, 2023, 20:39:08 PM »
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Per non dimenticare.

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13706.msg158591.html#msg158591

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Reply #100 on: August 17, 2016, 16:20:41 PM »
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Quote from: Frank on August 17, 2016, 11:38:10 AM
Come ho già avuto modo di scrivere, la tennista numero uno tra le donne, non è equiparabile neppure al numero cinquecento tra gli uomini.
Il che sta a significare che le vittorie femminili esistono solo in virtù della separazione dei sessi, tutto il resto è fuffa.

Quote
Articolo del dicembre 2009, che mette in evidenza una volta di più, la stupidità, la malafede e i complessi di inferiorità femminili.

https://clasworks.wordpress.com/2009/12/20/belle-brave-e-non-mammone-perche-vincono-solo-le-donne/
Quote
BELLE, BRAVE E NON MAMMONE. PERCHÉ VINCONO SOLO LE DONNE
Pubblicato il dicembre 20, 2009
di Claudia Faggioni

Se lo avessero saputo, i greci le avrebbero autorizzate a gareggiare. Invece di lasciarle nel talamo, avrebbero potuto mandarle ad Olimpia, e forse avrebbero fatto meglio. In Italia è così che sta andando: le donne vincono, molto più degli uomini. Ultimo, in ordine di tempo, il successo delle ragazze della pallavolo. Dopo il titolo europeo in Polonia, l’oro ai Giochi del Mediterraneo e alle Universiadi, e la qualificazione ai Mondiali del 2010, le azzurre hanno alzato la coppa della Grand Champions Cup (la Coppa dei Campioni) battendo in quattro set il Giappone. Eleonora Lo Bianco (il capitano) e compagne hanno sconfitto la Thailandia, la Corea del Sud, la Repubblica Dominicana e le campionesse olimpiche del Brasile. «Ho a disposizione una squadra eccezionale, ragazze pronte a qualsiasi sacrificio per questa maglia. Sono delle grandi giocatrici, ma anche delle grandi persone» ha detto Massimo Barbolini che le ha guidate in questo 2009 straordinario.  Loro che, coalizzatesi, hanno ottenuto l’allontanamento dell’allenatore Marco Bonitta, perché non lo volevano.

Hanno deciso e si sono fatte valere. Come a smentire la convinzione che le donne in genere non siano famose per la loro solidarietà. Troppa competizione, troppa invidia – nello sport come nella vita nemiche dello spirito di squadra. Forse, ma ultimamente qualcosa è cambiato.  Sono cambiate, e con loro anche la loro visione del mondo. Il gioco di squadra adesso lo sanno fare benissimo. Non solo nel volley. Flavia (Pennetta), Francesca (Schiavone), Roberta (Vinci) e Sara (Errani) giocano a tennis, da sole, quasi tutto l’anno. Ognuna con i suoi risultati, ognuna con la sua vita. Ogni tanto si ritrovano, si uniscono per giocare insieme la Fed Cup. Ed è lì che danno il meglio.  L’unione fa la forza, la squadra è come un giocatore in più, un valore aggiunto. E allora arrivano i successi, le medaglie, le coppe. Ultima la Coppa Davis femminile, poco più di una settimana fa. E l’Italia è finita in vetta alla classifica mondiale. I colleghi uomini che fanno? Ci sono, qualche volta raggiungono dei risultati, ma il nostro n.1 Andreas Seppi è solo n. 49 del mondo. Insomma a vincere, vincere davvero, non ci riescono.

Non è solo il tennis, non è solo il volley, succede in sempre più discipline, quasi tutte. Le Olimpiadi passano e il numero delle donne si avvicina a quello degli uomini partecipanti. Per Londra 2012, in termini di medaglie, è prevista la possibilità di un sorpasso, come ha più volte ripetuto felice il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna. Vincenti nella scherma, nel nuoto, nel ciclismo, ora aspettiamo i risultati della valanga rosa di sci con, tra le altre, la promessa dello slalom Chiara Costazza.  C’è la ginnasta Vanessa Ferrari, prima azzurra a vincere un mondiale, le cicliste Tatiana Guderzo e Noemi Cantele, la canoista Josefa Idem… E la conquista rosa anche del golf, con la 26enne Diana Luna, prima italiana della storia a qualificarsi per la Solheim Cup. C’è Valentina Vezzali, prima schermitrice al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche consecutive e cinque titoli mondiali, che mentre ottiene medaglie e titoli, fa da quattro anni la mamma di Pietro.  E continuerà fino a Londra, quando avrà 38 anni. Poi, forse, smetterà. Ha partecipato a Ballando con le stelle, intanto la sua collega Margherita Granbassi era al fianco di Santoro ad Annozero.

Vanno in tv, si divertono, tra una gara e l’altra. Flavia Pennetta sfila alla settimana della moda di Milano, Federica Pellegrini scrive un libro. Poi tornano a gareggiare, e vincono. La Pellegrini, si sa, ha vinto tutto e ha riscritto la storia del nuoto: la pagina più recente ai mondiali di Roma dell’estate scorsa, insieme con la rivale/ non rivale Alessia Filippi. Federica ha perso la sua guida, il ct Alberto Castagnetti, mancato lo scorso ottobre. «Ho pensato di smettere» ha detto, ma poi ha raggiunto il terzo tempo mondiale stagionale a Viareggio nei 200 stile libero, qualche giorno fa. Perché le donne in Italia vincono molto più degli uomini? «Perché siamo più determinate, se decidiamo una cosa prima o poi la otteniamo» dicono Pennetta e Schiavone. «E poi gli uomini sono mammoni, non si staccano dalle famiglie». Eccoci qua, il risvolto è nuovo, il problema no.

(pubblicato martedì 17 novembre 2009 sul “Riformista”)



Quote
Se lo avessero saputo, i greci le avrebbero autorizzate a gareggiare. Invece di lasciarle nel talamo, avrebbero potuto mandarle ad Olimpia, e forse avrebbero fatto meglio. In Italia è così che sta andando: le donne vincono, molto più degli uomini. Ultimo, in ordine di tempo, il successo delle ragazze della pallavolo.
...  :doh:

Moebius aveva assolutamente ragione.
http://www.lucidamente.com/1802-quel-maledetto-crucco-di-moebius/

@@

Claudia Faggioni
https://pbs.twimg.com/profile_images/378800000222075527/424889d0623e3d3f43a3aa9c8bbf9b6a_400x400.jpeg
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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #13 il: Oggi alle 00:16:04 »
Questo vezzo idiota di confrontare patate e fave (già di suo insensato) ma solo in determinate circostanze favorevoli alle patate si rende possibile solo perché non esiste nessun rinculo che lo renda mediaticamente rischioso
Proprio perché quando saranno le fave a primeggiare...e accade spesso, nessun giornalista o addetto ai lavori potrà rivendicarlo beffardamente
Poiché proibito
Il maschile è nel contemporaneo un corpo morto su cui si può tranquillamente passeggiare con gli scarponi (il cosiddetto male-bashing)
Traendone per di più un vantaggio in termini di visibilità, quindi incentivandone la pratica
I motivi li conosciamo e non bisogna che mi soffermi a spiegarlo qui
Se Malagò dopo gli europei di giugno avesse gigioneggiato con le atlete definendole femminucce, sottolineando lo scarso risultato sportivo rispetto agli atleti, la perdita della “personale competizione con gli uomini” oggi sarebbe già uno sbiadito ricordo per la tempesta di sterco mediatico che sarebbe caduta sulla sua testa
Perché la sua carriera di dirigente sportivo si sarebbe chiusa con ignominia e senza possibilità di appello
Lui con gli atleti sapeva di non rischiare nulla...è ha tirato lo sputo
Le velate “minacce” di agosto da parte del governo di sostituirlo (fine terzo mandato 2025) sono grattini sotto il mento a confronto

Personalmente non piangerò per la sua probabile, quasi certa futura destituzione e sostituzione con un manager d'area cdx (a chi tocca non s'ingrugni...dato che la medesima modalità l'ha sempre utilizzata anche il csx)

Non è la prima volta che lo scendiletto in questione se ne esce fuori con merdate del genere.

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg188674.html#msg188674
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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #348 on: March 29, 2019, 15:21:22 PM »
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Quote from: Frank on March 17, 2019, 20:25:53 PM
https://www.gazzetta.it/Sport-Invernali/Sci-Nordico/17-03-2019/sci-nordico-mondiali-quel-gap-d-oro-che-wierer-ha-colmato-gli-uomini-3202274946515.shtml

E' o non è una malattia mentale ?
Dico, questi giornalistucoli non perdono mai l'occasione per fare paragoni senza senso.

Dunque: tralasciando per un momento il fatto che in ipotetiche e improponibili competizioni miste le femmine non vincerebbero una beneamata fava, un titolo mondiale femminile colmerebbe il divario con gli uomini, che ne han vinti cinque ?  :hmm: :doh:


http://questionedistile.gazzetta.it/2019/03/26/malago-le-medaglie-rosa-e-il-professionismo-anche-in-acqua-le-donne-si-fanno-valere-di-piu/


Quote
26 marzo 2019
Malagò, le medaglie rosa e il professionismo: anche in acqua le donne si fanno valere di più
di Stefano Arcobelli

Il governo dello sport oggi a Matera ha approvato il bilancio, e poi nella classica conferenza stampa finale Giovanni Malagò ha parlato di tanti temi, a cominciare da quello attualissimo delle donne. Il presidente del Coni ha argomentato poi ad un evento: «Ho visto la sfida tra Juventus e Fiorentina, complimenti. Il movimento femminile sta crescendo: la Federcalcio ha il diritto e il dovere di valorizzare al massimo questo prodotto che ha dimostrato di essere una disciplina leader in quasi tutte le nazioni sportivamente più evolute. È chiaro che poi tutto è sdoganato, come spesso succede, dai risultati di vertice: l’Italia si è qualificata per i Mondiali e c’è stata una crescita mediatica esponenziale. Professionismo strada giusta? Secondo me non si deve rimanere vincolati al concetto di professionismo sì o professionismo no: è chiaro che le atlete debbano essere tutelate, soprattutto quando ci sono aspetti previdenziali che riguardano maternità, infortunistica e tutta una serie di loro diritti, però non penso che chi gioca a calcio in Serie A femminile sia meno o più professionista di Dorothea Wierer o Lisa Vittozzi, di Federica Pellegrini o di Eleonora Lo Bianco. Non ci deve essere un assioma: dato che sei un atleta di calcio automaticamente sei una professionista, perché le altre si allenano ugualmente, se non spesso anche di più. Questo concetto deve essere chiarito bene». L’effetto-Fede s’è visto nel boom del nuoto azzurro-rosa. C’erano trasferte in cui la Pellegrini era l’unica a salire sul podio e le altre a fare le belle statuine, poi con Alessia Filippi non è stata più sola, e ora siamo alla generazione Panziera-Quadarella-Cusinato, mentre le millenials crescono ai Criteria. Nei giorni della Isl, dei contratti e del sindacato fondato da Katinka Hosszu, è davvero significativo come le donne si siano avvicinate agli uomini dopo tante battaglie – non dimentichiamo quando il Setterosa riceveva premi inferiore finché ci fu l’equiparazione e in vasca anche il sorpasso tecnico – e ora vincono anche di più. Perché s’allenano di più senza truccarsi di meno.

Da uno a cento quando sono idioti gli omuncoli come Malagò?
Risposta: centouno.

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Re:Silenzio..parla Julio Velasco
« Risposta #14 il: Oggi alle 00:24:47 »
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13123.msg189761.html#msg189761

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Re:"Donne Vittoriose"
« Reply #384 on: June 09, 2019, 17:49:34 PM »
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Articolo vecchio di oltre 27 anni.


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SARA' SORPASSO. O NO?
03 gennaio 1992
ROMA - Spodestati anche qui? Dalla California viene l' annuncio di morte dell' ultima supremazia maschile sulla donna, la superiorità sportiva. E' un avviso secco, breve, due colonnine di piombo a pagina 25 del primo numero del 1992 di Nature, forse la più autorevole rivista scientifica del mondo. Nel 1998 le donne correranno la maratona nello stesso tempo impiegato dagli uomini, nel 2027 li uguaglieranno sui 1500 metri, mentre un pochino più lunga l' attesa sarà per la parità sui 200, l' appuntamento è per il 2050. Uno studio che si presenta serio, in una rivista serissima e che dice cose oggi letteralmente incredibili, allo stato attuale dei risultati e delle conoscenze. Che si tratti di un altro caso di scienza-spazzatura o di una rivoluzione del sapere, è una notizia che sta facendo il giro del mondo perchè va a toccare il più profondo dei tabù maschili, quello della forza fisica. E' solo una lettera - Sono stati abili da Little Essex Street, la redazione di Nature, a mandare fax ed ispirare note d' agenzia. In realtà quella di Brian J. Whipp e di Susan A. Ward dell' Ucla (Univesity of California Los Angeles) è appena una lettera, che comincia con l' educatissimo Sir nell' intestazione. Gli autori sono sì due fisiologi ma hanno condotto uno studio esclusivamente statistico, limitandosi al campo delle specialità dell' atletica leggera. I dati sono relativi agli ultimi 75 anni. Le fonti bibliografiche sono il Matthews, in pratica la Bibbia degli appassionati di atletica, e sei studi di fisiologia. Fra questi, due sono di autori italiani, di Pietro Enrico Di Prampero il primo, di Paolo Cerretelli e Rodolfo Margaria il secondo. Il professor Margaria è uno dei padri fondatori della fisiologia del lavoro muscolare. Il passo della donna - I dati sono di grande evidenza, il miglioramento delle prestazioni nell' atletica varia nelle donne a passi da gigante, di molto maggiore che negli uomini. Gli autori avvertono però che per ora sembra improbabile che la loro previsione possa avverarsi: con i risultati di oggi, se ci fosse parità nei minimi di ammissione ai Giochi olimpici, a Barcellona non esisterebbero le gare femminili. E tuttavia affermano: "Sono i tassi di miglioramento che sono sorprendentemente alti". Cioè il passo delle donne è più lungo. La conclusione dello studio pone quattro interrogativi alla fisiologia mondiale. Uno, l' ultimo, è particolarmente intrigante: perchè la progressione dei risultati nelle donne è così rapida rispetto agli uomini?". Una domanda-mito - In realtà è una domanda mito, uno dei pochi chiodi fissi dello sport moderno. L' altro è quando l' uomo potrà correre al di sotto dei 9 secondi, e quali siano i limiti umani nella prestazione più veloce, più forte, più intensa. Già nel 1988, Lionel Blackman, uno statistico calcolava fra i 70 e i 35 anni il ritardo fra donne e uomini nelle diverse specialità dell' atletica (in pratica le donne starebbero ora dove gli uomini erano 35-70 anni fa, a seconda della gara, la distanza è minore nella maratona). La mezzofondista più veloce di oggi batterebbe già tranquillamente Emil Zatopek che le Olimpiadi le ha vinte appena 40 anni fa, nel 1952. La verità è che lo sport femminile, che è partito più tardi, ha beneficiato del progresso scientifico e tecnologico maturato in campo maschile. Gli uomini hanno fatto da cavie, secondo Marcello Faina, fisiologo presso l' istituto di scienza dello sport di Roma: "I metodi di allenamento sono stati affinati sull' uomo e poi trasferiti in campo femminile". E Giorgio Santilli, direttore dell' istituto di scienza dello sport di Roma chiama in causa la rivoluzione femminista: "La prestazione della donna è migliorata soprattuto in senso psicologico: la donna ha modificato il proprio rapporto allenamento-professione". Nel nuoto ce l' hanno fatta - Peccato che Ward e Whipp non abbiano applicato la loro ricerca al nuoto o non abbiano sfogliato meglio i testi italiani che hanno consultato. In un librodel 1985 scriveva Pierangelo Mognoni: "Negli 800 metri stile libero e nelle gare di durata superiori ai 4 minuti le prestazioni delle donne sono particolarmente buone". Insomma nel nuoto la parità è quasi fatta, perchè il corpo femminile galleggia meglio e perchè la donna, che certo non sarà più potente dell' uomo, è però più resistente per la sua capacità di usare meglio i grassi. Ma c' è un' altra conclusione. Sostiene Faina: "La verità è che dello sport femminile sappiamo molto poco".


Quote
Nel 1998 le donne correranno la maratona nello stesso tempo impiegato dagli uomini,


https://it.wikipedia.org/wiki/Progressione_del_record_mondiale_della_maratona_maschile

Quote
2:01:39   Eliud Kipchoge   Kenya   16 settembre 2018   Berlin Marathon

https://it.wikipedia.org/wiki/Progressione_del_record_mondiale_della_maratona_femminile

Quote
2:15:25   Paula Radcliffe   Regno Unito   13 aprile 2003   Maratona di Londra