Hai poco senso dell'umorismo. Specialmente su certe questioni. Sai bene che, a differenza di altri, ho sempre preso le parti di Fabrizio per molti motivi, posso qui solo dire che è un uomo sincero, cosa troppo rara.
Ecco il prodotto delle magnifiche (e mass0niche) sorti e progressive, il paradiso terrestre dove non ci SAREBBERO "roghi e inquisizioni". Ora che la Chiesa non ha più peso come mai il mondo si è ridotto così e come mai cercano ancora di distruggerla:
Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB)
Parere (n. 26): sull’erosione dei diritti fondamentali dell’uomo causata dalla diffusione del capitalismo
ultra-finanziario e digitale e dell’intelligenza artificiale
È indubbio che la caratteristica principale del capitalismo contemporaneo è la sua dipendenza dalla creazione di
crescenti volumi di liquidità diretti a sostenere i mercati finanziari, a fronte della demolizione sistematica
dell’economia reale fondata sulla produzione di beni e servizi destinati al consumo di massa.
Questo processo è iniziato negli anni Settanta, con l’introduzione su larga scala dell’automazione nei processi
produttivi: da allora, il capitale non ha più potuto, o voluto, riassorbire la massa di lavoro salariato che si andava
progressivamente disoccupando e ha preferito trovare rifugio nei mercati finanziari, dove il danaro fa lavorare il
danaro, e non le persone.
Il carattere fittizio dell’economia post-industriale si è accentuato ulteriormente con la rivoluzione neoliberista
degli anni Ottanta, quando la frenesia speculativa – specialmente sulle obbligazioni, titoli di debito societari e
sovrani – ha iniziato ad assumere vita propria, estendendosi nel tempo fino a travolgere ogni possibile
corrispondenza tra i titoli negoziati e il loro valore reale.
Oggi, sembra di essere giunti a un punto di non ritorno: se, per qualsiasi motivo, l’appetito per le obbligazioni viene
meno, la legge dell’auto-espansione del capitale fa sì che scendano in campo le banche centrali per stampare
denaro contante e consentire, così, l’acquisto dei titoli obbligazionari rimasti invenduti.
La gestione centralizzata di questa bolla di debito, dove la “crescita” viene letteralmente simulata grazie a
massicce iniezioni di credito a opera delle banche centrali, costituisce l’ultimo baluardo a difesa dei mercati
f
inanziari e, in definitiva, dell’intero sistema economico contemporaneo. Non a caso questa operazione di
soccorso è ormai divenuta permanente, tenuto conto del fatto che l’alternativa a una politica inflattiva
consisterebbe solo nell’aumento sostenuto dei tassi di interesse, che a sua volta provocherebbe il crollo dei
mercati, la polverizzazione di capitali a tutti i livelli e, a cascata, fallimenti d’impresa, licenziamenti di massa e
conseguenti ondate di caos sociale. In altri termini, se la scelta è tra affossare la valuta per salvare il sistema o
affossare il sistema per salvare la valuta, non stupisce che l’opzione seguita dalle banche centrali – e caldeggiata
dalle élites – sia quella di proteggere a ogni costo il sistema, ossia i mercati, anche a costo di abbassare i tassi di
interesse, ossia il costo del denaro, per creare ulteriore liquidità inflattiva: e quindi affossare la valuta per generare
altro debito.
Un dato può tornare utile: tra l’ultimo semestre del 2019 e il primo del 2020, proprio mentre il mondo cominciava
a essere distratto dall’emergenza Covid, la banca centrale degli Stati Uniti d’America ha elargito alle banche
d’affari a corto di liquidità l’astronomica e sbalorditiva cifra di 48mila miliardi di dollari, più del doppio del PIL
statunitense di allora1. Questo dato permette di comprendere a un tempo perché espansioni monetarie e
distorsioni finanziarie siano diventate endemiche e necessarie al sistema e perché la sopravvivenza del
capitalismo ultra-finanziario dipende dalla sua capacità di tenere sotto controllo popolazioni sempre più
improduttive, impoverite e superflue, gestendo un declino sociale che vede le classi medie proletarizzarsi a fronte
della frammentazione del vecchio proletariato industriale in una moltitudine di disoccupati, sottoccupati, precari
e soggetti che rinunciano tout court a cercare lavoro.
Ovviamente, la rischiosa combinazione tra impoverimento e reazione della popolazione deve essere controllata
in qualche modo: e se guerre, epidemie e derive eutanasiche non bastassero a eliminare i “quattro miliardi di
mangiatori inutili” lamentati da esponenti delle élites finanziarie, a ciò provvede efficacemente la gestione totalitaria della società, che punta al soggiogamento delle masse mediante la propaganda del terrore fondata
sulla manipolazione dei dati scientifici, siano essi di natura sanitaria, climatica, ambientale, energetica, geo
politica o strategica.
L’emergenzialismo permanente è ideologicamente integrale alla prospettiva totalitaria: la crisi sanitaria causata
dal Covid ha permesso di introdurre uno strumento di controllo – il Green Pass ispirato al sistema di credito sociale
e ai principi dell’economia comportamentale – la cui ratio è stata ripresa e ampliata nell’ambito del processo di
digitalizzazione dei flussi finanziari e delle valute, che sta portando all’adozione delle Central Bank Digital
Currency (CBDC)2; la sola minaccia di una escalation dei conflitti armati – dall’Ucraina alla Palestina – fa rifluire
ancora una volta enormi quantità di denaro sui mercati obbligazionari ritenuti sicuri; l’inarrestabile diffusione
dell’intelligenza artificiale (IA) costituisce indubbiamente il passo definitivo verso una dimensione post-umana
destinata ad azzerare i diritti fondamentali dell’uomo e a cancellare il primato dell’essere umano sugli interessi
della scienza e della società [questa filosofia è cominciata con il "vostro" Darwin a partire dal quale la scienza è divenuta APERTAMENTE ANTISOCIALE], sancito dall’art. 2 della Convenzione di Oviedo sulla biomedicina del 1997, ma
curiosamente continua a essere celebrata, da istituzioni e decisori politici, come la prova suprema per superare
retrivi tabù antropologici e culturali, come un vero e proprio percorso iniziatico alla gnosi, da intraprendere a tutti
i costi: ciò che spiega anche la necessità, avvertita a vari livelli, di dissimulare i rischi conseguenti, vuoi
presentandoli come retaggi oscurantistici, vuoi promuovendo l’adozione di strumenti che, di fatto, conducono a
risultati opposti a quelli dichiarati.
Emblematico, in questo senso, è il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio n. 2024/1689, del 13
giugno 20243, che, da una parte, enfatizza la necessità di salvaguardare i “diritti fondamentali” (espressione che
ricorre ben 97 volte nel testo regolamentare), ma che, dall’altra, lascia chiaramente trasparire la volontà del
legislatore europeo di sottrarre la concreta azionabilità dei diritti in parola all’iniziativa dei singoli individui – che
pure ne sono i titolari – per rimetterla alle decisioni di agenzie, comitati e istituti in vari modi controllati della
Commissione europea: organismo che, come noto, non è eletto e, di fatto, risponde solo a sé stesso [altro che inquisizione e altro che democrazia].
In un mondo che appare sempre più sospeso tra collasso economico e soluzioni totalitarie, il CIEB continua a
sollecitare i cittadini affinché sviluppino la consapevolezza critica necessaria per dubitare della bontà e
dell’efficacia delle soluzioni emergenziali proposte da apparati di governo sempre più insensibili ai diritti
fondamentali dell’uomo, perché organici alle élites finanziarie che di quelle emergenze hanno fatto una ragione
d’essere, e per aprire la strada a reali alternative sistemiche.
CIEB, 31 ottobre 2024