Di tutto si può dire dei giudici tranne che non abbiano la nozione del tempo opportuno: proprio il giorno dedicato alla violenza contro le donne è stato condannato all'ergastolo l'assassino della fidanzata incinta Impagnatiello. Intendiamoci bene: la sentenza di condanna ci sta tutta. Non vogliamo essere come le femministe che cercano (e naturalmente trovano) circostanze attenuanti ai vari crimini femminili più efferati attribuendoli, al solito, all'abbandono, alla solitudine o alla "mancanza di supporto", alla depressione e via baggianando. E' ovvio che tutto ciò non deve valere per gli uomini, anzi per i maschi, pienamente responsabili di tutto e di ogni cosa. Una femminista mi ha detto, spudoratamente: "Certo che non dovete beneficiare di attenuanti: non siete forse MASCHI? Dimostratelo!". In questi casi la virilità va bene, anzi benissimo, alle femministe. Per non farci mancare nulla il TG ha menzionato la pronta richiesta del Pubblico Ministero dell'ergastolo a Filippo Turetta, altro imputato in un processo per "femminicidio" e che naturalmente doveva meritare per l'occasione una menzione pure lui. Qui faccio due scommesse che certamente nessuno accetterà perchè sicuro di perderle: scommettiamo che Chiara Petrolini che ha ucciso i suoi due figli neonati invece l'ergastolo non se lo becca? E scommettiamo che Filippo Turetta verrà condannato all'ergastolo proprio il giorno dell'8 Marzo? Non metto in palio niente, non vi preoccupate. Così magari qualcuno scommette.