Grazie Cassiodoro. L'articolo sottolinea l'importanza della figura paterna e i danni delle cosiddette famiglie mono (o peggio omo) genitoriali.
Tuttavia... critica la figura paterna di qualche tempo fa chiamandola padre-padrone, una tipica mitologia femminista e propone (tanto per cambiare) la rieducazione del padre da parte di psicologi e psichiatri vari (la menzione di queste figure è caratteristica di un modello sociale fallito). Una rieducazione che, beninteso, non metta in discussione la società femminista e femminilizzata.
E' tipico dell'ingegneria sociale considerare l'essere umano una macchina programmabile a piacimento, quando provoca gravi disfunzionalità umane e sociali si illude di correggerla con ulteriori "linee di codice". Siamo regrediti allo scientismo ingenuo del 19° secolo.
Ortega y Gasset sosteneva che come l'essere umano, la società è un'entità vitale, organica, per cui non è possibile avere figure paterne sane in un contesto guastato dal femminismo e da una finanza astratta che crea in abbondanza donne lussureggianti e uomini esausti.
Non si vuole neanche ammettere che il "ritorno del re", del padre, implica anche quello di determinati valori e di una figura materna (mai messa in discussione nell'articolo) molto simile a quella deprecata dal femminismo.
Questo è un punto cruciale per la soluzione della Questione Maschile: non dobbiamo giocare secondo le loro regole ma inventarci le nostre.
E mi permetto di aggiungere: possiamo battere il femminismo semplicemente ignorandolo