Autore Topic: Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai  (Letto 224 volte)

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Offline Vicus

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Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« il: Gennaio 06, 2025, 05:25:44 am »
Stranamente taciuta dai siti maschili, che parlano solo delle Vergine Maria come fondatrice del femminismo. Ma non di Guglielma la Boema, che si credeva un messia-femmina e l'incarnazione di Dio (che considerava di sesso femminile).
Il culto non finì nel Medioevo, ma fu accolto in altissime cerchie contemporanee, mai nominate dai siti maschili:

Mattioli e Guglielmina la Boema

Guglielmina nacque nel 1210 da Costanza d’Ungheria e dal re di Boemia Premislao I. Tra il 1260-70 arrivò a Milano ove morì nel 1281. Guglielmina si considerava Dio. «Lo Spirito Santo era presente ed incarnato in lei» [2a]. Tale dottrina ereticale, creduta in segreto da Guglielma, fu insegnata da Andrea Saramita, un gioachimita millenarista. Essa può essere riassunta così:

a) Guglielma è Dio Spirito Santo incarnato;

b) essa è venuta a portare la salvezza a coloro che sono fuori della Chiesa, indipendentemente dalla Mediazione di Cristo
.

Se la prima tesi può essere attribuita, in senso stretto, solo al Saramita (mentre Guglielma non la professava pubblicamente, ma la lasciava circolare); la seconda (salvezza dei non cristiani) è attribuita direttamente a Guglielma. Dopo la morte di Guglielma (incarnazione femminile dello Spirito Santo, che avrebbe dovuto risuscitare [stanno ancora aspettando], come Gesù), i guglielmiti furono guidati da due maestri:

1) Andrea Saramita: il “teologo” gioachimita e millenarista.

2) Suor Maifreda (o Manfreda) da Pirovano: (delle suore umiliate), imparentata ai Visconti [ma guavda...].

Suor Maifreda «benedisse delle ostie che erano state deposte sul sepolcro di Guglielma e le distribuì ai presenti» [3a]. Il culto della divinità di Guglielma era tenuto segreto e si svolgeva discretamente nell’Abbazia di Chiaravalle dei cistercensi milanesi, ove Guglielmina era stata sepolta e donde avrebbe dovuto risorgere. Suor Maifreda era il capo religioso dei guglielmiti (i credenti nella divinità di Guglielma). Maifreda insegnava magisterialmente e amministrava i sacramenti. Essa era il vicario di Guglielma, come Pietro (o il Papa) lo è di Cristo.

Papa Bonifacio VIII condannò il guglielmismo, sia dottrinalmente che moralmente (a causa delle orge sessuali [succede sempre nei culti femminili] che vi si praticavano). Nel 1300 (il 10 aprile) suor Maifreda celebrò messa «assistita da diaconi e suddiaconi, rivestì gli abiti sacerdotali» [4a]. Maifreda «prima del 1284 [data del primo processo inquisitoriale, nda] credeva che Guglielma fosse la terza persona della SS. Trinità» [5a]. Naturalmente – secondo i guglielmiti – Guglielmina, essendo Dio, era superiore alla Madonna. Secondo alcune fonti storiche Guglielma conviveva “more uxorio” con Andrea Saramita; essi vivevano in una sinagoga sotterranea [6a], ove si abbandonavano a disordini sessuali con i loro seguaci, secondo l’aspirazione dei fratelli del Libero Spirito [altri liberi pensatori...] [7a]. Altri autori non ritengono storicamente fondata questa notizia. Comunque è certo che Guglielma, Spirito Santo incarnato, ha scelto come sua “papessa” Maifreda e che «il Papato, con la curia romana, devono cedere la loro autorità a Maifreda» [8a]. Infatti «il Sacrificio di Cristo non è bastato; una parte dell’umanità è rimasta simbolicamente “incarcerata”. Qualche storico vede un legame tra il Saramita, i francescani millenaristi e il movimento del “Libero Spirito”. Questa squallida vicenda si concluse nel 1300, quando l’inquisitore Guido da Cocconato, «successore di S. Pietro Martire», aprì un processo contro i guglielmiti e mandò al rogo [che ovvove, una donna al vogo! Meglio le decine di migliaia di uomini condannati a movte nel mondo oggi] il Saramita e Maifreda assieme al cadavere dissotterrato di Guglielmina.

Quel che colpisce è che Raffaele Mattioli abbia scelto come sua tomba il sepolcro che aveva occupato per nove anni circa Guglielmina. Giorgio Galli scrive: «L’ultima volta che ho stretto la mano ad Enrico Cuccia è stato il 27 luglio 1995, nell’abituale scenario dall’abbazia cistercense di Chiaravalle, per il ricordo di Raffaele Mattioli. È arrivato puntuale come al solito a testimoniare una dimensione umana, che il cinismo professionale non ha intaccato. Era in splendida forma fisica, e dimostrava almeno vent’anni in meno. Gliel’ho detto, e mi ha sorriso: “Sì, la forma c’è. Come potrei, altrimenti, continuare?”» [11].

Le qualità «stregonesche» che Mattioli stesso riconosceva di possedere combaciano perfettamente con l’affinità elettiva del medesimo verso Guglielmina. Ora, se è lecito distinguere la ‘Casa Editrice Ricciardi’ da Mattioli, non è corretto tessere le lodi del banchiere in persona. Anzi, tesserne le lodi e presentarlo amico di Amerio (come fa, penso ingenuamente, qualche cultore del filosofo luganese) significa screditare Amerio stesso.

https://marcorundo.wordpress.com/2013/06/09/mattioli-e-amerio-di-don-curzio-nitoglia/
« Ultima modifica: Gennaio 06, 2025, 11:46:12 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #1 il: Gennaio 06, 2025, 11:24:48 am »
Sembra che di "papesse" il mondo cattolico abbia fatto una ricca collezione: prima Marozia, poi Guglielmina. Ovvio, quando vai a proclamare Maria "Madre" di Dio cosa ti aspetti? Semplice: che prima o poi una femmina particolarmente potente o astuta tenti di diventare vicaria della "Madre" di Dio. Come infatti nella Storia poi è saltuariamente accaduto. Magari ce ne saranno delle altre.

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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #2 il: Gennaio 06, 2025, 11:45:30 am »
No, no, lei si reputava superiore a Maria, addirittura Dio (versione femminile) incarnato, un messia femminile che ben si può definire anticristo.
Non si proclamò papessa, ma se anche lo avesse fatto non basta per essere considerata tale.
Ma il fatto più INTERESSANTE :w00t: è che questo culto sopravvive ancor oggi in altissime cerchie finanziarie sedicenti "laiche"(Mattiol., Cucc. e altri Cav. Farabutt. al deMerito) che hanno governato l'Italia qualunque vento soffiasse (fassismo compreso).
Però NESSUNO ha mai neppure nominato questa élite femminista e incolpa la Beata Vergine che è venuta MOLTO PRIMA di qualsiasi femminismo (da sempre avverso alla venerazione della Madonna, come i protestanti nei cui Paesi è nato il femminismo).
Non manipoliamo la Storia, prego
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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #3 il: Gennaio 06, 2025, 17:29:02 pm »
Con la proclamazione del dogma di Maria "Madre di Dio" si è fatto un pasticcio colossale, caro Vicus. Tant'è che è stato effettuato nel 431 dopo Cristo e non prima. Chissà perché per 400 anni il popolo cristiano questo dogma non lo aveva e di questo dogma non sentiva il bisogno. E comunque il suo principale sostenitore, Cirillo di Alessandria si guardo' bene dall' invitare i vescovi nestoriani al concilio, visto che a questo dogma erano contrari. Chissà perché uno che non credeva al fatto che Maria avesse concepito Dio poteva diventare vescovo a quel tempo. Semplice: perché questa credenza nei secoli precedenti non era diffusa tra i credenti, anzi non esisteva proprio. Maria era giusto rispettarla come colei che aveva partorito il Cristo ed era anche divenuta credente ricevendo anche lo Spirito Santo (insieme ad altri 119) nel giorno di Pentecoste del 33. Ma non era proprio il caso di proclamarla "Madre" di Dio come invece si è poi fatto ad Efeso giusto quattro secoli più tardi. Più che forzatura, una bestemmia. Quanto al femminismo, se esso nacque prima nei paesi di fede protestante, fu solo perché quei paesi erano più ricchi e prosperi e questo offriva più prospettive di facile successo al nascente femminismo e non in virtù della fede protestante. Non a caso il femminismo si diffuse rapidamente anche nei paesi cattolici fino ad infettare persino la stessa Chiesa. Non manipoliamo la logica, prego!

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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #4 il: Gennaio 06, 2025, 19:23:10 pm »
Ne abbiamo già parlato, quel dogma servì per contrastare l'eresia ariana che negava la Divinità di Cristo. Anche se Maria donò a Cristo soltanto la sua umanità, quest'ultimo era vero Dio (Figlio di Dio Padre) per cui: madre di Dio, non di un semplice angelo o profeta.
Citazione
Tant'è che è stato effettuato nel 431 dopo Cristo e non prima
Appunto, il femminismo è nato nei Paesi protestanti (non dirmi che è una coincidenza) nel 1850 e in Italia si è fatto sentire dal 1968, altro che "diffuso rapidamente". Anni in cui operavano Mattioli e Cuccia (maggiordomo dei Lazard francesi, il '68 nacque in Francia almeno per quanto riguarda l'Europa).
Si noti anche che cittadine francesi parteciparono a manifestazioni femministe per "fare numero"
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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #5 il: Gennaio 06, 2025, 21:04:32 pm »
Quel dogma servì a conquistarsi il favore delle masse che adoravano già la Grande Madre, Ishtar, Astarte, Iside, Cibele. E venne proclamato, guarda caso, ad Efeso dove si adorava Artemide dalle molte mammelle, gran madre. Non dirmi che è stata una coincidenza. Quanto al femminismo, perchè sia nato prima nei paesi protestanti già te l'ho spiegato. E non è affatto vero che in Italia prese piede dal 1968 con la famosa contestazione. Era già vivo e presente nel mondo della cultura fin dagli inizi del Novecento: leggiti i testi di Matilde Serao e di Margherita Sarfatti e se ne percepiscono già i molti presupposti e le anticipazioni.

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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #6 il: Gennaio 06, 2025, 22:23:09 pm »
Come sempre ometti l'aspetto contemporaneo di questi culti, che si associano sempre a riti orgiastici come non fu mai il caso per la venerazione di Maria.
Le masse poi non sapevano quasi nulla di questi dogmi, v. S. Bernadette Soubirous (19° secolo) che non sapeva dell'Immacolata Concezione come tutti gli altri contadini del Paese

Ometti anche che la Sarfatti non era cristiana, dopo si convertì all'eresia modernista ma mantenne per sua ammissione il retaggio culturale non cristiano, e divenne pure amante di Muss0lini (notoriamente avverso al cattolicesimo che considerava un male necessario), e la Serao era antiborbonica, il che a quei tempi significava in odor di Masson. altro che culto di Maria.
Ma parliamo comunque sempre di salotti buoni e ambienti molto elitari, il femminismo non penetrò tra il popolo che con la raffinata ingegneria sociale del '68, ciò che lo precedette non andò mai oltre il livello di "prologo"
« Ultima modifica: Ieri alle 00:17:24 da Vicus »
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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #7 il: Ieri alle 00:23:05 »
Quando le condizioni economiche migliorarono per le masse, le masse femminili furono conquistate anche dal femminismo. Quando il vero problema per una donna è sopravvivere fisicamente alla fame e ai pericoli che minacciano la sua stessa vita, di "emancipazione" lei non si preoccupa nè poco nè punto. Nel film "Travolti da un insolito destino..." la borghesotta emancipata si abitua assai presto a fare la serva al cameriere Gennarino Carunchio che però, ben sapendo cacciare, pescare e accendere un fuoco senza fiammiferi è in grado di sopravvivere e di far sopravvivere lei stessa nell'isola dove sono entrambi naufragati. E ci prende anche gusto. Quanto ai riti orgiastici, la Chiesa mica poteva permettersi di scopiazzare pure quelli: l'idea che una femmina potesse essere madre di una divinità come scopiazzatura bastava e avanzava. E bastava e avanzava per fare danni. E pure grossi.

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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #8 il: Ieri alle 00:50:19 »
Non puoi scopiazzare una cosa senza, come dice il Sassaroli, accettare "tutto il blocco". La venerazione (che non è un culto) di Maria PER LE SUE STESSE CARATTERISTICHE è un ANTIDOTO al femminismo e ai culti pagani.
Quale femminista è mai stata devota a Maria??
Citazione
Quando le condizioni economiche migliorarono per le masse, le masse femminili furono conquistate anche dal femminismo.
Non regge, ci volle il '68 per demolire l'impalcatura cristiana già messa alla prova dal consumismo e dal rock'n'roll che alienò le nuove generazioni dai loro padri e dalla loro stessa cultura.

Senza contare la propaganda della letteratura di evasione (l'equivalente dei media moderni) sin dagli albori dell''800, dalle sorelle Brontë a Edith Wharton (senza dimenticare la Serao e i tormentati birignao della Duse) è tutto un fiorire di matrimoni infelici, inquietudine muliebre, volontà di "vedere il mondo" (che esiste ancora sotto forma di culto del selfie davanti allo stesso sushi da Positano a Sri Lanka) che è tipica (cf. McLuhan) di una società "retta da una finanza astratta" che produce "donne lussureggianti e uomini esausti".
Questa amoralità borghese non ha nulla di cristiano, tantomeno di cattolico, Frank direbbe è la donna allo "stato brado" e sarebbe in parte vero ma c'è dell'altro: è il fallimento della borghesia nel codificare "nuovi" valori morali e nel divenire, con la sinistra al caviale (sbocciata in Italia sempre col '68) custode di un mondo di puro nichilismo (v. geniali ultime opere di Pasolini) in cui i valori morali si sono dissolti.

Non è stato un fenomeno spontaneo, verso la metà del '900 ha assunto carattere scientifico con psichiatri militari a scardinare il "codice sorgente", cioè i valori fondanti di popoli-bersaglio (noi): guarda caso Italia, Giappone e Germania hanno la natalità più bassa del mondo, mentre regge bene (anche troppo) in altri Paesi economicamente avanzati specialmente asiatici, per cui la tesi della donna che appena ha la pancia piena si ribella non regge (in Europa c'è una crescente povertà ma le famiglie sono sempre più allo sfascio)
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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #9 il: Ieri alle 13:51:43 »
La venerazione di Maria non serve a nulla, se non a dare importanza all'elemento femminile fino al punto di considerarsi uguale a Dio, visto che, secondo il dogma cattolico, da una femmina umana è stato partorito Dio. E comunque, tale "venerazione" non è in alcun modo incoraggiata dalle Sacre Scritture. Anzi. L'apostolo Paolo nella lettera ai Romani, capitolo 1, versetto 25 condanna coloro che "hanno venerato e reso sacro servizio alla creazione anzichè al Creatore". E Maria, madre di Gesù ( e non di Dio) fa parte della creazione che NON DEVE ESSERE NE' ADORATA NE' "VENERATA". Alle femministe il fatto di venerare Maria piace, eccome. Una di loro, da me interrogata se il dogma cattolico di Maria "Madre di Dio" a lei e alle sue compagne femministe piacesse, rispose: "Certamente, ma tutto sommato questo è un dogma inutile per noi: NOI DONNE SIAMO BEN CONSAPEVOLI DI ESSERE NOI DIO." E la Chiesa Cattolica con questo dogma ha alimentato l'autoreferenzialità femminile. Il '68 ha dato sì il colpo definitivo, ma il processo era già avanzato. Senza il '68 saremo arrivati ugualmente a questo punto. Solo, ci avremmo messo un pò di tempo in più.  Nel tuo elenco scarno ti sei dimenticato di citare Madame Bovary, l'eterna insoddisfatta: prova attrazione per tutti gli uomini, tranne il marito che è l'unico uomo che le fa schifo, appunto perchè è scontato che lui provveda a lei. Gustave Flaubert ha descritto benissimo il fenomeno dell'autoreferenzialità femminile che non conosce nè limiti, nè confini. Quanto al fatto che la borghesia fallì nel codificare nuovi "valori" essi erano  da essa già professati: l'utilitarismo, il guadagno illimitato, l'avidità del possesso, l'individualismo che si sposarono benissimo con la tendenza del mondo femminile a rompere le regole del "patriarcato" visto che erano le stesse che la borghesia intendeva infrangere con lo sviluppo economico illimitato. Soltanto per opporsi all'aristocrazia feudale e guerriera la borghesia si finse sostenitrice e amica dell'"etica".

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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #10 il: Ieri alle 20:01:52 »
I fatti storici dimostrano il contrario: il femminismo è irreligioso, anzi antireligioso (New Age esclusa magari), l'opinione di una tipa buttata là (se mai c'è stata) non fa testo.
Inoltre tutti sanno che nella società cristiana, le coppie erano stabili e le donne non prevaricavano. Parlo di cose che ho visto e vedo anche oggi. Oggi praticamente NESSUNA donna è in grado di sopportare la vita coniugale, fosse pure con un attore di successo.
Non c'è alcun senso nel dire che il femminismo avrebbe covato sotto la cenere per 2000 anni, allora perché non il paganesimo con le Amazzoni, l'invasata pitonessa di Delfi e la Maga Circe di 3000 anni fa
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Re:Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
« Risposta #11 il: Oggi alle 13:29:55 »
La natura femminile è sempre la stessa. Le donne sono state semplicemente tenute a bada.Ma non tanto dalla religione cristiana come si ama pensare, bensì dalla cronica dipendenza economica e fisica (protezione e mantenimento) dagli uomini. Venuta meno quella, o con possibilità di indipendenza economica ( sia pure fortemente ridotte con la crisi economica in Occidente) o con leggi a loro favore nel caso in cui tale indipendenza non sussista, le donne si stanno a tal punto scatenando da non sopportare più nulla, figuriamoci le responsabilità di una vita coniugale. Ragion per cui, l'unica strategia sensata è mandarle tutte bellamente affanculo, con i tempi che corrono. Chi non lo vuole capire, chi pensa che oggi le donne non detestanto TUTTI gli uomini, ma solo ALCUNI e basta quindi "comportarsi bene" per non avere problemi, vada pure incontro al martirio. Ma sarà un martirio senza gloria. E senza la minima commiserazione altrui.