In rilievo > Osservatorio sul Femminismo
Storia di un'eresia femminista di cui nessuno parla mai
Massimo:
Quel dogma servì a conquistarsi il favore delle masse che adoravano già la Grande Madre, Ishtar, Astarte, Iside, Cibele. E venne proclamato, guarda caso, ad Efeso dove si adorava Artemide dalle molte mammelle, gran madre. Non dirmi che è stata una coincidenza. Quanto al femminismo, perchè sia nato prima nei paesi protestanti già te l'ho spiegato. E non è affatto vero che in Italia prese piede dal 1968 con la famosa contestazione. Era già vivo e presente nel mondo della cultura fin dagli inizi del Novecento: leggiti i testi di Matilde Serao e di Margherita Sarfatti e se ne percepiscono già i molti presupposti e le anticipazioni.
Vicus:
Come sempre ometti l'aspetto contemporaneo di questi culti, che si associano sempre a riti orgiastici come non fu mai il caso per la venerazione di Maria.
Le masse poi non sapevano quasi nulla di questi dogmi, v. S. Bernadette Soubirous (19° secolo) che non sapeva dell'Immacolata Concezione come tutti gli altri contadini del Paese
Ometti anche che la Sarfatti non era cristiana, dopo si convertì all'eresia modernista ma mantenne per sua ammissione il retaggio culturale non cristiano, e divenne pure amante di Muss0lini (notoriamente avverso al cattolicesimo che considerava un male necessario), e la Serao era antiborbonica, il che a quei tempi significava in odor di Masson. altro che culto di Maria.
Ma parliamo comunque sempre di salotti buoni e ambienti molto elitari, il femminismo non penetrò tra il popolo che con la raffinata ingegneria sociale del '68, ciò che lo precedette non andò mai oltre il livello di "prologo"
Massimo:
Quando le condizioni economiche migliorarono per le masse, le masse femminili furono conquistate anche dal femminismo. Quando il vero problema per una donna è sopravvivere fisicamente alla fame e ai pericoli che minacciano la sua stessa vita, di "emancipazione" lei non si preoccupa nè poco nè punto. Nel film "Travolti da un insolito destino..." la borghesotta emancipata si abitua assai presto a fare la serva al cameriere Gennarino Carunchio che però, ben sapendo cacciare, pescare e accendere un fuoco senza fiammiferi è in grado di sopravvivere e di far sopravvivere lei stessa nell'isola dove sono entrambi naufragati. E ci prende anche gusto. Quanto ai riti orgiastici, la Chiesa mica poteva permettersi di scopiazzare pure quelli: l'idea che una femmina potesse essere madre di una divinità come scopiazzatura bastava e avanzava. E bastava e avanzava per fare danni. E pure grossi.
Vicus:
Non puoi scopiazzare una cosa senza, come dice il Sassaroli, accettare "tutto il blocco". La venerazione (che non è un culto) di Maria PER LE SUE STESSE CARATTERISTICHE è un ANTIDOTO al femminismo e ai culti pagani.
Quale femminista è mai stata devota a Maria??
--- Citazione ---Quando le condizioni economiche migliorarono per le masse, le masse femminili furono conquistate anche dal femminismo.
--- Termina citazione ---
Non regge, ci volle il '68 per demolire l'impalcatura cristiana già messa alla prova dal consumismo e dal rock'n'roll che alienò le nuove generazioni dai loro padri e dalla loro stessa cultura.
Senza contare la propaganda della letteratura di evasione (l'equivalente dei media moderni) sin dagli albori dell''800, dalle sorelle Brontë a Edith Wharton (senza dimenticare la Serao e i tormentati birignao della Duse) è tutto un fiorire di matrimoni infelici, inquietudine muliebre, volontà di "vedere il mondo" (che esiste ancora sotto forma di culto del selfie davanti allo stesso sushi da Positano a Sri Lanka) che è tipica (cf. McLuhan) di una società "retta da una finanza astratta" che produce "donne lussureggianti e uomini esausti".
Questa amoralità borghese non ha nulla di cristiano, tantomeno di cattolico, Frank direbbe è la donna allo "stato brado" e sarebbe in parte vero ma c'è dell'altro: è il fallimento della borghesia nel codificare "nuovi" valori morali e nel divenire, con la sinistra al caviale (sbocciata in Italia sempre col '68) custode di un mondo di puro nichilismo (v. geniali ultime opere di Pasolini) in cui i valori morali si sono dissolti.
Non è stato un fenomeno spontaneo, verso la metà del '900 ha assunto carattere scientifico con psichiatri militari a scardinare il "codice sorgente", cioè i valori fondanti di popoli-bersaglio (noi): guarda caso Italia, Giappone e Germania hanno la natalità più bassa del mondo, mentre regge bene (anche troppo) in altri Paesi economicamente avanzati specialmente asiatici, per cui la tesi della donna che appena ha la pancia piena si ribella non regge (in Europa c'è una crescente povertà ma le famiglie sono sempre più allo sfascio)
Massimo:
La venerazione di Maria non serve a nulla, se non a dare importanza all'elemento femminile fino al punto di considerarsi uguale a Dio, visto che, secondo il dogma cattolico, da una femmina umana è stato partorito Dio. E comunque, tale "venerazione" non è in alcun modo incoraggiata dalle Sacre Scritture. Anzi. L'apostolo Paolo nella lettera ai Romani, capitolo 1, versetto 25 condanna coloro che "hanno venerato e reso sacro servizio alla creazione anzichè al Creatore". E Maria, madre di Gesù ( e non di Dio) fa parte della creazione che NON DEVE ESSERE NE' ADORATA NE' "VENERATA". Alle femministe il fatto di venerare Maria piace, eccome. Una di loro, da me interrogata se il dogma cattolico di Maria "Madre di Dio" a lei e alle sue compagne femministe piacesse, rispose: "Certamente, ma tutto sommato questo è un dogma inutile per noi: NOI DONNE SIAMO BEN CONSAPEVOLI DI ESSERE NOI DIO." E la Chiesa Cattolica con questo dogma ha alimentato l'autoreferenzialità femminile. Il '68 ha dato sì il colpo definitivo, ma il processo era già avanzato. Senza il '68 saremo arrivati ugualmente a questo punto. Solo, ci avremmo messo un pò di tempo in più. Nel tuo elenco scarno ti sei dimenticato di citare Madame Bovary, l'eterna insoddisfatta: prova attrazione per tutti gli uomini, tranne il marito che è l'unico uomo che le fa schifo, appunto perchè è scontato che lui provveda a lei. Gustave Flaubert ha descritto benissimo il fenomeno dell'autoreferenzialità femminile che non conosce nè limiti, nè confini. Quanto al fatto che la borghesia fallì nel codificare nuovi "valori" essi erano da essa già professati: l'utilitarismo, il guadagno illimitato, l'avidità del possesso, l'individualismo che si sposarono benissimo con la tendenza del mondo femminile a rompere le regole del "patriarcato" visto che erano le stesse che la borghesia intendeva infrangere con lo sviluppo economico illimitato. Soltanto per opporsi all'aristocrazia feudale e guerriera la borghesia si finse sostenitrice e amica dell'"etica".
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