Autore Topic: Quello che non vi dicono sulla civiltà di massa  (Letto 64 volte)

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Offline Vicus

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Quello che non vi dicono sulla civiltà di massa
« il: Febbraio 27, 2025, 02:55:52 am »
Elias Canetti ha descritto con precisione la relazione tra massa e potere. Dimenticando soltanto la "massa elettronica", che ha estensione infinita ma nessun reale peso essendo eterea.

L'ambiente della disincarnata massa elettronica è l'insieme dei media presenti e operanti, teletrasmessi, in rete o satellitari: esiste la massa della radio, la massa della televisione, la massa dei blog... tutte forme utilizzate dal pubblico di massa.
I neonomadi privati dei corpi fisici naturalmente si emozionano non certo grazie agli antichi e superati sensi, ma usano “l’ immaginario partecipativo” che restituisce loro la sensazione dell’esistenza (sembra proprio Matrix).
In rete o in onda, privati del corpo fisico si indossa il fisico collettivo: si indossa tutta l'umanità come fosse la propria pelle. McLuan scrive che Dio potrebbe essere soppiantato dalla Rete e di conseguenza mette in guardia la Chiesa che ancora cerca i valori dell’ individuo all’ interno del suo corpus: “La nostra rete mondiale ha il suo centro dovunque e il suo confine in nessun posto (si noti la simulazione della nozione di Dio onnipresente e non círcoscrivíbile). Per di più i media elettronici obliterano l'unione naturale tra mente e corpo. Sottraggono l'utente alla natura, in una pantomima di morte. La nuova sensibilità incoraggia la crescita del nichilismo e dell'amoralità.(…) Notiamo con quale facilità gli utenti della rete cambiano identità.
Ognuno in una massa è un nessuno; la massa è una maschera.
Tutti in un pubblico di massa diventano Ognuno, cioè Nessuno.
Anonimo equivale a unanime: le folle elettroniche sono assolutiste e (come i media) dispotiche, non democratiche. I media elettrici - telegrafo, telefono, radio, televisione, computer, Internet - estendono il sistema nervoso centrale e aggirano il corpo; rendono il corpo irrilevante, obsoleto come mezzo per distinguere una persona dall'altra.
San Tommaso d'Aquino ha sottolineato che il principio di individuazione, dell'identità individuale, è "materia signata", materia "marcata con" spirito  - l'unione di materia e spirito, la confluenza di una mente e di un corpo. Ma i membri di ogni folla elettrica sono disincarnati, quindi disumanizzati.
Canetti non riconobbe la massa elettronica ma ci andò molto vicino, quando identificò la "massa invisibile", più tardi chiamata "maggioranza silenziosa", un termine che Omero usa per i morti.
Poiché il solo momento in cui spirito e corpo si dividono è la morte, vivere sui media elettronici significa adottare la morte come modalità di vita. Ed invero gli esseri umani somigliano sempre più a zombi: muti, inerti, silenziosi, con lo sguardo fisso generalmente sul cellulare.
Anche per questo perfino certa Chiesa oggi insiste su aborto ed eutanasia, e tante madri uccidono i propri figli prima di nascere: la nascita di chi assume un corpo è una minaccia formidabile per coloro che si sono disfatti del loro corpo per via elettronica.
Non c'è ragione per ritenere che dilettarsi in un'esperienza disincarnata sia in alcun modo benefico per un essere umano vivente e razionale.
Una forma primordiale di folla è il branco, con tutte le implicazioni del termine, e di branchi se ne vedono tanti oggi.
La massa ha il bisogno di diventare più grande e il terrore di stare diventando più piccola, per cui esclude chi non ha mentalità di massa.
L'urgenza di crescere è la pulsione primaria della folla. Non conosce porte e chi ama la privacy deve essere (cit. noto e apprezzato musicista) "stanato con l'IP".
In realtà la massa è fragile e si disintegra appena smette di crescere. . Nella folla si sentono tutti uguali, per cui sentiamo parlare di "santificazione universale".
Una palese differenza con la comunità che pone l'accento sulla permanenza e sulla stabilità. La comunità non è aperta, ha dei "confini" (ad esempio simbolici, filosofici), non è massificata ma è un tessuto di relazioni viventi tra esseri umani.
La priorità numero uno per la sopravvivenza dell'umanità dovrebbe essere salvare la comunità, quella vera, fisica, non le illusioni del Metaverso
« Ultima modifica: Febbraio 27, 2025, 17:59:33 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.