http://www.istat.it/dati/catalogo/20091012_00/Inf_08_07_violenza_contro_donne_2006.pdfLe rilevatrici
In totale sono state formate 75 intervistatrici anche se poi non tutte hanno preso parte all’indagine, o perché
risultate inadatte (la formazione ha funzionato anche in questo senso) o perché loro stesse hanno segnalato
problemi a parteciparvi. Inoltre non tutte hanno preso parte a tutto il periodo della rilevazione. La formazione
dei primi tre gruppi di intervistatrici si è conclusa a gennaio 2007, il quarto gruppo ha iniziato a lavorare ad
aprile.
Delle 75 intervistatrici formate 63 hanno effettivamente lavorato per l’indagine.
Escludendo la fase iniziale e quella finale della rilevazione, caratterizzate entrambe da situazioni atipiche, la
prima per la messa a regime, la seconda per la lavorazione dei nominativi rimanenti o code, sempre più difficili
da lavorare e per questo riservati alle intervistatrici più capaci, la media giornaliera delle intervistatrici presenti,
delle 63 che hanno preso parte all’indagine, è stata di 26.
La figura 4.1 presenta l’andamento complessivo delle presenze durante tutta la rilevazione. Nonostante il
turno ridotto per la giornata del sabato che si interrompeva alle 17, e che è evidenziato nella figura da una
presenza più che dimezzata rispetto agli altri giorni lavorati, la presenza giornaliera calcolata escludendo proprio
il sabato, è di poco superiore a quella media complessiva: 28 presenze quotidiane..
Il 30 per cento delle intervistatrici ha partecipato all’indagine per un periodo tra i due e i tre mesi, un
ulteriore 29 per cento oltre i tre mesi, un altro 29 per cento da uno a due mesi, e oltre il 10 per cento meno di un
mese. La variabilità del coinvolgimento temporale nell’indagine indica un alto turn over delle intervistatrici,
dovuto prevalentemente al tipo di contratto lavorativo di tipo precario, o alla condizione di studentesse. Solo in
rari casi è stato ritenuto opportuno il loro allontanamento. La maggior parte di esse è infatti neolaureata o
laureanda, con formazione che oltre ad aumentarne le competenze per l’indagine, è alla base del loro
coinvolgimento e interesse per la stessa: oltre il 40 per cento è infatti laureato in psicologia, alcune in sociologia.
Il 16 per cento di loro lavora o è volontaria nei centri antiviolenza, il 29 per cento ha esperienza lavorativa in
indagini sociali, oltre il 56 per cento in tele-marketing, il 24 per cento ha esperienza di attività teatrale, elemento
ritenuto utile per una maggiore capacità relazionale, empatica e allo stesso tempo non travolgente sia per
l’intervistatrice che per l’intervistata. Solo due di loro hanno preso parte all’indagine pilota tenutasi l’anno
precedente.
In questa indagine si è preferito ricorrere a intervistatrici selezionate sulla base del background formativo e
del loro interesse professionale futuro, piuttosto che di esperienza lavorativa in indagini Cati.