Autore Topic: A volte "ritornano"  (Letto 7122 volte)

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Offline jorek

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #30 il: Agosto 22, 2010, 17:03:14 pm »
A volte ritornano anche questi soggetti...
[anonym]http://femminismo-a-sud.noblogs.org/[/anonym]
Necrologio della maternità



Qualcuno dice che “partorire è la cosa più naturale del mondo”. Chi lo dice generalmente non ha mai avuto neppure una doglia (Strano, lo dicono di solito donne con i figli ) . Chi lo dice generalmente è un uomo che si attiva per assicurare la continuità della sua poco nobile stirpe e che delle donne pensa ne più e ne meno che siano delle macchine senz’anima per fare figli. ( E vabbè....)

Avremmo voluto chiederlo all’ennesima donna morta di parto nel nostro desolato sud cosa pensava della “naturalezza” del parto. Perchè di parto si può morire ed è questo dettaglio per nulla insignificante che evitano di raccontarvi nascondendo il dolore dietro una serie di ignobili sequenze tribali a partire dalle dicerie ultracattoliche che vogliono le donne a “partorire con dolore” fino ad arrivare a tutta la retorica sulle gioie del parto, la bellezza del generare una vita, la meraviglia di vedere le stelle e cagare l’anima per accontentare una corte dei miracoli disposta tutta intorno che ti incita a respirare, premere, spingere, saltare, ululare, e vai, e vai, e vai, basta che tiri giù un altro servo della gleba, buono da fargli fare l’operaio per due lire, buono per riempire i sacri templi del privilegio per certuni, buoni da indottrinare affinchè anche loro esigano dalle donne parti dolorosi che non richiedono nessun impegno della società. ( la corte dei miracoli come la chiami tu, è composta dalle ostetriche e il padre del figlio. Entrambi maschilisti ? )

C’è un uomo che abbia una seppur vaga idea di quanto sia grande il dolore che si prova nel partorire? Ti si strappano le viscere. E’ carne che si strappa dalla carne. E’ un essere enorme ( Così si chiamano i neonati in effetti... ) che deve venire fuori da una fessura minuscola (sai che la vagina si può dilatare , si  ? ) . Come far entrare un cammello dalla cruna dell’ago. ( Ma perchè, gli aghi si dilatano ? Se gli metti fuoco si )   E la donna che è arrivata al parto nel frattempo è diventata anemica, le si sono sballati tutti i valori, ha perso i capelli, la vista, le si sono acuite tutte le malattie autoimmuni per le quali aveva una predisposizione, e di tutto ciò e molto altro non interessa a nessuno fuorchè del fatto che non intacchino la vita che sta per nascere.

Quando hai partorito, mentre il patriarcato festeggia attorno a te e tu assisti ai brindisi di parenti e familiari che intepretano la parte di quelli alla ricerca di una compensazione alle loro frustrazioni irrisolte, quelli che usano i bambini per non pensare al presente, e si attaccano a loro come sanguisughe per cercare in quei corpicini un senso della vita che non sono stati in grado di trovare altrimenti, quelli per i quali i bambini diventano il riempitivo della solitudine, quasi a nessuno importa che tu sia sopravvissuta, scampata alla morte, all’invalidità, ad una serie di conseguenze che tu e tu sola avresti potuto subire o subirai. ( a me questo articolo sa di invidia, pura invidia )

Ti insegneranno a sentirti lusingata del fatto che hai partorito un bambino più o meno sano, bello, biondo, con gli occhi chiari, possibilmente ariano, e ti riempiranno di complimenti come si fa con una buona mucca che ha appena messo al mondo un vitello da regalare al padrone dell’allevamento.

Finirà che ti vanterai anche tu di aver contribuito con un buon “prodotto” umano, e se non avrai modo di vedere la fine del parto perchè la sanità da terzo mondo ti farà morire tra un trasporto con un autoambulanza e un altro, troverai sempre qualche giornalista fallologocentrico che scriverà che “comunque il tuo bambino è stato salvato”.

E qui si apre la sequenza orripilante dei parti post mortem, che in una società fascista diventano accessorio indispensabile alla costruzione di una immagine di potere di un duce. Così ricordiamo la battuta del premier a proposito di Eluana e della sua possibilità di fare un figlio mentre era in stato di coma vegetativo permanente.

Partorire per scelta è un conto ma quando partorisci perchè un obiettore di coscenza non t’ha dato una pillola del giorno dopo o una ru486 è un delitto genere, una punizione contro la madre/mucca che non adempie alla sua funzione di sgravatrice del figlio del “padre”.

Per non parlare poi del fatto che la cultura del “padre” è quella che fin dal primo giorno mette i figli contro le proprie madri, trattate molto peggio che a sparta, abbindolate con trucchi e leggende, incastrate con pregiudizi e cattiverie, ricatti psicologici e sensi di colpa, mai comprese nella loro solitudine umana e sociale, mai aiutate quando hanno bisogno di esprimere disagio rispetto ai loro limiti di sopportazione di un ruolo che richiede energia, fatica, sudore, dolore, rinuncia, limitazioni di ogni genere, mentre tutt’attorno nessuno ti favorisce e nessuno ti dedica altro che frasi che iniziano per “devi”.

Invece eccolo il mondo del “padre” che si compiace del figlio salvato e dedicano appena due righe alla madre defunta nel partorirlo. Righe che non possono mai sostituire tutta la cultura rimossa, le frasi mai dette su ogni morte sociale ed economica che le madri, quelle che respirano ancora, subiscono.

Madri infinitamente povere, senza prospettive, troppo spesso senza lavoro e affidate alle “cure” di uomini che le maltrattano, le perseguitano e non le lasciano libere di esistere senza infierire su di loro.

Madri ricattate, per le quali si riesce a immaginare solo un quadro repressivo fatto di Tso ed elettroshock post parto, sindromi inventate a protezione di uomini violenti e leggi che privano le donne di qualunque diritto “umano”, inclusa la possibilità di scegliere dove vivere, di allontanarsi da un ex marito violento, di poter continuare a essere presente nella vita di quel corpo che hanno partorito squarciandosi le viscere.

La nostra società è talmente misogina che solo per caso non si arriva all’eugenetica selettiva sulla base del sesso ma è notorio che la stramaggioranza della gente fa il tifo per “il figlio maschio” che in base a leggi discriminatorie portano avanti il nome del padre giacchè la madre il suo cognome a quel figlio non può neppure darlo.

Ed è così che contro ogni possibile e ipocrita “elogio della maternità” siamo qui a fare il necrologio della maternità, la critica della ragion materna, il psiconecrologio della maternità, il requiem della maternità, l’afflizione della maternità, la metempsicosi della maternità, la transumanza, la fluorescenza, la trasmigrazione della maternità. In certi casi anche la “minaccia” della maternità.

Dedicato laicamente, senza costruzioni retoriche fasulle, alla donna che è morta perchè in questo maledetto paese le madri non contano un cazzo. ( Non contano un cazzo intanto con  l'affidamento condiviso i giudici ci si puliscono il sederino  , dato che a queste madri che non contano niente vengono affidati i figli per il 90 % dei casi. Eh ma le madri non contano un cazzo  :shifty: :shifty:)
>>>>>>>>>>>>>>>><

Come dicevo sopra, anche loro a volte ritornano, dopo averne fumata una di più  :lol: :lol:




Quanta miseria umana e morale....e epnsare che mia madre quando parla di quando ha partorito me e mia sorella lo ricorda sempre come il "dolore piu bello del mondo"

Online Jason

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #31 il: Agosto 22, 2010, 17:35:23 pm »

Quanta miseria umana e morale....e epnsare che mia madre quando parla di quando ha partorito me e mia sorella lo ricorda sempre come il "dolore piu bello del mondo"

Questa frase in grassetto io l'ho sentita praticamente solo da donne ( non solo io...).
Non ho mai sentito un uomo affermare che "partorire è bello" . Anche perchè non PUO' partorire.

Comunque leggi l'ultimo articolo che ho postato quello di cloroalclero- cloro inalato  :lol: :lol: :lol: ... il più bello di tutti, dove parla male della PAS
e dove praticamente la chiesa è maschilista perchè appoggia i padri separati  :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
« Ultima modifica: Agosto 22, 2010, 17:39:23 pm da Jason »
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #32 il: Agosto 22, 2010, 20:47:04 pm »
Fanno bene a non riprodursi queste decerebrate. L' eugenetica non è una cosa poi tanto male in fondo.

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #33 il: Agosto 23, 2010, 19:03:32 pm »
Fanno bene a non riprodursi queste decerebrate. L' eugenetica non è una cosa poi tanto male in fondo.

Bhe in effetti...
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Online Jason

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #34 il: Agosto 27, 2010, 23:22:59 pm »
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/08/27/la-singolare-iniziativa/#more-4999

Ultimamente ritornano più spesso

Dalla nostra mailing list:

Serbilla – “La singolare iniziativa di un padre. Porta i figli dai carabinieri perchè non li può accudire, ma quando arriva l’ ex moglie, giustamente preoccupata per il destino dei figli, lui la picchia!

Se fosse stata la madre a lasciare i figli dai carabinieri avrebbero vomitato accuse e ingiurie a non finire, ma poichè lo ha fatto un papà … eh ci troviamo davanti ad una “singolare iniziativa” come che ne so fare banging jumping o usare un cammello per spostarsi nel centro di Napoli.”

Ovvero, quei figli che tanti padri usano come arma di ricatto contro le loro ex mogli, alcuni tra loro preferiscono consegnarli ai carabinieri (o relegarli in un istituto) piuttosto che lasciarli alle cure della madre. L’odio è davvero una gran brutta cosa.


Viviana:

Pochi minuti fa ho letto questa notizia. Un padre decide di lasciare i figli dai carabinieri perchè non ha tempo per accudirli. La ex moglie, probabilmente avvertita dai carabinieri, va a prenderli e, invece di ricevere le scuse dell’ex marito, viene da lui aggredita e colpita alla testa. Lui sfoga sull’ex moglie la sua incapacità di prendersi cura dei propri figli. Questo dimostra che come non tutte le donne sono o vogliono esser madri, anche gli uomini dovrebbero capire che avere la capacità di ingravidare una donna non significa che si sia capaci di essere padri.

La poca chiarezza su questo punto, secondo me, deriva dal fatto che secondo “la tradizione” è la donna a doversi occupare dei figli, mentre al marito tocca portar il pane a casa. Con l’emancipazione della donna, questi ruoli sono andati in crisi ma ciò nonostante resistono e, come possiamo constatare anche oggi, si cerca in ogni modo di ristabilirli. L’ingresso della donna nel mondo del lavoro non l’ha aiutata a far comprendere al marito che la cura dei figli deve essere di entrambe i genitori, tanto è vero che a lei si chiede sempre di “conciliare” casa e famiglia. Con il divorzio o la separazione queste situazioni non migliorano.

Gli uomini che pretendono l’affido condiviso solo per poter invadere ancora la vita della loro ex moglie, si ritrovano alle prese con responsabilità che non sanno e non vogliono assumersi: crescere e prendersi cura di un figlio. Per loro l’affido è solo un mezzo per violare e invadere la vita della loro ex.  Ovviamente esistono padri responsabili che decidono di crescere i loro figli insieme alle loro compagne, dividendosi il lavoro, o che rispettano gli orari e i giorni di visita in caso di divorzio, che si servono di quel tempo per conoscere i figli e non per controllare la ex, che pagano gli alimenti sapendo che servono per la crescita ed il benessere dei figli, che non usano finte sindromi come la PAS per non mettere in discussione il loro rapporto con i figli e le loro manchevolezze e per accusare le mogli di “istigazione all’odio verso la figura paterna”.

Questa notizia mette il luce molte cose: quanto sia retrograda la nostra cultura, quanto sia fallimentare e nociva la famiglia modello “mulino bianco”, quanto poco siano responsabili gli uomini che crescono con l’idea che tutto gli è dovuto, che in casa loro sono i re e le donne devono sgobbare e soprattutto che l’affido condiviso è un’arma che non tutela i bambini, ma li mette alla mercé di persone irresponsabili che arrivano ad abbandonare i propri figli perchè non sono capaci di organizzarsi prima.

Questo episodio inoltre mi fa venire in mente tutte le volte che mia madre doveva restare in ospedale perchè stava male o per accudire una delle mie sorelle. Ricordo che quando ero molto piccola mia sorella minore ebbe un fortissimo attacco d’asma, stava malissimo, la portano all’ospedale e lì ci rimase per un mese. Dato che mia madre restò in ospedale con mia sorella, io e l’altra mia sorella maggiore (che all’epoca non aveva più di 10 anni) rimanemmo da sole con mio padre, che non fu in grado di tenerci neanche un giorno con sé e ci portò a casa di una zia, sorella di mia madre, dove rimanemmo per tutto il tempo.

Mio padre non è una persona irresponsabile, si è preso cura di noi e ha fatto enormi sacrifici, ed è sempre stato presente nella nostra vita a modo suo. Mio padre è nato in periodo di guerra e ha vissuto in una famiglia dove mio nonno era il padrone e mia nonna, che oltre a portare avanti la casa e i figli, lo ha aiutato nell’attività commerciale, non era considerata granché. Lui ha sempre visto le donne sgobbare, occuparsi dei figli, cucinare, stirare, lavare, servire gli uomini per primi durante i pranzi, passargli il pane, prendergli le posate ed ecc… infatti la sua risposta alle mie insistenti richieste di una sua collaborazione in casa è “queste sono cose da donne… mi devo alzare io? queste cose dovrebbe farle una figlia… io sono tuo padre e bla bla”.

Per questo quando mia madre non c’è stata, lui non avendo mai fatto niente in casa, si è sentito perso e ha delegato. Non ci ha nemmeno provato, seppur sia una persona testarda ed orgogliosa che se gli dici che una cosa non sa farla si intestardisce e ci prova finché non ci riesce. Con noi però, in quel momento, ha deciso di non provarci perché, e questo è il mio pensiero, credeva che quelle non erano cose da uomini o da padri e che quindi lui non poteva farle.

Mio padre ha una visione molto precisa dei ruoli all’interno della famiglia e per lui non rispettarli, dover fare cose da “donne”, sarebbe umiliante. Ecco quest’uomo che ha abbandonato i figli mi ricorda la mentalità di mio padre che nonostante non ci abbia mai abbandonati non ha mai voluto adempiere alla sua figura di genitore al 100% credendo che ciò che i miei nonni gli avevano insegnato fosse la sola e indiscutibile verità che ahimè anche i giovani miei coetanei continuano a vedere come tale.

Ma se si continua a credere ciò, ad alimentare ruoli assurdi, a delegare alle donne, come poi si può affidare per legge i bambini a uomini irresponsabili?

—>>>Bollettino di guerra

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Notate come, quando si parla di affido condiviso, subito si improvvisano tutrici dei bambini , quando in realtà non gliene frega una ceppa come ciò dimostra  http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/legittima-difesa!/ .

Poi fanno le vittime... 
" che l’accostamento tra i personaggi dei nostri racconti e le sue autrici è istigazione all’odio contro di noi, cyberstalking e diffamazione. Anche se per taluni maschilisti nazisti inquisitori alla ricerca di libri e streghe da bruciare sembra non essere così, in Italia è ancora garantita la libertà di espressione."  >>> Bhe qui ci sarebbe la denuncia per diritti d'autore...esiste ( abbiamo ideato noi ) il termine nazifemminismo non nazimashilismo  :P
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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #35 il: Agosto 27, 2010, 23:39:23 pm »
si ha più di un déjà vu a leggere ste cose ...

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #36 il: Agosto 27, 2010, 23:50:44 pm »
si ha più di un déjà vu a leggere ste cose ...

E' vero. Non hanno argomenti, dicono le solite cose per colpire gente che per il 70 % è alla caritas ( alias padri separati )
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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #37 il: Agosto 27, 2010, 23:54:13 pm »
E' vero. Non hanno argomenti, i soliti bla bla bla quindi.
Dispiace però che ce l'hanno principalmente con gente che rappresenta il 70 % dei poveri ( padri separati ). non gliene frega nulla di loro, nè tantomeno dei bambini altrimenti l'affido condiviso lo appoggerebbero . Invece per loro gli ex mariti devono essere sottomessi ( niente di che in fondo, il femminismo è questo )
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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #38 il: Agosto 31, 2010, 19:48:18 pm »
[anonym]http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/08/30/le-certezze-di-facebook/[/anonym]

Le certezze di facebook
Ci segnalano alcuni pensieri poetici che gravitano in rete:



Quella che il simpatico signore celato sotto questo improbabile nick name chiama in quel modo così simpatico, mentre inneggia al suo eroe del giorno, è una donna ammazzata dal suo ex il quale ha ammazzato anche il suo nuovo compagno e altre tre persone, tanto per gradire.


Qui il simpatico soggetto dichiara il suo disaccordo con una opinione o un condivisibile articolo scritto dall’unità e per essere più convincente dichiara anche la sua totale disponibilità ad “inondare di merda” la pagina fb del quotidiano (ma potrebbe essere qualunque altra pagina di chiunque altro che gli sia vagamente antipatico).

Questa è una delle singolari persone che puoi avere il piacere di incontrare su facebook.

Perchè facebook sega gli account di chiunque meno che quelli di chi chiacchiera così amabilmente con il prossimo


>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Sbaglio oppure è reato riportare il post di una persona senza cancellare nè nome e cognome e nè il viso ? Perchè invece i post misandrici delle loro sorelle invece li anonimizzano accuratamente, cancellandone il nome e pure il volto ?
Ah no è vero per le gentil donzelle è legittima difesa  :shifty:

Vabbè che quello ha esagerato quindi è ovvio che loro lo avrebbero beccato...
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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #39 il: Settembre 05, 2010, 17:50:07 pm »
http://www.ilfemminismo.it/the_archives/femministe-vs-gardner-e-gardner/

Sindrome di Alienazione Genitoriale: femministe contro Gardner & Gardner
Posted by - Anna  :  Category - Archivio, Primo Piano


Facendo accuse a vanvera si rischia di cascare nel ridicolo…  Le femministe sono oggi impegnate nella triste causa di poche madri separate: impedire che i bambini vengano protetti dall’abuso dell’alienazione genitoriale, negandone l’esistenza ed attaccando il prof. Gardner, lo psicologo che descrisse questo fenomeno come sindrome, accusandolo di essere un pedofilo!   Si tratta di un argomento serio ed importante, con contorni da barzelletta:

1) Il 14 aprile 2010 la rivista “Evolution” pubblica un articolo scientifico dal titolo “A Model of Genomic Imprinting in the Social Brain: Juveniles”:

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1558-5646.2010.01015.x/abstract

uno degli autori ha come cognome Gardner, ma si tratta solo di una omonimia.

2) L’articolo viene divulgato, e, come spesso accade, i giornalisti non capiscono molto di argomenti scientifici, e preferiscono sottolinearne gli aspetti più appetibili per i lettori:

http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/_Egoisti__per_via_materna/1344621

Comunque viene intervistato Gardner, che spiega che l’espressione “antagonismo genitoriale”  va intesa nel senso del gergo scientifico: è un conflitto genetico che avviene all’interno di tutti noi. Nulla a che vedere con le madri separate!  Avviene negli organismi diploidi a livello degli alleli, come studiato da Trivers (conflitto genitori/discendenza) e Haig (kinship theory). Ovviamente il titolo “Egoisti per via materna” non va inteso in senso evoluzionistico, non come differenza genetica fra uomini e donne, ma..

3) Lo leggono le femministe impegnate contro il Gardner psicologo e vanno in bestia col Gardner biologo:

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/09/05/perche-repubblica-sdogana-una-ricerca-che-legittima-lincesto

Si tratterebbe di una scienza misogena nazista piantata nel petto delle donne!  Non potevano mancare le accuse di pedofilia campatà ce per aria: «una “ricerca” che legittima l’incesto»!!

Vedremo se il Gardner biologo ci riderà sopra o ribatterà alle accuse femministe come fece il Gardner psicologo:

http://www.fact.on.ca/Info/pas/misperce.htm

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Qui invece PARLANO delle femministe, e spiega come distorcono la realtà.
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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #40 il: Settembre 05, 2010, 18:23:08 pm »
un altro sito "nostro"???

scusate ma non ci sto + dietro  :wacko:

fino a qualche anno fa solo il fatto di passare su uno dei nostri siti (che alla fine si riducevano a due)  era considerato infamante
oggi ne spuntano come funghi
ma chi sono costoro? tutte persone diverse, colegate a noi, sempre lo stesso? boh?
l'altro ieri sul sito del Giornale di Vicenza un tale dava la sua mail a chi avesse voluto notizie sulla violenza femminile! che sia davvero la caporetto del femminismo?
Dio cè
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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #41 il: Settembre 08, 2010, 20:38:25 pm »
Citazione
un altro sito "nostro"???

scusate ma non ci sto + dietro  :wacko:

fino a qualche anno fa solo il fatto di passare su uno dei nostri siti (che alla fine si riducevano a due)  era considerato infamante
oggi ne spuntano come funghi
ma chi sono costoro? tutte persone diverse, colegate a noi, sempre lo stesso? boh?
l'altro ieri sul sito del Giornale di Vicenza un tale dava la sua mail a chi avesse voluto notizie sulla violenza femminile! che sia davvero la caporetto del femminismo?

Non saprei dirti...
comunque speriamo sia veramente la caporetto  :sleep:
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