Autore Topic: A volte "ritornano"  (Letto 7037 volte)

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #15 il: Agosto 21, 2010, 11:28:10 am »
Potrei anche aggiungere che ci sono più donne che uomini attualmente...indirettamente c'entra.
Si ma tra gli anziani non tra i giovani. Anzi tra i giovani ci sono più uomini che donne.

Comunque quando un uomo parla male delle donne gli si dice che è un morto di figa a cui nessuna gliela dà. Non è che la tipa qui è una povera morta di cazzo a cui nessuo glielo dà? :D

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #16 il: Agosto 21, 2010, 11:31:30 am »
Non è che gli uomini preferiscono dedicarsi ad altro, il problema è che vengono disincentivati dalle consorti perché ritenuti incapaci.
Il fatto è che c'è una diversa percezione del pulito. Per un uomo in genere basta spazzare una volta al giorno il pavimento, per una donna invece bisogna spazzarlo tre o quattro volte. Per cui quando un uomo e una donna convivono lei lo precede sempre nelle pulizie e a lui non resta niente da fare.

Offline Wire

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #17 il: Agosto 21, 2010, 11:40:36 am »
a questo ci credo poco...

Non so quanti anni hai, se sei sposata, se convivi, se hai figli... in ogni caso dovresti frequentare coppie di 30enni e poi dovresti ricrederti.

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #18 il: Agosto 21, 2010, 12:24:23 pm »
Ma pure io quando vivevo coi miei ogni tanto cercavo di fare qualcosa ma mia madre o mia sorella mi disincentivavano. E alla fine non facevo mai niente. L'unico spazio che avevo eletto di mia esclusiva competenza era la mia stanza che pulivo e getivo io, i miei panni li mettevo a posto io e nessuno doveva toccare niente.
Ora che vivo da solo vabbé, faccio tutto io e campo pure meglio. E vi assicuro che la mia casetta è molto più pulita e ordinata della casa di mia madre, qualla di mia nonna e quella di mia sorella.

Online Cassiodoro

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #19 il: Agosto 21, 2010, 12:25:16 pm »
Non e' che le donne ritengono gli uomini incapaci, e' che, occupandosi della casa, gli uomini "tolgono potere" alle donne dentro casa.

Sono molte le donne che non sopportano che l'uomo metta le mani nei loro cassetti, lavi le loro cose, ecc... alcune estendono questo preconcetto anche alle colf, rifiutandole.

Questo fa da contraltare agli uomini che "pretendono" che siano le donne ad occuparsi della casa in prima persona, escludendo l'aiuto delle colf, anche solo ad ore, pure nei casi che la donna lavori fuori casa.

Poi l'uomo single non vive in un "porcile" ma in un "disordine controllato"... :P
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Offline mik

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #20 il: Agosto 21, 2010, 22:43:43 pm »
ah...beh, ci penso io allora:  potete fare le accende domestiche. risolto!
:D
opporremo una strenua resistenza....ghandiana
ciao

Offline Giulia

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #21 il: Agosto 22, 2010, 03:36:51 am »
Non so quanti anni hai, se sei sposata, se convivi, se hai figli... in ogni caso dovresti frequentare coppie di 30enni e poi dovresti ricrederti.
24 e convivo. esperienza personale non si disincentiva.

Citazione
Non e' che le donne ritengono gli uomini incapaci, e' che, occupandosi della casa, gli uomini "tolgono potere" alle donne dentro casa.
il potere in casa non esiste.
« Ultima modifica: Agosto 22, 2010, 03:46:16 am da Giulia »

Offline Jason

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #22 il: Agosto 22, 2010, 10:10:57 am »
Non e' che le donne ritengono gli uomini incapaci, e' che, occupandosi della casa, gli uomini "tolgono potere" alle donne dentro casa.

Sono molte le donne che non sopportano che l'uomo metta le mani nei loro cassetti, lavi le loro cose, ecc... alcune estendono questo preconcetto anche alle colf, rifiutandole.

Questo fa da contraltare agli uomini che "pretendono" che siano le donne ad occuparsi della casa in prima persona, escludendo l'aiuto delle colf, anche solo ad ore, pure nei casi che la donna lavori fuori casa.

Poi l'uomo single non vive in un "porcile" ma in un "disordine controllato"... :P


Esatto, tolgono potere.
Rimando al discorso mio solito secondo cui un uomo che è incapace di faccende domestiche ( e di cucinare ) è facilmente ricattabile .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #23 il: Agosto 22, 2010, 11:12:57 am »
Esatto, tolgono potere.
Rimando al discorso mio solito secondo cui un uomo che è incapace di faccende domestiche ( e di cucinare ) è facilmente ricattabile .
Che poi il potere domestico, il potere in casa, è quello a cui le donne davvero ci tengono. Tutto il resto son fanfaluche.

Offline Jason

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #24 il: Agosto 22, 2010, 13:35:28 pm »
Che poi il potere domestico, il potere in casa, è quello a cui le donne davvero ci tengono. Tutto il resto son fanfaluche.

Amen.

Voglio cucinare io qualche giorno ? Lo faccio e basta. Ti fa tanto schifo quello che ho preparato ? Bene, ci sono i liofilizzati patatine fritte in busta e quant'altro che va solo scaldato  :D :D :D

Cioè ammetto che non mi piace tutto, però non direi mai per dispetto che quello che cucini tu fa schifo (per lo meno me lo tengo dentro ). Chi lo dice, evidentemente ti vuole scoraggiare.
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Offline Giulia

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #25 il: Agosto 22, 2010, 14:03:24 pm »

Voglio cucinare io qualche giorno ? Lo faccio e basta.
ma infatti è così.


il potere lo ha sempre chi ha più soldi tra i due,
non chi fa i lavori in casa.

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #26 il: Agosto 22, 2010, 14:40:23 pm »
Amen.

Voglio cucinare io qualche giorno ? Lo faccio e basta. Ti fa tanto schifo quello che ho preparato ? Bene, ci sono i liofilizzati patatine fritte in busta e quant'altro che va solo scaldato  :D :D :D

Cioè ammetto che non mi piace tutto, però non direi mai per dispetto che quello che cucini tu fa schifo (per lo meno me lo tengo dentro ). Chi lo dice, evidentemente ti vuole scoraggiare.
Perché ci tengono a gestire loro le cose di casa. E lo lasciano trasparire chiaramente.

Un piccolo aneddoto: quando mio nonno era vivo e lavorava dava tutti i soldi del suo stipendio in mano a mia nonna perché li gestisse lei. Di conseguenza doveva chiederle i soldi pure per andare al cinema di cui era appassionato...

Altro aneddoto: mio padre che porta in casa una pensione di circa 1200 euro mensili, in casa nessuno se lo caga e le decisioni le prendono sempre mia madre e mia sorella.
« Ultima modifica: Agosto 22, 2010, 14:43:25 pm da Giubizza »

Offline Jason

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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #27 il: Agosto 22, 2010, 14:56:21 pm »
http://www.cloroalclero.com/?p=4703#more-4703

Se all’epoca di Mussolini (’22-’45) si parlò di clima propagandistico volto alla “fascistizzazione” dell’Italia, oggi a buon diritto possiamo parlare di berlusconizzazione del paese. Un’operazione durata 20 anni che ha portato -assegnando ai brutti ceffi che tutti sappiamo il monopolio dell’informazione - a diffondere una sottocultura di prevaricazione e di violenza a tutti i livelli. Cio’, unitamente all’emarginazione degli intellettuali liberi e alla “pubblicità” ha ridotto il nostro paese ad un livello di inciviltà che da lungo tempo non conoscevamo piu’.

Conseguente al “dominio berlusconico del pensiero” è la condizione femminile di oggi: nessuno piu’ osa parlare di “femministe” , quasi fosse sinonimo di “terroriste”. Lo stile di vita, i diritti (in famiglia e sul lavoro) delle donne sono calpestati quotidianamente da iniziative che premono affinchè le donne, nel nostro paese, si adeguino sempre piu’ ad un ruolo passivo di osservanza all’autorità (maschile) e  ad uno standard di rapporti familiari innocui all’equilibrio di questo sistema socio-politico. Chi se ne sottrae è considerata “diversa” e viene perseguitata sul lavoro, dalle istituzioni o privatamente, da mariti (o ex) assillanti,  misogini o addirittura violenti.

Questo sito è dedicato alle violenze maschili sulle donne, che sono quotidiane e prescindono dall’età, dalla classe sociale, dai rapporti di parentela o dalla localizzazione geografica (anche se la formigoniana Lombardia è al primo posto in Italia). Gli abusi sessuali si estendono a danno delle bambine di 4 anni come dlle donne di 80.
Spaventoso è il numero di minori sottratti alle madri, con questa nuova vessazione ideologica inventata per perseguitare le donne: la sindrome di inadeguatezza parentale (PAS), un disturbo inesistente e infondato con cui avvocati senza scrupoli motivano il risentimento di padri degeneri, provocando molto piu’ spesso di quanto si crede, l’allontanamento dei bambini dalla loro mamma affidataria a favore del ricovero coatto in case-famiglia, spesso gestite da preti e sovvenzionate dai contribuenti, in odore di speculazione a vantaggio di privati coinvolti nelle istituzioni e nelle decisioni che vengono prese dai tribunali dei minori (ma non dovevano giustamente abolirli?) in spregio dell’equilibrio mentale ed esistenziale della gente, in particolar modo dei minori, che talvolta passano decenni lontani dalle loro sanissime e affettuosissime famiglie d’origine.

La realtà è che la compagine della vita (o della sopravvivenza) delle donne oggi in Italia è segnata dalla violenza. La stessa violenza che nel quadro internazionale porta l’Italia a partecipare e a sovvenzionare missioni militari di “lotta al terrorismo” e di “esportazione della democrazia” e i cui esiti sono sempre eventi di cui il genere umano ha da vergognarsi:  cose come i campi di concentramento nazi o il genocidio degli indiani americani.

Oggi il dominio berlusconico, il suo autoritarismo che ha abolito ogni possibilità di dialogo (questo regime ha la caratteristica di non ascoltare MAI istanze diverse dal diktat centrale) e che esalta un malinterpretato “valore” del “fare”, ha condizionato gli italiani (da sempre molto “televisivi”) nel senso di una prassi che va avanti contro la moltitudine, contro anche la democrazia che a parole tutti dicono di difendere. Una prassi che schiaccia per giungere all’autoaffermazione e ribadirla, che vessa e minaccia chi ha visioni dissenzienti, che ammazza, ma in sotterranea, senza clamore, in silenzio. Magari nei CIE, o in carcere, o in famiglia.

Il risvolto “folkloristico” di questa sottocultura violenta è il “machismo” berlusconico, che si puo’ spiegare con “l’uomo ha l’uccello ed è cacciatore. La donna deve solo farsi vedere, finchè puo’ farlo, partorire e curare la casa, senza esigere piu’ di quello che “tradizionalmente” un maschio le puo’ offrire, allo stesso modo che la società italica si accontenta di cio’ che il premier puo’ e vuole “dargli”. Mettendo in ultimo piano quello che, in cambio, sottrae.

Non è un caso che i maschilisti abbiano rialzato la testa: in questo periodo di rinuncia del pensiero, il loro “non pensiero” puo’ trovare (anzi ha trovato) accoglienza. In un periodo storico in cui la dialettica s’è fatta “tifo” (calcistico, politico, geografico, di branco) il risentimento fattosi ideologia che concentra in se tutte le frustrazioni di maschi che hanno perso l’identità (e non certo per colpa delle donne) si rimanifesta, condito dai luoghi comuni sul “noi” e sul “loro-troie”, pronto per confezionare violenze psicologiche e pratiche, assecondato dallo schermo televisivo che presenta le ragazze come sempre dovrebbero stare secondo loro: mezze nude, sorridenti, servili, passive, oggettuali.

Tutto, tutto questo, unitamente ad una chiesa indegna che sta in piedi solo per l’atavica angoscia dell’imminenza della morte, contribuisce a creare un clima dove, privatamente, molti uomini credono che ammazzare una donna, applicare il detto “io t’ho fatto, io ti disfo” nei confronti dei bambini, sia lecito moralmente. Questa sottocultura di competizione e di schiacciamento dell’altro, di indifferenza e di sordità nei confronti di chi è diverso (anche solo nel genere) è la filigrana del femminicidio. Che in molti negano, che viene liquidato anche dai media come “insieme di casi sporadici” negandone il contesto sociale, economico e culturale che lo produce.

Una politica di destra che per principio dona le risorse del pianeta solo a chi è in grado di difenderle con la forza, per forza di cose non può che prendersela con chi è piu’ facile che subisca senza reagire: i poveri, le donne, i minori. Questi ultimi spesso segnati precocemente da esperienze devastanti di abbandono forzato, ad opera di tribunali scriteriati e di assistenti sociali ottuse e corrotte.

Il risultato è che (da Jadis Bianchi):

1. Belluno
L’emittente TV2000 riferisce del caso di una madre a cui il Tribunale dei minori di Venezia ha tolto il figlio di dodici anni a causa della accertata esistenza di una Sindrome da Alienazione Genitoriale indotta dalla madre contro il padre.
Servizio RAI Festa Italiana

2. Roma
Il Corriere della Sera riferisce di una sentenza della Corte di Appello di Roma. Il padre davanti alla Corte ha lamentato la mancanza di un rapporto con i figli e allora è stata disposta una consulenza psicologica che si è conclusa con la richiesta di affidare i bambini a una casa famiglia. La Corte ha deciso di sottrarre la patria potestà ai genitori e di attribuirla ai servizi sociali, lasciando la domiciliazione presso la madre. I due genitori sono invitati a proseguire il percorso psicologico per recuperare la capacità genitoriale e i servizi sociali sono chiamati a “monitorare” la situazione nel tempo.
Corriere della Sera Roma 16-11-2009

3. New York/Roma
Un bambino è stato portato dalla madre italiana da New York a Roma.
Will Liam come home soon? Examiner 22-2-2010
Liam incontrerà la madre in tribunale il 12 febbraio Corriere della Sera 3-2-2010
Arrestata Manuela Antonelli Repubblica 28-1-2010
Roma, bambino scomparso da casa famiglia: Aiutateci a trovarlo Blitz quotidiano 2-1-2010
Otto anni, rapito dalla madre In fuga dalla casa famiglia Repubblica Roma 19-12-2009
Aiutateci a ritrovare il piccolo Liam Corriere della sera Edizione di Roma 18-12-2009
Servizio di “Chi l’ha visto” RAI3 12-12-2009
TG Italia 1
Gruppo Facebook

4. Treviso
A Treviso una bimba è stata tolta alla madre. Il PM ha ritenuto che lei avesse usato la falsa denuncia per abusi per allontanare il marito dalla figlia.
Pagina Facebook della madre
TG di Italia 1, 29 ottobre 2009
Petizione della madre

5. Modena
Un servizio del TG di Italia 1 del 27 marzo 2009 riferisce che una bambina di 5 anni allontanata dalla madre a Modena.
Servizio TG Italia 1

6. Thiene
Un servizio di SAT 2000 parla del caso di allontanamento avvenuto a Thiene, provincia di Vicenza.
SAT 2000

7. Sicilia
Un servizio di RAI “Chi l’ha visto” riferisce di una nonna siciliana fugge con i nipotini per evitare l’allontanamento dalla madre.
RAI Chi l’ha visto

8. Ivrea
Nell’ottobre 2008, il giudice ha deciso di procedere con l’allontanamento della bambina dalla madre (dopo una perizia che stabiliva che la bambina era stata manipolata dalla madre) e l’affido temporaneo ai servizi sociali e a una comunità, prima di passare al padre e alla sua nuova famiglia.
Scomparsa - La Sentinella 19-3-2009
«Facci sapere che state bene» - La Sentinella 19-3-2009
La Sentinella 2-3-2009
La Sentinella 19-2-2009
Mamma alienante’, bambina in comunità - La Sentinella 19-2-2009

9. Potenza
Bambina allontanata dalla madre a Potenza nel gennaio 2009.
Servizio del TG di Italia 1

10. Roma
Una figlia di 13 anni è stata affidata a un istituto religioso nell’aprile del 2008 perchè sarebbe stata ‘messa contro suo padre’;. Dopo avere deciso l’allontanamento della madre, il tribunale dei minorenni ha mandato gli atti alla procura ordinaria ipotizzando che la madre abbia inflitto sofferenze psichiche alla figlia.
Rai Uno 19/11/2009 - parte 1
Rai Uno 19/11/2009 - parte 2

11. Castelfranco Modena
La stampa locale riferisce che nel novembre 2008 i servizi sociali hanno collocato una bambina presso una casa famiglia perchè la madre avrebbe ostacolato il rapporto padre-figlia.
Servizio RAI “I fatti vostri”
Articolo stampa locale
L’Informazione 11-4-2009
Gazzetta di Modena 11-4-2009

12. Veneto
Un servizio di Panorama e un servizio di un TG sullo stesso caso riferiscono del caso di Davide che sarebbe stato allontanato dalla madre e collocato in istituto in seguito al tentativo di manipolazione del figlio da parte della madre per metterlo contro il padre.
I nostri figli portati via da un giudice - Panorama 10-11-2009
Servizio TG

13. Trieste
La stampa locale riferisce di un provvedimento di allontanamento dalla madre di un figlio conteso dai genitori. La madre si è sottratta a lungo al provvedimento secondo quanto riferisce il giornale “Il Piccolo”.
Trieste, blitz per il bimbo conteso il Piccolo 18 maggio 2003
Blitz nella notte per recuperare il bimbo conteso il Piccolo 18 maggio 2003
Bimbo conteso strappato alla madre in fuga il Piccolo — 19 giugno 2003

14. Santa Maria al Bagno (Lecce)
La stampa locale riferisce il caso di due bambini allontanati dalla madre perchè “contesi” con il padre nel corso di una separazione difficile. Il problema è sorto quando tra la madre e il padre dei ragazzini sono sorti contrasti per quanto riguarda l’orario e la modalità delle visite da parte di uno dei due genitori. La madre avrebbe reso difficoltosi gli incontri dei piccoli con il padre. Da ciò il Tribunale dei minori avrebbe disposto che i bimbi «contesi» sarebbero dovuti essere sottratti alla potestà della madre.
Due bimbi tolti alla madre - Santa Maria al Bagno insorge Gazzetta del Mezzogiorno 16-1-2010

15. Latina
Il giornale Latina Oggi riferisce di un tentativo di allontanamento di un minore dalla madre su decreto del Tribunale dei minori di Roma, che sarebbe dovuto all’impossibilità per il padre di frequentare il figlio. La madre si difende dicendo che è il figlio di sette anni che ha deciso di non vedere il padre.
Bambino trattato come un boss Quattordici agenti per prenderlo”
Bimbo conteso introvabile Latina Oggi 19/4/2010

16. Belgio/San Benedetto del Tronto
Una madre di due bambine di 4 e 8 anni, ha denunciato per abusi sessuali il marito e il suocero portandole in Italia dal Belgio. Dopo aver archiviato il caso la magistratura belga ha dato le bambine in affido esclusivo al padre e le autorità italiane hanno proceduto al rimpatrio. Numerose le prese di posizione a favore della madre.
Bimbe
contese, in Italia continua il processo S. Benedetto Oggi 19-12-2008
Maria Pia Maoloni: “Sono vittima di un ricatto tvp 23-12-2007</A
Servizio tvp tvp 8-9-2007
Bimbe contese, Taormina denuncerà il Tribunale di Ancona 31-7-2007
Le bimbe di San Benedetto sono già; in Belgio con il padre Il Resto del Carlino 22-5-2007
Bambine contese, 11.000 firme per una firma Il Quotidiano 13-4-2007
Minori Fiona e Milla, Meter scrive al Procuratore Pastore Il Quotidiano 29-11-2006

17. Trento
Il quotidiano locale “Trentino” riferisce di un caso drammatico di allontanamento.
Lo soffoca con il suo troppo amore Trentino 22-4-2010
Mamma iper protettiva Il tribunale le toglie il figlio Repubblica 23-4-2010
Quel bambino strappato alla mamma che lo ama troppo Il Giornale 23-4-2010

18. Padova
Un gruppo Facebook riferisce di un caso di allontanamento di bambino per PAS disposto dal Tribunale di Padova.
Gruppo Facebook “Aiutateci a salvare Marco”

19. Como
Il tribunale di Como ha deciso di affidare i figli di una giornalista della Voce di Romagna al padre. La madre è stata intervistata dalla trasmissione Terra di Canale 5 e tiene aggiornato un blog su Internet sulla vicenda.
Intervista a “Terra” di Canale 5
Servizio Tg3 Regionale
Blog

20. Canton Ticino
Il figlio di una italiana residente in Svizzera è al centro di una contesa che ha visto contrapposta la giustizia del Canton Ticino e il Tribunale di Bologna.
Google News

Questi fatti, unitamente alle violenze quotidiane sulle donne , fanno brillare di civiltà michelangiolesca il nostro paese (da femminismoasud):

Un uomo picchia e violenta la convivente. Non erano soli. C’era anche un neonato ad assistere alla scena. Dite che questo bambino si ricorderà di quanto è stato gentile il suo papà con la sua mamma? O il padre imbizzarrito proverà a mettere in scena alcuni effetti speciali per farglielo dimenticare?

Un uomo, già denunciato per stalking, decide di sequestrare la sua ex e si lancia in una corsa, inseguito dalla polizia, perchè proprio non vuole saperne di accettare la fine della storia.

Un altro uomo ha picchiato proprio tanto la sua ex. Poi l’ha presa a bastonate e dunque l’ha mandata all’ospedale. Anche lui deve essere una personcina tanto gentile, ne siamo certe.

Poi c’è quel tale che entra in una casa per fare una rapina. Non trova nulla da rapinare e allora pensa bene di prendersi l’unica cosa che ritiene disponibile. Stupra una signora di 79 anni.

Un altro uomo è stato accusato di aver molestato sessualmente la figlioletta di quattro anni e mezzo.

Un altro uomo pare abbia preso a sprangate la moglie e abbia lanciato contro il divano il bambino di appena un mese. Anche in questo caso vediamo un grande amore paterno.

Concludendo: non so se notate come le notizie da me riportate mostrino come l’esterofilìa degli italiani si produca anche verso popoli sui quali per molte altre cose sono razzisti. Come in un’antica usanza indiana (purtroppo non ancora debellata) l’ex brucia una donna (una madre di due figli di 8 e 13 anni), dopo averla cosparsa con l’alcool.

Non a Bombay, a Cave (Rm).

Tanto è l’attaccamento maschilista alle tradizioni (proprie o altrui) da far sì che addirittura molti sinceri sostenitori della guerra come “scontro di civiltà” ammirino alcuni stati islamici per la lapidazione e la flagellazione che quegli ordinamenti riservano alle donne per comportamenti che, sotto l’aspetto maschile, sono considearati immorali o riprovevoli. Disprezzandoli li invidiano e invidiandoli cercano inconsciamente di riprodurre anche da noi quelli che per loro sono “gli aspetti migliori di una cultura barbarica”.

E continuiamo così. Ad Libitum…


>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

A parte che la chiesa non c'entra proprio niente con queste cose - anzi se vogliamo dirla tutta la Caritas, cioè chiesa, ha aiutato molti ex mariti a non morire di fame per colpa delle ex mogli  che li spennano senza pietà - (poi per carità, molti preti dovrebbero piantarla di dire che il preservativo è sbagliato, ma non tutti sono dei mostri maschilisti come vogliono far credere , non bisogna generalizzare neanche sui preti ) ... l'articolo denota il livello culturale estremamente basso di questa cloroalclero .

Altro che cloro al clero...mi sa che lei il cloro l'ha inalato proprio, magari con qualche allucinogeno.

Che poi magari lei è proprio una che ha distrutto psicologicamente l'ex marito e adesso scrive piagnistei patetici di come i maschilisti abbiano rialzato la testa . Ma se questi maschilisti sono così dominanti, dove sono? Io non ne vedo. Vedo invece noi pochi antifemministi che cerchiamo di svegliare le coscienze degli italiani .
« Ultima modifica: Agosto 22, 2010, 15:07:09 pm da Jason »
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Re: A volte "ritornano"
« Risposta #28 il: Agosto 22, 2010, 15:13:20 pm »
Citazione
Altro aneddoto: mio padre che porta in casa una pensione di circa 1200 euro mensili, in casa nessuno se lo caga e le decisioni le prendono sempre mia madre e mia sorella.

Della serie "servi solo per i soldi"   :sick: :sick:
Scusa se sono stato duro ma queste cose mi fanno incazzare, avendole subite sia in prima persona sia qualche mio familiare.
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« Risposta #29 il: Agosto 22, 2010, 15:29:40 pm »
A volte ritornano anche questi soggetti...
[anonym]http://femminismo-a-sud.noblogs.org/[/anonym]
Necrologio della maternità



Qualcuno dice che “partorire è la cosa più naturale del mondo”. Chi lo dice generalmente non ha mai avuto neppure una doglia (Strano, lo dicono di solito donne con i figli ) . Chi lo dice generalmente è un uomo che si attiva per assicurare la continuità della sua poco nobile stirpe e che delle donne pensa ne più e ne meno che siano delle macchine senz’anima per fare figli. ( E vabbè....)

Avremmo voluto chiederlo all’ennesima donna morta di parto nel nostro desolato sud cosa pensava della “naturalezza” del parto. Perchè di parto si può morire ed è questo dettaglio per nulla insignificante che evitano di raccontarvi nascondendo il dolore dietro una serie di ignobili sequenze tribali a partire dalle dicerie ultracattoliche che vogliono le donne a “partorire con dolore” fino ad arrivare a tutta la retorica sulle gioie del parto, la bellezza del generare una vita, la meraviglia di vedere le stelle e cagare l’anima per accontentare una corte dei miracoli disposta tutta intorno che ti incita a respirare, premere, spingere, saltare, ululare, e vai, e vai, e vai, basta che tiri giù un altro servo della gleba, buono da fargli fare l’operaio per due lire, buono per riempire i sacri templi del privilegio per certuni, buoni da indottrinare affinchè anche loro esigano dalle donne parti dolorosi che non richiedono nessun impegno della società. ( la corte dei miracoli come la chiami tu, è composta dalle ostetriche e il padre del figlio. Entrambi maschilisti ? )

C’è un uomo che abbia una seppur vaga idea di quanto sia grande il dolore che si prova nel partorire? Ti si strappano le viscere. E’ carne che si strappa dalla carne. E’ un essere enorme ( Così si chiamano i neonati in effetti... ) che deve venire fuori da una fessura minuscola (sai che la vagina si può dilatare , si  ? ) . Come far entrare un cammello dalla cruna dell’ago. ( Ma perchè, gli aghi si dilatano ? Se gli metti fuoco si )  E la donna che è arrivata al parto nel frattempo è diventata anemica, le si sono sballati tutti i valori, ha perso i capelli, la vista, le si sono acuite tutte le malattie autoimmuni per le quali aveva una predisposizione, e di tutto ciò e molto altro non interessa a nessuno fuorchè del fatto che non intacchino la vita che sta per nascere.

Quando hai partorito, mentre il patriarcato festeggia attorno a te e tu assisti ai brindisi di parenti e familiari che intepretano la parte di quelli alla ricerca di una compensazione alle loro frustrazioni irrisolte, quelli che usano i bambini per non pensare al presente, e si attaccano a loro come sanguisughe per cercare in quei corpicini un senso della vita che non sono stati in grado di trovare altrimenti, quelli per i quali i bambini diventano il riempitivo della solitudine, quasi a nessuno importa che tu sia sopravvissuta, scampata alla morte, all’invalidità, ad una serie di conseguenze che tu e tu sola avresti potuto subire o subirai. ( a me questo articolo sa di invidia, pura invidia )

Ti insegneranno a sentirti lusingata del fatto che hai partorito un bambino più o meno sano, bello, biondo, con gli occhi chiari, possibilmente ariano, e ti riempiranno di complimenti come si fa con una buona mucca che ha appena messo al mondo un vitello da regalare al padrone dell’allevamento.

Finirà che ti vanterai anche tu di aver contribuito con un buon “prodotto” umano, e se non avrai modo di vedere la fine del parto perchè la sanità da terzo mondo ti farà morire tra un trasporto con un autoambulanza e un altro, troverai sempre qualche giornalista fallologocentrico che scriverà che “comunque il tuo bambino è stato salvato”.

E qui si apre la sequenza orripilante dei parti post mortem, che in una società fascista diventano accessorio indispensabile alla costruzione di una immagine di potere di un duce. Così ricordiamo la battuta del premier a proposito di Eluana e della sua possibilità di fare un figlio mentre era in stato di coma vegetativo permanente.

Partorire per scelta è un conto ma quando partorisci perchè un obiettore di coscenza non t’ha dato una pillola del giorno dopo o una ru486 è un delitto genere, una punizione contro la madre/mucca che non adempie alla sua funzione di sgravatrice del figlio del “padre”.

Per non parlare poi del fatto che la cultura del “padre” è quella che fin dal primo giorno mette i figli contro le proprie madri, trattate molto peggio che a sparta, abbindolate con trucchi e leggende, incastrate con pregiudizi e cattiverie, ricatti psicologici e sensi di colpa, mai comprese nella loro solitudine umana e sociale, mai aiutate quando hanno bisogno di esprimere disagio rispetto ai loro limiti di sopportazione di un ruolo che richiede energia, fatica, sudore, dolore, rinuncia, limitazioni di ogni genere, mentre tutt’attorno nessuno ti favorisce e nessuno ti dedica altro che frasi che iniziano per “devi”.

Invece eccolo il mondo del “padre” che si compiace del figlio salvato e dedicano appena due righe alla madre defunta nel partorirlo. Righe che non possono mai sostituire tutta la cultura rimossa, le frasi mai dette su ogni morte sociale ed economica che le madri, quelle che respirano ancora, subiscono.

Madri infinitamente povere, senza prospettive, troppo spesso senza lavoro e affidate alle “cure” di uomini che le maltrattano, le perseguitano e non le lasciano libere di esistere senza infierire su di loro.

Madri ricattate, per le quali si riesce a immaginare solo un quadro repressivo fatto di Tso ed elettroshock post parto, sindromi inventate a protezione di uomini violenti e leggi che privano le donne di qualunque diritto “umano”, inclusa la possibilità di scegliere dove vivere, di allontanarsi da un ex marito violento, di poter continuare a essere presente nella vita di quel corpo che hanno partorito squarciandosi le viscere.

La nostra società è talmente misogina che solo per caso non si arriva all’eugenetica selettiva sulla base del sesso ma è notorio che la stramaggioranza della gente fa il tifo per “il figlio maschio” che in base a leggi discriminatorie portano avanti il nome del padre giacchè la madre il suo cognome a quel figlio non può neppure darlo.

Ed è così che contro ogni possibile e ipocrita “elogio della maternità” siamo qui a fare il necrologio della maternità, la critica della ragion materna, il psiconecrologio della maternità, il requiem della maternità, l’afflizione della maternità, la metempsicosi della maternità, la transumanza, la fluorescenza, la trasmigrazione della maternità. In certi casi anche la “minaccia” della maternità.

Dedicato laicamente, senza costruzioni retoriche fasulle, alla donna che è morta perchè in questo maledetto paese le madri non contano un cazzo. ( Non contano un cazzo intanto con  l'affidamento condiviso i giudici ci si puliscono il sederino  , dato che a queste madri che non contano niente vengono affidati i figli per il 90 % dei casi. Eh ma le madri non contano un cazzo  :shifty: :shifty:)
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Come dicevo sopra, anche loro a volte ritornano, dopo averne fumata una di più  :lol: :lol:

« Ultima modifica: Agosto 22, 2010, 15:40:09 pm da Jason »
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America