Autore Topic: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea  (Letto 2721 volte)

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Offline jorek

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Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« il: Agosto 20, 2010, 23:39:00 pm »
Molte letture si sono date al film Fight club,uscito nel 1999,girato da David Fincher e tratto dall'omonimo romanzo di Chuk Palahniuk: molti si sono soffermati sulla critica al consumismo ma qui c'è di piu.
Fight Club è la storia di uno yuppie (Edward Norton) sfigato,disorientato,solo, morto di figa che si masturba nel consumismo e nel comprarsi pezzi di arredamento di tendenza,schiacciato dai ritmi del lavoro e insonne.
Per alleviare le sue soffernze interiori decide di partecipare a gruppi di sostegno per malati terminali e non (tra i quali spicca quello dei malati di cancro ai testicoli...........)potendo trarre dalla loro agonia un motivo per stare in pace con se stesso.
Tutto fila liscio fino  a quando a uno di questi gruppi non nota la presenza di una donna,Marla Singer (Helena Bonham Carter), la cui presenza a suddetti gruppi lo turba e non poco: lo turba perchè questa signora dark e solitaria finge come lui, partecipa a queste riuniori per trarne calma e pace, una serenità che non riesce a conquistarsi da solo,uno specchio che riflette quell'effimera menzogna che si è creato da solo.
Decide cosi di tornare alla vecchia routine ma l'incontro con Tyler Durden ( Brad Pitt) lo sconvolge ancora di piu: costui è l'esatto contrario di lui,è un ribelle anticonformista,irriverente,carismatico, gagliardo,virile,estremo. E soprattutto ha un'altra peculiartà: di fatto non esiste. Non esiste perchè è un parto della sua mente,un amico immaginario, è la reazione di una sua identità profonda che frustrata  non riesce ad emergere. Insieme fondano un  club di pugilato particolare, il "Fight Club": la filosofia di questo club è che mediante il combattimento, ogni uomo che partecipa, impari a conoscere se stesso, a trovare la sua dimensione e la sua identità piu profonda.
Tyler sottopone il nostro protagonista a diverse prove per accettare il dolore (gli versa un liquido corrosivo sulla mano),per superare la perdita del clima domestico e dei beni materiali (gli fa saltare in aria la casa),per accettare la morte( insieme percorrono un autostrada ad alta velocità senza toccare il volante e finiscono in una scarpata).
Superata quest'ultima prova illesi Tyler decide di scomparire, poichè il suo "discepolo"  ha smesso di essere un uomo di merda ed è diventato un uomo fatto, ordinandogli di non cercarlo piu.
Il nostro protagonista pero  si rimette alla ricerca di Tyler,il quale una volta trovato, gli spiega che lui non è altro appunto che un amico immaginario che doveva tirarlo fuori dallla sua vita di merda, l'altra parte della sua anima che era insorta.
Da qui il nostro protagonista decide di uccidere simbolicamente tyler durden e di riappropriarsi della sua identità...
"...Noi siamo gli uomini di mezzo della storia..."

Questa è la mia lettura del film,che secondo me interessa parecchio la QM: a voi i commenti

Offline Stealth

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #1 il: Agosto 21, 2010, 11:23:38 am »
Vedo se lo trovo su Megavideo sto film.

Offline Stealth

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #2 il: Agosto 21, 2010, 13:22:53 pm »
Dovrebbe essere questo: http://www.megavideo.com/?v=JTS8320Y

Offline Utente Cacellato

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #3 il: Agosto 21, 2010, 13:53:07 pm »
"Siamo una generazione cresciuta da donne, mi chiedo se una donna sia la risposta"

(Tyler Durden)
Mai contraddire una femmina: riuscirà tranquillamente a farlo da sola in 5 minuti!
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E' la donna che porta la vita... ma è l'uomo che la finanzia!!!
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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #4 il: Agosto 21, 2010, 14:00:01 pm »
tyler più che virile mi sembra un bullo adolescenziale.
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
http://maschileindividuale.wordpress.com/

Online Jason

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #5 il: Agosto 21, 2010, 14:18:42 pm »
tyler più che virile mi sembra un bullo adolescenziale.

E anche un pazzo esaurito : non è nuovo a staccare l'orecchio degli avversari a morsi . Se questa è virilità io sono babbo natale.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Stealth

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #6 il: Agosto 21, 2010, 14:28:34 pm »
Tyler sottopone il nostro protagonista a diverse prove per accettare il dolore (gli versa un liquido corrosivo sulla mano),per superare la perdita del clima domestico e dei beni materiali (gli fa saltare in aria la casa),per accettare la morte( insieme percorrono un autostrada ad alta velocità senza toccare il volante e finiscono in una scarpata)
Lo stesso spirito delle stragi del sabato sera.
Quella dell'amico immaginario mi ricorda un po' "A beautifull mind".

Offline jorek

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #7 il: Agosto 21, 2010, 15:14:11 pm »
beh...i lcammino a cui tyler sottopone il nostro protagonista è piu un cammino di iniziazione "spirituale",non una questione di bullismo.
Tyler è lo sfogo estremo interiore del protagonista, spontaneo, inevitabile. E' un po un "vorrei essere ma non posso",tant' è che che il protagonista ne rimane affascinato,ma quando capisce che la situazione comincia a farsi estrema e che si sta facendo prendere la mano,si ritrae e ne rimane confuso.

Sul fatto che è un pazzo esaurito,esaltato quasi a livello mistico, concordo,ma è il contraltare del carattere del protagonista che è una figura totalmente patetica. La scena che stacca l'orecchio a morsi a qualcuno non me la ricordo.
 Il dovere del protagonista è quello di fare una "media" per cosi dire,tra i due personaggi

Offline Archiloco

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #8 il: Agosto 21, 2010, 16:48:56 pm »
A me il film non è piaciuto,l'idea poteva essere buona, ma il protagonista,come avete detto  mi sembra il classico bullo delle high school usa, più che un iniziatore spirituale.

Offline jorek

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #9 il: Agosto 21, 2010, 16:55:50 pm »
A me il film non è piaciuto,l'idea poteva essere buona, ma il protagonista,come avete detto  mi sembra il classico bullo delle high school usa, più che un iniziatore spirituale.



l'idea del bullo mi sembra un po esagerata....puo essere spaccone nella forma,ma nella "sostanza",mi sembra un qualcosa di piu....

Offline Federico72

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #10 il: Ottobre 27, 2010, 16:14:59 pm »
E' di piu', in effetti. Sono d'accordo con l'interpretazione di Jorek.
Un uomo non e' il suo portafogli. E un nuomo sa affrontare la lotta, il dolore, la morte. E non dipende dalle donne.

F.

Offline jorek

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #11 il: Ottobre 27, 2010, 18:24:34 pm »
E' di piu', in effetti. Sono d'accordo con l'interpretazione di Jorek.
Un uomo non e' il suo portafogli. E un nuomo sa affrontare la lotta, il dolore, la morte. E non dipende dalle donne.

F.

vedo che qualcuno in a questo mondo mi capisce :ok:

Offline Ethans

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #12 il: Ottobre 27, 2010, 18:50:15 pm »
A me il film non è piaciuto,l'idea poteva essere buona, ma il protagonista,come avete detto  mi sembra il classico bullo delle high school usa, più che un iniziatore spirituale.

Sono assolutamente d'accordo, un film per giovinastri col testosterone in eccesso.... fanno dire ai protagonisti qualche frase ad effetto per dare una parvenza di contenuti al vuoto totale... si parla per slogan, non c'è approfondimento insomma, benchè la frase di Tyler possa anche essere condivisibile sotto certi aspetti...

Un film che non farei rientrare nella filmografia della QM...

Uno specchietto per le allodole... anzi, per gli allocchi...

 :P

Offline Una

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Re: Fight Club: l'odissea della virilità contemporanea
« Risposta #13 il: Ottobre 27, 2010, 22:38:15 pm »
Più che di una iniziazione forse si tratta di una contro-iniziazione, visto che bisogna considerare che l'entità che inizia il "senzanome" (e perché non ha un nome?) proviene direttamente dai suoi stessi abissi di frustrazione, non si tratta di un maestro (di una guida, di un padre...) a cui ci si affida con coscienza e che a suo volta accoglie generosamente.
Il problema della QM viene trattato solo di sfuggita a mio avviso, perché ritengo che il film voglia in modo un po' subdolo invitare sì ad allontanarci dal materialismo consumistico ma per aprirci invece ai nostri bassifondi istintivi. Infatti guarda caso in tutti quei gruppi di sostegno per persone affette da gravi patologie le terapie quali sono? La psicologia spicciola, la “meditazione”, il cercare la guarigione “dentro di sé”, in parole povere NEW AGE e sentimentalismo. Il nostro protagonista infatti “incontra” Tyler Durden DOPO aver sperimentato tutte queste tecniche che possono sembrare innocue ma non lo sono, perché può sempre capitare che a forza di esercitarsi a mettere da parte la parte cosciente e razionale di noi giocando a “vedere cosa salta fuori al suo posto” potremmo... imbatterci nella personificazione delle nostre paure e fantasie.
In parole povere l'alternativa al capitalismo quale sarebbe? Nella scena finale del film il senzanome e Marla assistono alla distruzione della città mano nella mano, sinceramente vorreste fare parte di un mondo ricostruito e ripopolato da loro e dalla loro discendenza?