http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=34681&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=Il fondatore di Wikileaks è ricercato dalla giustizia svedese per essere interrogato in merito alle accuse di stupro, molestie e coercizione, mosse nei suoi confronti da due donne. Rischia un minimo di due anni di reclusione. I fatti risalgono all'agosto scorso. Secondo la difesa di Assange, l'australiano ha conosciuto le due donne, di 25 e 35 anni, nel corso di una conferenza stampa a Stoccolma. Poi, in distinte occasioni, si sono consumati rapporti sessuali consensuali ma non protetti. Nei giorni successivi, sempre secondo la difesa di Assange, ci sarebbero stati ulteriori «contatti amichevoli cercati» dalle due donne, che poi «hanno deciso di denunciarlo dopo aver scoperto una dell'altra».
Alla base della denuncia - riporta il Washington's Blog - non c'è tanto la violenza sessuale, quanto il rifiuto di Assange - dopo il rapporto - di sottoporsi ad un controllo std (sexually trasmitted desease), un test sulle possibili malattie trasmesse per via sessuale. Assange - hanno riportato il Daily Mail, il Guardian e altri quotidiani - in un caso non usò il preservativo, nell'altro caso si ruppe. Il suo successivo rifiuto di sottoporsi ad un controllo std portò le due donne a denunciarlo, e le autorità svedesi ad emettere un mandato di arresto, con relativa richiesta all'Interpol.
L'interpol - precisa il New York Times - ha emesso il red notice (che equivale al mandato d'arresto internazionale) il 20 novembre, due giorni dopo che i magistrati svedesi avevano avuto da un tribunale il via libera ad inviare all'Interpol il mandato di arresto. Il quale, dunque, è stato emesso prima della pubblicazione dei file del Dipartimento di Stato americano. Il legale di Assange a Londra, Mark Stephens, ha dichiarato che questo mandato di arresto si basa in definitiva sul reato definito «sex by surprise», abitualmente estinguibile con una sanzione di 715 dollari.
«Qualunque cosa sia il sex by surprise - ha detto Stephens - è un reato solo in Svezia, ma non in Gran Bretagna, o negli Stati Uniti, o a Ibiza. Mi sembra di essere in un film del surrealismo svedese, circondato e minacciato da bizzarri troll».