Autore Topic: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori  (Letto 1719 volte)

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Online Jason

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Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« il: Agosto 22, 2010, 13:41:47 pm »
[anonym]http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/08/22/uccidi-il-matador-che-ce-in-te/#more-4857[/anonym]

A Tafalla, in Spagna, un toro visibilmente in preda al panico ha scavalcato le transenne cercando disperatamente di sfuggire all’unico destino che gli era stato riservato.


Infatti, nonostante la recente abolizione delle corride in Catalogna – letta da più parti, in chiave politica, come manifestazione di distanza dal potere centrale di Madrid – ogni anno in Spagna decine di migliaia di tori vengono sacrificati sulla sabbia delle arene per riempire le tasche di una lobby potente.

L’appello alla “tradizione” che da sempre viene portato avanti in difesa di questo spettacolo barbaro in realtà nasconde enormi interessi economici e politici: la corrida, da un punto vista storico, è un microcosmo della Spagna, una nazione la cui storia è stata scritta più da clan familiari che da individui, nella quale l’uomo forte deriva quella stessa forza dalla debolezza dei suoi sostenitori, e dove i deboli non hanno mai potuto fare a meno di patriarchi, padrini,  capi politici, e altri uomini che elargivano premi e punizioni in base ai propri sbalzi di umore.
Eppure, in qualche modo, questo “appello” – per quanto ambiguo e strumentale – viene accolto ogni anno dalle migliaia di spettatori, uomini e donne, che affollano periodicamente le “plazas de toros”.

Gli ingredienti notoriamente alla base del successo della corrida sono sempre i medesimi, nell’ordine:

1)       Un toro, geneticamente selezionato per la sua supposta “aggressività”.

2)       Un matador (solitamente reclutato tra i giovani delle classi sociali più svantaggiate).

3)       Una folla di persone che idolatrano il matador come un eroe, e ne consacrano l’immagine  - e i valori espressi da tale immagine.

4)       Un numero estremamente ridotto di appassionati, fissati con gli aspetti tecnici e la storia della tauromachia.

5)       Un numero consistente di scrittori e artisti che hanno contribuito alla percezione della corrida come arte, nobilitando l’aspetto estetico e minimizzando quello terribilmente violento e beceramente economico.


Le critiche a questa tradizione violenta non sono mancate, e le dinamiche perverse che si realizzano all’interno dell’arena e sugli spalti sono state variamente interpretate: i diversi aspetti della corrida -  anche quelli meno “nobili” o per meglio dire “nobilitati”  – sono stati messi in luce… ma finora non sono stati sufficientemente efficaci da portare all’abolizione di questa pratica barbara.

L’inutile e cruenta uccisione del toro nell’arena rappresenta non solo la sopraffazione di un animale pacifico e inerme, ma una delle più compiute celebrazioni di uno status quo violento, antropocentrico, patriarcale e maschilista: una celebrazione che coinvolge anche le donne su vari livelli, sempre funzionali al rafforzamento dello stesso radicatissimo mito machista. Grattando via la sottile patina di “eroismo” e “nobiltà”con la quale tale pratica è stata legittimata, religione, conflitto di classe, nazionalismo, corruzione politica, mafia e maschilismo appaiono come i veri ingredienti della corrida.

Dei vari aspetti menzionati, quello machista salta immediatamente agli occhi: quel meccanismo psicologico di compensazione che soddisfa in chi lo attua una fantasia di superiorità e potere, quasi sempre in assenza di un reale potere sociopolitico, diviene realtà nella “virile” figura del matador, dell’uomo – spesso di umili origini – che, non avendo nulla da perdere, rischia la vita per domare ed esercitare il suo potere di morte sulla bestia, sul “mostro”, e che, riuscendo nell’impresa diventa “eroe”?


Verrebbe da chiedersi però, quale eroismo è quello di un uomo che “affronta”, spalleggiato da numerose altre figure armate,  un erbivoro domestico (più incline alla fuga che all’attacco, e spinto a reagire solo dal terrore) chiuso senza scampo in un’arena piena di una folla urlante, preventivamente torturato e malmenato per fiaccarlo, attaccato da più lati dai picadores? Un toro è un animale pacifico, naturalmente non incline alla violenza, che non arriva a combattere fino a quando non viene più e più volte trafitto: affrontare un toro con una spada non è un vero e proprio duello, assomiglia piuttosto al gesto di puntare una pistola contro una donna disarmata.Le donne sono vittime della cultura sessista che sostiene e legittima pratiche violente come la tauromachia tanto quanto i tori: quella stessa mentalità che idolatra nell’arena un essere umano di sesso maschile (poche sono le eccezioni, viste più che altro come anomalie), che riafferma la propria virilità attraverso la violenza su un essere inerme, è la stessa che poi finge di non sentire le violenze e gli abusi subiti dalla propria vicina di casa e non riconosce la portata di un fenomeno ormai globale ed endemico quale è oggi il femminicidio.                        


 La corrida in questo senso non è solo uno “spettacolo tradizionale”, ma una rappresentazione simbolica del potere del più forte sul più debole, potere che decide della vita e della morte in maniera arbitraria. Il potere di vita e di morte che gonfia l’ego del torero è simile a quello che fa sentire onnipotente l’uomo violento: e quel boato che celebra la vittoria del “campione del machismo”  che scende nell’arena, di fatto rinforza quel senso comune che privilegia l’uso della forza su quello della tenerezza, riconosce la validità di tale meccanismo e lo legittima. In quel momento, il pubblico si identifica in tutto e per tutto nel matador, e non nell’essere vivente torturato e sofferente che sta per spirare per placare la nostra sete di sangue. Il momento in cui il toro muore e il torero esulta vittorioso è quello in cui gli spettatori, a livello simbolico,  confermano la loro adesione alla cosidetta “legge del più forte”.


Quando smetteremo di celebrare la violenza e di essere affascinati dal potere?Quando smetteremo di approvare inconsciamente e imitare nella nostra vita quotidiana le gesta del matador, piccolo uomo dall’ego smisurato?

Sebbene ancora poche, alcune donne hanno scelto di fare questo “mestiere”. Questa notizia fa pensare, con lo stesso inesistente entusiasmo, alla crescente presenza femminile nell’esercito… sapranno le donne abbandonare questo gioco perverso? Certo, possiamo fare tutto ciò che fa un uomo: ma ripercorrere quei passi è quello che vogliamo veramente? Siamo noi a scegliere, o continuiamo a giocare una partita in difesa, ribattendo ai colpi dell’avversario senza chiederci se forse, di quella partita non ci importa proprio niente, e magari preferiremmo essere da un’altra parte, libere di sognare altri modi, altre vite, un’altra felicità? La violenza, la sopraffazione, piccola o grande che sia, deve per forza far parte del nostro quotidiano? “Uccidere per sopravvivere” o sostenersi e proteggersi vicendevolmente per vivere… cosa scegliamo? Di cosa abbiamo bisogno per essere felici?


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Premetto che odio questi pseudodivertimenti e anzi se il toro incorna qualcuno  ( oppure in.... , si avete capito  :lol: :lol: :lol:) mi fa pure piacere, però mi spiegate cosa cazzo c'entra il maschilismo con un povero toro ammazzato ?

Forse chi ha scritto questo articolo assume LSD a base di femminismo  :lol: :lol:

Detto questo, grazie al cielo in catalogna questa schifezza sta per scomparire .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« Risposta #1 il: Agosto 22, 2010, 13:59:02 pm »
Citazione
affrontare un toro con una spada non è un vero e proprio duello, assomiglia piuttosto al gesto di puntare una pistola contro una donna disarmata.Le donne sono vittime della cultura sessista che sostiene e legittima pratiche violente come la tauromachia tanto quanto i tori: quella stessa mentalità che idolatra nell’arena un essere umano di sesso maschile (poche sono le eccezioni, viste più che altro come anomalie)
Citazione

le femmine sono solo vittime delle loro stesse paranoie.
cosa c'entra ora la corrida con la violenza di genere lo sanno soltanto loro, certe volte mi fanno provare anche compassione...

il bello è che trà il pubblico che idolatra questi spettacoli non ci sono solo maschi ma anche femmine, ma sicuramente se vanno a vedere la corrida è perchè sono vittime di una mentalità maschilista


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Re: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« Risposta #2 il: Agosto 22, 2010, 14:07:06 pm »
di solito è un genere di risposta che non mi piace, però a questo punto cosa dovrei pensare? che davvero non sopportano tutto ciò che in qualche modo esprime virilità...sarà per davvero invidia?

intendiamoci; io non credo che la corrida sia uno spettacolo diciamo virile, tutt'altro...
anzi il torero vestito come un buffone esprime tutto tranne che virilità...
pero questo genere di spettacolo di solito viene sempre considerato un'espressione di virilità; ed proprio questo aspetto che vogliono tentare di sminuire le femministe...è un aspetto del maschio che hanno sempre temuto

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Re: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« Risposta #3 il: Agosto 22, 2010, 14:48:36 pm »
Si ma che c'entrano le donne in tutto questo? Qui si tratta solo di alcune invasate che ben pochi hanno il cattivo gusto di cagarsele.

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Re: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« Risposta #4 il: Agosto 22, 2010, 15:00:57 pm »
se non ci fossero state quelle pazze invasate e certi ometti che difendono le femmine, tu non saresti stato qui ad interessarti della questione maschile, perchè tale questione non avrebbe avuto modo di esistere.

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Re: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« Risposta #5 il: Agosto 22, 2010, 15:32:33 pm »
La QM nasce da un atteggiamento sociale diffuso e da una serie di politiche legislative e giudiziarie, non dalle chiacchiere di quattro invasate che non contano niente.
Un buon 80% delle persone si sbellicherebbe dalle risate nel leggere le corbellerie di queste pazze.
Ragazzi, le problematiche dei maschi occidentali sono ben altre e più serie delle stronzate di queste deficienti.
Queste non fanno testo, sarebbe molto più saggio ignorarle secondo me.

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Re: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« Risposta #6 il: Agosto 22, 2010, 15:48:00 pm »
ma quell'atteggiamento sociale tanto diffuso nasce ed è portato avanti proprio da quel tipo di femmine... se stanno proliferando leggi di genere a discapito del maschio è proprio perchè ci sono pazze invasate che grazie all'appoggio di media, e anche della maggior parte della rappresentanza femminile, sono arrivate a tal punto da varare queste leggi.

se rappresentassero solo una piccola percentuale del sesso femminile allora la questione maschile non sarebbe mai arrivata a questo punto.

ignorarle è l'errore più grande che si possa fare.

Offline jorek

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Re: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« Risposta #7 il: Agosto 22, 2010, 16:28:40 pm »
mi sembra una minchiata bella e buona....per altro il tipodi corrida in questione era uno spettacolo non violento in cui il torero non doveva far altro che schivare il toro,ma non uciderlo o ferirlo.

Un giorno queste tizie proporranno l'abolizione del calcio,del rugby e della pugilato,in quanto discipline "maschiliste"....

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Re: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« Risposta #8 il: Agosto 22, 2010, 20:45:10 pm »
mi sembra una minchiata bella e buona....
Ecco, appunto! Questo basta a liquidare l'argomento.

Offline Brutale

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Re: Ora in mezzo al maschilismo ci schiaffano pure i tori
« Risposta #9 il: Agosto 23, 2010, 07:04:33 am »
se non si è capaci di risolvere certi argomenti, evitare di trattarli è la via più facile da scegliere quando non si ha il coraggio di affrontarli.

il fatto poi che le si voglia ignorare davvero mi viene il dubbio, se poi ci si prodiga a commentare tutto quello che scrivono.