Cinque decenni di cambiamenti radicali nella struttura della famiglia tradizionale hanno creato un maschio in cerca dell'approvazione altrui. Questi uomini sono i cosiddetti “bravi ragazzi” e si caratterizzano per l'indole volta a compiacere e a fare la “cosa giusta”. Sono felici quando fanno felice qualcun'altro. Fanno di tutto per evitare il conflitto o dare fastidio a qualcuno. In generale i “bravi ragazzi” sono pacifici e generosi. Ma la loro specialità sta nel compiacere le donne e nell'atteggiarsi a uomini speciali. In parole povere sono convinti di essere “OK” e credono fermamente che se si comportano cordialmente, generosamente e affettuosamente ne riceveranno in cambio amore, felicità e soddisfazione personale.
Quali sono le caratteristiche del “bravo ragazzo”?
Il “bravo ragazzo”:
* evita il conflitto
* dona ma non riceve
* cerca l'approvazione altrui
* si fa in quattro per risolvere i problemi altrui
* reprime i suoi sentimenti
* si trova a proprio agio più con le donne che con gli altri uomini
* è incapace di fare dei propri bisogni una priorità
* mette al centro della propria vita il proprio partner
Ma queste persone a discapito delle loro convinzioni sperimentano spesso sensazioni di frustrazione. La felicità e l'amore che credono di meritare non arrivano mai. Il “bravo ragazzo” non fa altro che vivere un'ideale!
Quest'ideale è la Sindrome del “bravo ragazzo” che spinge queste persone ad essere dolci, adorabili e pacifici con tutti nella speranza di ricevere la stessa moneta. Ma quando ciò non accade il “bravo ragazzo” anziché tentare qualcos'altro persiste nel perpetuare questo ideale.
Chi è il “bravo ragazzo”?
* il marito che lascia decidere tutto alla moglie
* colui che si fa in quattro per chiunque anche se la propria vita è un caos
* colui che frustra la pazienza della propria compagna perchè è talmente incapace di affrontare il conflitto che evita di affrontare le questioni
* l'uomo che si fa mettere i piedi in testa
* colui che non ha il coraggio di dire “NO”
* l'uomo la cui vita sembra sotto controllo ma che poi impazzisce e manda tutto all'aria
Come nasce la Sindrome del "bravo ragazzo"?
I “bravi ragazzi” sono sempre esistiti e nessuna epoca storica ne ha mai sofferto una particolare scarsità. Ma in questo periodo storico una combinazione particolare di dinamiche sociali che si sono sviluppate nelle ultime cinque decadi ha dato luogo ad una produzione senza precedenti di “bravi ragazzi”. Questi cambiamenti sociali sono:
* La transizione da una società agricola ad una industriale
* Il movimento delle famiglie da aree rurali ad aree urbane
* L'assenza del padre in casa
* L'aumento di divorzi, genitori single e case comandate da donne
* Un sistema educativo dominato dalle donne
* Il movimento di liberazione femminista
* Movimenti pacifisti
* La rivoluzione sessuale
Questi fenomeni combinati tra loro hanno permesso la diffusione di questa sindrome nella generazione del baby boom.
I bambini sono stati separati dai loro padri e da ogni modello maschile: il risultato è una disconnessione uomo/uomo che ha portato ad una crisi identitaria.
I bambini sono stati educati dalle donne. Il compito di trasformare dei bambini in uomini è stato delegato alle madri e ad un sistema scolastico dominato da donne. Il bambino è stato addestrato a ricercare l'approvazione delle donne.
Il femminismo radicale sosteneva che gli uomini non fossero necessari e ha inculcato nelle menti di molti uomini che se volevano essere amati dalle donne dovevano diventare ciò che le donne volevano che loro diventassero. Per molti uomini ciò significava cercare di nascondere qualsiasi tratto che ricordasse il “cattivo uomo”.
La perdita dei padri
Il passaggio ad una società manifatturiera e urbanizzata ha costituito un cambiamento radicale nella vita famigliare. Nelle società agrarie i bambini avevano un rapporto diretto con il padre con cui avrebbero lavorato insieme nei campi. Questo quadro presupponeva anche il rapporto diretto con altre figure maschili: il nonno, zii e cugini. Questo contatto intimo con uomini procurava ai ragazzi l'identià del maschio. I figli imparavano ad essere uomini guardando il padre esattamente come il padre aveva fatto durante la sua gioventù. Ma quando le famiglie sono emigrate verso le città il contattto padre-figlio ha subito una rottura significativa. Il papà usciva di casa la mattina e tornava la sera. I figli non sapevano come si comportava il padre nelle questioni di tutti i giorni e nei problemi quotidiani. Quando poi tornavano a casa erano inavvicinabili (stress, stanchezza....). L'aumento dei divorzi e la tendenza ad affidare i figli alla madre ha reso questo quadro ancora più drammatico. Insomma il “bravo ragazzo” ha avuto molto poco a che fare con il padre e in genere ne parla male e vuole differenziarsi da lui. Il padre è generalmente percepito dal “bravo ragazzo” come abusivo, irascibile, assente..... L'assenza del padre ha fatto si che il lavoro dovesse ricadere sulle spalle della madre la quale non ha i requisti per fornire un modello maschile. Per cui molti “bravi ragazzi” hanno adottato la prospettiva femminile della mascolinità e hanno un concetto di mascolinità ideato da una donna.
Il sistema educativo femminile
Il sistema educativo ha dato anch'esso il suo contributo nell'educare uomini sul modello di donne. Fin dai primi anni di scuola il bambino deve impegnarsi a compiacere una donna, la maestra. Un maschietto circondato da donne educatrici (madre e maestra) aveva poco scampo.
Liberazione delle donne
Molte donne attive nel movimento femminista hanno insegnato alle proprie figlie a non aver bisogno di un uomo e al contempo hanno insegnato ai figli maschi ad essere diversi dall'uomo tradizionale. I nuovi figli erano destinati a diventare: pacifici, generosi, affettuosi e soprattutto estremamente attenti alle esigenze femminili. Molti uomini si sono convinti che la loro natura era sbagliata e hanno deciso di intraprendere un cammino volto ad accontentare le donne, volevano diventare l'uomo perfetto per una donna.
Robert Bly così descrive questa nuova umanità maschile: “Sono assolutamente adorabili, non vogliono fare del male a nessuno. Hanno un attitudine gentile verso la vita e lo esprimo nel loro stile. Ma queste persone sono infelici e si nota subito una carenza di energia. Li vedi spesso con donne forti che irradiano energia. Abbiamo un giovane ragazzo ecologicamente superiore al padre, simpatetico con l'armonia dell'universo, ma senza energia da offrire.”
Per concludere vogliamo dire che molti gay "bravi ragazzi" mostrano la stessa tendenza dei "bravi ragazzi" etero nel compiacere le donne. Anche se non hanno attrazione sessuale verso le donne sono soggetti alla loro influenza tanto quanto gli altri "bravi ragazzi".
Spunti tratti dal libro "No more Mr.Nice Guy" di R. Glover
Negli articoli successivi vi diremo come superare questa spiacevole situazione. Innanzitutto prenderne coscienza è già un grosso passo in avanti
tratto da
http://essere-uomo.blogspot.com/2010/07/facciamola-finita-con-il-bravo-ragazzo.html