Autore Topic: facciamola finita con il "bravo ragazzo"  (Letto 9522 volte)

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Offline jorek

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facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« il: Agosto 23, 2010, 22:50:55 pm »
Cinque decenni di cambiamenti radicali nella struttura della famiglia tradizionale hanno creato un maschio in cerca dell'approvazione altrui. Questi uomini sono i cosiddetti “bravi ragazzi” e si caratterizzano per l'indole volta a compiacere e a fare la “cosa giusta”. Sono felici quando fanno felice qualcun'altro. Fanno di tutto per evitare il conflitto o dare fastidio a qualcuno. In generale i “bravi ragazzi” sono pacifici e generosi. Ma la loro specialità sta nel compiacere le donne e nell'atteggiarsi a uomini speciali. In parole povere sono convinti di essere “OK” e credono fermamente che se si comportano cordialmente, generosamente e affettuosamente ne riceveranno in cambio amore, felicità e soddisfazione personale.

Quali sono le caratteristiche del “bravo ragazzo”?

Il “bravo ragazzo”:

    * evita il conflitto
    * dona ma non riceve
    * cerca l'approvazione altrui
    * si fa in quattro per risolvere i problemi altrui
    * reprime i suoi sentimenti
    * si trova a proprio agio più con le donne che con gli altri uomini
    * è incapace di fare dei propri bisogni una priorità
    * mette al centro della propria vita il proprio partner

Ma queste persone a discapito delle loro convinzioni sperimentano spesso sensazioni di frustrazione. La felicità e l'amore che credono di meritare non arrivano mai. Il “bravo ragazzo” non fa altro che vivere un'ideale!

Quest'ideale è la Sindrome del “bravo ragazzo” che spinge queste persone ad essere dolci, adorabili e pacifici con tutti nella speranza di ricevere la stessa moneta. Ma quando ciò non accade il “bravo ragazzo” anziché tentare qualcos'altro persiste nel perpetuare questo ideale.


Chi è il “bravo ragazzo”?

    * il marito che lascia decidere tutto alla moglie
    * colui che si fa in quattro per chiunque anche se la propria vita è un caos
    * colui che frustra la pazienza della propria compagna perchè è talmente incapace di affrontare il conflitto che evita di affrontare le questioni
    * l'uomo che si fa mettere i piedi in testa
    * colui che non ha il coraggio di dire “NO”
    * l'uomo la cui vita sembra sotto controllo ma che poi impazzisce e manda tutto all'aria


Come nasce la Sindrome del "bravo ragazzo"?

I “bravi ragazzi” sono sempre esistiti e nessuna epoca storica ne ha mai sofferto una particolare scarsità. Ma in questo periodo storico una combinazione particolare di dinamiche sociali che si sono sviluppate nelle ultime cinque decadi ha dato luogo ad una produzione senza precedenti di “bravi ragazzi”. Questi cambiamenti sociali sono:

    * La transizione da una società agricola ad una industriale
    * Il movimento delle famiglie da aree rurali ad aree urbane
    * L'assenza del padre in casa
    * L'aumento di divorzi, genitori single e case comandate da donne
    * Un sistema educativo dominato dalle donne
    * Il movimento di liberazione femminista
    * Movimenti pacifisti
    * La rivoluzione sessuale


Questi fenomeni combinati tra loro hanno permesso la diffusione di questa sindrome nella generazione del baby boom.

I bambini sono stati separati dai loro padri e da ogni modello maschile: il risultato è una disconnessione uomo/uomo che ha portato ad una crisi identitaria.

I bambini sono stati educati dalle donne. Il compito di trasformare dei bambini in uomini è stato delegato alle madri e ad un sistema scolastico dominato da donne. Il bambino è stato addestrato a ricercare l'approvazione delle donne.

Il femminismo radicale sosteneva che gli uomini non fossero necessari e ha inculcato nelle menti di molti uomini che se volevano essere amati dalle donne dovevano diventare ciò che le donne volevano che loro diventassero. Per molti uomini ciò significava cercare di nascondere qualsiasi tratto che ricordasse il “cattivo uomo”.

La perdita dei padri

Il passaggio ad una società manifatturiera e urbanizzata ha costituito un cambiamento radicale nella vita famigliare. Nelle società agrarie i bambini avevano un rapporto diretto con il padre con cui avrebbero lavorato insieme nei campi. Questo quadro presupponeva anche il rapporto diretto con altre figure maschili: il nonno, zii e cugini. Questo contatto intimo con uomini procurava ai ragazzi l'identià del maschio. I figli imparavano ad essere uomini guardando il padre esattamente come il padre aveva fatto durante la sua gioventù. Ma quando le famiglie sono emigrate verso le città il contattto padre-figlio ha subito una rottura significativa. Il papà usciva di casa la mattina e tornava la sera. I figli non sapevano come si comportava il padre nelle questioni di tutti i giorni e nei problemi quotidiani. Quando poi tornavano a casa erano inavvicinabili (stress, stanchezza....). L'aumento dei divorzi e la tendenza ad affidare i figli alla madre ha reso questo quadro ancora più drammatico. Insomma il “bravo ragazzo” ha avuto molto poco a che fare con il padre e in genere ne parla male e vuole differenziarsi da lui. Il padre è generalmente percepito dal “bravo ragazzo” come abusivo, irascibile, assente..... L'assenza del padre ha fatto si che il lavoro dovesse ricadere sulle spalle della madre la quale non ha i requisti per fornire un modello maschile. Per cui molti “bravi ragazzi” hanno adottato la prospettiva femminile della mascolinità e hanno un concetto di mascolinità ideato da una donna.

Il sistema educativo femminile

Il sistema educativo ha dato anch'esso il suo contributo nell'educare uomini sul modello di donne. Fin dai primi anni di scuola il bambino deve impegnarsi a compiacere una donna, la maestra. Un maschietto circondato da donne educatrici (madre e maestra) aveva poco scampo.

Liberazione delle donne

Molte donne attive nel movimento femminista hanno insegnato alle proprie figlie a non aver bisogno di un uomo e al contempo hanno insegnato ai figli maschi ad essere diversi dall'uomo tradizionale. I nuovi figli erano destinati a diventare: pacifici, generosi, affettuosi e soprattutto estremamente attenti alle esigenze femminili. Molti uomini si sono convinti che la loro natura era sbagliata e hanno deciso di intraprendere un cammino volto ad accontentare le donne, volevano diventare l'uomo perfetto per una donna.

Robert Bly così descrive questa nuova umanità maschile: “Sono assolutamente adorabili, non vogliono fare del male a nessuno. Hanno un attitudine gentile verso la vita e lo esprimo nel loro stile. Ma queste persone sono infelici e si nota subito una carenza di energia. Li vedi spesso con donne forti che irradiano energia. Abbiamo un giovane ragazzo ecologicamente superiore al padre, simpatetico con l'armonia dell'universo, ma senza energia da offrire.”

Per concludere vogliamo dire che molti gay "bravi ragazzi" mostrano la stessa tendenza dei "bravi ragazzi" etero nel compiacere le donne. Anche se non hanno attrazione sessuale verso le donne sono soggetti alla loro influenza tanto quanto gli altri "bravi ragazzi".


Spunti tratti dal libro "No more Mr.Nice Guy" di R. Glover


Negli articoli successivi vi diremo come superare questa spiacevole situazione. Innanzitutto prenderne coscienza è già un grosso passo in avanti


tratto da http://essere-uomo.blogspot.com/2010/07/facciamola-finita-con-il-bravo-ragazzo.html

Offline Cassiodoro

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #1 il: Agosto 24, 2010, 17:35:46 pm »
Arrivato ai 40 anni, quando si traggono le prime conclusioni sulla tua vita trascorsa, mi sono detto: "basta fare il Bravo Ragazzo".... ormai ho superato i 50 e mi riconosco, come ero all'epoca, nelle descrizioni di questo articolo.

Cambiare si puo'... e si deve!!!!!
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Offline Stealth

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #2 il: Agosto 24, 2010, 18:30:50 pm »
Beh insomma, sto "bravo ragazzo" mi sembra il tipico coglione!

Offline beta

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #3 il: Agosto 24, 2010, 20:14:51 pm »
la cosa inquitante è che il "bravo ragazzo" non è rappresentato da qualche isolato caso di mente malata, ma un vero e proprio prodotto di questa societa. e le responsabilita qui per me sono purtroppo al 99% maschili. a questi ragazzi nessun uomo li ha mai presi sottobraccio per insegnarli qualcosa, al massimo gli hanno dato una lezione col risultato di aumentare ancora di piu il rifiuto della maschilita in questi soggetti.i padri accondiscendenti alle madri non danno l esempio, il militare è stato abolito. daltronde una societa femminista che ha l obbiettivo di mansuetizzare e rieducare il genere maschile cosa mai dovrebbe produrre?

Offline Zoltan2

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #4 il: Agosto 25, 2010, 00:35:55 am »
Analisi valida e abbastanza completa... viviamo in una società in cui TUTTO è predisposto perché un ragazzo si sviluppi per diventare un uomo (se lo si può chiamare) docile, controllabile, e servizievole nei confronti prima della madre e poi della moglie.

In poche parole, una società fatta di mammoni, "bravi ragazzi" senza spina dorsale.

"Nessuna figura maschile in vista!"

La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline jorek

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #5 il: Agosto 25, 2010, 00:43:01 am »
il problema è come esattamentre come quello che sottolineo risè in un suo libro......dall'inizio del 900 il padre si è sempre piu allontanato dalla famiglia per motivo di lavoro,fino alla situazione di oggi.e i figli maschi non sanno piu dove aggrapparsi.....il discorso,dico io è che con il graduale allontanamento delle madri dalla famjglia,che sempre piu si affacciano nel mondo del lavoro,ben presto pure le figlie si troveranno nella stessa situazione...se non gia ci si stiano trovando adesso....

Offline beta

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #6 il: Agosto 25, 2010, 00:52:30 am »
dubito jorek che il problema delle figlie femmine sia lontanamente paragonabile a quello dei figli maschi. come dice zoltan TUTTO è predisposto a rieducare l uomo, l'allontanamento dei genitori per lavoro è una piccola parte del problema. a cominciare dal fatto che mentre entrambi i genitori lavorano i bambini stanno in asili /scuole piene di figure femminili e vuote di figure maschili. e col passare degli anni la situazione non migliora...

Offline jorek

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #7 il: Agosto 25, 2010, 01:05:50 am »
dubito jorek che il problema delle figlie femmine sia lontanamente paragonabile a quello dei figli maschi. come dice zoltan TUTTO è predisposto a rieducare l uomo, l'allontanamento dei genitori per lavoro è una piccola parte del problema. a cominciare dal fatto che mentre entrambi i genitori lavorano i bambini stanno in asili /scuole piene di figure femminili e vuote di figure maschili. e col passare degli anni la situazione non migliora...

beh forse hai ragione tu....il discorso della rieducazione ha peraltro effetti negativi ma su due campi:se da un lato conduce cert maschi a essere asserviti passivi e "mammoni",in altri puo portare a situazioni di reazioni violente e frustrazioni insopprimibili ......purtroppo il discorso che le figure femminili sono dominanti nel mondo dell'educazione è una piaga proprio per questo: e lo si vede nella realtà delle scuole di oggi....ci vorrebbe come in famiglia un fifty-fifty

Offline Ryu

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #8 il: Agosto 25, 2010, 11:18:08 am »
la cosa inquitante è che il "bravo ragazzo" non è rappresentato da qualche isolato caso di mente malata, ma un vero e proprio prodotto di questa societa. e le responsabilita qui per me sono purtroppo al 99% maschili. a questi ragazzi nessun uomo li ha mai presi sottobraccio per insegnarli qualcosa

Quanto è  giusto. bisognerebbe avere umiltà per imparare (giovani) e disponibilità ad insegnare (grandi) sarà ma si vede poco c'è una sorta di spaccatura.
Odio il femminismo perché amo le donne

Offline beta

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #9 il: Agosto 25, 2010, 11:55:04 am »
beh forse hai ragione tu....il discorso della rieducazione ha peraltro effetti negativi ma su due campi:se da un lato conduce cert maschi a essere asserviti passivi e "mammoni",in altri puo portare a situazioni di reazioni violente e frustrazioni insopprimibili ......purtroppo il discorso che le figure femminili sono dominanti nel mondo dell'educazione è una piaga proprio per questo: e lo si vede nella realtà delle scuole di oggi....ci vorrebbe come in famiglia un fifty-fifty

vero jorek esiste anche l'altro estremo.

Offline mik

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Re: facciamola finita con il "bravo ragazzo"
« Risposta #10 il: Agosto 25, 2010, 14:12:18 pm »
L'essere cordiali,generosi,attenti alle esigenze degli altri non sono difetti,piuttosto virtu' umane.Questo pero' solo se accompagnate da rispetto per se stessi,per le proprie esigenze e bisogni:cioe' da un sano individualismo.
Glover descrive una personalita' eterodiretta(che cerca continuamente approvazione e direttive dall'esterno)e sviluppa rapporti di dipendenza patologica.La soddisfazione che puo' ricavare dall'approvazione delle persone da cui dipende puo' essere solo momentanea e non annulla il bisogno di affermazione della propria personalita':dietro la facciata del bravo ragazzo ci sono molta rabbia e risentimento,spesso espressi con modalita' aggressive indirette.Qualche volta,come raccontava Peckinpah, i "cani di paglia" prendono fuoco.
Non e' una struttura mentale solo maschile, tradizionalmente e' stata prevalente nelle donne.
Ci sono cause innate(un temperamento fortemente introverso porta facilmente alla formazione di una personalita' di questo tipo,specie se cio' viene rafforzato dalla famiglia)e cause prevalentemente culturali.
Credo che l'assenza di modelli maschili sia nella famiglia(spesso anche quando il padre c'e' fisicamente,tende a rinunciare ad una qualunque funzione paterna) sia nelle istituzioni educative(a cominciare dalla scuola primaria dove gli insegnanti uomini sono quasi del tutto scomparsi)sia un fattore molto importante rispetto al necessario equilibrio di cui scrivevo all'inizio:il giovane tende ad assorbire un modello culturalmente rafforzato di tipo "femminile" e non sviluppa ,se non in minima parte,uno "maschile".

Molta parte in tutto questo ha la denigrazione del maschile che viene fatta a tutti i livelli(dalla scuola-in forma indiretta,dalle nuove famiglie,dalla societa',dai mass-media):da cio' non puo' nascere che una sensazione(magari solo lievemente avvertita consciamente) di essere intrinsecamente sbagliati,difettosi,inadeguati:ne consegue anche buona parte dell'atteggiamento arrendevole,incapace di porre limiti che caratterizza buona parte degli uomini contemporanei.
ciao