Autore Topic: ...... siete inutili ............ siete inutili .................. siete inutili  (Letto 21708 volte)

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Cioé non capisco come dovremo vivere, con una ciotola di riso al giorno?
No, con una ciotola di riso finiremo(finiranno) per viverci volendo continuare tutti a produrre e consumare oltre ogni misura sostenibile. Poi il colpo di grazia ci penseranno la Cina e l'India a darlo (per responsabilita' dell'occidente:siamo noi che li abbiamo convinti che questa strada fosse percorribile).
ciao

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Io non è che consumi poi molto.

Offline mik

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Io non è che consumi poi molto.
Naturalmente io non ti conosco e quindi e' possibile che tu appartenga alla piccola minoranza di virtuosi (che indubbiamente c'e'):tieni presente, pero', che spesso sottovalutiamo i nostri livelli di consumi:c'e' un sito (mi pare svizzero) dove si puo' misurare l'impronta ecologica individuale:feci il test qualche tempo fa e mi accorsi che,pur cercando di adottare uno stile di vita a minor impatto ambientale possibile(non uso l'auto,per esempio),il mio risultato era quasi due volte maggiore di quello sostenibile: il programma che fece il calcolo si complimento' comunque con me, perche' di solito i risultati sono molto peggiori (mi pare che per un americano medio il risultato sia 5 volte il massimo tollerabile)
ciao

Offline Stealth

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E io mi chiedo sempre come cavolo dovremo vivere allora.

Offline mik

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E io mi chiedo sempre come cavolo dovremo vivere allora.
Niente auto private, niente turismo aereo di massa, niente produzione di merci "usa e getta" ma il piu' possibile durevoli, niente consumo di cibo coltivato a migliaia di km dalle nostre case, poco (o nessun) consumo di carne, case costruite con rigorosi criteri di risparmio energetico, trasporti pubblici a bassa velocita', riciclare il piu' possibile, produrre primariamente l'indispensabile per tutti, ridurre l'inutile non direttamente nocivo, non produrre piu' cio' che e' prevalentemente dannoso, niente piu' citta' di grandi dimensioni dove la gente vive lontano dai luoghi di produzione e svago (un americano compie mediamente 11 spostamenti al giorno con la propria auto:se vai in citta' come Los Angeles capisci subito perche'), ridurre la meccanizzazione dell'agricoltura (e cio' significa che una quota importante della popolazione dovra' tornare al lavoro nei campi).........
Vedi ora perche' sono pessimista sul futuro?
Chi mai accettera' volontariamente un cambiamento di questo tipo quando tutti (dagli operai agli industriali, dall'occidente all'Asia) auspicano il continuo, perpetuo aumento del pil?

Probabilmente alla fine il cambiamento avverra' comunque, ma sara' caotico,violento e doloroso.
ciao

Offline jorek

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Probabilmente alla fine il cambiamento avverra' comunque, ma sara' caotico,violento e doloroso.
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quoto

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Niente auto private, niente turismo aereo di massa, niente produzione di merci "usa e getta" ma il piu' possibile durevoli, niente consumo di cibo coltivato a migliaia di km dalle nostre case, poco (o nessun) consumo di carne, case costruite con rigorosi criteri di risparmio energetico, trasporti pubblici a bassa velocita', riciclare il piu' possibile, produrre primariamente l'indispensabile per tutti, ridurre l'inutile non direttamente nocivo, non produrre piu' cio' che e' prevalentemente dannoso, niente piu' citta' di grandi dimensioni dove la gente vive lontano dai luoghi di produzione e svago (un americano compie mediamente 11 spostamenti al giorno con la propria auto:se vai in citta' come Los Angeles capisci subito perche'), ridurre la meccanizzazione dell'agricoltura (e cio' significa che una quota importante della popolazione dovra' tornare al lavoro nei campi).........
Vedi ora perche' sono pessimista sul futuro?
Chi mai accettera' volontariamente un cambiamento di questo tipo quando tutti (dagli operai agli industriali, dall'occidente all'Asia) auspicano il continuo, perpetuo aumento del pil?

Probabilmente alla fine il cambiamento avverra' comunque, ma sara' caotico,violento e doloroso.
ciao
Vabbé, le solite solfe ecologiste che mi ricordo da quando ero bambino che erano scritte su Topolino. Mah, io sono diffidente su questo. Secondo me alcune cose sono vere ma altre sono frutto di esagerazione. Io credo che l'ecologismo fondi i suoi discorsi su una base di verità ma che li pompi e ci marci sopra in quanto ha interesse a fare ciò.
Inoltre si intravede un discorso reazionario in tutto questo, come il disprezzo verso la tecnica produttiva e sociale moderna. Io credo che questo sia infondato. Anzi, penso proprio che per sfamare una quota crescente di popolazione e anche per attuare buone politiche di tutela ambientale c'è bisogno proprio di maggiore meccanizzazione e maggiore progresso tecnico.
Secondo me oggi c'è la possibilità di vivere in un buono stato di benessere e non in uno mondo più che spartano come vorrebbero alcuni, deve solo essere gestito meglio, lavorando e producendo meglio e un po' meno e distribuendo meglio. Tutto qui.
« Ultima modifica: Agosto 28, 2010, 15:22:28 pm da Giubizza »

Offline jorek

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questo sistema economico si regge sul consumismo....."si consuma per produrre",si è passati dalla mistica del lavoro a quella del consumo: è un meccanismo dal quele questo sistema economico ormai non si è piu ingrado di uscire. Da diversi decenni non è piu l'economia che è nostra serva,ma siamo noi servi dell'economia. Non credo sia possibile tornare indietro,moderare i consumi e la produzione ecc...dovremo reinventare un po tutto penso...poi questi sono solo discorsi e chi vivrà vedrà....

Offline mik

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Vabbé, le solite solfe ecologiste che mi ricordo da quando ero bambino che erano scritte su Topolino. Mah, io sono diffidente su questo. Secondo me alcune cose sono vere ma altre sono frutto di esagerazione. Io credo che l'ecologismo fondi i suoi discorsi su una base di verità ma che li pompi e ci marci sopra in quanto ha interesse a fare ciò.
Inoltre si intravede un discorso reazionario in tutto questo, come il disprezzo verso la tecnica produttiva e sociale moderna. Io credo che questo sia infondato. Anzi, penso proprio che per sfamare una quota crescente di popolazione e anche per attuare buone politiche di tutela ambientale c'è bisogno proprio di maggiore meccanizzazione e maggiore progresso tecnico.
Secondo me oggi c'è la possibilità di vivere in un buono stato di benessere e non in uno mondo più che spartano come vorrebbero alcuni, deve solo essere essere gestito meglio lavorando e producendo meglio e un po' meno e distribuendo meglio. Tutto qui.
Gli ecologisti di solito non hanno una visione cosi' "estrema" come la mia:basta poco e tutto si aggiustera' facilmente, secondo loro(un po' la posizione di Al Gore).

Poi loro si preoccupano principalmente di fenomeni come l'effetto serra, che certo produrranno danni(se confermati e se non corretti)tra qualche secolo(intendo danni significativi).
in piu' pensano di risolvere tutto con la tecnologia(nuovi modelli di auto "ecologiche" immesse sul mercato a getto continuo,magari sciocchezze come l'idrogeno, tutta musica per le orecchie dell'industria automobilistica).
Io invece mi riferivo a fonti energetiche, minerali e consumi non sostenibili a tempo indeterminato(per la verita' neanche in tempi medi, se la Cina,l'India e altri ci seguono su questa strada).
Si', il disprezzo per la modernita' c'e', te lo posso serenamente confermare(se non altro perche' ci ha regalato" doni" come il femminismo,tra gli altri).Reazionario no.Rifiutare molti aspetti della vita moderna(fintamente progressisti) non significa per nulla vagheggiare il ritorno ai bei tempi andati(che poi belli non  furono per niente).
D'accordo quando dici producendo meno, ma un po' non bastera':questo se si vuole permettere agli altri 5 miliardi di umani(sperando che nel frattempo non aumentino di altri 2 o 3 miliardi) di raggiungere un livello di vita decoroso.Altrimenti presto saranno forti abbastanza per prendersi la quota che spetta loro delle risorse di questo pianeta.
Una vita "spartana"(io direi piuttosto frugale, ma non certo misera) non impoverisce, aumenta il benessere:il problema e' che 200 anni di capitalismo e alcuni decenni di consumismo portato oltre ogni logica hanno convinto molti che la felicita' umana alberghi in un centro commerciale.E per rimediare a cio' occorrerebbero generazioni(tempo che probabilmente non abbiamo).
ciao

Offline mik

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questo sistema economico si regge sul consumismo....."si consuma per produrre",si è passati dalla mistica del lavoro a quella del consumo: è un meccanismo dal quele questo sistema economico ormai non si è piu ingrado di uscire. Da diversi decenni non è piu l'economia che è nostra serva,ma siamo noi servi dell'economia. Non credo sia possibile tornare indietro,moderare i consumi e la produzione ecc...dovremo reinventare un po tutto penso...poi questi sono solo discorsi e chi vivrà vedrà....
Anch'io non penso che volontariamente si accettera' di uscire dal capitalismo e dal consumismo:anzi a miliardi stanno spingendo a tutta forza per entrarci:a furia di sentirsi dire che il nostro modello era il migliore(TINA, come diceva la Tatcher) se ne sono convinti con una passione ed una decisione tale che finira' per affondarci tutti:ma la responsabilita' non e' certo dei cinesi, semmai dei cattivi maestri occidentali.
poi, e' vero:chi vivra', vedra'.

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Offline Stealth

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Secondo me le visioni estreme difficilmente sono del tutto realistiche.

Offline Giulia

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Niente auto private, niente turismo aereo di massa, niente produzione di merci "usa e getta" ma il piu' possibile durevoli, niente consumo di cibo coltivato a migliaia di km dalle nostre case, poco (o nessun) consumo di carne, case costruite con rigorosi criteri di risparmio energetico, trasporti pubblici a bassa velocita', riciclare il piu' possibile, produrre primariamente l'indispensabile per tutti, ridurre l'inutile non direttamente nocivo, non produrre piu' cio' che e' prevalentemente dannoso, niente piu' citta' di grandi dimensioni dove la gente vive lontano dai luoghi di produzione e svago (un americano compie mediamente 11 spostamenti al giorno con la propria auto:se vai in citta' come Los Angeles capisci subito perche'), ridurre la meccanizzazione dell'agricoltura (e cio' significa che una quota importante della popolazione dovra' tornare al lavoro nei campi).........
Vedi ora perche' sono pessimista sul futuro?
Chi mai accettera' volontariamente un cambiamento di questo tipo quando tutti (dagli operai agli industriali, dall'occidente all'Asia) auspicano il continuo, perpetuo aumento del pil?

Probabilmente alla fine il cambiamento avverra' comunque, ma sara' caotico,violento e doloroso.
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hai mai fatto  un preventivo per costruirti una casa con rigorosi criteri di risparmio energetico?

Offline mik

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hai mai fatto  un preventivo per costruirti una casa con rigorosi criteri di risparmio energetico?

E non solo, dovrebbe anche rispondere a rigorosi criteri antisismici vista la storia geologica di questo paese, quindi i costi sarebbero ancora piu' alti.
Singolarmente puo' essere fatto da qualche miliardario con la moda dell'ecologia(tipo Grillo che si vantava di possedere un suv ad idrogeno:giusto quelli col suo reddito se lo potranno permettere);dovrebbe essere tutta la societa' a muoversi verso questa direzione:se costruita bene, una casa e' un bene che puo' durare molti secoli e i costi maggiori di costruzione vengono ammortizzati col drastico calo delle spese per riscaldamento e refrigerazione.
Ovvio che sostenere i costi aggiuntivi per poi magari veder sorgere intorno alla casetta super ecologica centri commerciali e Milano 2 non e' un'opzione che sarebbe scelta da molti.
Alla fine si fara' poco o nulla di concreto :forse sempre nuovi modelli di auto con minimi miglioramenti nei consumi e nelle emissioni,costringendo di fatto chi potra'(sempre meno persone nel corso degli anni) ad una quasi continua rottamazione di vetture quasi nuove(non tenendo conto che quasi 1/3 di tutto il petrolio consumato in media da un'auto e' usato per la sua fabbricazione).

ciao

Offline mik

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Secondo me le visioni estreme difficilmente sono del tutto realistiche.
E' vero, ma basta che siano solo parzialmente realistiche per essere gia' gravi.
ciao

Offline Giulia

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ma la responsabilita' non e' certo dei cinesi, semmai dei cattivi maestri occidentali.
beh no se i cinesi hanno copiato un cattivo modello è colpa loro, potevano sceglierne uno migliore o inventarne uno nuovo vincente. i cinesi non sono alunni e gli occidentali non sono maestri. poi vabbé che ci sono anche minorenni a lavorare è la solita pacottiglia cinese.

Citazione
E non solo, dovrebbe anche rispondere a rigorosi criteri antisismici vista la storia geologica di questo paese, quindi i costi sarebbero ancora piu' alti.
qualche malizioso potrebbe pensare che tutti i vari allarmismi contro il consumismo/capitalismo/inquinamento, sia un ennesima trovata per far produrre e consumare
in modo diverso i ricchi. e i poveri stanno lì impotenti a tremare ... o forse a sperare che tutto ciò sia vero per crepare e basta.
« Ultima modifica: Agosto 29, 2010, 02:48:13 am da Giulia »