Donne al fronte, il ministro Carfagna: "Mamme vi aiuterò"Intervista al ministro per le Pari opportunità: "C'è una rivoluzione rosa alle porte, ma bisogna aiutare le lavoratrici. Per loro ho varato il piano asili e le dade di condominio. E poi impegno per stalking, prostituzione e disabili"Roma, 30 agosto 2010 - Oggi in Italia il potere è maschio, sì: Mara Carfagna lo ha detto anche alcuni giorni fa. Però il futuro è sempre più roseo. Anzi: "più rosa" secondo il ministro per le Pari opportunità, 34 anni, una laurea in giurisprudenza nel cassetto e un passato da show girl ormai dimenticato. Eppure, ministro, solo sei donne su cento sono al top nei consigli di amministrazione dei grandi imperi economici. E questo è solo un esempio…."Nel nostro Paese la rivoluzione culturale, quella della vera parità, è cominciata in ritardo rispetto ad altri stati, quindi resta ancora incompiuta. Ma non manca molto. Siamo nel bel mezzo di una svolta epocale, in tutti i campi".
Ma dove la vede, ministro, questa svolta?"Guardi il quadro politico attuale: le parlamentari sono tante al governo c’è un numero di donne che in passato sarebbe stato impensabile. Alcune hanno anche incarichi delicatissimi; pensi alle mie colleghe Mariastella Gelmini e Stefania Prestigiacomo. Sono donne e, soprattutto, sono brave e preparate. Le dico di più: prepariamoci a un mezzo terremoto….".
Cioè?"Fra un mese la presidente donna di Confindustria, Emma Marcegaglia, al tavolo delle trattative si troverà seduta di fronte un’altra donna, visto che il nuovo segretario del principale sindacato italiano, la Cgil, sarà Susanna Camusso. Capisce che ci troviamo di fronte a una vera e propria svolta?"
Però, scusi l’insistenza, in Italia — quando si parla di donne al potere — va di moda il chiacchiericcio su forme, tacchi a spillo e minigonne. Anche a lei hanno fatto pesare la sua bellezza e il suo passato e gli intrecci fra donne e potere spopolano: un anno fa la D’Addario, quest’anno la Tulliani…"Queste caricature sono soprattutto un boomerang per chi le fa. E non servono a nulla. Gli italiani sono più intelligenti di quanto pensino coloro che imbastiscono queste telenovelas: badano alla sostanza, cioè ai fatti piuttosto che alla forma. Al contenuto e non al contenitore".
Tanti continuano a straparlare di quote rosa indispensabili…"Sono sempre stata contraria alle quote rosa intese come meccanismo che obbliga a inserire donne in un contesto solo perché tali, a prescindere dalle capacità. Piuttosto è possibile immaginare alcune misure che, temporaneamente, aiutino le donne ad inserirsi in ambienti a loro preclusi. In fondo Marcegaglia o Camusso, per dire, sono diventate numeri uno senza bisogno di quote rosa".
Senta Carfagna, ma voi donne siete più brave, più furbe, più sensibili o più cosa dei colleghi uomini?"Spesso siamo più concrete. Lo diceva, scherzando, anche un grande politico come Margaret Thatcher: ‘Se vuoi che una cosa venga detta, rivolgiti a un uomo: se vuoi che una cosa venga fatta, chiedi a una donna’".
Donna vuol dire anche mamma, famiglia. Ieri sono uscite ricerche terrificanti che sbattono l’Italia in coda all’Europa nel sostegno alle famiglie…"L’Italia sconta un ritardo storico nei servizi per l’infanzia e quindi per le famiglie. Ma ci stiamo dando da fare. E non è un caso se il governo, in un momento economico non facile, ha deciso di investire ingenti risorse in questo campo, invertendo la tendenza, rimettendo la famiglia al centro della politica e dello stato sociale. Il mio ministero soltanto nell’ultimo anno ha stanziato 40 milioni di euro, quasi tutto il suo bilancio, per famiglia e infanzia".
La sua collega Gelmini ha partorito e il giorno dopo è tornata a lavorare. Giusto? Sbagliato?"Quella del rientro al lavoro dopo il parto è una scelta molto personale: ciascuna donna deve poter fare come crede. Il governo ha però un compito".
Quale?"Fornire alle madri gli strumenti per decidere tranquillamente, senza magari trovarsi costrette a rinunciare al lavoro dopo aver avuto un figlio".
E cosa state facendo?"Stiamo diffondendo la figura della tagsmutter, cioè la baby sitter di condominio; lo stesso vale per gli albi di badanti e baby sitter che, una volta entrati a regime, consentiranno alle famiglie di scegliere per i propri cari personale qualificato e preparato. Insieme ai colleghi Giovanardi e Brunetta abbiamo poi finanziato il Piano Asili nella pubblica amministrazione. Alcuni stanno già nascendo: in dieci anni coprireremo tutti i bisogni dei dipendenti pubblici consentendo loro, tra l’altro, di tenere i propri figli a due passi dall’ufficio".
La cosa fatta in questi due anni da ministro di cui va più fiera?"La legge sullo stalking, sugli atti persecutori. Abbiamo aiutato cinquemila donne ad uscire da un incubo. E a proposito di incubi femminili, vorrei lanciare dal vostro giornale un appello ai miei colleghi parlamentari e di governo…".
Prego, siamo a disposizione…"Appena diventata ministro, ho presentato un disegno di legge, subito approvato in Consiglio, intitolato ‘misure contro la prostituzione’, che introduce nuove pene. Si è arenato lì, ma è tornato il momento di parlarne. Al Meeting di Rimini ho ascoltato nuove terribili storie di donne rese schiave del marciapiede e mi sono detta: muoviamoci".
Abbiamo parlato di poche donne al potere, ma forse neppure i giovani hanno ‘pari opportunità’…"Vale lo stesso discorso fatto per le donne: l’Italia è indietro, ma stiamo recuperando. In politica grazie soprattutto alla generosità, all’impegno e all’intuito di Berlusconi, sono stati fatti passi da gigante: questo è il governo più giovane che l’Italia abbia mai avuto, con tanti under 40".
Con le comunità gay lei ha un rapporto un po’ complicato. Due anni fa litigò di brutto con loro, in maggio c’è stata la riconciliazione ma dopo il suo intervento di venerdì a Rimini l’hanno di nuovo attaccata. Come mai?"Nessun litigio, le mie posizioni sono quelle di sempre, sono tali per convinzione personale e per dovere istituzionale".
Che sarebbero?"Gli omosessuali devono godere degli stessi identici diritti dei quali godono gli eterosessuali. Non potrei tollerare, ad esempio, che venga negato il diritto di assistere il partner malato ad un gay o che persistano situazioni di discriminazione".
Oggi può succedere…"E stiamo lavorando affinché non succeda più. Su un punto però sono sempre stata molto chiara: i matrimoni gay non sono nel programma del governo".
Solo opportunità politica?"No, anche convinzione: non possiamo equiparare due cose che sono naturalmente diverse. Altra questione quella dei diritti, come dicevo. Di quelli discutiamo".
Siamo alla fine, ministro. Chiuda lei come vuole…"Ho un cruccio che è insieme un desiderio: vorrei tanto migliorare le condizioni dei disabili: con le loro famiglie, vivono spesso situazioni non facili, per non dire drammatiche. Sono certa che riusciremo a fare qualcosa per aiutarli".
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