Quando sarai padre oppure educatore vedrai queste vicende da un altro punto di vista e non da "talebano" come ti stai mostrando su questo argomento.
Di maestrine in lacrime (oggi sono in due per classi di 20-23 alunni) che non riescono a contenere una classe di scalmanati ne ho gia' sentito parlare, solo che queste notizie non vanno sui giornali, e ti posso assicurare che una maestra in lacrime non e' un esempio per gli alunni che gia' sono in preda del delirio di onnipotenza, a casa, con i loro genitori.
I talebani sono specialisti nell'uso della violenza, contro tutti:non approverebbero mai le mie idee sui metodi educativi.
Io invece ne so qualcosa dall'interno essendo uno dei miei piu' intimi amici un insegnante elementare(uno dei pochi uomini superstiti):insegna gia' da parecchi anni e non ha mai avuto bisogno per mantenere l'ordine di usare metodi forti, ne' e' mai finito in lacrime davanti alla sua classe.
E' anche una persona preparata, che non ritiene suo compito solo distribuire voti agli alunni(i miei insegnanti, non solo alle elementari, erano prevalentemente li' per prendersi lo stipendio senza il minimo impegno per la qualita' del loro lavoro).
L'insegnamento richiede impegno, conoscenza della psicologia(del bambino nel caso della scuola primaria) ed anche quel senso di"vocazione" della quale nessuno piu' parla: l'unica "vocazione" rimasta risiede ormai nella preoccupazione costante per il proprio redditto(parlo di maggioranze, non di tutti, ovviamente).
Bambini gia' in preda al delirio di onnipotenza coi loro genitori? Si', e' sempre piu' evidente col passare degli anni. La causa? Si e' passati da un'educazione autoritaria basata sulla violenza(quella che subirono i nostri nonni) ad una educazione iperpermissiva.
Ci si e' dimenticati(i genitori, i padri in particolare) che tra i doveri del genitore verso il proprio figlio c'e' anche quello fondamentale di essere un modello ed una guida: tale ruolo va espletato anche con fermezza, quando necessario: ma fermezza non significa mai violenza(o schiaffi, se preferisci): significa coerenza nelle parole e nei fatti, significa anche dedicare tempo ai figli(magari sottraendolo alla partita domenicale) e non usare la scorciatoia delle botte perche' in realta' ad essere genitori non si e' realmente interessati.
Essere genitori non e' un obbligo ne' tantomeno un diritto, ma farlo al meglio e' un dovere.
ciao