Autore Topic: Violenza scolastica  (Letto 14559 volte)

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Offline Rosa-92

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Violenza scolastica
« il: Agosto 31, 2010, 00:35:18 am »
Ciao a tutti, data la lunghezza del piccolo database che porto, apro questo topic a parte.

Se la redazione ritiene che sia troppo lungo o off topic, mi scuso e potrà cancellarlo senza che io me ne risenta minimamente.

Di maestrine in lacrime (oggi sono in due per classi di 20-23 alunni) che non riescono a contenere una classe di scalmanati ne ho gia' sentito parlare, solo che queste notizie non vanno sui giornali, e ti posso assicurare che una maestra in lacrime non e' un esempio per gli alunni che gia' sono in preda del delirio di onnipotenza, a casa, con i loro genitori.

Alcune delle più importanti notizie pubblicate dai quotidiani nazionali sulla violenza nelle scuole italiane a partire dall'anno 2001.

La casistica è, ovviamente, di gran lunga più grande di quanto non appaia da questa raccolta.

Dagli articoli pubblicati, taglio volutamente i nomi delle persone (studenti, docenti, genitori, agenti delle forze dell'ordine, ecc.) ed eventuali frasi aventi contenuti di parte politica.

Buona (e triste) lettura.
   
   
2001 - 2006

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NUORO - Un docente di materie tecniche dell'Istituto professionale è stato operato per una serie di fratture al viso dopo essere stato aggredito, con pugni e calci, da un suo alunno che aveva frequentato, dall'inizio dell'anno, solo una manciata di lezioni tenute dal professore poi malmenato.

Fonte: www.zai.net - 19/02/2001
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ENNEA - Guerra di genitori e studenti di una classe seconda dell'Istituto scientifico Majorana, ai danni di una professoressa di Matematica particolarmente severa: i ragazzi avevano dapprima effettuato una sorta di sciopero "muto" come protesta nei confronti della insegnante quindi, avevano deciso di interpellare un docente di Matematica privato, al fine di proseguire il programma di studio "in separata sede" e il più lontano possibile dalla tanto temuta docente.

Fonte: www.zai.net - 12/02/2001
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BIELLA - Voleva che l'insegnante di fisica annullasse il compito in classe che gli era andato male, al suo rifiuto ha chiamato padre, fratello e cognato del padre che lo hanno aggredito e picchiato, mandandolo all'ospedale.
E' accaduto una settimana fa all'Istituto professionale Galileo Ferraris. «Subito prima di Natale - ha raccontato il professore - avevo dato un compito agli allievi del secondo anno, che ho consegnato mercoledì scorso. Voleva che annullassi la prova ma era già accaduto la volta precedente e mi sono rifiutato». In quell'occasione c'era stato un intervento di mediazione della preside. Il professore conclude regolarmente la lezione e va in un'altra classe. Il ragazzo, probabilmente con un telefonino, chiama i famigliari. «Mi hanno affrontato mentre ero in aula». L'insegnante esce nell'atrio, volano altri calci e pugni che si ripetono quando cerca nuovamente rifugio in classe. Gli aggressori se ne vanno indisturbati. Giovanni M. ricorre alla cure dei medici che lo giudicano guaribile in 15 giorni. Ha sporto denuncia alla polizia, così come la preside, che però si è rifiutata di dire se sono stati presi provvedimenti contro l'allievo.

Fonte: quotidianonet.ilsole24ore.com - 17/01/2001
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CAGLIARI - Tre ragazzi, di 15, 16 e 17 anni, attraverso un foro da loro stessi praticato, entravano nei locali dell'istituto alberghiero Azuni per disturbare le lezioni. Sassi, contro le finestre, schiamazzi, insulti agli insegnanti. Per questo il dirigente scolastico li aveva diffidati, ma inutilmente. Ieri sera si sono rifatti vivi e stavolta è scattata la denuncia. L'accusa è molestie a personale docente.

Fonte: www.zai.net - 07/02/02
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REGGIO EMILIA - Con la carta di credito rubata dal portafoglio del professore, ha prosciugato in due giorni il suo conto corrente per fare, in anticipo, lo shopping di Natale: tredici acquisti in totale, per oltre 5300 euro. L'ultimo non è andato a buon fine perchè nel conto non c'erano più soldi. Con questa accusa, una studentessa è stata denunciata dai carabinieri di Bagnolo in Piano con l'accusa di furto. Ingegnoso lo stratagemma usato per rubare la carta. La giovane aveva avvicinato il professore uscendo da scuola lo scorso 20 settembre. Gli aveva aperto la portiera dell'auto e gli si era seduta a fianco con la scusa di chiedergli una foto formato tessera da inserire nel diario dei ricordi. Con il suo consenso, aveva aperto il portafoglio e preso la foto, per poi restituirla dicendo che si trattava di una foto troppo datata, e quindi non adatta allo scopo. In quel frangente era riuscita a prendere invece la carta di credito, senza che l'uomo si accorgesse di nulla.

Fonte: www.zai.net - 10/12/2003
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CATANIA - Quattro studenti di un istituto tecnico d'informatica sono stati denunciati dalla polizia postale con l'accusa di diffamazione aggravata. Avrebbero offeso alcuni professori della scuola, nonché diffamato l'intero corpo docente con scritte ed animazioni visivo-sonore tramite tre siti Internet che la procura ha posto sotto sequestro.

Fonte: www.zai.net - 08/10/03
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CARONNO PERTUSELLA - I due bidelli che, dopo il ponte del primo maggio, hanno aperto la scuola elementare "Milite Ignoto", si sono trovati di fronte all'inverosimile: tempera in tutti i corridoi e su tutti i muri, banchi nelle aule rovesciati, quaderni strappati e distrutti, distrutto gran parte del lavoro fatto dai bambini in un anno scolastico, registri di classe in giro dappertutto, dizionari e libri buttati nei bagni. In alcune aule sono stati rilevati dei principi di incendio accesi con materiale didattico. Nella palestra sono stati distrutti dei grossi teli e anche lì è stato reso tutto inutilizzabile. Impossibile quindi svolgere le regolari lezioni e la direzione della scuola ha così deciso di rimandare tutti i bambini a casa. I carabinieri stanno effettuando le indagini di rito, ma l'individuazione dei responsabili sembra essere molto difficoltosa. Desta perplessità il fatto che non non sia stato rubato assolutamente nulla. Oltre ai bidelli sono al lavoro per ripulire la scuola anche le insegnanti e un gruppo di genitori offertisi volontari.

Fonte: www2.varesenews.it - 05/05/2003
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GIURDIGNANO - Entrano in scuola elementare di notte, devastano le aule e, dalla palestra, rubano palloni ed attrezzi. Ieri i carabinieri della stazione di Otranto sono riusciti a scoprire i presunti autori. Si tratta di quattro amici, tre 15enni e un 16enne, che sono stati denunciati per danneggiamento e furto. I carabinieri hanno effettuato anche una perquisizione domiciliare e nell'abitazione di uno dei ragazzi e recuperato la refurtiva. Palloni e cesto sono già stati riconsegnati alla scuola.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno - 23/04/2003
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Tuscolano - Tutto succede durante l'ora di ginnastica, nella scuola media Calvino, mentre in palestra ci sono le alunne della seconda B tra le quali due sorelle. Quando sta per suonare la campanella, la madre delle due ragazze si presenta davanti al portone della scuola e si dirige con passo deciso verso la palestra. Qui affronta di petto la professoressa di Educazione fisica e inizia a chiederle spiegazioni sui motivi dell'esclusione delle figlie dalla squadra dell'istituto che parteciperà ai Giochi della Gioventù. Ma poi dalle parole si passa alle mani: la madre, evidentemente non soddisfatta dalla risposta, inizia a tempestare la professoressa con calci e schiaffi. Intervengono le alunne, poi arriva anche una bidella e via via anche altri docenti dell'istituto. La calma torna soltanto dopo qualche minuto, quando le due donne vengono finalmente allontanate. La storia finisce prima in ospedale, dove la professoressa viene giudicata guaribile in venti giorni. Poi, ieri mattina, tutto arriva sul tavolo del commissario del Tuscolano che raccoglie la denuncia dell'insegnante percossa, colpita mentre svolgeva le "funzioni di pubblico ufficiale". Ora il preside della Calvino dice che la mamma inferocita si è fatta viva tramite un conoscente per chiedere scusa a tutti. Ma studenti e professori non vogliono sentir ragioni.

Fonte: Corriere della Sera - 08/05/2004
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NOLA - Per evitare un compito in classe, 9 studenti, di eta' compresa tra i 15 e 16 anni, dopo aver prelevato una scala a pioli da un cantiere edile, sono entrati nell'istituto, forzando una finestra della scuola, e hanno aperto tutti i rubinetti dell'acqua, allagando la scuola. Poi, dopo aver forzato la serratura di una porta blindata, sono entrati negli uffici della segreteria, da cui hanno asportato tre computer, un video e una stampante. La polizia ha restituito il materiale informatico alla preside dell'istituto mentre i ragazzi sono stati denunciati e affidati ai rispettivi genitori.

Fonte: www.zai.net - 03/11/2005
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BOLOGNA - E' successo presso la scuola elementare "Don Bosco", la più frequentata della città. Il genitore di una bambina di quinta elementare, accompagnato da due donne, una delle quali era probabilmente la moglie, è salito al primo piano dell'edificio, mentre i bambini stavano entrando, ha aspettato l'insegnante M.S. contro la quale avrebbe pronunciato gravi minacce. Tra l'altro le avrebbe detto che "uno di questi giorni ti farò trovare i tuoi figli in una bara". Non contento ha aggredito materialmente la maestra prendendola dal collo e sbattendole la testa contro il muro. Alle grida della donna è intervenuto il fratello che insegna matematica nella stessa scuola ed anche lui è stato aggredito. Immediatamente è intervenuto il personale ausiliario in servizio, altri docenti, lo stesso dirigente e un vigile urbano in servizio davanti alla scuola. Da lì poco sono pure intervenuti i carabinieri avvertiti tramite il "112". L'aggressore è stato denunciato in stato di libertà. Sembra che alla base di tutto ci sia il fatto che la figlia dell'aggressore, sino allo scorso anno alunna della maestra aggredita, sia stata trasferita in un'altra sezione pare addirittura con il consenso dei genitori.

Fonte: www.zai.net 13/10/2005
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VERONA - E' finito così l'anno scolastico di un insegnante di disegno tecnico all'Istituto tecnico per geometri «Cangrande della Scala» di corso Porta Nuova. Il padre di uno studente iscritto al secondo anno, che si era recato a scuola insieme alla moglie e ha preso a cazzotti e pedate il docente. La scena si è svolta davanti agli occhi del preside. Dopo una prima medicazione d'urgenza eseguita nella stessa scuola, l'insegnante è stato trasportato con l'ambulanza al pronto soccorso dove i medici hanno riscontrato la frattura del setto nasale, lesioni al bulbo oculare, ematomi e costole incrinate. Nel frattempo è sopraggiunta una pattuglia dei carabinieri. La drammatica sequenza si è consumata nell'ufficio di presidenza, con chiazze di sangue sul pavimento. Per le lesioni più evidenti i sanitari hanno sottoscritto una prima prognosi di un mese. Ma solo accertamenti specialistici più approfonditi al bulbo oculare potranno stabilire la vera entità delle conseguenze sofferte dall'insegnante aggredito.
Lo studente, lo scorso anno aveva meritato sette in condotta, un giudizio approvato dal consiglio di classe. Il giovane assumeva spesso un atteggiamento menefreghista e strafottente. «Un giorno - racconta il prof - durante la consegna dei compiti in classe ha stracciato il foglio davanti a tutta la classe perché non gli garbava il cinque che si era meritato. Non comunica ai genitori le note sul libretto personale. Non accetta le regole». E spiega: «Insegno da vent'anni e sono consapevole che il nostro non è un lavoro facile ma confesso che non mi sarei mai aspettato di subire un'aggressione tanto violenta quanto ingiustificata, tanto più che il ragazzo sarà promosso». Il padre del ragazzo, che da ragazzo aveva frequentato la stessa scuola del figlio, ripetutamente interpellato si è limitato a dire che «in quella scuola si sono sommati molti episodi, puntualmente segnalati, senza però che vi sia stato un intervento risolutivo ed efficace per migliorare la situazione. In questo modo le cose sono traboccate».

Fonte: L'Arena - 14/06/2005, ripreso da www.orizzontescuola.it
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MANTOVA - Ieri mattina nella scuola elementare Salvador Allende, un circolo didattico nel quartiere periferico di Lunetta, i bambini di una quinta elementare, gridando frasi irriverenti, hanno tirato le sedie alla maestra, che, disperata, ha dovuto chiamare i vigili urbani. La baraonda in classe è finita solo quando gli scolari hanno visto entrare le guardie municipali in divisa. A loro sono bastati pochi minuti per far tornare tutti al loro posto, buoni e zitti seduti sulle sedie, e non in piedi sui banchi a brandire le sedie come armi. L'episodio è molto grave e indicativo delle difficoltà delle scuole nell'attivare una collaborazione efficace con i servizi sociali. Proprio questi ultimi saranno ora avvisati dai vigili e il caso arriverà sul tavolo del dirigente scolastico dell'istituto comprensivo. Ieri pomeriggio le insegnanti si sono riunite per discutere la situazione e hanno deciso di non commentare più di tanto l'accaduto. Secondo la loro stessa versione, però, non è la prima volta che è necessario chiamare i vigili per riportare la calma in classe.

Fonte: www.repubblica.it - 01/02/05
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Quella di ieri è stata una mattinata movimentata nel liceo classico Dettori. Un giovane, che studia al Nautico, voleva parlare con la sua ex ragazza. Si erano lasciati da qualche tempo, ma lui evidentemente non si era rassegnato. Allora ha pensato bene di presentarsi, non fuori dalla scuola, ma direttamente nella classe dell'ex fidanzata. E la scuola si è trasformata per mezzora in un piccolo far west con cazzotti e inseguimenti. Era da poco suonata la campanella dell'inizio delle lezioni. Il diciassettenne, nonostante l'arrivo del professore, non ne voleva sapere di uscire dall'aula. Anzi si è seduto all'ultimo banco. «Il professore - ha raccontato un'alunna - gli ha chiesto di andarsene. Lui non ne voleva sapere, ma alla fine si è alzato. Il professore lo stava accompagnando in presidenza, quando a un certo punto il ragazzo gli ha sferrato un pugno ed è scappato». L'idea di trovarsi davanti il preside che non solo l'avrebbe sgridato, ma con tutta probabilità avrebbe avvertito anche i genitori, l'ha fatto andare su tutte le furie. Quell'aggressione però non è piaciuta agli studenti della D che sono partiti all'inseguimento del coetaneo per cercare di bloccarlo e per difendere il docente. L'hanno fermato, ma lui si è divincolato e ha dato un morso a uno degli alunni che cercava di trattenerlo. Poi ha continuato la fuga giù per le scale fino al primo piano. Sperava di riuscire a raggiungere la porta principale che gli avrebbe consentito di scappare e farla franca. Ma lì si è trovato davanti uno studente della sezione C che lo ha bloccato. Intanto il professore è stato accompagnato al pronto soccorso, dove i medici gli hanno assegnato quattro giorni di cure. Secondo le informazioni raccolte sembra che il docente abbia deciso di sporgere formale denuncia e per il giovane Romeo potrebbero essere guai seri.

Fonte: Il Giornale di Sardegna - 29/11/2006
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NAPOLI - Tutto avrebbe avuto origine per un problema che ha avuto un bambino colpito da un improvviso attacco di dissenteria alla scuola elementare di Ponticelli. L'insegnante avrebbe fatto chiamare la madre del piccolo che però avrebbe cominciato a inveire contro il figlio, schiaffeggiandolo. In soccorso del bambino sarebbe intervenuta la maestra, ma la madre avrebbe reagito con durezza, rivolgendole una serie di epiteti. Non solo. Tornata la calma, in classe si sarebbe precipitata la sorella del bambino che avrebbe avuto problemi, che ha sferrato all'insegnante un calcio al basso ventre. L'episodio potrebbe avere conseguenze giudiziarie.

Fonte: L'Unità - 27/11/2006
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FIRENZE - Due bambini di 6 anni, che frequentano la prima elementare in un istituto fiorentino, sono stati segnalati al tribunale dei minori dai carabinieri, per le angherie che i due avrebbero fatto subire ai compagni di classe. In base ai racconti fatti da alcuni genitori ai militari, i due bambini, definiti 'difficili', avrebbero tenuto comportamenti poco ortodossi anche nei confronti degli insegnanti. I carabinieri di Firenze sono venuti a conoscenza della situazione durante un normale controllo nelle scuole e hanno segnalato il fatto al tribunale dei minori per valutare un eventuale interessamento dei servizi sociali.

Fonte: www.toscanatv.com - 24/11/200
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BRESSANONE - Alla scuola media "Wolkenstein", la più "popolosa" dell'Alto Adige, un ragazzo di 14 anni, irritato da un rimprovero, ha sferrato una serie di calci al professore. Il ragazzo è stato sospeso per due settimane dalla scuola. Per il momento l'insegnante non ha sporto denuncia.

Fonte: www.zai.net - 23/11/2006
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ASSAGO - L'idea accende all'improvviso un sabato pomeriggio qualunque che si trascina tra il bar e la sala giochi del Forum, ad Assago. «Perché non andiamo a fare un po' di casino a scuola?». Detto, fatto. In scooter bastano pochi minuti per raggiungere le medie Sandro Pertini, frequentate fino a qualche anno fa dai ragazzi del gruppo, otto adolescenti di buona famiglia tra i 15 e i 17 anni. I baby teppisti entrano nella scuola rompendo una finestra al primo piano: poi svuotano gli estintori nelle aule, imbrattano i muri, rovesciano armadi e scaffali, lanciano i computer nel laghetto artificiale del giardino. Uno di loro, un ragazzo che frequenta un istituto superiore della zona, scrive sulla lavagna frasi offensive dirette alla sua ex professoressa di lettere. La bravata viene anche immortalata sui videofonini.
Tra i giovani del paese non si parla d'altro. Tanto che il giorno dopo, i ragazzini terribili tornano all'attacco. Il passaparola ha dato i suoi effetti e stavolta il gruppo è ancora più nutrito: i teppistelli sono diciotto e spuntano anche due ragazze. Il copione si ripete: il raid vandalico fa scattare l'allarme del sistema di videosorveglianza e i ragazzi riescono a fuggire appena in tempo.
E' la sera di domenica 5 marzo. Arrivano i carabinieri di Corsico, i vigili del fuoco e la preside. Il giorno dopo la scuola rimane chiusa. Servirà una settima intera per ripulire le aule invase dalla polvere degli estintori. I danni ammontano a circa tremila euro.
Intanto i carabinieri passano al setaccio le immagini delle telecamere a circuito chiuso della scuola. Non è semplice. I baby teppisti non sono degli sprovveduti e per non farsi riconoscere hanno indossato visiere e cappellini. L'indizio della frase contro la prof, però, è illuminante: l'indagine tra gli ex studenti si è conclusa ieri con l'identificazione dei diciotto responsabili, denunciati al Tribunale dei minori per danneggiamenti. Portati in caserma con i genitori, i ragazzi hanno ammesso le loro responsabilità.
«Studenti insospettabili con famiglie per bene alle spalle. Questo gesto - spiega un'insegnante - mette in discussione il nostro ruolo educativo. Anche la frase scritta sulla lavagna ci ha colti di sorpresa».
Sull'aspetto educativo insiste anche il Comune di Assago. I ragazzi sono già stati contattati dai responsabili del centro giovani comunale: nelle prossime settimane ridipingeranno i muri del municipio imbrattati da scritte e disegni.

Fonte: Corriere della Sera - 29/04/2006
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MESSINA - Ha lanciato una bottiglietta d'acqua in testa a una professoressa di inglese, approfittando di un momento di distrazione della donna. L'aggressione è avvenuta presso il liceo socio pedagogico Bisazza di Messina e ora la polizia sta cercando lo studente responsabile. L'insegnante, che ha detto di non avere avuto screzi con gli alunni, è stata medicata al Policlinico per un ematoma alla testa e sara' sottoposta a una Tac.

Fonte: www.corriere.it - 30/03/2006
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2007
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IMPERIA - Seconda Elettricisti della scuola professionale Pastore di Imperia, dove i corsi sono finanziati dalla Regione e dove insegna l'ingegnere Diego Balestra. Balestra è uno di quelli che crede nella disciplina e che non evita di ricorrere a note sul registro e lettere di richiamo ai familiari. Lui ci tiene al proprio lavoro di educatore e lo fa con passione. E per questo l'elenco dei soprusi subiti dal docente è un autentico decalogo del bullismo. Angherie, intimidazioni, vere minacce. Lo hanno chiamato più volte al cellulare dicendogli «So dove abiti, te la farò pagare», hanno imbrattato con vernice nera i muri, il portone e il citofono della sua abitazione alla periferia di Imperia, se la sono presa con il suo scooter, sfregiato a colpi di coltello. Provateci voi a entrare in classe e ad essere accolti da una raffica di sputi. A beccarvi un lancio di bottigliette d'acqua minerale mentre spiegate la lezione. A ritrovarvi sulla cattedra un crocefisso con gambe e braccia spezzate accompagnato da una scritta del tipo «Ti faremo fare la stessa fine». Provateci voi a fare il professore in queste condizioni, quando nei corridoi ti rincorrono urlandoti dietro «T'ammazzo, t'ammazzo» o quando ti affrontano a muso duro strappandoti di mano il registro.
Il professor Balestra ha cercato di resistere fino a quando non ce l'ha fatta più. Allora ha denunciato soprusi e violenze ai carabinieri di Imperia e ha incaricato il suo avvocato di citare per danni il ministero della Pubblica istruzione: nonostante le segnalazioni ai vertici scolastici, nonostante i continui e allarmanti rapporti, nessuno ha preso provvedimento, magari sospendendo gli allievi più esagitati. Anzi no, un provvedimento è stato preso: il professor Balestra, docente in difficoltà, ha un insegnante di sostegno. Un collega body-guard che gli dà una mano a portare avanti le lezioni, cercando di impedire che qualche studente dia in escandescenza.
A chi gli chiede un commento, lui risponde razionalizzando con fare distaccato: «Ciò che sta capitando qua è solo la punta di un iceberg. In realtà è la scuola a essere in crisi: gli istituti sono in balia di ragazzi che, non venendo mai puniti per il loro comportamento, travalicano ogni limite, si sentono invincibili e minacciano tutti, professori compresi».

Fonte: www.lastampa.it - 12/12/2007
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NAPOLI

Alla Media "Carlo Levi" di Scampia una docente ha vietato ad un allievo di praticare l'attività sportiva in mancanza dell'abbigliamento adatto. Lui non ci ha pensato su due volte e ha divelto la porta di un'aula tirandola fuori dai cardini.

Alla "Giuseppe Moscati", il plesso che sorge nel cuore della Masseria Cardone - racconta una docente che preferisce restare anonima - «puntualmente vola di tutto, dai banchi alle sedie passando per gli zaini ed altri oggetti personali». La regola è un peso da schivare ogni giorno per quei ragazzi che passano intere sere a scorrazzare sui motorini, anche in tre e senza casco, che salgono sugli autobus senza obliterare il biglietto, perché nella scuola come nell'ambiente esterno «la comandiamo noi».

Nella Masseria Cardone il bullismo assume anche mi volto femminile. Lungo il marciapiede che guarda verso le caserme, tra l'istituto professionale e la "Moscati" - rivela una prof - «ci sono ragazzine appartenenti anche alla lontana a famiglie camorristiche che si fanno portare la cartella dai compagni. Loro non si tirano indietro perché sanno che quella famiglia potrebbe tornare utile per qualsiasi cosa nel quartiere».

A Secondigliano un gruppetto di ragazzini delle Medie invece si era inventato una forma di mini-racket da attuare davanti alle scuole. Ci hanno provato con successo, si fa per dire, davanti alla "Pascoli" e alla "Lucrezio Caro". Una volta usciti dai rispettivi istituti, che si trovano sparsi nella periferia nord, si precipitavano ad attendere i "colleghi" per imporre un "pizzo" di pochi spiccioli. Il fenomeno da diverse settimane sembra però rientrato.


Fonte: Roma - 12/12/2007 Pag. 5
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CATANZARO - "Stavolta abbiamo fregato gli sbirri". Questo il tenore di una delle intercettazioni effettuate dalla Polizia di Stato nel momento precedente all'arresto di quattro diciottenni a Catanzaro, tutti appartenenti a famiglie per bene. Una frase che, secondo il questore, potrebbe far pensare ad una sfida nei confronti di chi stava investigando sui gesti che dal novembre scorso hanno interessato varie scuole di Catanzaro, nello specifico del 'Siciliani', con lo spargimento di creolina nell'edificio per evitare le lezioni. Un'ipotesi, questa, che verrebbe confermata dal fatto che i quattro, data la presenza delle telecamere abbiano agito indossando i passamontagna, per celare il volto, e mascherine igieniche. Molto probabilmente, speravano nella velocità del gesto per poterla farla franca. Invece, non hanno considerato che la Polizia era quasi lì ad attenderli. La presenza delle mascherine, comunque, fa ritenere agli inquirenti che i quattro sapessero bene le conseguenze cui portava l'inalazione della creolina. I quattro, che frequentavano lo stesso istituto ma classi diverse, erano anche ben attrezzati con i guanti di plastica per evitare di entrare in contatto con la sostanza, le tronchese per aprirsi il varco nella recinzione, il martelletto con taglierino per tagliare il vetro e un trapano a manovella per forzare la porta d'ingresso della scuola. I quattro, intorno alle 3 di domenica mattina, si recano al 'Siciliani' ed entrano in azione. Mentre due fanno da palo fuori, gli altri due entrano dentro. Le telecamere, però, stanno riprendendo tutto ed i poliziotti intervengono prima che il liquido venga gettato nell'edificio. Uno viene fermato dentro l'edificio, gli altri tre, invece, riescono a scappare ma, subito dopo, vengono rintracciati a casa ed arrestati.

Diciotto anni, ultimo o penultimo anno delle superiori, il periodo in cui i ragazzi dovrebbero maturare e cominciare a pensare al loro futuro e che le conseguenze di certe azioni si pagheranno per il resto della vita.


Intanto rimane aperta la vicenda della lettera con minacce e proiettili recapitata al preside del liceo, responsabile di avere deciso il trasferimento di alcune classi in altri plessi. Un episodio, questo, rispetto al quale gli inquirenti non intendono fermarsi alla "semplice goliardata, al vandalismo", ma andare oltre. Un'ipotesi che ora è al vaglio del magistrato ma i cui responsabili, al momento, non sono stati identificati.

Fonte: www.nuovacosenza.com - 11/12/2007
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ROVIGO - Due studenti, un 16enne straniero e un 17enne rodigino, di un istituto professionale per l'industria e l'artigianato, sorpresi dalla dirigente scolastica con una pistola ad aria compressa a pallini di gomma, sono stati denunciati a piede libero con l'accusa di porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere. I due si sono giustificati dicendo di aver trovato l'arma per caso lungo il tragitto per giungere a scuola ma non sono stati creduti.

Fonte: www.anordest.it - 05/12/2007
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FERRARA - Tre ragazzi di 15, 16 e 17 anni, hanno dato alle fiamme alcune aule della scuola media "Corrado Govoni", travisati con cappellini e sciarpe e riprendendosi a vicenda con i cellulari, per poi diffondere il filmato su internet.
I giovani, colti sul fatto dai carabinieri, non si sono dimostrati affatto pentiti. Nei confronti dei ragazzi, tutti di "buona famiglia", la scuola ha annunciato l'intenzione di voler procedere per danni. Dovranno rispondere di danneggiamento a seguito di incendio, furto di materiale scolastico e interruzione di pubblico servizio: due delle aule prese di mira oggi sono infatti chiuse, e le lezioni sono state trasferite in palestra. La decisione di incendiare le aule era stata pianificata con attenzione: dopo aver dato alle fiamme registri di classe e quaderni, e aver lasciato scritte contro gli insegnanti, i tre erano infatti usciti chiudendo a chiave le porte. Solo il pronto intervento dei vigili del fuoco, chiamati dai carabinieri, ha consentito di limitare i danni. I genitori, raccontano i militari, si sono dimostrati subito pronti a difendere i loro ragazzi, salvo poi non saper cosa dire sul fatto che alle 2 di notte sono stati trovati all'interno della scuola.

Fonte: www.libero.it - 03/12/2007
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LECCE - Hanno devastato nella notte, con polvere e schiuma di estintori, la scuola elementare "Guglielmo Oberdan" di Parabita. Secondo una ricostruzione dei carabinieri di Casarano, degli sconosciuti si sono introdotti nell'edificio dopo aver forzato una porta in ferro e si sono serviti degli estintori per rendere inagibili aule e corridoi. La scuola resterà chiusa per un paio di giorni. Episodi analoghi si sono già verificati a Lecce e in alcuni comuni della provincia.

Fonte: Ansa - 03/12/2007
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ASSISI - Avevano sui loro telefonini e pc i filmati degli atti vandalici compiuti durante l'estate in scuole della zona di Assisi due ragazzi, di 14 e 15 anni, denunciati a piede libero dalla polizia. Gli istituti interessati sono l'alberghiero e il linguistico di Assisi e la scuola media di Santa Maria degli Angeli. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i ragazzi erano entrati durante la notte nelle scuole forzando le porte. Hanno quindi rotto computer, sparso il toner delle fotocopiatrici e svuotato estintori, dopo aver buttato a terra suppellettili e registri, rompendo anche alcuni banchi con una zappa. L'indagine che ha portato alla loro denuncia è stata svolta dal commissariato di Assisi, in collaborazione con l'ufficio minori della sezione anticrimine della questura di Perugia. I filmati degli atti vandalici nei telefoni cellulari e nei computer sono stati invece individuati dalla polizia postale.

Fonte: www.trgmedia.it - 03/12/2007
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PALERMO - Da due mesi, nella scuola media di via Generale Francesco Salemi, ogni volta che c'è aria di provvedimenti disciplinari per alcuni ragazzi, accade sempre qualcosa. Prima era l'Attak nei lucchetti della scuola, poi i tagli ai copertoni all'auto di un docente. All'auto di un altro docente sono stati rotti i vetri. E venerdì pomeriggio, mentre era in corso un consiglio di classe per la deliberazione di provvedimenti disciplinari nei confronti di alcuni alunni, un boato ha interrotto la riunione. Un ordigno era stato piazzato sotto l'auto di una professoressa. Un professore è subito corso in strada con un estintore, bloccando le fiamme. Probabilmente qualcuno stava osservando la scena a distanza. E non ha gradito il suo intervento. Venerdì notte l'auto del docente è stata presa a colpi di spranga: il parabrezza è andato distrutto, la serratura di una portiera divelta, la radio è stata ridotta in pezzi e abbandonata sui sedili. Ieri mattina gli investigatori hanno ascoltato alcuni docenti. E intanto all'opera ci sono anche gli artificieri e i tecnici della polizia scientifica, alla ricerca di tracce utili per risalire ai responsabili. Un primo esame dice che era una bomba carta l'ordigno piazzato sotto il cofano dell'auto della professoressa. Nei prossimi giorni i poliziotti della Digos sentiranno alcuni ragazzi.

Fonte: la Repubblica (Ed. Palermo) - 02/12/2007 Pag. 7
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LUCCA - In una scuola media di Camigliano. Una studentessa ha preso a calci la professoressa di italiano stizzita dal rimprovero di quest'ultima. L'insegnate avrebbe più volte richiamato la ragazza, minacciandola poi di prendere provvedimenti disciplinari. A questo punto l'alunna ha iniziato a prenderla a calci, costringendola alla cure mediche per lesioni giudicate guaribili in circa dieci giorni e guadagnandosi tre giorni di sospensione.

Fonte: www.valdelsa.net/det-cy18-it-EUR-14366-.htm - 30/11/2007
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LECCE - Ricorrendo l'anniversario del primo mese di fidanzamento, un ragazzino ha svuotato gli estintori all'interno della scuola frequentata dalla propria ragazza. Così facendo, con l'edificio inagibile, ha fatto un regalo alla propria amata ed ha potuto trascorrere una romantica mattinata passeggiando per le vie del centro.

Fonte: questure.poliziadistato.it/Lecce - 29/11/2007
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TARANTO - Quattro ragazzini terribili, di un'età compresa tra i 13 ai 16 anni, sono stati incastrati dai militari dell'Arma di Lizzano dopo aver devastato il "Chionna", l'istituto che quasi tutti gli autori dell'incursione frequentano. Messi alle strette i cinque hanno confessato che nella tarda serata di mercoledì si sono introdotti nell'istituto, passando per una finestra, ed hanno cosparso nelle aule la polvere degli estintori. I cinque hanno poi ammesso dinanzi ai carabinieri diretti dal maresciallo Casimiro Di Fiore di essere gli autori di un danneggiamento compiuto, a fine ottobre, in un altro istituto del paese, il "Manzoni".

Fonte: TarantoSera - pag. 5 - 23-24/11/2007
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SARDARA - «Ore 11.30: sono nella classe prima A. Mentre sto svolgendo la mia lezione, vengo aggredito da un alunno. Istintivamente mi difendo, spingendolo alla lavagna. Ore 13.00: questa volta all'aria aperta, sempre durante un'attività didattica, lo stesso alunno mi sferra un calcio alla coscia destra». Accusa choc contenuta in una denuncia che l'altro ieri è stata presentata ai carabinieri della compagnia di Villacidro. Arriva dall'Istituto professionale per l'agricoltura e ambiente Cettolini di Villacidro. A rivolgersi ai militari è un professore, vittima dei due episodi di violenza.
«Sinceramente», dice la mamma, «non so proprio cosa fare. Se lascio mio figlio a casa sono passibile di denuncia».

Fonte: L'Unione sarda - 23/11/2007 (ripresa da www.superabile.it)
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BOLOGNA - Raid vandalico dentro le scuole medie Carracci: gli autori sono ragazzini e ragazzine tra i 15 e i 17 anni che ieri sono entrati nell'edificio, hanno rotto alcuni vetri con un martello e svuotato due estintori nel giardino esterno. A segnalare il fatto al 113 è stato l'istituto di vigilanza La Patria, il cui allarme, collegato con l'istituto scolastico, è suonato verso le 21. La Polizia, quando è arrivata sul posto, ha trovato dentro la scuola soltanto ragazzini, un ragazzo di 17 anni e una ragazza di 15. Sono stati poi loro due a svelare agli agenti i nomi degli altri tre. I cinque sono stati denunciati e riaffidati ai genitori.

Fonte: Quotidiano.net - 19/11/2007
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PAVIA - Una studentessa 15enne del Pollini di Mortara ha colpito e strattonato l'insegnante e poi ha stracciato i registri perché il docente non voleva finire la lezione. La punizione inflitta: una sospensione di due settimane.

Fonte: http://www.scuolainvisibile.com - 19/11/2007
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C'è un gruppo di studenti che arraffa il giornale del professore lo arrotola e glielo dà in testa. Poi ci sono alcuni liceali che, chiusi in un'aula, a un segnale prestabilito, lanciano sedie contro un muro rischiando anche di colpire un compagno. Il tutto tra urla di incitamento e imprecazioni, in un crescendo di rabbia che ha poco di infantile. Che fa paura. E poi c'è lui, maglia bianca e sguardo strafottente che impugna una pistola, passa dietro al professore e gliela punta alla tempia. La classe ride mentre il docente tenta disperatamente di ignorare il "pistolero", concentrandosi su un salvifico registro di classe. Prende tempo il professore, poi si gira, lento e si trova la pistola in faccia. Sorride disorientato. L'altro insiste, si volta verso i compagni e punta la pistola contro la camera. Tutti ridono. Il professore è paralizzato al suo posto, a testa china. Storie di ordinaria violenza nella scuola italiana. Il caso del ragazzo disabile maltrattato dai compagni nella scuola di Torino e ripreso dal telefonino, è solo uno dei tanti a disposizione della Rete. La casistica è disparata e amplissima. D'altra parte negli Stati Uniti - dai quali importiamo sempre il meglio - da anni in Rete hanno grande successo i video denominati "school fighter" dove si vedono studenti che fanno a botte fuori dalla scuola. I ragazzi italiani prediligono invece il danno al bene pubblico, la devastazione di tavoli, sedie, lavagne e tutto quanto riescono a trovare nelle aule. Senza dimenticare le persone. Così è normale far esplodere delle micce sotto la cattedra ed è altrettanto normale tirare un banco contro una finestra e farlo a pezzi. O far esplodere un accendino creando un vero e proprio falò. Ancora: prendere il registro di classe e picchiarlo in testa al compagno di scuola che in quel momento sta serenamente conversando con un altro. E si spaventa il poverino, ma tace. Molestare i più deboli fa parte dei giochi. E i docenti, in questo gioco al massacro, sembrano proprio i più deboli. Per lo meno impotenti. Il professore redarguisce lo studente. Quello invece di andare al posto comincia a inveire, a dimenarsi, a picchiare. Commenti dalla Rete: bravi, bene, bis, i prof sono degli schifosi... e ci stiamo solo divertendo un po'.

Fonte: www.repubblica.it - 17/11/2006
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BARI - Nei giorni scorsi il preside della scuola media «Azzarita» era stato vittima di minacce e ieri gli hanno devastato il suo ufficio. Gli investigatori della Polizia scientifica hanno raccolto tracce ed elementi utili per risalire ai responsabili del gesto.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno, 12/11/2007
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TARANTO – A Taranto un incendio, sulle cui cause sono in corso accertamenti, è scoppiato in un deposito dell'Istituto Tecnico Pertini-Fermi. Le fiamme hanno distrutto diversi computer ed altre attrezzature informatiche. I vigili del fuoco hanno fatto sgomberare alcune aule a scopo precauzionale e ora stanno verificando la staticità del solaio.
A Grottaglie, fiamme di natura dolosa hanno danneggiato un'aula della scuola media don Luigi Sturzo. I vigili del fuoco, dopo aver spento le fiamme, hanno scoperto che la porta d'ingresso era stata forzata ed erano stati anche distrutti armadi, sedie e banchi. L'aula interessata dall'incendio, utilizzata come archivio, quando si sono sviluppate le fiamme era vuota. I carabinieri stanno indagando per identificare i responsabili.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno, 12/11/2007
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MANFREDONIA - Incendiata la palestra della scuola media G.T. Giordani. Il fuoco è stato appiccato da ignoti che hanno prima infranto la vetrata con grosse pietre. Una prima stima parla di danni per 50 mila euro.

Fonte: www.manfredonia.net/2/1/132/7939 - 29/10/2007
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CESANO BOSCONE - Quattro ragazzi minorenni sono stati denunciati per aver danneggiato banchi, lordato pavimenti, imbrattato le pareti della scuola elementare e media "Alessandrini" con scritte offensive nei confronti del preside e dei professori, compiendo così diversi atti vandalici, hanno arrecato alla struttura scolastica danni per alcune migliaia di euro. I vandali, secondo quanto accertato dai carabinieri di Corsico, erano entrati nella scuola media durante l'orario scolastico ed erano stati mandati via. Tornati nel week end, un residente li ha visti scavalcare e ha avvertito i carabinieri, che prontamente intervenuti li hanno identificati. Si tratta di ragazzi, figli di normalissime famiglie, al primo anno del liceo.

Fonte: www.mi-lorenteggio.com - 25/10/2007
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CREMONA - Bullismo e paura all'istituto professionale Einaudi di Cremona. Questa mattina alcuni studenti hanno appiccato il fuoco all'interno dei bagni dell'istituto. Il fumo sprigionato da un mix di plastica e carta igienica ha fatto subito scattare le procedure di sicurezza: 400 studenti sono stati evacuati dalla struttura scolastica, mentre i vigili del fuoco spegnevano le fiamme.
Il preside: "E' il terzo episodio vandalico in 15 giorni. Non sappiamo purtroppo chi siano i responsabili visto che il fatto è avvenuto nel cambio d'ora".
Il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi: "Bisogna individuare sanzioni di carattere educativo - anche lavori utili dentro la scuola, ad esempio - e rendere corresponsabili le famiglie del pagamento del danno".

Fonte: www.repubblica.it - 22/10/2007
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ANCONA - Un bambino di 9 anni, iscritto alla scuola don Lorenzo Milani di Marzocca, giovedì ha chiuso i compagni e due maestre in classe, dopo aver bloccato la porta rompendo la maniglia con un martello, e li ha tenuti sequestrati sotto la minaccia di un paio di forbici fino a quando non sono stati liberati dai bidelli. L'episodio sarebbe solo l'ultimo exploit di un bambino la cui presenza in classe è stata problematica fin dal primo giorno di scuola. Il bimbo avrebbe in precedenza picchiato vari compagni e si sarebbe scagliato anche contro un'insegnante. La direttrice didattica aveva chiesto l'intervento dei servizi sociali in modo che un assistente materiale seguisse l'alunno durante le lezioni, ma non aveva informato le forze di polizia.

Fonte: www.corriere.it - 21/10/2007
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AVERSA - Quello che è successo nella giornata di martedì all'istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici "Enrico Mattei" è stata una vera e propria aggressione subita da uno dei docenti, da parte di due giovani che si sono introdotti furtivamente nel plesso scolastico, durante il normale svolgimento delle lezioni. Il professore, accortosi dell'intrusione dei due ragazzi, ha chiesto loro di farsi identificare. Ma mentre uno dei due è riuscito a scappare dalla classe, l'altro, vistosi afferrare al braccio dal docente, lo ha malmenato, sferrandogli vari pugni in faccia, riuscendo così a darsi alla fuga. I due sono poi usciti indisturbati dall'istituto senza che qualcuno si accorgesse di ciò che era accaduto. Dopo la colluttazione ed il normale sbalordimento, il professore si è rivolto al personale della scuola per farsi accompagnare al pronto soccorso del vicino ospedale "Moscati" per farsi medicare. Vari graffi sanguinati e un evidente gonfiore all'occhio sinistro, questo il risultato dell'atto violento del giovane intruso all'insegnante, che ha sporto denuncia alle autorità competenti. Il professore ha ammesso di conoscere uno dei due giovani, quello che è scappato e che dunque non ha usato violenza fisica: «Si tratta di un mio ex alunno. Era con me due anni fa ma adesso non è iscritto al Mattei. Già a quel tempo gli feci un rapporto per il suo comportamento scorretto». Potrebbe essere, quindi, una vendetta consumata a posteriori contro quel professore che lo rimproverava troppo spesso, il movente del vile gesto. Lo sfogo dell'insegnante, ancora sotto shock, non si è fermato qui: «Sono convinto che sono entrati con la compiacenza dei miei alunni. L'ho più volte detto alla preside che bisogna fare qualche cosa per disciplinare i miei ragazzi». Queste le accuse forti da parte dell'insegnante, che di certo, dopo anni di esperienza nell'istituto, sa bene di come vanno le cose. Il caso verrà segnalato ai vertici del Ministero dell'Istruzione, ai quali molti insegnanti chiedono insistentemente un maggior controllo e sicurezza degli edifici scolastici, soprattutto durante l'orario di svolgimento delle lezioni, per far sì che episodi del genere non accadano.

Fonte: www.internapoli.it/articolo.asp?id=9958 - 18/10/2007
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NETTUNO - In un raid effettuato la notte scorsa è stata devastata, per la seconda volta in un anno, la scuola media "De Franceschi" nella zona del quartiere San Giacomo. I vandali hanno imbrattato con scritte volgari i muri dei corridoi al piano terra e al primo piano; quindi hanno spaccato tutti i quadri che erano appesi alle pareti, sfondato le porte a vetri degli uffici e svuotato gli estintori. Ma i danni più rilevanti li hanno causati al secondo piano e in particolare nella biblioteca che è stata praticamente smantellata, senza alcuna pietà: tutti i libri sono stati buttati giù dalle scansie e i ripiani sono stati fatti a pezzi. Durante il raid uno di loro si è ferito perché sia sul pavimento che sui muri sono state trovare numerose tracce di sangue; gli uomini della Scientifica del Commissariato di Anzio hanno raccolto alcuni campioni che saranno esaminati in laboratorio. Ieri mattina la "De Franceschi" è rimasta chiusa e lo sarà anche lunedì. Gli alunni riprenderanno le lezioni martedì 9 ottobre con i doppi turni (13,30 - 17,30) presso la sede principale della scuola media in via Olmata. Una soluzione temporanea in attesa che vengano effettuati i lavori di pulizia della scuola presa di mira.
Non è la prima volta che la scuola viene presa di mira: accadde anche lo scorso anno e in quell'occasione i vandali si limitarono a mettere a soqquadro la palestra e a svuotare gli estintori.

Fonte: www.anzionettuno.info/ - 06/10/2007
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PALERMO - Un vero e proprio assalto a scuola durante le lezioni, botte agli alunni e calci a un disabile. Autori della drammatica vicenda di bullismo due giovani che hanno scavalcato la recinzione e sono entrati in un istituto con elementari e medie in un quartiere della periferia di Palermo. Si tratta di due ex studenti della scuola dove è stato compiuto il raid. Le insegnanti hanno raccontato ai poliziotti che i due hanno prima aggredito i tre bidelli che cercavano di fermarli, gridando che in quanto minorenni non potevano essere toccati. Sono poi entrati in un'aula, insultando e minacciando sia l'insegnante che gli alunni, mettendo tutto a soqquadro e terrorizzando i ragazzi. Hanno poi colpito a calci e pugni un ragazzo disabile, insultandolo davanti a tutti. Poi si sono spostati nell'aula vicina e nonostante i tentativi della docente di fermarli, hanno scelto a caso un ragazzo da colpire con un pugno. Quindi sono fuggiti. La vicenda è stata segnalata alla magistratura che sta vagliando la posizione dei due minorenni.

Fonte: www.corriere.it - 29/09/2007
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TORINO - Poteva finire davvero male l’inqualificabile episodio di «caccia al primino» scatenata ieri nella scuola media di Rocca Canavese. Perché un alunno che frequenta la prima è finito all'ospedale dopo essere stato costretto dagli studenti più grandi ad ingoiare nientemeno che un segnalatore da pesca: «Adesso ti mangi questo, altrimenti sei una checca», gli avrebbero detto. E lui ha mangiato.

Un cilindro di plastica fosforescente, che serve ai pescatori ad individuare al primo colpo d’occhio il galleggiante sul pelo dell’acqua. Il ragazzino ha dovuto ingoiare un oggetto lungo 4 centimetri, con un diametro di mezzo centimetro. L'alunno, che ha 11 anni e abita a Rocca, ha rischiato di morire soffocato.

E’ successo durante l’orario scolastico. Subito dopo aver ingoiato lo «starlight» il ragazzino si è sentito male ed è finito al pronto soccorso dell'ospedale di Ciriè, dove i medici, dopo aver contattato il centro antiveleni di Pavia, lo hanno dimesso con una prognosi di sei giorni. Se però non espellerà l'oggetto insieme alle feci, forse sarà necessario intervenire chirurgicamente per estrarlo.

«Non mi dicano che è stata una bravata - dice il padre del ragazzino -, perché poteva finire davvero molto male. Per adesso, non abbiamo ancora presentato una denuncia. Aspettiamo di vedere cosa accadrà a nostro figlio: eventualmente, denunceremo la scuola. Perché se quei ragazzini sono dei deficienti, sono pur sempre molto giovani. Sono i docenti che devono sorvegliare perché episodi simili non accadano».

Fonte: http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200709articoli/4537girata.asp
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BOLOGNA — Sono entrati nella posta elettronica della prof di informatica, per scoprire i testi delle prossime verifiche. La docente si è accorta della violazione, ha sporto denuncia e a fine indagini ecco i colpevoli: due studenti di informatica di un istituto superiore bolognese dei quali uno, in passato, sarebbe entrato nel registro di istituto per modificare i voti di alcuni compagni.

Fonte: Corriere della Sera - 18/09/2007 pag. 26
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TORINO – Sei ragazzi tra i 12 e i 15 anni, domenica pomeriggio, si sono introdotti nella scuola media Primo Levi di Cascine Vica, in provincia di Torino, e hanno commesso atti di vandalismo. I sei sono stati rintracciati, ieri, dalla polizia di Rivoli. Durante il raid i piccoli vandali oltre ad allagare i bagni, disegnare croci celtiche e svastiche sui muri e svuotare gli estintori antincendio, hanno portato via due computer portatili e due radio che volevano rivendere. Sono stati i giovani stessi a indicare agli agenti dove trovare la refurtiva, in una cassetta dell'Enel vicino alla scuola. La devastazione è stata tale da rinviare la riapertura della scuola.

Fonte: www.zai.net - 12/09/2007
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Castellammare del Golfo - Lo scenario è l'istituto comprensivo «Mattarella», la sezione del liceo Classico di Castellammare del Golfo, dove in questi giorni sono in corso gli esami di maturità per molti studenti. Quando lunedì, terminata la prova orale, ha visto tornare a casa la figlia insoddisfatta della valutazione finale, è andato su tutte le furie. Per lui l'esito non era stato soddisfacente o quanto meno non come si attendeva la ragazza. Allora ha pensato di andare a scuola per chiedere ragione di quanto successo, senza nemmeno perdere tempo, magari quello utile a far sbollire un po' di rabbia. Dopo poco infatti è giunto al liceo, e senza nemmeno chiedere nulla o cercare di avere spiegazioni, è entrato dentro una classe buttando all'aria tutto ciò che incontrava sul suo cammino, banchi, sedie e suppellettili. Un vortice in piena, quasi che quello compiuto fosse stato uno «sgarbo» nei suoi confronti. Quando si è trovato dinanzi il professore Vincenzo Vitale che invece voleva sedare la sua ira e farlo ragionare riportandolo alla calma, ha finito per agitarsi ancora di più: a quel punto è passato alle vie di fatto, ha aggredito e malmenato il malcapitato professore per poi andare via, soddisfatto come racconta chi, rimanendo di sasso, ha assistito a quanto accadeva davanti ai propri occhi. Sull'episodio adesso sta indagando la polizia di Castellammare, che giovedì scorso ha ricevuto l'esposto-querela sottoscritto dal professore che ha dovuto intanto ricorrere alle cure mediche.

Fonte: www.lasicilia.it - 07/07/2007
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AVERSA - Il liceo classico "Domenico Cirillo" in mattinata ha affisso i risultati degli scrutini che interessano i quasi mille ragazzi dell'istituto. Alla visione dei risultati, un genitore, accertata la non ammissione agli esami di maturità per due dei suoi tre figli che frequentano l'istituto (la figlia femmina è invece stata promossa) non ha esitato ad entrare all'interno dell'istituto e dopo aver constatato la presenza del preside l'ha aggredito con calci e pugni. Trasportato al vicino ospedale Moscati per i dovuti accertamenti, il preside, ancora sconvolto da quanto è successo, ha poi annunciato la propria volontà, constatato l'ambiente, di abbandonare la direzione del liceo. Secondo alcune testimonianze, il genitore già giovedì scorso aveva tentato di aggredire il docente di matematica. L'uomo al momento è soggetto ad una denuncia a piede libero sporta dal legale del preside. L'istituto ha già manifestato la volontà di costituirsi parte civile.

Fonte: www.pupia.tv
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MARSALA - Un ragazzino di 12 anni ha aggredito il professore saltandogli addosso e mettendogli le mani al collo. Il fatto è accaduto qualche giorno fa nella palestra della scuola media inferiore "Stefano Pellegrino" di Contrada Paolini. Ad essere aggredito è stato un insegnante di educazione fisica che aveva avuto il torto di richiamare l'alunno, che con un pallone stava giocando al "tiro a segno" con i suoi compagni, molti dei quali colpiti, anche alla testa. «E' un ragazzo particolare - dice l'insegnante - mi ha aggredito un paio di volte, ma io l'ho perdonato e per questo ho deciso di non sporgere denuncia». Non poteva, però, non segnalare l'episodio sul registro. E' seguita, perciò, una riunione del consiglio di classe presieduta dal dirigente scolastico al termine della quale si è deciso di sospendere l'alunno dalle lezioni per dieci giorni. Questo, però, non è certo l'unico episodio di violenza di cui, a Marsala, si sono resi protagonisti i bambini. In una scuola elementare del centro, qualche mese fa, un bambino di 8 anni ha sollevato il banco e lo ha scagliato con violenza contro la maestra che è stata colpita alle gambe riportando contusioni ed escoriazioni.

Fonte: www.lasicilia.it - 29/06/2007
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AGRIGENTO - Ai genitori non ha raccontato nulla per mesi. E' rimasto in silenzio a combattere con l'incredulità delle maestre fino a quando le sevizie che avrebbe subito da alcuni compagni di scuola sono venute fuori. E' Menfi, piccolo paese in provincia di Agrigento, il teatro dell'ultima storia di bullismo scolastico. Vittima, un bimbo di 7 anni - i soprusi sarebbero cominciati in prima elementare - che, traumatizzato, ha smesso di frequentare la scuola.

I genitori, sconvolti, hanno sporto denuncia alla procura di Sciacca che ha aperto un'indagine. Il bimbo sarebbe stato picchiato, costretto a spogliarsi nel bagno della scuola, a fare la pipì nel cestino dei rifiuti, mentre i compagni lo riprendevano col cellulare. Angherie subite per quasi un anno. Poi la vicenda è diventata di dominio pubblico; gli insegnanti della scuola elementare frequentata dalla piccola vittima, che fino ad allora non si erano accorti di nulla, avrebbero celebrato un processo sommario, in classe, contro i presunti componenti del branco che hanno negato tutto.

"Non si è sentito difeso dai maestri - racconta il padre che insegnava nello stesso istituto e ora è stato trasferito a Sciacca - Intanto ho deciso spostarlo in un'altra scuola, sperando che trovi un contesto diverso. Per ora viene seguito da un equipe di neuropsichiatri che sta tentando di capire l'entità dei traumi subiti. Nessuno ci ha detto ciò che stava accadendo a nostro figlio. Siamo venuti a conoscenza della vicenda due giorni prima che la scuola convocasse una riunione per discuterne. Da insegnanti e comunità abbiamo ricevuto indifferenza se non ostilità. Temo che tutto sarebbe passato sotto silenzio se la madre di una compagna con cui mio figlio aveva litigato non fosse andata a chiedergli perché fosse stato aggressivo. Solo allora ha raccontato ciò che gli facevano i compagni, ragazzini anche della quinta elementare, e che gli insegnanti non gli volevano credere".

I genitori del bimbo si sono rivolti a un legale. La vittima a febbraio è stata sentita dalla procura dei minori. E' passata al contrattacco, invece, una delle insegnanti, che sostenendo di essere stata aggredita dai familiari dell'alunno, ha presentato una controquerela.

Fonte: ANSA - 22 giugno 2007
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MESSINA - Un docente di educazione musicale nella scuola media Ugo Foscolo di Barcellona Pozzo di Gotto è stato picchiato nel cortile della scuola dal padre di un alunno che era stato bocciato. Secondo il genitore erano risultati decisivi per la bocciatura del figlio, che ha frequentato la seconda media, i voti bassi in inglese e educazione musicale.

Fonte: Adnkronos - 20/06/2007
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MACERATA -  Un insegnante di elettrotecnica di un istituto tecnico di Macerata ha dovuto subire una costola rotta e un mese di prognosi dopo essere stato accolto in maniera davvero particolare da due studenti che si sono improvvisati lottatori di wrestling. Il docente ha presentato una denuncia ai carabinieri anche se ha atteso la fine dell'anno scolastico. In un certo senso è stato riguardoso nei confronti dei due studenti in quanto il ritardo nella presentazione della denuncia è motivato dal fatto di voler evitare che ai due ragazzi fosse impedito di sostenere l'esame di maturità.

Fonte: www.corriere.it - 19/06/2007
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Figlio bocciato per la seconda volta, padre minaccia

TORINO - Alla scuola media Giacomo Leopardi di Trofarello, un carpentiere di 45 anni, infuriato perché il figlio è stato bocciato per la seconda volta, ha affrontato verbalmente gli insegnanti e mentre si allontanava ha minacciato di bruciare la scuola. I carabinieri lo hanno immediatamente rintracciato e denunciato a piede libero per pubblica intimidazione.

Fonte: www.zai.net - 14/06/2007
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RAGUSA - Due ragazzi per commemorare l'ultimo giorno di scuola hanno avuto la brillante idea di entrare con lo scooter e farsi un paio di giri e qualche acrobazia per le stanze e i corridoi. Il filmato, della durata di 2 minuti, è stato messo su Youtube.

Un esempio con la moto nel bagno della scuola qui: http://video.libero.it/app/play?id=6d8f42c78287bf499a136161cb266f61

Fonte: www.zai.net - 12/06/2007
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Somma Vesuviana - Il preside del liceo scientifico Torricelli, quando ha ricevuto da un bidello la segnalazione che due ragazzi del secondo anno erano inequivocabilmente intenti a rollare una canna nel bagno, ha chiamato le famiglie. Non per prendere provvedimenti, ma per esprimere la sua preoccupazione. Una delle due famiglie ha ringraziato. L'altra non è stata dello stesso avviso: padre, madre, nonna e zia si sono presentati a più riprese in presidenza, determinati a riscattare l'onore del loro ragazzo. Un corteo ogni volta più minaccioso, fino all'atto finale, venerdì mattina, quando il padre ha fatto irruzione in presidenza sventolando un foglio di analisi da cui risulterebbe che il sangue del figlio è immacolato. Minacce, urla, spintoni, la professoressa di italiano, incinta, travolta nel tentativo di mediare, e infine l'aggressione al preside, con un pugno ben assestato. Il bilancio: un'insegnante in stato di choc, portata al pronto soccorso e sottoposta a ecografia per scongiurare problemi alla gravidanza, e un preside sgomento e con un orecchio contuso. Prima di sparire, il padre del suo alunno non gli ha fatto mancare l'ultima minaccia: «Quando esci di qui, ti amazzo di botte».

Fonte: Corriere del Mezzogiorno - 30/05/2007
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TARANTO - Il 23 aprile scorso, durante la prima ora, in una classe di prima media, una docente della scuola media statale "Don Sturzo" di Grottaglie era stata chiamata da una collaboratrice scolastica per giustificare il ritardo di un'alunna che si era ripresentata a scuola, accompagnata dalla madre, dopo un'assenza di alcune settimane. Il preside era assente per malattia e la vice preside era impegnata in altre attività d'istituto. La docente ha incontrato nel corridoio madre e figlia e ha fatto presente alla studentessa che i suoi compagni erano in gita scolastica e che, per restare a scuola, doveva spostarsi con lei in un'altra classe. A quel punto l'alunna si sarebbe rivolta in malo modo all'insegnante dicendole: "Con te non ci voglio stare". La docente ha risposto chiedendo alla ragazzina di utilizzare un tono diverso e soprattutto di darle del "Lei". A quel punto ha ricevuto uno schiaffo in pieno volto dalla madre della ragazzina. L'insegnante spiega di essere rimasta sconvolta e di essere quindi tornata in aula, seguita però dalla donna che continuava a picchiarla, strappandole anche i capelli. Solo l'intervento di un docente ha evitato che la situazione divenisse peggiore. La docente nella denuncia ai carabinie

Offline COSMOS1

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Re: Violenza scolastica
« Risposta #1 il: Agosto 31, 2010, 19:39:38 pm »
OK, è una bella documentazione.
lo scopo è solo quello di dimostrare che anche le violenze contro i prof vanno sui giornali?

comunque sia: ti sei mai domandata se ci sia una relazione tra delinquenza/bullismo e (assenza) della figura paterna?
Dio cè
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Offline Rosa-92

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Re: Violenza scolastica
« Risposta #2 il: Agosto 31, 2010, 23:47:52 pm »
;) eh sì in realtà il mio scopo non era affatto dimostrare che le violenze contro i prof vanno sui giornali, ma proprio quello di suscitare la riflessione sul fatto che l'indisciplina scolastica e quindi la delinquenza e il bullismo derivano anche e soprattutto dall'assenza della figura paterna, oppure da una figura paterna debole, un padre sminuito al massimo sia nell'ambito della famiglia che in quello scolastico a causa del femminismo che ha voluto cancellare la figura del capofamiglia e femminizzare la scuola. Con una madre che "comanda" quanto e di più del padre (cioè praticamente non comanda nessuno dei due dato che comandano i bambini) e un insegnamento in mano alle donne (99% maestre e 75% professoresse) la disciplina può davvero andare a farsi benedire in nome dell'anarchia.
Ciao
Rosa

Offline Rosa-92

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Re: Violenza scolastica
« Risposta #3 il: Settembre 01, 2010, 01:16:15 am »
Opsss... :unsure: vedo solo ora che il database si è spezzato (sono una frana col pc).

Incollo i pezzi mancanti.



TARANTO - Il 23 aprile scorso, durante la prima ora, in una classe di prima media, una docente della scuola media statale "Don Sturzo" di Grottaglie era stata chiamata da una collaboratrice scolastica per giustificare il ritardo di un'alunna che si era ripresentata a scuola, accompagnata dalla madre, dopo un'assenza di alcune settimane. Il preside era assente per malattia e la vice preside era impegnata in altre attività d'istituto. La docente ha incontrato nel corridoio madre e figlia e ha fatto presente alla studentessa che i suoi compagni erano in gita scolastica e che, per restare a scuola, doveva spostarsi con lei in un'altra classe. A quel punto l'alunna si sarebbe rivolta in malo modo all'insegnante dicendole: "Con te non ci voglio stare". La docente ha risposto chiedendo alla ragazzina di utilizzare un tono diverso e soprattutto di darle del "Lei". A quel punto ha ricevuto uno schiaffo in pieno volto dalla madre della ragazzina. L'insegnante spiega di essere rimasta sconvolta e di essere quindi tornata in aula, seguita però dalla donna che continuava a picchiarla, strappandole anche i capelli. Solo l'intervento di un docente ha evitato che la situazione divenisse peggiore. La docente nella denuncia ai carabinieri afferma anche di essere stata minacciata di morte e di aver subito un secondo tentativo di aggressione al pronto soccorso dell'ospedale.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno - 10/05/2007
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AVELLINO - Per sfuggire all'interrogazione di matematica non hanno esitato ad allagare l'intera scuola, rimasta poi chiusa per due giorni con danni per migliaia di euro. La bravata costerà cara a tre ragazzi di 18 e 19 anni del liceo scientifico "Francesco De Sancti" di Caposele che dopo due mesi di indagini i carabinieri hanno individuato attraverso inconfutabili elementi di prova, suffragati dalla piena confessione degli stessi indagati che adesso dovranno rispondere di danneggiamento aggravato.

Fonte: www.retesei.com - 24/04/2007
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PRATO - Secondo quanto riporta il quotidiano "La Nazione" la vicenda si è svolta martedì scorso alla scuola "Lippi" e ha visto protagonisti i genitori di un'alunna di quinta elementare, che erano andati a scuola per chiedere il cambio di sezione della figlia, a causa di incomprensioni con una maestra. I due hanno incontrato il preside dell'istituto. Ne è nata presto una discussione. Il preside ha invitato i genitori a calmarsi, senza ottenere risultati. La mamma della bambina ha chiesto l'intervento della polizia. Nonostante la presenza degli agenti, il padre dell'alunna si è scagliato contro il preside. Il dirigente scolastico, che era seduto sulla sedia della sua scrivania, è finito contro la parete della stanza, sbattendo la testa contro il muro riportando un ematoma al volto e il colpo di frusta alla schiena. I genitori sono stati bloccati dagli agenti e il preside ha sporto denuncia nei confronti della coppia.

Fonte: la Padania - 08/04/2007
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FERRARA - Un ragazzino di 13 anni ha chiamato la mamma con il cellulare dicendo: "Mamma, il professore di ginnastica mi ha picchiato, vieni subito". I genitori senza esitare si sono fiondati a scuola e, senza sentire la versione del professore, lo hanno pestato a sangue: la madre (29 anni) lo ha preso a colpi di tacchi di scarpa ed il padre (23 anni) lo ha preso a testate. Il docente, dente rotto e mascella contusa, è stato portato all'ospedale.
Il fatto: l'alunno stava andando a prendere il tris di una pietanza in sala mensa ed il prof di ginnastica gentilmente gli ha detto che forse non era il caso e che si doveva contenere. Il bambino scappa dalla scuola offeso ed il prof lo insegue per chiarire il malinteso, il ragazzo inciampa su un marciapiede e chiama la madre dicendogli che il proif lo aveva picchiato, il docente prende il telefonino e cerca di dire alla madre invece la verità ma lei non lo ascolta ed in quattro e quattrotto arriva a scuola accompagnata dal marito.
Per il padre è stato disposto il carcere mentre per la madre gli arresti domiciliari, come stabilito dal magistrato.
Il ragazzo che frequenta la terza media a Poggio Renatico, lo scorso novembre era stato allontanato da un'altra scuola della provincia emiliana, a causa del suo comportamento esuberante.

Fonte: Il Giornale - 02/04/2007
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CAGLIARI - Il preside del liceo artistico 'Foisio Fois' a Pirri è stato aggredito dai famigliari di una studentessa. Una vera spedizione punitiva a cui hanno partecipato la madre, la nonna e un fratello di una studentessa che, con altri si era assunta l'onere di pulire i bagni dei maschi pur di non rivelare i nomi di chi li aveva imbrattati. La decisione del preside non è piaciuta al punto che la madre della ragazza lo ha colpito con un pugno in pieno volto.

Fonte: www.ansa.it - 18/03/2007
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MESSINA - Una maestra di scuola dell'infanzia è finita in ospedale per le violenze subite da un bambino di quattro anni. Il piccolo ha un'energia incontenibile e mette a rischio ogni giorno la sua incolumità e quella degli altri bambini, quindi il preside ha proibito che ritorni a scuola.

Fonte: Studio Aperto 18:30 notizia n.5 - 07/03/2007
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BARI - Voti troppo bassi e pagelle poco piacevoli. "Tutta colpa degli insegnanti" e così alcuni genitori degli alunni della scuola media Lombardi hanno picchiato il preside, colpevole anche di avere sequestrato i telefonini durante le lezioni ai loro figli. Ne avrà per 10 giorni. All'arrivo dei carabinieri il raid era finito. Dei genitori picchiatori nessuna traccia. Il preside dopo l'aggressione ha anche avuto un malore.

Fonte: La Repubblica.it - 03/03/2007
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CESENA - Uno studente di 17 anni ha offerto all'insegnante un pezzetto di hascisc dicendole che era una caramella di liquirizia. La donna in un primo momento ha ringraziato, ma il ragazzo le ha chiesto immediatamente in cambio 20 euro. La docente allora si è resa conto che non si trattava di una caramella e ha restituito la sostanza, ma il ragazzo non si è scomposto. Con disinvoltura è tornato al suo posto, e con quello stesso pezzetto di hascisc ha confezionato uno spinello davanti ai compagni di classe nonostante l'insegnante lo invitasse a smettere. Ma lo studente ha continuato imperterrito. Anzi, poco dopo, sempre durante la lezione ha lanciato un involucro contenente hascisc a un compagno, che però lo ha immediatamente restituito. L'insegnante ha chiesto la consegna del sacchettino, ma il giovane lo ha rimesso in tasca dicendo che valeva 160 euro. E' stato avvertito il preside, che a sua volta ha chiamato il commissariato. L'Ufficio anticrimine ha poi accertato che tutta la scena era stata ripresa da un videofonino e lo ha sequestrato. Una perquisizione nell'abitazione del giovane ha poi portato alla scoperta di altri tre grammi di hascisc. Da qui la denuncia e la sospensione.

Fonte: www.tuttoscuola.com 03/03/2007
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Reggio Emilia - Da uno studente che aveva appena sgridato la docente si è sentita avvertire in classe, davanti ai compagni: "Qui tu sei il capo, ma fuori faccio quello che mi pare, non ci sono le tue regole. So che vai a prendere il treno e non vedo il momento di incontrarti". Ha segnalato il problema alla dirigenza scolastica ma la risposta ricevuta le è apparsa evasiva e troppo debole, buonista e giustificatrice di quel comportamento, soprattutto tenuto conto di quello che accade nelle scuole d'Italia in questi ultimi tempi. Per questo la docente è quanto mai tentata dall'idea di andare dai carabinieri e denunciare. Il ragazzo, chiamato in presidenza per una paternale senza alcun provvedimento disciplinare nei suoi confronti, ha continuato a mantenere anche nei giorni successivi un atteggiamento spavaldo.

Fonte: "Il Resto del Carlino", 23/02/2007
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Civitavecchia - E' accaduto nella scuola media inferiore "Flavioni". Era stata convocata dalla preside per discutere degli atti di bullismo della ragazza, ma invece di scusarsi per il comportamento della figlia, ha aggredito la donna colpendola con alcuni pugni in testa e sulle spalle. La preside, che alcuni mesi fa aveva anche avuto seri problemi di salute, è stata accompagnata in ospedale, sotto osservazione.

Fonte: www.tgcom.mediaset.it/cronaca...lo348862.shtml
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RAGUSA - In classe c'è un alunno disabile che, secondo i compagni, picchia e disturba le lezioni. Per questo da alcuni giorni, 16 alunni su un totale di 18 di una seconda classe della scuola media "Vann'Antò", disertano le lezioni su decisione dei loro genitori. Ma la madre del ragazzo sostiene invece che ad essere maltrattato è il figlio e per questo ha presentato una denuncia lamentando il un comportamento inadeguato della scuola e accusando alcuni insegnanti di averlo picchiato.
Il ragazzino ha 13 anni e sarebbe affetto da "disturbi oppositivi" che lo indurrebbero a gesti inconsulti. L'istituto gli ha affiancato un'insegnante di sostegno. La dirigente dell'Istituto dice: "Il problema esiste ed è grave, ma non siamo riusciti a risolverlo. Ho segnalato il caso alle autorità sanitarie e scolastiche, di recente ho informato anche la procura presso il tribunale dei minori. Comprendo la decisione dei genitori perchè io stessa sono stata vittima, avendo subito un calcio al basso ventre e una lussazione alla spalla per cui sono stata ricoverata cinque giorni in ospedale. Inizialmente riuscivo a calmare il ragazzo usando parole dolci e qualche carezza, poi non c'è stato niente da fare. E diverse persone, bambini e insegnanti ne hanno fatto le spese".

Fonte: www.lasicilia.it - 30/01/2007
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MILANO - Giocavano a bowling con le sedie dell'aula, impilandone alcune e lanciandone altre, riprendendo la scena con i videotelefoni, per poi pubblicarli su internet e vantarsene. Un loro professore, però, li ha riconosciuti navigando nella rete e ha presentato un esposto ai carabinieri. Sono stati così segnalati al Tribunale dei minori, per danneggiamenti, tre studenti dell'istituto Ipsia di Cusano Milanino, uno di 17 anni e due di 16 anni. La denuncia del professore risale al 12 gennaio. I militari della stazione locale hanno effettuato delle indagini, scoprendo che i filmati in rete erano tre, girati in un'aula utilizzata solitamente dagli studenti che non partecipano all'ora di religione. Due dei videoclip erano stati già rimossi dagli amministratori di Google, mentre uno era rimasto ancora on line. Da quelle immagini i carabinieri sono risaliti agli autori dei danneggiamenti.

Fonte: www.larepubblica.it - 21/01/2007
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RAGUSA - Una ragazzina di 14 anni per sedure un compagno che forse di lei non ne voleva sapere, con il proprio cellulare si è filmata nuda nel bagno della scuola e ha inviato il filmino all'oggetto dei suoi desideri. La clip pare sia stata poi girata ad amici dal destinatario e intercettata tramite bluetooth anche dai telefonini di altri studenti. Il preside prenderà provvedimenti.

Fonte: www.larepubblica.it - 16/01/2007
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Lettera firmata al prof. Santoro, consulente di Educazione & Scuola

Gentile dott. Santoro,
le sottopongo qui di seguito una mia infelice esperienza, riportando integralmente una lettera da me inviata anche a La Repubblica.
"Sono un insegnante di Matematica. Stamane stavo per uscire in macchina dalla scuola dove svolgo il mio lavoro, a Sant'Antimo, in provincia di Napoli. Era terminata la quinta ora di lezione, era l'una. Due uomini sono entrati nel cortile appena si è aperto il cancello, mi hanno impedito di fare manovra: hanno aperto la portiera e mi hanno picchiato. Ho cercato di chiedere cosa volevano. Ho pensato che forse avevano sbagliato persona. Continuavano a picchiarmi. Sulla faccia, sulla fronte. Non riuscivo a muovermi. Pensavo solo: perché? Quando hanno finito, se ne sono andati con calma, lentamente. Avevano consegnato il pacco. Sono stato portato al pronto soccorso: nulla di rotto, avevo ed ho solo la faccia e la fronte nere a metà. Credo di aver capito, poi, il perché. Nei giorni scorsi si è svolto nel nostro istituto un esame di idoneità per privatisti. Io ho contribuito, è il mio mestiere, a non ammettere qualcuno agli Esami di Stato: non aveva studiato. Evidentemente qualcun altro ha pensato che non dovevo permettermi di farlo, che se uno non ha studiato i programmi di quattro anni in pochi mesi ha diritto comunque al diploma. E che i professori devono guardarsi bene dal fare il proprio mestiere.
L'agente di servizio al pronto soccorso di Aversa non ha voluto farmi fare la denuncia: si doveva scrivere, ha detto, come se questa fosse una giustificazione, e mi ha consigliato di farla a Sant'Antimo. Finora ho ricevuto tre telefonate di solidarietà dai colleghi (siamo in 110...). Ora sono qui a scrivere e mi chiedo che cosa devo fare. Che cosa posso fare. Sono solo un insegnante di Matematica. Mi chiedo a cosa servo."

Fonte: www.edscuola.it/archivio/mobilita/mobfaq60.html - anno 2007

Offline Rosa-92

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Re: Violenza scolastica
« Risposta #4 il: Settembre 01, 2010, 01:17:44 am »
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2008
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TARANTO - Ieri alla scuola elementare 'Borsellino' di Statte due mamme di due alunne hanno preso a calci e pugni una maestra che è svenuta sotto gli occhi della figlia di 10 anni. La maestra è stata aggredita dalle due mamme perché, a loro dire,  avrebbe maltrattato le loro figlie. Soccorsa e condotta in ospedale è stata giudicata guaribile in dieci giorni. Le due donne sono state denunciate in stato di libertà per lesioni personali.

Fonte: www.ansa.it - 14 novembre 2008
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NOVARA -  Ieri, alla scuola media Convitto Carlo Alberto, una delle scuole pubbliche più «in» di Novara, subito dopo l'intervallo delle 11, in una terza arriva il professore di disegno. In quella sezione c'è anche un ragazzo sudamericano di 14 anni, ripetente. E' uno studente che rifiuta di fare qualsiasi cosa, entra in classe senza libri né quaderni, si mette le cuffie per ascoltare la musica ed esce continuamente dalla classe con il pretesto di andare in bagno. Anche ieri mattina ci ha provato. Il docente gli ricordato che per regolamento nell'ora seguente l'intervallo nessuno può lasciare le lezioni. Ma lo studente, sfidando il professore, si è alzato ed è sgattaiolato fuori dalla classe. A quel punto l'insegnante l'ha seguito e gli ha detto: «Giovanotto, ma dove credi di andare?». Il ragazzo si è girato di scatto e ha sferrato un pugno sul viso del professore che è rimasto inebetito. Ma non è finita. Il ragazzo ha cercato di colpirlo ancora, avventandosi su di lui che non poteva reagire. Sono intervenuti alcuni compagni a fermarlo. Poi è rientrato in classe e davanti ai compagni ha sostenuto che il prof lo aveva toccato alla spalla e lui aveva reagito. Oggi il preside parlerà con i genitori.

Fonte: "La Stampa" www.lastampa.it - 04/10/2008
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VICENZA – L'anno scorso, al Liceo scientifico Paolo Lioy, un professore è stato denunciato perché aveva detto ad un'alunna che non aveva più possibilità di essere promossa. La madre della ragazza nell'assemblea dei genitori aveva quindi  proposto di far rimuovere il docente in quanto scorretto. Dinanzi ai giudici della corte di Appello di Venezia il docente si è difeso sostenendo che il reato di minaccia non era configurabile in quanto il “male minacciato” (cioè la  bocciatura) non dipendeva solo dalla sua volontà, ma dall'intero collegio dei docenti. Ma la Cassazione - con la sentenza 36700 - ha bocciato questa tesi e confermato il verdetto di colpevolezza: commette il reato di minaccia aggravata il docente che intimidisce gli studenti prospettando la bocciatura in quanto «un simile atteggiamento incide sulla libertà morale degli allievi». Il professore insegna tutt'oggi a Vicenza, ma in un istituto magistrale.

Fonte: www.ansa.it - 24/09/2008
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SAVONA – Sei ragazzini tra i 12 e i 15 anni (4 maschie e 2 femmine) la notte scorsa sono entrati nella scuola media di Spotorno e si sono divertiti a distruggere computer, fotocopiatrici, impianti hifi, a scaricare gli estintori su scope elettriche e caloriferi, a ribaltare librerie e a imbrattare i muri con frasi oscene. I carabinieri allertati per il rumore sono intervenuti e li hanno identificati grazie alle impronte delle scarpe lasciate sulla polvere degli estintori combacianti perfettamente con quelle che indossavano. I militari hanno quindi avvertito i genitori che, però, si sono rifiutati di credere a ciò che avevano combinato i figli e, addirittura, hanno accusato i carabinieri: "I nostri figli? Impossibile, sono degli angioletti. Li state accusando ingiustamente, loro non farebbero mai cose del genere. Ci avete chiamati nel cuore della notte senza motivo e questo non è assolutamente giusto. Gli autori di quello scempio cercateli altrove".

Fonte: www.savonanews.it - 18/08/2008
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ROMA - Mercoledì pomeriggio 4 ragazzini dai 10 ai 14 anni forzano una porta nel retro della scuola elementare Sibilla Aleramo (a Largo Appio Chieregatti, quartiere Tor Tre Teste, a due passi dalla caserma dell'Arma) ed entrano in azione. Afferrano le coppe assegnate alla scuola per varie competizioni e col basamento in marmo colpiscono lavandini e cristalli distruggendoli, scaraventano i banchi al piano di sotto, mandano le finestre in frantumi, prendono a calci i pannelli divisori, devastano le aule, sfondano i muri di cartongesso e infine allagano la scuola. In poco tempo dei due piani dell'edificio non rimane niente di sano. I carabinieri, allertati da un passante, entrano nell'istituto e sorprendono i quattro come su un set: due che spaccano tutto e gli altri due che li riprendono col telefonino per caricare il tutto su Internet. Alla vista degli agenti i quattro super imprendibili spacca-tutto da Internet sono scoppiati a piangere come bambini scoperti e impauriti. I video registrati nei due telefonini sono prove schiaccianti. Il quattordicenne è stato denunciato per danneggiamento aggravato, gli altre tre, non imputabili, sono stati riconsegnati ai loro genitori. I loro genitori sono persone semplici, impiegati, operai. Sul posto arrivano anche i tecnici del Comune e stando a una prima sommaria conta dei danni l'importo sfiora i 300 mila euro. «Invito chi dovrà prendere provvedimenti per questi ragazzini – ha detto il Ministro Gelmini - a risarcire la scuola fino a quando i danni non saranno completamente ripagati».

Fonte: www.iltempo.ilsole24ore.com - 29/07/2008
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BOLOGNA – Un professore di musica delle medie di Sasso Marconi, Aldo Fantino, pensionato dal 1° luglio, era bersagliato dalle continue angherie di un gruppetto di ex studenti che andavano avanti da mesi tanto che venerdì mattina ha presentato denuncia ai Carabinieri. Denuncia contro ignoti, perché il professore non sapeva di preciso chi fossero quelli che lo infastidivano con schiamazzi sotto casa, insulti sui muri, frasi ingiuriose urlate in pubblico, il citofono che non smetteva di suonare durante la notte, mutande abbandonate sotto il portone. Vessazioni senza motivo, se non le normali incomprensioni che si possono creare in un rapporto fra insegnante e alunni.

La sera di giovedì l'ennesima provocazione, in tutto simile a quella che 24 ore dopo si concluderà con la morte del professore: un gruppetto di ragazzi va sotto casa Fantino, comincia ad urlare insulti, con allusioni pesanti, e sfida l'insegnante a scendere giù. Quando lui lo fa, tutti se la danno a gambe. Passa mezz'ora e siamo daccapo.

Il gruppo torna a farsi sentire venerdì sera con i soliti insulti, conditi questa volta da una minaccia: «Scendi che ti ammazzo». Forse il professore sperava che con la sua denuncia le angherie sarebbero finalmente cessate. Ma così non è stato. Puntualmente i ragazzini si sono ripresentati, verso le 23, sotto il balcone di casa sua. Fantino era sul balcone con la moglie, la figlia e il genero. Mangiavano un gelato chiacchierando. Ai primi insulti, il professore corre giù e finalmente riesce ad acciuffare uno dei ragazzini: «Stavolta vieni con me dai carabinieri e chiamiamo i tuoi genitori». Arrivano anche la figlia, il genero, un cognato ed un vicino. Il ragazzo si divincola, protesta perché, dice, «mi hai strappato la maglietta». Con lui anche una giovanissima amica, che prende le sue difese urlando «lascialo stare». Pochi attimi e il professore cambia atteggiamento. Smette di parlare e si accascia sull'asfalto. Il ragazzo scappa mentre una donna blocca l'auto per non investire il corpo e offre ai parenti il suo cellulare con cui chiamare il 118. La corsa all'ospedale è inutile. L'uomo muore poco dopo.

«Aldo stava benissimo – dice la moglie Maria Carla – aveva appena fatto gli esami di routine ed erano tutti negativi. Colesterolo, elettrocardiogramma, valori del sangue, tutto perfetto. Sano come un pesce, gli aveva detto il medico».

I Carabinieri di Sasso Marconi ieri mattina hanno identificato il ragazzo protagonista degli ultimi minuti di vita di Fantino: è un sedicenne. A lungo interrogato, ha fatto il nome degli altri amici che erano con lui, tutti di età inferiore ai sedici anni. Ora il sedicenne è avvisato per omicidio preterintenzionale aggravato da motivi futili ed abietti, minacce, percosse ed omissione di soccorso. Gli altri giovanissimi che erano con lui sono indagati per violenza privata ed omissione di soccorso.

Nella scuola Galileo Galilei in cui Fantino ha insegnato fino a giugno, tutti sono informati, ma, dice la moglie, nessuno si è fatto vivo.

Fonte: www.espresso.repubblica.it - 06/07/2008
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TARANTO - Ha saputo di essere stato bocciato proprio il giorno del suo 18° compleanno uno studente del tecnico industriale Edoardo Amaldi di Statte e ha dato in escandescenza: ha lanciato uno sgabello contro una vetrata del corridoio della scuola e ingiuriato i docenti.

Fonte: www.tarantosera.it - 18/06/2008
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PISTOIA - Gli alunni della scuola media Sestini di Agliana che non stati ammessi agli esami di terza hanno dato in escandescenza: hanno minacciato i professori, strappato i cartelloni con i risultati e le lettere da consegnare alle famiglie, rovesciato un cassonetto e danneggiato l'auto di un insegnante.

Fonte: Il Giornale - 16/06/2008
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PISA - Il 4 giugno, due ragazzi a volto coperto sono saliti sul davanzale di una classe terza alla scuola media Gandhi di Pontedera, provando a entrare e interrompendo la lezione. All'esterno, altri cinque compagni stavano filmando tutto con un telefonino. L'insegnante ha chiamato i bidelli, mentre uno studente ha avvisato un altro professore, che al suo arrivo è stato insultato dal gruppo, che poi è fuggito. I sette si sono poi appostati fuori dalla scuola per vendicarsi col ragazzo che aveva avvisato il professore, la polizia ed i vigili urbani li hanno portati al commissariato. I sette, che hanno fra i 15 e i 17 anni, hanno spiegato di aver tentato l'incursione perché un membro del gruppo voleva mettersi in mostra con la fidanzatina. Oltre alla denuncia, sono stati segnalati agli istituti superiori di Pontedera che frequentano per i provvedimenti disciplinari.

Fonte: www.tarantosera.itcorrierefiorentino.corriere.it - 12 giugno 2008
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BATTIPAGLIA (Salerno) - Un insegnante di Storia e Filosofia di 63 anni, attualmente presidente di commissione per gli esami di maturità all'ITC Vittorio Alfieri, un istituto privato parificato, si stava dirigendo sabato a scuola quando è stato avvicinato da un uomo. «Mi ha detto che se non avessi promosso tutti non sarei tornato vivo a casa. In una mano impugnava un'arma, nascosta nella tasca dei pantaloni. Era certamente una pistola, anche se non l'ha mai estratta», ha spiegato il professore, visibilmente preoccupato.

Fonte: www.corriere.it - 28/06/2008
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VENTIMIGLIA - La madre di uno studente di 16 anni, iscritto al secondo anno del Liceo Scientifico Aprosio, ha promesso all'insegnante di Scienze, restio a concedere al figlio un'interrogazione riparatoria, di fargliele suonare dal marito.

Fonte: www.riviera24.it - 06/06/2008
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Casamassima - Avevano un solo obiettivo: marinare la scuola. Sono stati fermati, stamattina, dai carabinieri sei ragazzini, tutti di età compresa fra 12 e i 14 anni, che tra marzo e maggio hanno messo a segno tre incursioni nella scuola media del paese. Tre colpi che hanno causato lo sversamento indiscriminato di chilogrammi di materiale sintetico, contenuto negli estintori, sul pavimento oltre che sui banchi e i muri della scuola. Ma non hanno mai raggiunto l'esito sperato in quanto la scuola non ha mai interrotto il servizio. Stamattina hanno confessato tutto sotto lo sguardo attonito dei genitori, increduli per quanto commesso dai loro figli. Tutto stato studiato nei minimi dettagli: guanti in lattice, mascherine, buste di plastica ai piedi; per entrare all'interno dell'edificio utilizzavano punteruoli e scalpelli, arnesi utili a scalfire quanto basta gli infissi delle finestre per poi irrompere nella scuola.

Fonte: www.barilive.it - 05 giugno 2008
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TREVISO - Una 12enne vendeva le proprie foto ai compagni di scuola per 5-10 euro. Raccoglieva le commissioni e i soldi, poi andava nel bagno della scuola e qui si fotografava con il telefonino e inviava le immagini relative sui telefonini degli acquirenti. Sembra che abbia risposto a chi le chiedeva conto: che male c'è?

Tra gli acquirenti delle foto spinte scattate dalla ragazzina, si tenta di scoprire se ci possano essere stati degli adulti: la Procura di Treviso sta quindi vagliando l'ipotesi di aprire un fascicolo sul caso in quanto, se vi fossero adulti coinvolti, si potrebbe configurare un reato afferente alla pedopornografia. Per quanto concerne invece la 12enne, che ha cambiato scuola e viene seguita da una psicologa, non si configurerebbe nessun tipo di violazione.

I genitori, secondo Alessandra Graziottin, sono «da bocciare in tronco: appena il 5 per cento di loro sa se la figlia under 14 ha rapporti sessuali a rischio, una categoria che oggi riguarda ben il 38 per cento delle giovanissime.

Fonte: www.territorioscuola.com - 30/06/08
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SAVONA - La storia, rivissuta ieri mattina in tribunale, risale a qualche anno fa. Ha inizio al liceo Calasanzio di Carcare, dove insegna la donna e dove all'epoca studiava la figlia. Forse a causa di un brutto voto, di un conflitto venutosi a creare per dissapori e reprimende scolastiche, il numero di telefono della prof e quello della figlia, è stato messo in Internet da uno studentel abbinandoli a offerte, video e immagini osè. E così è iniziato il calvario fatto di telefonate ed sms osè sulle loro utenze ad ogni ora del giorno e della notte, mentre mangiavano, mentre dormivano, quando stavano in famiglia, durante le lezioni. Roba che in un piccolo centro valbormidese come quello di Carcare diventò subito di dominio pubblico, con le vanterie tra ragazzi ad immaginare rossori e imbarazzi dell'austera docente. Sta di fatto che la privacy dell'insegnante fu sconvolta. L'indagine degli esperti della polizia postale in poco tempo riuscì a risalire al pc da cui era partita la bravata.

Fonte: www.ilsecoloxix.it - 04/06/2008
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COCCAGLIO - Sembrava un tranquillo martedì mattina alla «Luca Marenzio» quando, intorno alle 11 il genitore si è presentato all'ingresso dell'istituto chiedendo di parlare con il professor Francesco Perali. I bidelli aprono la porta senza immaginare le intenzioni dell'uomo che comincia ad inveire all'indirizzo del docente. Al centro della discussione, alcuni giudizi che l'insegnate (a detta di molti colleghi «ottima persona e docente qualificato») avrebbe espresso in classe nei confronti dell'alunno. Non si conoscono i contenuti del rimprovero, sta di fatto che il genitore avrebbe cominciato a discutere animatamente con l'insegnante. Il diverbio è improvvisamente degenerato e l'uomo è passato alle mani «aggredendo - dicono i presenti - l'insegnante e spintonando il preside Roberto Orlandi che è caduto per terra». L'alterco ha richiamato l'attenzione dell'intero personale scolastico che ha cercato di placare gli animi dei contendenti. Alla fine, almeno trenta persone affollavano l'ingresso della scuola mentre giungeva sul posto una pattuglia dei vigili e una volante dei carabinieri.

Fonte: www.bresciaoggi.it - 31/05/2008
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CREMONA - Succede nel piazzale davanti all'Istituto tecnico commerciale Sraffa di Crema. Il docente di educazione fisica aveva solo detto ad uno studente di rientrare in aula e questo si è messo a strepitare e coprirlo di contumelie. «Si passa più tempo a tenere a bada le teste calde che a fare lezione - ha detto l'insegnante – e così non si può andare avanti». Un'altra insegnante era stata minacciata dal ragazzo e il docente era intervenuto anche per difendere la collega. Il preside, che ha seguito tutta la scena, ha inflitto tre giorni di sospensione allo studente, con la possibilità di recarsi a scuola per farsi interrogare.

Fonte: www.tarantosera.itqn.quotidiano.net - 23/05/2008
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TRIESTE - Una ragazzina di 15 anni, alunna ripetente di un istituto scolastico superiore cittadino, ha cercato di incendiare la chioma della sua insegnante di matematica. L'episodio risale alla scorsa settimana, ma solo ieri e con molta fatica, è emerso a livello pubblico. La ragazzina negli ultimi due anni scolastici oltre ad essere stata bocciata, è già stata punita più volte a causa di ripetute intemperanze. Vive da tempo in una situazione molto difficile e una sua identificazione precisa, così come quella dell'istituto scolastico a cui è iscritta, potrebbe nuocerle grandemente.

Fonte: Il Piccolo di Trieste (espresso.repubblica.it) - 23/05/2008
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STRADELLA - Un insegnante è stato colpito da un ceffone da uno studente di origine straniera di 16 anni. E' accaduto, alcune settimane, all'Istituto scolastico superiore Faravelli. Lo studente in passato, era stato già richiamato e punito, ma questa volta è stato sospeso per 3 mesi, e alla fine ha deciso di ritirarsi dalla scuola e proseguire in un altro istituto della zona.

Fonte: www.laprovinciapavese.repubblica.it - 21/05/2008
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Prof distratto, loro appiccano fuoco

SAN MARZANO - Costa caro a quattro studenti la bravata con la quale volevano ergersi a protagonisti della giornata ed "eroi" della classe. I quattro, che frequentano la quarta dell'istituto professionale Falcone, avevano deciso di approfittare del momento di distrazione di un professore impegnato nella correzione di un compito in classe per appiccare il fuoco ad un cestino davanti agli altri compagni, magari con la speranza di essere immortalati da qualche videofonino e sbarcare su YouTube, terra promessa dei giovani a caccia del brivido della notorietà. La violenta fiammata, però, ha preso di sorpresa gli stessi ragazzi, oltre ad attirare l'attenzione del malcapitato professore. Le fiamme, per fortuna, si sono spente quasi subito. La scuola deciderà per una sospensione... lunga abbastanza per fali riflettere su un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi.

Fonte: www.tarantosera.it - 20/05/2008
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Video: studenti lanciano portacolori all'insegnante
La scuola è italiana, ma non è possibile risalire né alla provincia, né alla regione di appartenenza.

Link: dailymotion.virgilio.it/swf/x1azj3
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CICAGNA - Un alunno di 14 anni di una scuola media nell'entroterra di Chiavari, martedì scorso, armato di una pistola giocattolo ad aria compressa, ha sparato ad un professore, colpendolo a una gamba con un proiettile di gomma dura. Del caso si occupano anche i carabinieri ed è stato informato il Tribunale per i minori di Genova.

Fonte: www.ilsecoloxix.it - 03/05/08
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FERMO - E' ancora attrazione fatale tra le mutandine di una prof e un intraprendente studente armato di telefonino. Il fattaccio è accaduto all'Itis Montani. Il ragazzo è riuscito a realizzare un video delle gambe e degli indumenti intimi della professoressa senza che questa si accorgesse di nulla. Poi ha compiuto l'errore fatale: inviarlo ai telefonini dei compagni e le immagini hanno cominciato a girare per la scuola. La bravata gli è costata 15 giorni di sospensione. I suoi genitori avrebbero lamentato la severità del provvedimento. La professoressa potrebbe inoltrare una denuncia e non è escluso che la procura agisca d'iniziativa.

Fonte: www.repubblica.it - 29/04/2008
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CREMONA – Cinque ragazzi dell'istituto per geometri hanno fatto esplodere un petardo nella buca delle lettere della loro professoressa giudicata troppo inflessibile. Ad incastrarli sono stati i carabinieri che basandosi su pochi indizi sono riusciti a risalire al gruppo di vandali.

Fonte: AGI - 23/04/08
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UDINE - La professoressa aveva rimproverato un'alunna perché usava il cellulare, ma la ragazza, per tutta risposta, ha fatto intervenire la madre che, giunta in classe, ha aggredito verbalmente la docente: per questi fatti una donna di 40 anni, di Udine, è stata denunciata per minaccia grave e interruzione di pubblico servizio. La vicenda risale a qualche giorno fa, ma è stata resa nota solo oggi dai carabinieri del capoluogo friulano. I fatti si sono svolti alla scuola media Valussi durante le lezioni pomeridiane destinate ai ragazzi che vogliono ottenere la licenza media, ma hanno già superato i limiti d'età per frequentare le lezioni del mattino.

Fonte: Il Messaggero - 19/04/08
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PALERMO - Scuola media Verga, quartiere Ballarò. Secondo Il Giornale di Sicilia, in questo istituto, nelle ultime settimane, si stanno consumando ripetuti episodi di violenza. Ragazzini di 10-13 anni tanto violenti da mandare in ospedale il loro vicepreside con la testa rotta. Venerdì scorso la preside si è beccata una gomitata da un ragazzino, sul posto è arrivata la polizia. Ancor prima una docente si era dovuta mettere in malattia dopo averle prese da un alunno. Sorte simile per una sua collega, scaraventata a terra da un gruppetto di ragazzini. La colpa dei professori? Essere intervenuti per sedare risse o scaramucce tra i ragazzi.

Fonte: www.diregiovani.it - 16/04/2008
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TRENTO - Tutto è successo lunedì mattina. Gli studenti dell'Istituto per parrucchiere, estetiste e falegnami erano nel piazzale della scuola. All'esterno, come prevede la legge, c'erano alcuni insegnanti addetti al controllo. Due docenti hanno notato alcune ragazze che stavano fumando e hanno chiesto spiegazioni. Una studentessa ha alzato la voce e preso a male parole la docente, che l'ha invitata ad usare un tono diverso, ma a quel punto la ragazza le ha rifilato un violento ceffone. Questa, scossa per l'accaduto, si è rivolta al preside e insieme sono tornati nel piazzale per identificare la responsabile. La giovane stava arrivando in compagnia della madre. Ne è nato un battibecco: la mamma ha preso con decisione le difese della figlia. Il dirigente ha invitato tutti ad andare nel suo ufficio, con la speranza di riportare la calma. Visto che le acque continuavano ad essere agitate, ha deciso di chiedere l'intervento della polizia. L'insegnante, invece, si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale Santa Chiara, dov'è stata visitata e dimessa con una prognosi di cinque giorni. L'insegnante avrà novanta giorni di tempo per decidere se sporgere querela contro la studentessa. Il dirigente ha disposto una sospensione di due mesi della ragazza e nei prossimi giorni l'episodio verrà affrontato in una seduta del collegio docenti: «Siamo consapevoli che l'istituto è talvolta un luogo che calamita situazioni problematiche - spiega il dirigente - ma quanto accaduto lunedì è solo la punta dell'iceberg di un disagio giovanile che sta crescendo in modo esponenziale. Regole e rispetto dei ruoli sono parole che non sembrano avere più senso per i giovani. Tutto il personale della scuola è consapevole delle situazioni problematiche: si raddoppia la pazienza, a volte si chiudono due occhi, ma ormai non si capisce più se siamo formatori o carcerieri. Una volta si poteva instaurare un dialogo con i genitori. La scuola non può sostituirsi a tutto».

Fonte: Trentino - 02/04/2008
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CATANZARO - Un bambino di sei anni si è recato a scuola con una pistola, spaventato i compagni e la maestra. La maestra, con prudenza, è riuscita a farsi consegnare l'arma e la scuola ha fatto intervenire la polizia che ha accertato trattarsi di un giocattolo. I genitori del bimbo dovranno rispondere di negligenza alle autorità.

Fonte: www.zai.net - 31/03/2008
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PALERMO - Nella qualità di dirigente scolastico sono indagato per un infortunio occorso a uno studente cinque mesi or sono.
In assenza di docente, un allievo ha colpito un compagno causandogli una lesione permanente.
Il genitore ha denunciato la scuola per mancata vigilanza non avendo sostituito il docente assente durante la quarta ora di lezione.
Ho dovuto redigere una corposa memoria con numerosi allegati e recarmi il 25 marzo presso la polizia giudiziaria per dimostrare di aver agito senza colpa grave o dolo.
Ho dimostrato con atti di aver delegato il vicario alle supplenze, di aver pubblicato tre circolari per regolare il problema, di aver chiesto la disponibilità per supplenze a pagamento, che mi è impossibile chiamare un supplente per assenze inferiori a 15 giorni, che la vigilanza della classe era stata affidata al collaboratore scolastico del piano, che gli allievi erano stati regolarmente assicurati.
Ma il poliziotto delegato alle indagini non riusciva a comprendere come mai non avessimo mandato un supplente in classe.
Gli ho allora dimostrato che il giorno dell'infortunio erano assenti 19 docenti e che disponevo solo di sei supplenti: uno con ora a disposizione per completamento cattedra, cinque con disponibilità a pagamento.
Finalmente, visto che la matematica non è un'opinione, è stato accertato che per i miracoli non siamo attrezzati e che oggi non è possibile assicurare le ore di lezione agli studenti.
Non so come andrà a finire questo processo, ma so solo che Ministri e sindacati non possono continuare a esonerare imboscati di tutti i tipi, senza prevederne la sostituzione.
Discutere di bullismo, quando sappiamo che gli allievi, in mancanza di docente, si lasciano andare ai comportamenti indisciplinati, è pura demagogia e i dirigenti non possono essere capri espiatori per ogni necessità.

Fonte: www.aetnanet.org (Voci dalla scuola) - 30/03/2008
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MILANO - Un biglietto osceno con una minaccia sessuale. Cinque parole scritte in stampatello su un foglietto fatto scivolare da uno studente del liceo classico Berchet nella borsa della professoressa di italiano che i ragazzi definiscono “molto bella”. Ignoto l'autore e ignoto il movente. Ma quelle cinque parole al Berchet hanno scatenato il finimondo. La professoressa che piange in classe per l'offesa subita. Il preside che convoca per un controllo della grafia tutti gli studenti maschi di una terza, l'ultima in cui l'insegnante ha fatto lezione quel giorno. Le mamme in barricata contro la minaccia della scuola di punire tutta la classe. Ieri l'ultimo capitolo della vicenda: un consiglio di classe straordinario per decidere le possibili risposte della scuola a un episodio che il preside giudica «tanto grave da non potere restare impunito». Scartata l'ipotesi della sospensione collettiva, si sta pensando a una soluzione alternativa. Come quando, nel giugno 2007, chiese a due ragazzi che avevano messo su YouTube un video girato a scuola in cui insultavano i passanti, di mettere in rete un filmato in cui dichiaravano di avere capito la gravità del loro gesto. Ma questa volta è diverso: non si sa chi punire.
Mentre le indagini proseguono, estese ad altre classi in cui quel martedì la professoressa ha fatto lezione, tutti aspettano di conoscere quale punizione toccherà ai sospetti, per ora solo maschi. Il preside non fa anticipazioni, ma assicura: «Sarà un'azione rieducativa, i genitori possono stare tranquilli. Non è possibile però indignarsi e pretendere severità dalla scuola di fronte a episodi di bullismo o maleducazione in genere, per poi diventare iperprotettivi quando gli studenti coinvolti sono i loro figli».

Fonte: www.milano.repubblica.it - 29/03/2008
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TREVISO - Un'inchiesta condotta per mesi dalla procura e dalla forze dell'ordine trevigiane ha portato alla luce numerosi fatti di droga e sesso a scuola e portato all'arresto di alcuni spacciatori.
Increduli i genitori. Impotenti gli insegnanti.
Oltre che un "segno dei tempi", quanto accade è dovuto anche al ridursi degli strumenti disciplinari e di controllo nelle mani degli insegnanti nelle scuole italiane, elementari, medie inferiori e superiori. Cinquant'anni fa c'era il rispetto a prescindere da correttezza e bravura del docente, oggi c'è la mancanza di rispetto a prescindere.
I genitori agguerriti costituiscono l'altro ostacolo (che talora mette i dirigenti scolastici in posizione contrastante con i docenti). Fanno bene a tutelare i diritti dei propri figli, sempre che questi siano lesi. Si vede che questi genitori preferiscono essere chiamati in questura quando ormai è troppo tardi, quando il figlio ha fatto e subito - come a Treviso - esperienze che lo avranno segnato a vita.

Fonte: www.territorioscuola.com - 20/03/08
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PALLAVICINO - L'insegnante, in classe per una supplenza, si è accorta che una ragazzina utilizzava il telefonino. Dopo averla ripresa più volte, invitandola a spegnerlo, ha chiesto all'alunna di consegnarglielo. Ma la ragazzina non ne vuole sentire di separarsi dal cellulare e aguzza l'ingegno: invece del suo, consegna alla prof il telefonino della compagna. A questo punto l'insegnante scrive sul registro una nota disciplinare a carico dell'alunna. La quale, per nulla intimorita, chiede di uscire dalla classe per andare in bagno e, col suo cellulare, chiama i rinforzi. Qualche momento dopo, si presentano a scuola la madre e la nonna, che inveiscono contro docenti, preside, bidelli. Cercano la professoressa rea di avere tentato di sottrarre il telefonino alla figlia. Nel frattempo suona la campanella di mezzogiorno e arriva un'altra mamma che vorrebbe portarsi a casa la figlia disabile. Non appena l'insegnante di sostegno si avvia all'uscita con la ragazzina, credendo che sia lei la docente da colpire, le due donne si scatenano prendendola a ceffoni e calci. Poi sono intervenuti i bidelli. Visto che la situazione era degenerata il preside ha chiamare la polizia. Mentre gli agenti verbalizzavano il tutto, la professoressa ancora dolorante usciva da un ingresso secondario. Ieri la ragazzina era normalmente in classe, mentre l'insegnante di sostegno si ritrova a casa con lividi dappertutto e un ginocchio gonfio. Sarà il consiglio di classe - dice il preside - a stabilire il da farsi.

Fonte: www.larepubblica.it - 12/02/2008
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LOCATE DI TRIULZI - Forse un gesto di qualche studente, forse semplicemente una rapina. La vittima è un'insegnate di Locate di Triulzi, a cui ieri pomeriggio è stata sottratta con violenza la borsa. Due rapinatori, in moto, la attendevano all'uscita del plesso scolastico, dal quale si stava allontanando in bicicletta.

Fonte: www.cronacaqui.it ed. Milano - 09/02/2008
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ALBENGA - Sono stati alcuni allievi ed ex allievi a devastare le scuole medie Mameli. Sono stati smascherati grazie ad un telefonino dimenticato. Cinque maschi e quattro ragazze. I nove sono stati denunciati alla procura della Repubblica dei minori di Genova. Vista la giovanissima età i nove rischiano al massimo l'affidamento in prova ai servizi sociali e una sanzione pecuniaria ai loro genitori.

Fonte: www.ilsecoloxix.it - 31/01/2008
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ROMA - I professori devono avere pazienza e tolleranza, oltre alle specifiche conoscenze psicopedagogiche dell'età evolutiva, per affrontare le ore di lezione con allievi che sono considerati «casi difficili» per i loro comportamenti turbolenti. Lo sottolinea la Cassazione, che ha riconosciuto la mancanza del requisito della «giusta causa» nelle dimissioni presentate da un insegnante di lettere della scuola media Santa Annunziata di Firenze.
Stressato da tanta indisciplina, il professore riteneva la scuola, in quanto datore di lavoro, obbligata ad adottare «tutte le misure necessarie a tutelare l'integrità del dipendente» come stabilito dall'art. 2087 del Codice civile. Dopo una riunione dei docenti, con l'intervento di una psicologa, si decise invece di perseguire l'obiettivo «di tenere in classe l'allievo scalmanato il più possibile in modo corretto». A quel punto il professore presentò le dimissioni e chiese una indennità di circa 3000 euro alla scuola. In primo grado il tribunale di Firenze, nel 2002, aveva riconosciuto al docente l'indennità, in quanto «era stato costretto a dimettersi a causa della condotta dello studente, fonte di turbativa delle lezioni scolastiche e anche fonte di pericolo per sé e per gli altri». La Corte d'appello di Firenze, nel 2004, ribaltò il verdetto sostenendo che nel bagaglio professionale di ciascun docente di scuola media è «necessaria la presenza di doti di pazienza e tolleranza, oltre alle specifiche conoscenze psicopedagogiche dell'età evolutiva e quindi tolse al professore l'indennità. Adesso la Suprema corte (sentenza n.1988) ha giudicato coerente la decisione dei giudici di secondo grado e ha respinto il ricorso del professore intransigente.

Fonte: www.ilmessaggero.it - 30/01/2008
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MESSINA - Cinque studenti (tre ragazzi e due ragazze) della scuola media del rione Villa Lina hanno devastato stamattina cinque classi e i corridoi. Durante le lezioni i cinque studenti si sono alzati dai banchi e hanno cominciato a distruggere tutto, sotto gli occhi dei professori impauriti. Sedie, banchi, cattedre, lavagne e armadietti in pochi minuti sono stati scaraventati dalle finestre rompendo i vetri. Strappati anche i registri di classe. Sono fuggiti solo quando e' arrivata la polizia, fatta intervenire dalla preside. Il clima nella scuola era teso da alcuni giorni e giovedì scorso una mamma aveva schiaffeggiato un'insegnante che aveva rimproverato la figlia troppo vivace.

Fonte: AGI - 21/01/2008
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ROCCAFORZATA - Allagata la scuola per far saltare le lezioni nell'istituto comprensivo "Madonna della Camera". Rubinetti del bagno aperti per tutta la notte. Bagni, corridoi e diverse aule inutilizzabili. Un giorno di vacanza forzata per gli studenti che stamattina sono tornati a casa.

Fonte: Tarantosera pag. 5 - 11-12/01/2008
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La mattina del 5 novembre gli agenti erano intervenuti nella scuola elementare di Elmas dove una insegnante aveva subito una aggressione. Secondo quanto ricostruito, la bambina avrebbe detto alla madre di essere stata maltrattata dalla maestra. Concluse le indagini, la madre è stata denunciata per violenza e minacce aggravate a pubblico ufficiale.

Fonte: Ansa - 02/01/2008

Offline Rosa-92

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Re: Violenza scolastica
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2009

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L'AQUILA - Nell'ora di educazione fisica rubano il borsello al professore. Protagoniste dell'episodio quattro studentesse minorenni di un Istituto scolastico di Giulianova. Le quattro sono state individuate dai carabinieri della compagnia di Giulianova (Teramo) che avevano raccolto la denuncia del professore di ginnastica, il cui borsello contenente 700 euro e oggetti personali era stato rubato all'interno di un impianto sportivo utilizzato dalla scuola per le lezioni ginniche. Parte della refurtiva è stata anche recuperata.

Fonte: www.leggonline.it - 18/12/2009
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APRILIA - Ieri in una scuola media di Aprilia un'insegnante è stata aggredita da un'alunna sotto gli occhi di compagni e professori perché sorpresa a fumare. La professoressa è stata soccorsa presso la clinica Città di Aprilia: per lei cinque giorni di prognosi.

Fonte: www.roma.repubblica.it - 16/12/2009
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Rapporto Censis del 4 dicembre 2009 - Circa un genitore su due non crede nella funzione sociale e culturale della scuola, decretando inutile l'influenza del sistema scolastico sulla formazione dei figli. Nell'ultimo anno il 47,7% dei genitori non ha incontrato mai o quasi mai gli insegnanti dei propri figli.
La preoccupante rassegnazione delle famiglie è contrassegnata da un altro dato: il 59,7% dei genitori con figli in età scolare ritiene il bullismo sicuramente un fenomeno in crescita e il 52% che la scuola non sia in grado di avere le capacità per proteggere i ragazzi. I genitori non sembrano però scaricare la colpa ai docenti: il 59,7% ha affermato che gli insegnanti non hanno praticamente alcuno strumento per arrestare gli episodi di bullismo. La colpa di tanta aggressività e mancanza di rispetto per il prossimo e per le regole sarebbe così figlia di una società che invia evidentemente troppi messaggi di superficialità.
Ma la convinzione che i valori trasmessi dalla scuola sono sempre meno recepiti dagli alunni non è solo dei papà e delle mamme. Anche la maggior parte dei docenti sono convinti che motivare l'apprendimento degli studenti è un'impresa davvero ardua, soprattutto a seguito del sempre minore appeal della figura dell'insegnante.
La parola scetticismo regna anche tra gli stessi studenti: il 92,6% dei giovani in uscita dalla scuola secondaria di II grado ritiene che oggi il lavoro sia oggi sottopagato. E circa l'80% dei giovani di età compresa tra 15 e 18 anni si chiede che senso abbia stare a scuola o frequentare corsi di formazione professionale.

Fonte: www.censis.it
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BRINDISI. La scuola elementare Rodari è stata teatro di un episodio alquanto spiacevole: un'insegnante è stata ripetutamente aggredita verbalmente, minacciata e insultata, di fronte ai suoi alunni, da una mamma che, facendo irruzione in aula, ha impedito lo svolgimento delle normali attività per un'ora intera, tanto che la docente è stata costretta a chiamare le forze dell'ordine. Il giorno successivo, la donna ha nuovamente aggredito l'insegnante, insultandola davanti ai bambini e al personale scolastico. Un episodio che non avrebbe alla base motivazioni gravi e che ha ovviamente turbato tutto il corpo docente e il personale del plesso.

Fonte: www.pugliatv.com - 04/12/2009
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NAPOLI - Cinque studenti ed una loro insegnante sono stati portati stamattina in ospedale per lo scoppio di un petardo all'interno dell'istituto d'arte Munari di Acerra. Non hanno riportato ferite, ma solo uno stato di stordimento, per cui sono stati dimessi nel giro di qualche ora. I responsabili del gesto, due 15enni, sono stati identificati dalla polizia e si sono giustificati dicendo che si trattava solo di uno scherzo.

Fonte: www.ilmattino.it - 02/12/2009
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SAVONA - Con l'accusa di avere rubato soldi dal portafogli di un insegnante, tre ragazzini dell'Ipsia di Savona dovranno rispondere di «furto con destrezza». I tre, una volta scoperti dalla polizia, hanno confessato e i loro genitori hanno risarcito il danno. Ai tre ragazzi sono state riconosciute le attenuanti di «avere cagionato un danno patrimoniale di lieve entità» e di «avere riparato interamente il danno mediante risarcimento».

Fonte: www.ilsecoloxix.ilsole24ore.com - 01/12/2009
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TREVISO - Un ragazzo albanese di 17 anni, studente in una scuola superiore di Treviso, è stato formalmente ammonito dall'equipaggio di una volante della polizia, chiamata da una professoressa. L'insegnante aveva scoperto che l'allievo aveva falsificato alcune firme sul registro. Un atto per il quale il preside aveva deciso la sospensione del giovane per tre giorni. Quando il ragazzo l'ha saputo, ha minacciato l'insegnante che per tutelarsi ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine.

Fonte: www.unionesarda.ilsole24ore.com - 01/12/2009
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SORBOLO - Spiacevole episodio nei giorni scorsi davanti alle scuole elementari di via Fratelli Bandiera, appena dopo che era suonata la campanella per la fine delle lezioni. Una nonna, giunta davanti alle scuole elementari per riprendere e accompagnare a casa la nipote, ha insultato e schiaffeggiato la maestra della bambina. La maestra non ha denunciato l'episodio ai Carabinieri, ma si è limitata ad informare la preside dell'accaduto.

Il gruppo «Maestre e maestri autoconvocati di Parma e provincia» lancia un appello agli insegnanti: costituirsi parte civile, se la vicenda di Sorbolo dovesse sfociare in un processo, auspicando inoltre che le forze dell'ordine provvedano agli atti conseguenziali.

A tutti gli effetti di legge, ogni docente, quando è nell'esercizio delle funzioni non è un semplice incaricato di pubblico servizio, bensì un pubblico ufficiale: un soggetto con poteri autoritativi e certificativi dell'Autorità dello Stato. La violenza, la resistenza e la minaccia ad un pubblico ufficiale è punita dagli art. 336 e 337 del Codice Penale, è punita con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. Sono reati procedibili d'ufficio, e non a querela di parte. L'art 341 bis del Codice penale sanziona con una pena fino a 3 anni chi oltraggia un pubblico ufficiale in servizio.
Fonte: www.gazzettadiparma.it - 28/11/2009
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VITTORIA - Un'insegnante di Vittoria è stata aggredita ieri mattina nei pressi della propria scuola. La donna sarebbe stata raggiunta da un pugno sferrato da un genitore che non aveva gradito le lagnanze della docente circa il comportamento della figlia. La donna è stata soccorsa e medicata in ospedale: per lei, la prognosi è di 20 giorni.

Fonte: www.ilgiornalediragusa.it - 21/11/2009
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BRIANZA - I fatti del febbraio 2007 in un istituto della Brianza: l'insegnante d'italiano è ripresa col cellulare da uno studente.
Questa la scena: la prof di spalle, i compagni di classe che fanno finta di dormire, in sottofondo commenti ironici. Il ragazzo tornato a casa riversa il tutto su pc e pubblica il mini-video su internet. La docente lo scopre, studente viene sospeso per 15 giorni e il tribunale condanna i genitori a pagare 20.000 euro per le "immagini lesive del decoro e della reputazione dell'insegnante".

Fonte: www.tecnicadellascuola.it - 16/11/2009
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CATALNISSETTA - "Ci annoiavamo". Con questa disarmante motivazione due ragazzini di 10 e 11 anni si sono giustificati ai carabinieri. Domenica pomeriggio, infatti, hanno forzato la porta della scuola di San Cataldo, mettendo a soqquadro le aule. I militari li hanno bloccati mentre lanciavano oggetti e sedie contro le finestre e riconsegnati alle famiglie.

Fonte: www.repubblica.it - 16/11/2009
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TORINO - Erano da poco trascorse le 10 quando nel corridoio centrale al piano terra dell'istituto di corso Caio Plinio in zona Lingotto, sono entrati sei giovani: 5 ragazzi e una ragazza. Manifestando un certo divertimento, tra lo sconcerto di alcuni studenti presenti in quel momento lungo il corridoio, hanno svuotato un estintore, riempiendo di schiuma pavimenti e muri. Attirato dal baccano, il vicepreside si precipitava nel corridoio e intimava ai sei di andarsene, ma uno di loro gli ha sferrato un pugno in fronte. Il vicepreside ha barcollato e si è accasciato dolorante. Mentre i sei se ne andavano i professori lo hanno soccorso e chiamato il 118. L'uomo è stato trasportato in ambulanza alle Molinette dove è stato medicato e dimesso. Incredulità per l'accaduto tra i docenti e tra gli studenti del "Rosa Luxemburg". Quei ragazzi non li avevamo mai visti a scuola e neppure fuori dall'istituto. Perché siano venuti qui - hanno detto gli studenti ­ è un mistero.

Fonte: www.cronacaqui.it - 11/11/2009
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NAPOLI - Una mamma aggredisce in classe un'insegnante della Scuola Media Moscati 'colpevole' di aver adottato un provvedimento disciplinare nei confronti del figlio.

Fonte: www.adnkronos.com - 11/11/2009
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SFERACAVALLO - Due ragazzini del quartiere Zen si trovavano nel perimetro della scuola elementare "Tenente Colonnello Onorato" con in mano un giravite ed un mazzarello. Alla vista dei poliziotti i due hanno cercato di scappare ma sono stati raggiunti e denunciati.

Fonte: www.livesicilia.it - 08/11/2009
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CATANZARO - Quattro ragazzi di sedici anni sono stati denunciati dai carabinieri a Falerna per danneggiamento ed atti di vandalismo nella scuola media. I quattro, tutti ex studenti della stessa scuola, hanno raccontato di aver compiuto il gesto senza un motivo preciso e perchè erano annoiati e per divertisi un po' sono entrati nell'Istituto dove hanno gettato a terra documenti e banchi e imbrattato le pareti delle aule con scritte contro il dirigente scolastico e gli insegnanti.

Fonte: www.ilquotidianodellacalabria.ilsole24ore.com - 04/11/2009
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NAPOLI - Spedizione "punitiva" al Liceo Classico Umberto I in piazza Amendola. Il raid è avvenuto nell'atrio dell'istituto, durante l'orario di scuola, mentre erano in corso i colloqui tra docenti e genitori. Incuranti di tutto e spavaldi al punto da buttare a terra chiunque cercasse di fermarli, una ventina di ragazzi, tra i 18 e i 20 anni, ieri mattina ha fatto irruzione nel liceo. Il loro obiettivo erano alcuni degli studenti: hanno cercato di guadagnare le scale per salire ai piani dove si svolgono le lezioni, ma uno dei bidelli, che è addetto alla portineria, ha tentato di fermarli ed è stato aggredito. Prima gli hanno stretto le mani alla gola, spingendolo verso un muro, poi lo hanno sollevato di peso e, dopo averlo gettato per terra nell'atrio sono scappati via, senza riuscire a mettere a segno la loro missione punitiva. Momenti di vero panico soprattutto per i genitori e gli insegnanti, poiché quasi tutti i ragazzi erano ancora ai piani superiori, nelle loro classi a fare lezione.

Fonte: www.ilmattino.it - 21/10/2009
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ZEN - Era passato da poco mezzogiorno quando la professoressa di lettere è entrata nell'aula di terza media per cominciare la lezione e ha invitato i ragazzi a prendere posto. Uno degli alunni a questo punto ha afferrato una sedia e l'ha scagliata contro la docente, che è riuscita parzialmente a schivarla, ma è stata colpita al piede sinistro ed è rimasta ferita. La donna è stata soccorsa dal preside che poi ha telefonato al 112. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno allertato il 118. L'insegnante è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Villa Sofia dove le hanno diagnosticato un trauma contusivo al piede sinistro con prognosi di 10 giorni. Il tredicenne, data l'età, non è imputabile.

Fonte: www.palermo.repubblica.it - 20/10/2009
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PAGANI - Erano le 8.45 circa, quando i genitori di un bambino dell'ultimo anno della materna pretendevano di accompagnarlo fino in classe, in spregio al regolamento che, per motivi di sicurezza, prevede che i discenti vengano lasciati nell'atrio per essere condotti in aula dall'insegnante. Qualche momento di tensione da parte dei genitori prima che consegnassero il piccolo alla maestra. Dopo hanno cominciato a inveire contro un'altra maestra e l'hanno picchiata: il papá dello scolaro le ha tirato un pugno in pieno viso e la moglie l'ha graffiata. Immediato il ricorso ai Carabinieri ad opera della preside. I genitori sono stati denunciati per violenza e minacce a pubblico ufficiale oltre che per interruzione di pubblico servizio.

Fonte: www.positanonews.it - 30/09/2009
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SAN SEVERO - Alcune maestre della scuola elementare San Francesco, plesso di via De Palma, durante la consegna delle pagelle, sono state picchiate dai genitori di alcuni alunni bocciati.

Fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it - 26/06/2009
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MILANO - Aperta un'inchiesta nei confronti di due liceali di 15 anni, uno dei quali l'anno scorso aveva creato su Facebook un gruppo di discussione su cui erano apparsi apprezzamenti pesanti sul professore di inglese. Il docente ha denunciato due degli alunni che lo avevano diffamato, nonostante fossero stati sospesi, ma a Procura dei Minori, nella richiesta di archiviazione del caso firmata dal pm, lo rimprovera perché «invece di ricercare un chiarimento con gli studenti» e di dialogare con loro ha deciso di sporgere querela, preferendo la strada della punizione e perdendo la preziosa occasione di mettere in pratica l'educazione, e cioè il suo mestiere, verso se stesso e verso gli studenti».

Fonte: www.milano.corriere.it - 11/06/2009
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BARI - «Ammazziamo la professoressa». Lo hanno scritto su Facebook in un gruppo dedicato alla docente di lingua straniera otto ragazzi e ragazze fra i 15 e i 17 anni che sono stati sospesi con l'obbligo di frequenza dai corridoi dell'istituto in modo che non perdano neanche un'ora di lezione ed imparino dal loro errore.

Fonte: www.larepubblica.it - 03/06/2009
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CESENA - Un docente di matematica e fisica del Liceo Scientifico "Righi" è stato sospeso dalle proprie funzioni e dallo stipendio per due mesi. La motivazione è l'avere condotto un'indagine nelle proprie classi per rilevare che percentuale di studenti sceglierebbe la materia alternativa qualora l'istituto la programmasse. Nel questionario ciascuno doveva indicare quale insegnamento avrebbe scelto fra Religione cattolica, Storia delle religioni e Diritti umani. I risultati sono stati:

      11,3% Religione Cattolica
      23,9% Storia delle religioni
      64,8% Diritti umani

Il Collegio Docenti aveva quindi deliberato la necessità di programmare la materia alternativa, offrendo così agli studenti questo tipo di attività formativa. Ma gli insegnanti di religione del liceo hanno lamentato all'Ufficio Scolastico Regionale che quel questionario offendeva i colleghi di Religione. E' scattata così la sanzione e l'ispettrice dell'Ufficio scolastico Regionale ha persino diffidato il docente dal fare conoscere agli alunni i risultati dell'indagine.

Fonte: www.uaar.it/news - 30/05/2009
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AMALFI - Non gli piace il giudizio sull'interrogazione e le sferra un colpo al viso alla sua professoressa. Protagonista un ragazzo di Ravello che subito dopo il gesto si è mostrato pentito e preoccupato. La donna ha riportato conseguenze al setto nasale ed stata trasferita al pronto soccorso di Castiglione per le cure del caso.

Fonte: www.ilfogliocostadamalfi.it - 20/05/2009
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BOLOGNA - Ha aspettato che arrivasse a scuola l'insegnante del figlio, è sceso dall'auto e l'ha picchiato con una chiave inglese. E' accaduto ieri mattina in una scuola media della città. Ma l'aggressione di ieri è solo l'ultimo tassello di una storia ben più articolata.

Tutto nasce dal comportamento non proprio da alunno modello del figlio dell'indagato. Si tratta di un ragazzino di 11 anni descritto dagli insegnanti come strafottente e disattento durante le lezioni tanto da creare disturbo a tutti. Per questo viene ripreso quasi tutti i giorni, ma lui non cambia atteggiamento. La preside lo ammonisce: «Se non righi dritto non vai in gita». Lui continua come se nulla fosse e così i compagni vanno in gita senza il ragazzino. Quando il padre viene a saperlo, non rimprovera il figlio, anzi, chiama l'avvocato e denuncia la preside che, all'inizio dell'anno, finisce sotto inchiesta.

Due mesi fa. Il turbolento alunno colpisce una compagna di classe, dopo una lite scoppiata per motivi banali. Viene chiamata l'ambulanza, la ragazzina subisce i postumi della botta per i giorni a seguire. Dopo un incontro fra i genitori, si decide di non sporgere denuncia.

Un mese fa. La professoressa di tecnica sta facendo lezione e il discolo disturba. Si alza dal posto, passeggia per la classe, non ubbidisce. La prof lo manda fuori dall'aula, lo mette seduto su una sedia in corridoio, tenendo la porta aperta per controllarlo. Appena il padre viene informato, scatta una nuova denuncia e anche la prof finisce sotto inchiesta.

Martedì. Arriva a scuola il supplente di italiano, un giovane al suo primo giorno di supplenza in quella scuola. Nessuno lo mette in guardia dal ragazzino terribile che si ritroverà in classe. Comincia la lezione e il piccoletto entra in azione. Il supplente reagisce duramente: "Guarda che io non sono una femminuccia, non rompere i c...". Parole sprecate. Allora lo piglia per un orecchio e lo mette al suo posto. A quel punto il ragazzino si calma e se ne sta buono buono fino al termine delle lezioni. A casa racconta tutto al padre.

Ieri. Il genitore porta il figlio a scuola in macchina e attende l'arrivo del supplente. Quando il giovane insegnante arriva, scende dall'auto e l'affronta nel cortile della scuola. In mano ha una spranga. Cala l'oggetto metallico ripetutamente sul supplente, che tenta disperatamente di proteggersi con le braccia. Diverse persone assistono alla scena, fra insegnanti e alunni. Arriva anche la vicepreside. Il bidello chiama il 118 e i carabinieri. All'arrivo dell'ambulanza e della gazzella dei militari, il genitore si è già allontanato dalla scuola. L'insegnante viene portato all'ospedale e medicato. Poi viene portato in caserma per sporgere regolare denuncia.

Oggi. Nei guai non c'è solo il padre, ma lo stesso professore perché il giorno precedente avrebbe punito in modo violento il ragazzino. Secondo la dirigente scolastica, il professore è stato barbaramente picchiato ma egli stesso non si era comportato affatto bene in quanto aveva perso la pazienza con il ragazzino, ed ha avviato un procedimento disciplinare: «In classe c'è già un'altra insegnante. Al supplente farò un'ammonizione scritta e manderò la documentazione del caso all'Ufficio scolastico provinciale».

Il padre del ragazzino indisciplinato ha riferito al suo avvocato che i fatti non si sono svolti come sono stati raccontati. Lui e il figlio, che non andava a scuola, passavano di lì per caso, il ragazzino ha riconosciuto il professore e lui avrebbe accostato solo per chiarire l'accaduto. Nega di avere utilizzato spranghe o chiavi inglesi nella colluttazione. Inoltre accusa la scuola, e in particolare la dirigente, di avere discriminato e mobbizzato l'alunno.

Fonte: www.ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com - 23 e 24 aprile 2009
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BRESCIA - Il padre di un'allieva di quinta dell'Itc Camillo Golgi colpisce sul volto un insegnante durante una discussione del consiglio per un compito in classe valido solo come simulazione della prova dell'esame di maturità. I medici del pronto soccorso della Poliambulanza l'hanno giudicato guaribile in sei giorni. Nella denuncia sporta dai carabinieri si legge che un'alunna lo avrebbe minacciato davanti a tutta la classe: "Mando mio papà che ti spacca la faccia". Cosa puntualmente verificatasi qualche giorno dopo durante il consiglio di classe del quale fa parte il genitore.

Fonte: www.quibrescia.it - 09/04/2009
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VIAREGGIO - Il fatto era accaduto nel 2004 all'Istituto Professionale Marconi. Una studentessa del primo anno, nella prima pagella, aveva riportato due gravi insufficienze in disegno e l'insegnante aveva convocato i suoi genitori per un colloquio. I genitori avrebbero avuto da ridire sui voti e si sarebbero scagliati contro l'insegnante provocandole una contusione ad una mano refertata con venti giorni di prognosi.
Alla prima udienza la parte lesa si è costituita parte civile, chiedendo un risarcimento dei danni materiali e morali per trentamila euro. La difesa ha presentato una serie di certificati medici fatti alla studentessa dai quali si evince uno "stato di ansia" della ragazza dovuto al non buon rapporto con la sua insegnante, e la copia della pagella dove l'unica insufficienza sarebbe quella della sua materia.

Fonte: www.viareggino.com - 09/04/2009
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TERNI - Un insegnante di 33 anni è stato aggredito a bastonate nel cortile dell'istituto professionale Casagrande da una persona con il volto coperto che poi si è dileguata. Dopo l'aggressione il docente è rientrato nella scuola dove è stato soccorso da una collaboratrice scolastica che ha immediatamente avvisato il preside, la polizia e il 118. Ora è ricoverato all'ospedale di Terni.

Fonte: www.adnkronos.com - 03/04/2009
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MILANO - Gli insegnanti ammettono le responsabilità della classe docente: "Molti di noi hanno predicato parole d'ordine sessantottine, di ribellione ad ogni autorità, in tanti hanno fatto dell'insegnamento una sistematica opera di demolizione della disciplina e dei valori su cui si regge una società ordinata, e adesso tutti ne stanno pagando il prezzo".
Se non fosse perché senza stipendio non si campa lascerebbero subito la scuola. Vivono in un clima di disprezzo e intimidazione. Aggressioni a scuola ma anche per strada e sotto casa. Non mancano persino episodi di figli d'insegnanti picchiati da chi voleva vendicarsi d'un brutto voto o di un rimprovero. Scritte sui muri, vandalismi alle abitazioni e alle auto, telefonate notturne...
Gli insegnanti, grazie alla cultura del dialogo, vanno in tilt. In alcune scuole milanesi si è pensato addirittura di allestire un servizio di sostegno per "professori abusati". All'istituto Ferraris Pacinotti una psicologa dell'Asl assiste gli insegnanti vittime della perfidia degli studenti. Ma dal lettino dello psicologo alla barella del pronto soccorso il tragitto è breve.

Fonte: www.ilpadano.com - 28/03/2009
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BAGNOLI IRPINO - In una scuola superiore il papà di un alunno particolarmente esagitato sì è scagliato contro un professore. Dopo averlo aggredito verbalmente e fisicamente è stato allontanato dagli altri insegnanti. A quel punto, con la sua macchina, ha chiuso l'unica strada utile per uscire dal parcheggio, per impedire all'insegnate di allontanarsi dalla scuola con il chiaro intento di reiterare la propria aggressione. Quindi è ritornato dentro alla scuola ma, non trovando l'insegnante, si è scagliato sul materiale della scuola, distruggendo suppellettili, monitor e fotocopiatrici.
I motivi che avrebbero portato il genitore all'aggressione sarebbero riconducibili ad un comportamento poco competente dell'insegnante nel gestire un diverbio tra un alunno e il proprio figliolo che nell'occasione avrebbe abbandonato la lezione e sarebbe ritornato a casa piangendo. I Carabinieri lo hanno denunciato in stato di libertà per "violenza privata" e "danneggiamento aggravato", mentre proseguono gli accertamenti per verificare la posizione del professore.

Fonte: www.irpiniaoggi.it - 23/03/2009
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ROMA - Un bimbo di 9 anni ha colpito la sua maestra al torace mandandola all'ospedale. L'episodio è avvenuto durante la ricreazione nella scuola Renzo Pezzani, nel quartiere di Centocelle. La maestra è stata soccorsa immediatamente dal 118 e portata in codice verde in ospedale, con difficoltà respiratorie e una forte contusione al petto. Dopo pochi minuti, come si apprende da fonti sanitarie, si è ripresa, ma sarebbe ancora sotto choc. Il bambino violento già in passato aveva dato in escandescenze.

Il bambino si stava scagliando contro una sua compagna di scuola finita per terra dopo averle rovesciato un banco sulla testa. La donna è intervenuta per difendere la bambina, facendo da scudo, e lui l'ha colpita con una raffica di pugni allo sterno.

L'avvocato della donna chiede un'inchiesta interna: il problema è della scuola che deve tutelare l'incolumità degli alunni, degli insegnanti e del bambino stesso che, naturalmente, non ha colpa.

«Tutelare il bambino e gli operatori scolastici che ogni giorno con competenza e passione lavorano per assicurare l'integrazione di ogni bambino». Così il direttore scolastico della scuola commenta l'episodio. «La situazione dell'alunno è conosciuta e affrontata sistematicamente dai servizi territoriali sin dalla scuola dell'infanzia. Invitiamo i giornalisti a mettere in atto forme di rispetto per l'alunno e per gli operatori scolastici che ogni giorno con competenza e passione lavorano per assicurare l'integrazione di ogni bambino».

Fonte: www.corriere.it - 23/03/2009
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REGGIO EMILIA - Uno sputo e un cazzotto in pieno viso al professore. Risultato? Nessuna denuncia. «Questa si chiama delinquenza» è il commento del primo dirigente dell'Anticrimine, che ha raccontato la storia: era l'ora di ricreazione, l'altro giorno, all'Alberto Simonini, una scuola pagata coi soldi della Provincia che rilascia diplomi professionali per elettricisti e idraulici dopo corsi teorico-pratici. Dai banchi di una classe mancano in quattro: uno era stato sospeso, gli altri tre, minorenni fra i 16 e i 17 anni, avevano bigiato le lezioni. Sono amici, formano una "cricca", sono della stessa origine. I quattro tornano ugualmente presso l'istituto, a mo' di sfida per fare ricreazione assieme agli altri compagni. Uno di loro va alla macchinetta automatica delle vivande, prende le monete, le mette nella fessura, ma il distributore s'inceppa. I tentativi di farsi ridare i soldi non vanno a buon fine e così decide di buttarlo a terra. Il fracasso e le risate della combriccola non passano inascoltate: i professori vanno a vedere cosa sta succedendo, parte la telefonata al 113 e una volante si porta sul posto. Il responsabile ammette tutto. In quegli istanti, però, avviene il fatto più grave: uno dei minorenni si accende una sigaretta dentro l'istituto e prontamente viene ripreso da un professore che lo invita a spegnerla. Di tutta risposta il ragazzo sputa in faccia al docente e gli dà un pugno in faccia. E' stato segnalato alla Procura dei Minori di Bologna, ma nessuna denuncia, il professore non vuole farla. Parliamo tanto di bullismo e violenza a scuola, ma poi accadono atti come questi. Essere un educatore significa anche dare un indirizzo di vita e quella della violenza impunita non può essere una strada accettabile.

Fonte: www.ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com - 22/03/2009
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CASTELLAMARE - Una ragazzina (bocciata) di seconda media alla scuola D'Acquisto, qualche giorno fa ha raccontato alla madre di essere stata apostrofata dal professore di Educazione artistica con frasi dall'esplicito contenuto sessuale, di essere stata anche palpeggiata, e che l'insegnante avrebbe rivolto le sue attenzioni anche ad una compagna di classe. Per questa ragione ieri mattina la madre è andata a parlare con il docente. Dopo il colloquio, in presenza della stessa ragazzina, l'insegnante credeva di avere risolto il problema: aveva dimostrato alla madre che la ragazzina è una bugiarda chiamando in causa la classe e l'altra ragazzina che sarebbe stata molestata. Uscite dalla scuola, mamma e figlia si sono incontrate con il padre, informandolo dell'accaduto, il quale si è precipitato a scuola e ha picchiato con calci e pugni il professore davanti ai colleghi e ai bidelli che sono intervenuti fino all'arrivo della polizia. «La storia delle molestie - ha dichiarato la preside - è stata completamente inventata, la compagna che secondo l'alunna sarebbe stata anch'essa molestata ha negato tutto». Il prof è stato curato all'ospedale con prognosi di 6 giorni.

Fonte: www.espresso.repubblica.it - 17/03/2009
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ENNA - A Barrafranca, nell'ennese, un insegnante di lettere della scuola media Verga, nel corso dell'incontro con i genitori, aveva dichiarato alla madre che la figlia non rendeva al meglio. Per questo motivo ha avuto la sgradita sorpresa di trovarsi, sotto casa, il padre della ragazzina che lo ha preso a pugni, schiaffi e calci, con madre e figlia ad assistere all'aggressione, e minacciato di fargli saltare in aria la macchina. L'insegnante, dopo essere stato medicato dalla guardia medica, si è recato alla stazione dei Carabinieri per denunciare l'episodio.

Fonte: www.asca.it - 05/03/2009
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PALERMO - Tre ragazzini di 14, 11 e 10 anni, dopo avere messo insieme diverse cartacce e arredi hanno dato fuoco alla scuola materna Esseneto. L'asilo resterà chiuso alcuni mesi per i lavori di ristrutturazione.

Fonte: www.adnkronos.com - 02/03/2009
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ROMA - E' reato rimproverare uno studente anche se si presenta in aula con una catena di ferro. Una maestra aveva chiamato "bestia" un ragazzino entrato in classe armato di catena. La maestra spaventata aveva anche invitato il ragazzo ad andare da uno psicologo. Alla querela dei genitori è seguita la condanna, sia in primo che in secondo grado, ad una multa di 1500 euro e al risarcimento dei danni morali, confermata dalla Corte di Cassazione che ha stabilito, con la sentenza 9288, che non c'è giustificazione che tenga di fronte alle provocazioni degli allievi.

Fonte: www.ecodibergamo.it - 2 marzo 2009
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MONTEGRANARO - Un alunno intemperante l'altro giorno ha preso a calci la sua maestra che è finita al Pronto Soccorso con diverse lesioni. Dietro a questo fatto c'è la storia di un bambino, extracomunitario (ma che conta?) e di una famiglia che vive una vita non facile. Non è la prima volta che questo alunno un po' troppo vivace crea problemi all'interno della scuola e della classe, rendendosi protagonista di episodi discutibili e con atteggiamenti difficili da gestire.

Fonte: www.ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com - 26/02/2009
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MASSA CARRARA - Giovedì scorso, uno studente di 13 anni, per una divergenza con una insegnante, ha rotto il vetro di una finestra dell'aula e poi, con un paio di forbici, ha minacciato alunni, professori e bidelli, urlando «Vi sgozzo tutti».
I genitori dei compagni di classe del ragazzo hanno inviato una lettera al provveditorato e al preside, spiegando che non manderanno più i figli a scuola fino a quando quel ragazzo, autore degli episodi di violenza che si ripetono da ormai due anni, non verrà allontanato dall'istituto.

Fonte: www.ilmessaggero.it - 21/02/2009
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REGGIO EMILIA - In una classe dell'istituto Filippo Re, gli alunni hanno ricoperto di colla trasparente la sedia della cattedra appena prima dell'arrivo della professoressa. Una volta terminata la lezione, la professoressa si è ritrovata completamente attaccata alla sedia di fronte alle risate di scherno degli alunni. In seguito alla pesante bravata, gli insegnanti hanno deciso di convocare un consiglio di classe con la presenza dei genitori. Nel corso del confronto, i professori hanno illustrato l'episodio e altri atteggiamenti un po' troppo vivaci da parte degli alunni. I genitori anziché prendere atto del comportamento indisciplinato dei figli, hanno preso le loro difese: «Voi professori non avete abbastanza polso per poter badare ai nostri figli e vi comportate in questo modo perché avete paura che i ragazzi vi taglino le gomme della macchina».

Fonte: www.gazzettadireggio.gelocal.it - 21/02/2009
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BOLZANO - Voleva vendicarsi della professoressa di educazione artistica, che l'anno scorso non aveva preso le sue difese dopo un'accesa lite con un compagno, e allora ha deciso di mettergli uno spinello di hashish e marijuana nella tisana. L'insegnante l'ha bevuta e non si è accorta di nulla. Ha scoperto tutto il giorno dopo, grazie alle confidenze di alcuni alunni: ha sporto denuncia ai carabinieri e, allarmata, ha fatto le analisi del caso all'ospedale. Il ragazzo, un tunisino pluri-ripetente di 16 anni, è stato sospeso 10 giorni, segnalato alla Procura dei minori e denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti, violenza privata ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

Fonte: www.altoadige.it - 19/02/2009
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VENEZIA - Un alunno di 13 anni ha pugnalato a Chioggia il suo professore di musica in classe durante la lezione, Conficcandogli un coltello da cucina nella schiena. L'insegnante è ricoverato in ospedale, mentre lo studente è stato denunciato dalla polizia. Oggi si riuniranno il consiglio di classe e di istituto per decidere i provvedimenti disciplinari da prendere a carico del ragazzo, che nei casi più gravi possono arrivare alla sospensione per tutto l'anno con l'esclusione dall'esame finale, dato che il ragazzo frequenta la terza media.

Fonte: www.corriere.it - 17/02/2009
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FIRENZE - Uno studente ha preso a pugni e calci un suo quasi coetaneo (15 anni) figlio di una sua insegnante in un istituto superiore della provincia e sottolineando che le botte erano un messaggio per sua madre.
Il ragazzo è stato sospeso da scuola per un mese, durante il quale svolgerà attività socialmente utili, come l'impegno in una comunità di assistenza agli anziani o in un'associazione di volontariato, seguito dai professori. «Questo tipo di sanzione - ha detto il dirigente dell'istituto - piuttosto che una punizione vuol essere uno strumento di recupero e reinserimento. Questo alunno non è un delinquente ma solo solo un ragazzo vivace che entra in ritardo a scuola e risponde male ai professori, imitando i modelli della peggiore tv. Purtroppo i ragazzi così sono sempre di più».

Fonte: www.corriere.it - 14/02/2009
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MILANO - Succede all'istituto comprensivo Trilussa, a Quarto Oggiaro, quartiere di case popolari dove scuole e forze dell'ordine tentano di far rispettare le regole. All'ora di pranzo, a mensa, una bambina prende una brocca colma d'acqua e la versa volontariamente per terra. L'insegnante le chiede di smettere ma l'alunna continua deridendola e così la prof si avvicina, la prende per il braccio e la obbliga a smettere. Poi, una volta tornati in classe, altro rimprovero e una rispostaccia alla quale l'insegnante risponde con un leggero schiaffo. La ragazzina - seguita dai servizi sociali - esce da scuola e racconta tutto all'educatore del Comune che la incontra diverse volte ogni settimana, e che la deve accompagnare a casa. Quando la madre viene a sapere dell'accaduto avvisa la nonna e insieme vanno a scuola a cercare la prof. La aspettano nel cortile, la aggrediscono verbalmente, poi con pugni e calci. La docente è costretta a rifugiarsi nel bagno della segreteria. Ma le due donne forzano la porta e la colpiscono ancora finché altri docenti non intervengono. Agli agenti della polizia madre e nonna, 29 e 50 anni, si giustificano dicendo che la ragazzina avrebbe ricevuto uno schiaffo.

Fonte: www.espresso.repubblica.it - 22/01/2009
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FERRARA - Un 12enne e un 13enne di Mezzogoro di Codigoro si sono introdotti di notte nella scuola elementare del paese e hanno imbrattato i muri con bombolette spray e coperto i pavimenti di detersivi e schiuma di estintori. Uscendo, però, avevano dimenticato qualche oggetto personale e così i carabinieri li hanno rintracciati. Le famiglie si sono offerte di risarcire i danni che ammontano a circa 5000 euro.

Fonte: www.instablog.org - 04/01/2009
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Offline Rosa-92

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Re: Violenza scolastica
« Risposta #6 il: Settembre 01, 2010, 01:19:38 am »
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2010
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MILANO - Sei studenti di una scuola media a Pieve Emanuele nella tarda serata di ieri si sono introdotti nell'edificio e hanno distrutto gli infissi e scaricato tutta la schiuma degli estintori, provocando danni per più di 5 mila euro alla scuola. I carabinieri li hanno colti sul fatto e dopo averli portati in caserma li hanno affidati ai genitori.

Fonte: www.milanotoday.it - 22/03/2010
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BESANA - Scuola media statale Aldo Moro. Una ragazzina insulta la professoressa con un linguaggio diretto e colorito e si becca una nota che poi a casa prontamente riferisce ai genitori. L'indomani mamma e papà si recando a scuola per "fare i conti" con la professoressa che ha osato punire la loro bambina: durante il normale svolgimento delle lezioni i coniugi entrano nella prima classe che trovano, una prima, alla ricerca della docente e della figlia e, pur ritrovandosi nella classe sbagliata, non esitato a sbraitare contro il professore in classe in quel momento. Usciti in corridoio, mamma e papà continuano la loro vibrante ricerca fino al faccia a faccia con la professoressa incriminata. La scuola allerta le forze dell'ordine che, subito sul posto, provvedono ad allontanare la coppia esagitata da scuola. I due non sono nuovi a episodi del genere: la scorsa estate, all'avvenuta bocciatura di una delle figlie, non avevano mancato di far arrivare, a modo loro, il loro disappunto a preside e professori. Al momento non risultano denunce dell'increscioso episodio da parte della scuola.

Fonte: www.retescuole.net - 22/03/2010
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MESTRE - Ieri mattina in una scuola elementare alla periferia di Mestre, un ragazzino di 10 anni ha preso una sedia e l'ha lanciata violentemente contro la maestra. L'insegnante è stata portata in ospedale, prognosi di 15 giorni. Appena l'insegnante colpita sarà guarita è previsto un incontro di tutta la classe con lo psicologo per cercare di riflettere su questo episodio.

Fonte: www.notiziarioitaliano.it - 17/03/2010
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TORINO - Giovedì scorso, durante un colloquio con i genitori di un allievo, il dirigente vicario della scuola elementare «Sibilla Aleramo» di via Lemie 48 è stato aggredito a calci e pugni dal padre del bambino.

«Con la dirigente, in qualità di vicario - racconta il docente aggredito - stavo ricevendo i genitori di un alunno e cercavo pacatamente di affrontare i problemi che venivano esposti».
Varaldo, che in quel momento era pubblico ufficiale, non vuole sbilanciarsi, ma è noto che la famiglia aveva richiesto il colloquio per una serie di problemi emersi all'interno della classe. Ad un certo punto del colloquio, quando Lorenzo Varaldo ha suggerito al padre di non coinvolgere il bambino in polemiche o discussioni che avrebbero peggiorato le relazioni all'interno della classe, nel grande ufficio della dirigente è scoppiato il caos.

«Sono stato aggredito dal padre dell'alunno che mi ha colpito più volte con pugni e calci al volto, allo stomaco, alle braccia e alle gambe» - spiega il docente che ha riportato tra l'altro un evidente ematoma sotto un occhio - «Il peggio è stato evitato per pura fortuna e perché mi sono riparato senza reagire all'aggressione. Con la dirigente che tentava di creare una via di fuga da quella furia inaudita...».

Ma il genitore, fuori di sé, abbandonato Varaldo, ha cercato di dirigersi verso la classe del figlio per completare l'opera, aggredendo anche la maestra. Per fortuna, il custode della scuola l'ha bloccato e nel frattempo è partita una telefonata alle forze dell'ordine.

Fonte: www.lastampa.it - 17/03/2010
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MACERATA - La madre di uno studente ha picchiato la vicepreside dell'istituto dove il ragazzo studiava, afferrandola per il collo e facendole sbattere la testa più volte contro il pavimento. L'artefice dell'episodio si è infuriata contro la docente perchè questa aveva chiamato i carabinieri per fare uscire il figlio dal bagno, dove si era chiuso dopo aver preso una nota disciplinare. La donna si è rivoltata anche contro i carabinieri che erano intervenuti. A quel punto è stata arrestata per lesioni personali gravi, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. L'avvocato della signora arrestata ha spiegato che "il tutto sarebbe stato scatenato dal rifiuto della docente di spiegare il motivo della nota data al ragazzo".

Fonte: www.ansa.it - 06/03/2010
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NAPOLI - Una assistente di laboratorio di un istituto scolastico di Portici rimprovera due ragazzi che disturbano durante la lezione di informatica e per questo i due, entrambi 15enni, prendono a sassate la sua auto provocando danni al parabrezza e alla carrozzeria.

Fonte: www.agi.it - 07/03/2010
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OSIMO (Ancona) - E' accaduto alle "Kruger" dell'istituto comprensivo "Bruno da Osimo" dove una professoressa di educazione fisica è stata aggredita questa mattina, a scuola, da un alunno extracomunitario di 16 anni al quale la docente, mercoledì scorso, aveva messo una nota sul registro dopo essere stata derisa per l'ennesima volta ed insultata di fronte a tutti.
Questa mattina il ragazzo ha saputo che la nota, insieme ad altre precedentemente prese, si era trasformata nell'ennesima sospensione. Dopo aver chiesto di andare in bagno, in realtà è andato a cercare la prof per poi picchiarla. Fortunatamente un altro docente è andato in difesa dell'insegnante che però ha avuto un attacco di tachicardia ed un collasso al punto tale che è dovuto intervenire il 118. Il giovane aveva infatti cercato di dare un pugno in faccia alla professoressa senza per fortuna riuscirci. Successivamente l'ha minacciata dicendole che doveva ringraziare di non avere nulla in mano altrimenti l'avrebbe uccisa.
Gli agenti del commissariato di Osimo hanno verbalizzato l'accaduto e la professoressa, i cui medici le hanno dato tre giorni di prognosi, si è riservata di fare querela.

Fonte: www.anconainforma.it - 05/03/10
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FABRIANO (Ancona) - La polizia ha identificato i membri di una baby gang di 17 giovanissimi (13 maschi e 4 femmine) che l'8 febbraio scorso ha fatto irruzione nella scuola media Gentile-Fermì, danneggiando porte e scivoli per disabili e prendendo a sassate un'insegnante e due bidelle che avevano tentato di intervenire. Dopo ciò gli aggressori hanno danneggiato anche l'automobile di una delle due bidelle. Nel giro di un mese, gli investigatori del Commissariato di polizia fabrianese hanno identificato tutti i ragazzi che hanno partecipato all'azione punitiva e li hanno interrogati alla presenza dei loro genitori. Solo tre hanno almeno 14 anni e - in quanto imputabili - sono stati denunciati: si tratta di una ragazza di 15 anni e di due giovani di 16. Alcuni sono allievi della scuola. Il motivo che li avrebbe spinti a compiere tale atto sarebbe il desiderio di vendetta in seguito ad un provvedimento disciplinare preso nei loro confronti a scuola. Alcuni sono anche noti alla polizia per precedenti atti di vandalismo nel centro storico del comune, mentre altri per un'aggressione ad un ragazzo indiano.

Fonte: www.leggonline.it - 04/03/2010
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PARMA - Patteggiamento, con pena sospesa, per Sackey Elvis Duah. Il fatto risale al 2007. Alle 8 del 17 febbraio, poco dopo la prima campanella, la professoressa scorre l'appello. Tutti presenti, manca solo Duah. Sul suo banco però c'è il suo zaino. La professoressa, comunque, lo segna 'assente'. Pochi minuti ed ecco Elvis sulla porta, in mano ha un panino e un bricchetto di té: "Ma come, non ha visto la mia borsa?". L'insegnante non sente ragione e conferma l'assenza: "Ho precisi doveri, devo rispettarli Duah". Il giovane però non ci sta e inizia a inveire contro l'insegnante. La docente lo esorta a seguirlo dal vicepreside, il quale a sua volta convocherà i genitori di Duah. Sembra tutto finito, la docente torna in classe. E invece no. Verso le 9 Elvis piomba in aula e inizia a urlare. La prof gli dà una nota e lui le dà spintonata, lei cade e si fa male, ne avrà per quindici giorni. Duah è furibondo, tre compagni provano a bloccarlo mentre lui prende la cattedra e la sfascia. Quindi intervengono tre professori che portano lo studente in un'altra aula. E qui, Elvis, se la prende con la porta sfasciando pure quella. Il finale è la polizia che arriva con una pattuglia a prelevare Sackey Elvis Duah.

Fonte: www.parma.repubblica.it - 23/02/2010
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ORBASSANO - Una storia di un anno fa, emersa solo ora. Terza media della scuola statale di viale Rimembranza. A fine gennaio 2009 un gruppetto di ragazzini filmano e fotografano una loro compagna di classe che finisce su Internet. La vittima poco dopo quell'episodio se n'è andata da quella scuola. I ragazzini vengono individuati e confessano. Professori e dirigente scolastica decidono la sanzione: un giorno di sospensione con l'obbligo di frequenza a scuola. Punzione assolutamente blanda. Quella brutta storia poteva concludersi così. Invece no. Secondo la madre e il padre di uno dei cinque ragazzi, quella punizione aveva ingenerato nel figlio un profondo stato di depressione. Così, a protezione del loro pargolo, a novembre si rivolgono ad un legale per denunciare gli insegnanti: abuso dei mezzi di correzione. Incredibile. La vicenda finisce sul tavolo del procuratore di Pinerolo che a metà gennaio chiede l'archiviazione del procedimento a carico dei prof. Poi il fascicolo passa al gip Alberto Giannone che la settimana scorsa non solo ha accolto la richiesta del pm ma incriminato per calunnia i due solerti genitori che si sono schierati dalla parte del figlio reo confesso di quell'episodio. E che ora, con ottima probabilità, finiranno in tribunale a difendersi da una pesante contestazione.

Fonte: www.ecodelchisone.it - 17/02/2010
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RAVENNA - "Mamma, corri, l'insegnante mi tratta male". Una scintilla su una miccia già accesa, tanto più se all'appello è seguito anche un fiume di lacrime. E così la mamma, accompagnata dal padre, si precipita a scuola e minaccia l'insegnante con un coltello.
E' accaduto ieri mattina alla scuola media Ricci Muratori, in piazza Ugo La Malfa. La piccola, di nazionalità albanese ma da anni residente in Italia, non manda giù il rimprovero dell'insegnante e chiama a casa. Piangendo. I genitori della ragazzina si precipitano a scuola, minacciando "a mano armata" l'insegnante davanti ai compagni di classe, atterriti dalla scena.

Fonte: www.romagnanoi.it - 11/02/2010
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POTENZA - Bullismo all'Ipsia di Potenza. La scuola è divisa in due: al chimico è il paradiso, sono per lo più ragazze, mentre al meccanico è l'inferno. I ragazzi siano troppo irrequieti. «Cappottone» in gergo tra i ragazzi significa un cappotto in testa e giù botte al malcapitato per ottenere soldi, merende e cellulari. Le minacce non risparmia nemmeno i docenti. Ad una professoressa è stato promesso che uccideranno il suo cane. Un ragazzo in classe ha impugnanto una pistola e sono così scattate le indagini. La polizia ha perquisito le abitazioni dei ragazzi e nello zaino di uno ha trovato l'arma e dei colpi a salve. Una pistola di fabbricazione tedesca risalente agli anni 40 che potrebbe uccidere anche se il calibro particolare renderebbe difficile trovare proiettili adeguati. Ma tanto bastava a incutere paura e fare quell'«inferno di meccanica» un po' più inferno.

Fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it - 10/02/2010
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PAVIA. I protagonisti sono alcuni alunni di una terza. La vicenda sarebbe iniziata per l'uso del cellulare di alcuni studenti. Il prof ha detto di smettere. Gli alunni non lo hanno ascoltato e lui avrebbe minacciato una nota. Un ragazzo avrebbe continuato a usare il cellulare e l'insegnante si sarebbe avvicinato. A questo punto l'alunno sarebbe uscito di corsa dalla classe. L'insegnante lo ha seguito nel cortile dove il ragazzo sarebbe scivolato sul ghiaccio. Il professore si sarebbe avvicinato per capire se si era fatto male, ma un secondo studente si sarebbe scagliato contro il docente prendendolo a pugni. I due sono stati divisi ma sia il professore che il ragazzo caduto sono stati soccorsi dal 118.

Fonte: www.laprovinciapavese.gelocal.it - 10/02/2010
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COSENZA - Finire su una linea hard in Internet perché severa è quel che è capitato ad una professoressa di matematica che, assediata improvvisamente da telefonate di focosi giovanotti sul suo cellulare, ha scoperto che qualcuno aveva pubblicato il suo nome e il suo numero sul web. A giocarle il brutto tiro cinque studenti che per vedicarsi dei brutti voti avevano deciso di disonorarla in rete.

Fonte: www.blitzquotidiano.it - 09/02/2010
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POTENZA - Minacce e penumatici tagliati all'auto della professoressa, botte ai compagni di classe. La polizia sta ricostruendo diversi espisodi di cui sarebbero stati protagonisti due bulletti. Uno dei due avrebbe portato a scuola anche una pistola a gommini. Nel mirino dei due i compagni di classe ai quali rubavano soldi e cellulari.

Fonte: www.agi.it - 09/02/2010
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OSTIA - Il video inizia così. «Salute», grida il bulletto pronto con il casco in testa a farsi filmare da una compagna di classe. «Sei pronta?», chiede il ragazzino con aria spavalda, «sì, vai» lo incita l'altra ridendo. Sicuro del suo elmetto si lancia quindi contro il muro dell'aula mentre alcuni compagni si preparano a imitarlo. Il tutto avviene in un'aula di un istituto del litorale: l'ennesima bravata filmata e pubblicata su «YouTube» si chiama, neanche a farlo apposta, «scemi a Ostia» e, da quando è stato postato lo hanno già visitato ben duecento internauti. Come questo ce ne sono molti altri di filmati, girati sempre in contesti scolastici tra il Lido e l'entroterra. «Power pezza!!! Roberto Carlos a scuola» è stato cliccato da oltre quattrocento persone: siamo in un liceo di Ostia, tra l'altro uno dei più qualificati. La classe è piena di ragazzini che per lo spettacolo hanno spostato banchi e sedie. Protagonisti del video sono due alunni che si divertono a tirare colpi fortissimi contro il muro con un pallone da calcio. «Questo va su YouTube eh», dice al goleador della situazione un ragazzino. E giù risate. I commenti divertiti di altri coetanei, riportati sul sito, la dicono lunga sulla popolarità che filmati di questo tipo regalano ai bulli. Di bravate se ne inventano di tutti i tipi: dalla vittima di turno scarrozzata a tutta velocità su un carrello della spesa all'ingresso di una scuola di Casal Palocco ai due poverini costretti a ripetere una sequenza di movimenti sincronizzati davanti ai videofonini di un gruppo di ragazzine durante l'ora di educazione fisica. In un altro video, «scemi», due ragazzini seduti all'ultimo banco si divertono con movenze tipiche di un gorilla a prendersi gioco del professore con smorfie varie mentre questo, ignaro, spiega la lezione. I cellulari riprendono tutto: a scuola non si spengono mai.

Fonte: www.iltempo.ilsole24ore.com 07/02/2010
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SAN MARCO IN LAMIS - Mentre dentro si discuteva di bulli e vandali, fuori c'era chi progettava l'ennesimo assalto. I piccoli attentatori si erano nascosti all'interno dell'edificio scolastico e aspettavano che i docenti del Consiglio di istituto (tenutosi nel pomeriggio convocato proprio per discutere i precedenti episodi di vandalismo perpetrati ai danni della scuola, la settimana scorsa allagata per ben due volte a distanza di due giorni) uscissero per agire. E così l'altra sera intorno alle 21 hanno dato fuoco alla scuola media "Francesca De Carolis". Ben nove i punti in cui è stato appiccato il fuoco, danneggiando arredi e suppellettili, mentre tutti gli ambienti sono stati invasi dal denso fumo sprigionatosi. Sul posto sono accorsi subito i volontari della protezione civile locale, ma anche insegnanti ed amministratori, e tutti si sono adoperati con gli estintori nel tentare di sedare l'incendio spento solo dai Vigili del Fuoco intervenuti subito dopo. Nelle ore immediatamente successive sono stati fermati e sottoposti a perquisizione personale e domiciliare due ragazzini di 13 e 17 anni, già segnalati dai carabinieri per dei precedenti episodi di vandalismo. I due ragazzini hanno ammesso il fatto, motivandolo con l'intento di far saltare il compito in classe previsto per il giorno dopo. Il più grande è stato denunciato con l'accusa di incendio doloso e interruzione di pubblico servizio, mentre il più piccolo non è imputabile perché minore di 14 anni.

Fonte: www.ildiariomontanaro.it - 30/01/2010
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MILANO - Sono le 14.30 quando le bidelle del liceo artistico di Brera, sbigottite, vedono uscire da scuola un'insegnante inseguita da decine di studenti. La docente si rifugia in un bar e chiama la polizia. Gli agenti che arrivano poco dopo si trovano a dovere gestire una situazione complessa. Gli studenti, arrabbiati e divertiti, dicono che la prof «spesso prende decisioni bizzarre». L'insegnante ha sequestrato i telefonini a due ragazzi e non vuole restituirli. Sono entrambi 15enni: al ragazzo il telefonino è stato tolto perché «ascoltava musica durante la lezione». Alla compagna il telefonino era stato tolto martedì e ora sbandiera il diario su cui la mamma ne chiede per iscritto la restituzione. «E' inaccettabile che gli studenti usino i telefonini a lezione — spiega l'insegnante al tavolino del bar — non sono disposta a scendere a compromessi né a tollerare un simile malcostume». I poliziotti la mettono in guardia sul rischio di essere denunciata per appropriazione indebita. Alle quattro del pomeriggio le decine di studenti mollano l'assedio e l'insegnante viene accompagnata dalla polizia nella scuola dove accetta di riconsegnare allo studente il telefonino sequestrato tre ore prima, che tiene in un cassetto. Poi comincia la trattativa per convincere la professoressa a ridare il cellulare anche all'altra ragazza: l'oggetto sequestrato si trova a casa dell'insegnante e la polizia decide di accompagnare con la volante lei e la studentessa per recuperarlo. Quando l'auto lascia il liceo sono passate le 18. Sull'episodio la preside Carla Arienti dovrà prendere una decisione non facile: mentre a punire i due quindicenni per aver usato il telefonino in aula sarà il consiglio di classe, spetta invece a lei stabilire le sanzioni nei confronti della professoressa che in base al decreto Brunetta rischia dal richiamo scritto alla sospensione dal lavoro fino a 10 giorni.

Fonte: www.milano.repubblica.it - 21/01/2010
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NAPOLI - Una studentessa 16enne, poco diligente, scrive su Facebook due righe di dileggio sulla sua vittima preferita, la prof di religione. E la scuola, l'istituto Mazzini, si comporta proprio come i ragazzi sperano: il consiglio di classe punisce l'allieva con un giorno di sospensione, richiesta di scuse e un 5 in condotta (ovvero: bocciatura) condonabile in un 6 a patto che per 15 giorni la ragazza si dedichi alle pulizie della scuola, dopo le lezioni, un gesto accettato in tutto il mondo anche da note celebrità colte in fallo per gesti inconsulti, ma che per i genitori della ragazza è una vera e propria onta. Così una vicenda che poteva essere seria, un pretesto per parlare in classe dei confini del web, finisce con un padre che viene quasi alle mani col preside, la polizia a scuola, e la platea che se la ride.

Fonte: www.napoli.repubblica.it - 14/01/2010
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AVELLINO - Raid di teppisti all'istituto De Sanctis di Villanova. I vandali hanno svuotato due estintori in sei aule, due sale professori e nei corridoi. I carabinieri della stazione di Zungoli hanno eseguito i rilievi e avviato le indagini per cercare di identificare gli autori del raid, probabilmente studenti che al termine delle lezioni anziche' andare a casa sono rimasti all'interno della scuola per compiere gli atti di vandalismo. E' questo il terzo episodio teppistico che si verifica nell'Avellinese. Precedentemente erano stati devastati gli istituti De Sanctis di Teora e Rachelina Ambrosini di Venticano.

Fonte: www.adnkronos.it - 11/01/2010
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2010 - DA APRILE A GIUGNO
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Finale Ligure - Alunno indisciplinato all'istituto Aicardi Ghiglieri di piazza Deledda, appena 12enne, ha colpito la supplente con un pugno in pieno volto costringendola a ricorrere alle cure mediche presso il Santa Corona di Pietra Ligure. E' successo il 26 marzo scorso. Data l'età, l'alunno sarà immune da conseguenze penali.

Fonte: http://www.ivg.it - 08/04/2010
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ROMA - Gli alunni di una prima e di una seconda, si sono rifiutati di «soffiare» il nome del loro compagno «bulletto» che aveva fatto uno scherzo pesante a un'insegnante del liceo «Enrico Mattei» di Cerveteri, schiacciandole una mano tra banco e cattedra dopo aver ricevuto un rimprovero. E ora, durante i due giorni di sospensione con obbligo di frequenza, dovranno sottoporsi a una specie di «pena rieducativa»: l'ascolto di una lezione su bullismo, violenza ed omertà da parte di un avvocato penalista, autore di un libro - «I ragazzi di via Bravetta» - che racconta i problemi del disagio giovanile nella periferia romana.

La lezione, il cui romanzo - la storia di un giovane albanese ammazzato al residence Bravetta dopo un apprezzamento indirizzato a un’italiana – è ispirato a storie vere raccontate nei fascicoli giudiziari, avverrà nell’ufficio della preside. «I ragazzi devono rendersi conto di quel che succede - spiega accorata la dirigente scolastica - quando si sceglie di non segnalare un comportamento sbagliato».

Fonte: http://roma.corriere.it/ - 06 maggio 2010
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NAPOLI - Prima ha lanciato un portapenne contro un compagno disabile poi si è scagliato contro la maestra che lo aveva richiamato ad un comportamento più corretto e aveva cercato di mettere pace tra lui e l'altro bambino. Ma, Salvatore, 10 anni, alunno di quinta elementare, anzichè darsi una calmata, se l'è presa anche con l'insegnante. Ha scalciato come un cavallo impazzito per liberarsi dalla presa della donna, Maria Marcello, 48 anni, che aveva cercato di trattenerlo per un braccio, per evitare che aggredisse il compagno. Ma la peggio l'ha avuta proprio lei: un calcio l'ha colpita al fianco sinistro, facendola svenire in pochi secondi.
Una collega della docente ha compreso immediatamente quanto la situazione fosse grave: senza attendere l'arrivo dell'ambulanza, con altre maestre ha caricato la donna in auto e l'ha portata in ospedale. Una corsa col batticuore fino all'ospedale evangelico «Villa Betania». La maestra è stata portata in sala operatoria e qui i chirurghi hanno dovuto asportarle la milza, spappolata dai calcioni del bambino.

Fonte: www.ilgiornale.it - 08/05/2010
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OSTIA - Un semplice rimprovero da parte di una professoressa nei confronti di un'alunna, della scuola media Guttuso di Ostia, sul litorale romano, ha scatenato l'ira della madre che, probabilmente avvisata al cellulare dalla figlia, ha atteso la docente all'uscita da scuola e l'ha aggredita.

L'arrivo dei carabinieri di Ostia, chiamati dalla scuola, ha ulteriormente infiammato gli animi: la mamma, 40 anni, aiutata da un'altra figlia, di 20 anni, ha insultato, minacciato e strattonato i militari rifiutando di placarsi. In caserma, dove le due donne sono state portate dopo l'arresto, sono poi giunti altri due familiari: un altro figlio di 18 anni e un fratello, 38enne, della madre dell'alunna rimproverata.

I due pretendendo spiegazioni sul fermo delle parenti, hanno cominciato ad urlare e insultare i carabinieri. Ai vari inviti alla calma i due hanno risposto, anche loro, opponendo resistenza e violenza nei confronti dei militari. Alla fine tutti e quattro, residenti dalle parti di piazza Gasparri, sono stati arrestati. All'origine del rimprovero della professoressa pare ci sia stato un comportamento offensivo da parte dell'alunna nei confronti di una compagna di classe.


Fonte: http://www.leggo.it - 20/05/2010
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PRATO - 27 maggio 2010 - Lo ha aspettato nel parcheggio di fronte alla scuola: un agguato in piena regola. Poi lo ha affrontato a muso duro e gli ha dato un pugno in volto. Non è la descrizione di una lite fra due bulli, ma quello che è successo martedì pomeriggio fra un professore di educazione artistica della scuola media Sem Benelli di San Giusto e il genitore di uno studente. Un'aggressione, un gesto molto grave al di là delle conseguenze fisiche per il docente, comunque non trascurabili: al pronto soccorso gli hanno refertato otto giorni di prognosi per il cazzotto ricevuto in faccia.

Il fatto risale a martedì pomeriggio: uno studente, italiano, descritto come un ragazzo vivace ma non particolarmente problematico né con una situazione familiare particolarmente difficile, avrebbe riferito al padre di un rimprovero subìto in classe da parte del professore. Un uomo descritto dai colleghi come persona mite e molto amato dai suoi studenti. E d'altra parte è un insegnante di educazione artistica, una di quelle materie più apprezzate e meno «fastidiose», quindi anche più difficilmente fonte di contrasto tra la classe e la cattedra. Eppure questo rimprovero, evidentemente considerato ingiusto o esagerato dall'alunno, ha scatenato qualcosa nella testa del padre, che ha aspettato l'insegnante e lo ha colpito. Il professore è poi rientrato nella scuola: una custode lo ha visto con il labbro tumefatto. «Sarà caduto», ha pensato, prima di rivolgersi all'uomo, che invece ha raccontato l'incredibile vicissitudine.

Sul posto è così arrivata un'ambulanza; il professore ha ricevuto le cure del caso, poi ha raccontato ai carabinieri intervenuti a scuola cosa fosse successo. Ma non ha voluto denunciare l'aggressore: potrà tuttavia farlo entro i prossimi 90 giorni.

E il pensiero torna indietro di tre anni, all’aprile 2007, quando il preside Ivo Regoli fu colpito da un genitore nel suo ufficio alle scuole Lippi di via Corridoni, ma anche a pochi giorni fa, a Seano, quando a essere accusata di punizioni eccessive fu invece una maestra.

Fonte: http://lanazione.ilsole24ore.com - 27/05/2010

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Offline Warlordmaniac

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Re: Violenza scolastica
« Risposta #7 il: Settembre 14, 2010, 20:20:06 pm »
Tutto molto interessante.

Offline Rosa-92

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Re: Violenza scolastica
« Risposta #8 il: Settembre 20, 2010, 00:06:51 am »
Una decina di anni fa qualcuno cominciava a notare che il problema della violenza infantile e adolescenziale è la logica e inevitabile conseguenza dell'educazione nonviolenta.

Ovviamente chi chiedeva un ritorno alla disciplina è stato ignorato per ragioni di politica scolastica di stampo femminista sull'esempio svedese. Le lobby femministe di tutta Europa si sono sempre impegnate per tenere allo scuro i propri cittadini sul fatto che la violenza giovanile nei loro Paesi è sempre andata aumentando in seguito alle leggi bambiniste, mentendo, dichiarando sempre il contrario, cioè che la violenza è diminuita e che le loro leggi funzionano bene.

Riporto un articolo di quasi 10 anni fa: si parlava di preoccupante maleducazione, quasi al limite del teppismo. Oggi.......... teppismo e bullismo sono il risultato dell'avere ignorato quel grido di allarme. 


http://www.repubblica.it/online/scuola_universita/condotta/pirani/pirani.html

Dilagano gli episodi di maleducazione, se non di teppismo, nella scuola italiana. Occorre un ritorno alla disciplina.

Un problema da tempo presente nella scuola: la grave mancanza di disciplina tra gli studenti.
In un articolo del 21 gennaio 2001 Mario Pirani su Repubblica propone di tornare al vecchio 7 in condotta che in altri tempi poteva comportare l'insufficienza automatica in tutte le materie. Si denucia il disastroso mutamento verificatosi in tempi abbastanza recenti: studenti che vanno e vengono senza rispetto per gli orari, apatia e violenza con danneggiamenti a banchi, sedie, armadi, autogestioni proclamate per anticipare anche di trenta giorni le vacanze, impazzare dei cellulari, rifiuto di qualsiasi idea basata su studio e sacrificio. Più aumenta la disponibilità nei confronti degli studenti, più aumenta il loro disinteresse. L'articolo continua segnalando il fatto che un minimo di disciplina è saltata. Si moltiplicano con frequenza e ubiquità fenomeni di teppismo sessuale infantile con bambini che mostrano in pubblico il piccolo pene, mimano sulle bambine, in genere turbate e spaventate, un atto di violenza, accompagnato da insulti volgari e oscenità, apprese probabilmente dai fratelli più grandi, da adulti incoscienti, da spettacoli televisivi. Ma non è solo grave il fatto in sé, quanto la rinuncia a contrastarlo: le maestre fingono spesso di non vedere, con il pretesto di "non voler dare importanza alla cosa"; se poi lo segnalano alle famiglie, queste solidarizzano con il figlio e lo scusano, polemizzando con l'insegnante.
Quali sono le cause di questa deriva? Contrariamente a quanto postulato dalle filosofie buoniste ed egualitarie alla Rousseau a base di buoni selvaggi e amenità simili, l'essere umano non è affatto buono, perchè dotato naturalmente di forti istinti egoistici. E' la repressione compiuta dall'educazione ad associare agli istinti modalità di manifestazione socialmente accettabile. L'educazione è comunque una violenza perchè è con la minaccia di una punizione che il naturale egoismo viene sublimato in rispetto delle regole. D'altronde lo stesso Freud parlando dell'educazione repressiva ne esaltava la necessità in quanto è grazie ad essa che si può ottenere quella sublimazione degli istinti alla base di ogni civiltà.
Il filosofo Herbert Marcuse nella sua opera intitolata "L'uomo a una dimensione" del 1964 riprendendo il discorso freudiano concludeva argutamente dicendo che la società moderna rinuncia alla repressione degli istinti propio per evitare il rafforzamento del carattere degli individui che una vera educazione permette. Si è voluto il permissivismo non per amore dei ragazzi ma piuttosto per trasformarli in schiavi scemi di tutte le mode consumistiche in quanto incapaci di rinuncie e spirito di sacrificio. Deboli e cattivi come sono diventati i giovani di oggi non possono neppure costituire delle comunità alternative alla società in cui viviamo. Come ci si è potuti arrivere? La punta di lancia di questo piano nefasto che Marcuse chiamava "dittatura permissiva", sono stati i vari filosofi e sedicenti scienziati dell'educazione come il dottor Spock il quale affermava, al pari di Rousseau, la sostanziale bontà dell'essere umano e quindi la necessità per una corretta educazione, dell'assenza di modelli autoritari e punizioni. Questo per far sì che la "bontà naturale" rimanesse e generasse persone più pacifiche. Naturalmente l'esimio dottore non documentò mai con il normale metodo statistico impiegato nella scienza l'esattezza delle proprie teorie. Si limitò a citare dei casi prescelti da lui per convincere gli ignari lettori e al resto bastò la moda culturale del dopoguerra e del sessantotto.
Tutto ciò che sapeva di antifascismo e antiautoritarismo era automaticamente buono e giusto. E i frutti si vedono oggi. Solo che i rimedi non sono applicabili perchè sarebbe necessario rinunciare alla cultura permissiva che è il vero fondamento del consenso di massa alla dittatura capitalista. Per questo che non cambierà nulla. Avremo anzi scuole sempre più buoniste e inutili in cui insegnati demotivati dovranno promuovere tutti per evitare di ritrovarsi legioni di teppisti che si accumulano come ripetenti nelle prime classi. Si tratta di un deja vu negli USA. Per liberarsi della teppa si promuove tutti e non è strano imbattersi in diplomati incapaci di leggere e scrivere e non in grado neppure di indicare su una carta geografica la località di residenza. Mentre i figli dei ricchi studiano in costose e severe scuole private.
Quale rimedio per la scuola? Tornare alla selezione, per lo meno nelle scuole secondarie. E in tutte puntare al rafforzamento del carattere e della forza dell'individuo. Quando la nobiltà inglese voleva educare i propri figli ad essere amministratori e difensori di un impero li inviava in scuole ove la disciplina era imposta con punizioni corporali e l'addestramento sportivo temprava oltre al corpo anche la mente. L'educazione fisica, gli sport, le arti marziali, le gite nella natura sono tutti metodi ottimi per il rafforzamento e la formazione della personalità.


Professori, tornate al 7 in condotta (di Mario Pirani, 21 gennaio 2001)

Il pretestuoso scandalo per le battute estemporanee del ministro Veronesi sugli spinelli a scuola non meritava certo il rilievo che ha avuto. Assai più drammatica e con ben altri profili è la realtà che si respira nelle
aule, a cominciare dalle elementari e dalle medie. A condizione che si voglia guardarla in faccia.
Se ne è avuto uno squarcio nelle "lettere" a Corrado Augias dove spiccava nei giorni scorsi quella di un insegnante di scuola media di Vibo Valentia, il professor Domenico Contartese, il quale, dopo 21 anni di attività proficua, confessava la propria disperazione e solitaria impotenza per il disastroso mutamento verificatosi in tempi abbastanza recenti: studenti che vanno e vengono senza rispetto per gli orari, apatia e
violenza con danneggiamenti a banchi, sedie, armadi, autogestioni proclamate per anticipare anche di trenta giorni le vacanze, impazzare dei cellulari, rifiuto di qualsiasi idea basata su studio e sacrificio. Il caso di Vibo Valentia non è isolato ma generalizzabile, anche se non ad ogni scuola.
Ad Augias, dopo la pubblicazione di quella lettera, ne sono giunte moltissime altre, quasi tutte dello stesso tenore. Scrive, ad esempio, da Pescara il professor Carlo Madeo, 21 anni d'insegnamento: "Negli ultimi anni
non riesco a capire cosa sia successo. Più aumenta la disponibilità nei confronti degli studenti, più aumenta il loro disinteresse".
E ANCORA: "Essi vedono le ore dedicate allo studio come una inutile perdita di tempo. Il fatto è che la scuola è studio, sacrificio, fatica, e vanno premiati i ragazzi che vogliono studiare, mentre la riforma persegue
l'automatismo del titolo di studio a tutti i costi. I ragazzi avvertono che alla fine qualunque titolo non è poi spendibile per il lavoro e manifestano la loro rabbia contro la scuola. Non ho mai avuto nel passato dei teppisti come alunni ma ogni anno che passa sono gli alunni teppisti che aumentano".
La concordanza di queste missive mi ha spinto a documentarmi meglio. Ho telefonato in mezza Italia ad insegnanti con cui ero entrato in contatto ai tempi del famigerato "concorsone" e ad amici con figli piccoli o
adolescenti. Mi sono trovato di fronte ad un quadro impressionante che riferisco così come l'ho raccolto, ben consapevole che non si tratta di un'analisi convalidata da statistiche complessive, che gli esempi riportati
possono essere bilanciati da altrettanti opposti e positivi. Nell'assieme ho tratto l'impressione che la situazione sia peggiore nelle elementari e nelle medie che nei licei, dove sembra permanga, almeno in alcuni istituti, una qualche autorevolezza di non pochi insegnanti e un minimo di filtro meritocratico. Il disastro dilaga prima, se i casi che mi sono stati raccontati e che riguardano scuole elementari di Firenze, Roma e Vicenza, riflettono (e perché dovrebbe essere altrimenti?) una situazione generalizzata. Un minimo di disciplina è saltata. Si moltiplicano con frequenza e ubiquità (mi sono stati riportati anche da altre città) fenomeni di teppismo sessuale infantile con bambini che mostrano in pubblico il piccolo pene, mimano sulle bambine, in genere turbate e spaventate, un atto di violenza, accompagnato da insulti volgari e oscenità, apprese probabilmente dai fratelli più grandi, da adulti incoscienti, da spettacoli televisivi, cinematografici od altro la società mass-mediatica offra ai loro occhi. Non si tratta naturalmente di comportamenti fatti propri dalla maggioranza degli scolari ma ne basta qualcuno per classe per sconvolgere
tutti.
Ma non è solo grave il fatto in sé, quanto la rinuncia a contrastarlo: le maestre fingono spesso di non vedere, con il pretesto di "non voler dare importanza alla cosa"; se poi lo segnalano alle famiglie, queste
solidarizzano con il figlio e lo scusano, polemizzando con l'insegnante; il capo d'istituto in genere, come anche per episodi d'indisciplina o di aggressione con corpi contundenti, rigetta la responsabilità sul docente, invitandolo a trasformarsi in psicoterapeuta. Tra l'altro l'insegnante, quando qualche discepolo si fa male, viene inquisito e risponde penalmente ed economicamente, se è provata una sua qualche negligenza (come fa, d'altra parte, a sorvegliare costantemente tutti? non gli resta, quindi, che l'adozione di polizze assicurative ad hoc, in aumento esponenziale). "I cosiddetti moduli della riforma hanno, fra l'altro, moltiplicato le attività e i progetti didattici di ogni genere con conseguente aumento del numero dei
maestri, che oscillano da tre a sette, per classe. I bambini non hanno così più una o due figure di riferimento né sufficienti tempi ludico-educativi di formazione. Si trovano di fronte a un continuo carosello cui cercano di adattarsi tumultuosamente o di rifiutare, sfidando la scuola e generando forme di aggressività": così mi dice una intelligente maestra fiorentina con un lungo curriculum.
Mi trattengo dal riferire un ulteriore e desolante florilegio di episodi negativi che riguardano le scuole medie. Essi confermano come anche a questo livello la soglia di tollerabilità di ogni tipo d'indisciplina si sia pericolosamente alzata. Gli insegnanti o hanno una eccezionale personalità e prestigio individuale o sono schiacciati tra la colpevole complicità delle famiglie col ribellismo dei figli, anche il più becero (come il voluto insozzamento sistematico dei bagni) e il rifiuto dei capi d'istituto, recentemente battezzati "managers dell'azienda scolastica", di assumere provvedimenti che ledano l'immagine di "successo imprenditoriale" che sono chiamati ad ottenere. Una immagine che si appoggia alla retorica dei "progetti", delle attività integrative, dei "nuovi saperi" volatili e trasversali, della tecnologia in sé e della contemporaneità "come cavallo di Troia per la progressiva cancellazione del latino, del greco, della storia passata, della filosofia, della storia dell'arte, della geografia, della storia della letteratura" (da un documento critico in elaborazione, trasmessomi da un gruppo di volenterosi docenti).
Sarebbe facile a questo punto abbandonarsi alle spiegazioni sociologiche sul degrado generale della società, sul permissivismo imperante, sul venir meno della famiglia come nucleo gerarchico-pedagogico e così via. Non che queste cose non influiscano anche sul costume scolastico. Preferisco, però, tentare un discorso molto più riduttivo, peculiare, concreto che possa indurre a una discussione sulla conduzione specifica della scuola. Bisognerebbe partire dal riconoscimento che la scuola italiana mostra taluni aspetti di anchilosi conservatrice e di eccessivo distacco dalla modernità (ma la scuola non può essere mai totalmente contemporanea), eppur tuttavia è ancora detentrice di un grande patrimonio culturale e di un corpo insegnanti mediamente all'altezza, ancorché frustrato e maltrattato. E', comunque, lungi dall'essere così bisognosa di modelli che la "rinnovino" all'americana (non stiamo parlando delle università). Per contro è in questa direzione che la lobby didattica, con la sua corte di esperti, ispiratrice delle riforme, si è mossa in un'ansia di rinnovamento di "mercato", specularmente e paradossalmente corrispondente al ciarpame ideologico di provenienza - il sessantottismo egualitario, antimarxista ed antistoricista, frullato col combinato disposto del sindacalese catto-cigiellino di quell'epoca, "nobilitato" talvolta da pessimi corsi universitari di pedagogia e psicologia d'accatto.

Si è così messo malamente in piedi un impianto che vede la scuola come una azienda fornitrice di servizi, con gli studenti come "clienti" che, in quanto tali, "hanno sempre ragione" e i cui diritti immediati, le richieste e le pretese vanno privilegiati. In questo contesto l'intero capitolo disciplinare è stato completamente destrutturato e, quel poco che ne resta, del tutto inapplicato. Il famoso 7 in condotta, che non veniva quasi mai comminato, ma che aveva una grande funzione deterrente dell'indisciplina grave perché implicava il rinvio in tutte le materie, è stato abolito. Non solo: è stata esplicitamente interdetta per legge ogni connessione tra giudizio di merito e giudizio sul comportamento, che resta così del tutto
virtuale. La sospensione, che formalmente esiste ancora sulla carta, è praticamente inapplicabile: deve esser decisa da un organo collegiale, contro di essa è ammesso ricorso davanti a un organsimo di cui fanno parte
anche rappresentanti di studenti e genitori e, come terza istanza, di fronte al Provveditore. Infine "può sempre essere convertita in attività in favore della comunità scolastica" (dallo Statuto degli studenti, approvato per legge nel '98, sulla scia tardiva dello Statuto dei lavoratori). Non solo: in nome della "trasparenza" l'insegnante non può più nemmeno rifilare, poniamo, un 4 su un compito che giudica pessimo ma deve motivarlo, suddividerlo in sottovoti (tot per la forma, tot per la grammatica, tot per i concetti, ecc.). I genitori possono sindacarlo, pretendere le argomentazioni del voto, ricorrere al Tar contro valutazioni negative, bocciature e quant'altro. Tutto è sindacabile (una insegnante mi ha informato che, avendo descritto sulla scheda quadrimestrale di valutazione, i gravi problemi relazionali di un suo scolaro, era stata diffidata legalmente dall'avvocato, incaricato dalla famiglia!).
Sia ben chiaro che denunciando questo stato di cose non coltivo alcuna nostalgia per una scuola autoritaria, in cui lo studente sia privato della sua libertà di espressione e di tutti quei diritti che la democrazia, anche nella scuola, gli assicura, compresi quelli di rappresentanza e di esplicita discussione degli orientamenti educativi. Ma la democrazia è, anzitutto, un sistema di regole. Altrimenti predispone cittadini che si reputano svincolati da ogni norma etica e da ogni vincolo legale. In questo quadro la scuola non può esser vista come una azienda ma come una istituzione pubblica con cui la collettività assicura la continuità culturale tra le generazioni ed educa alla libertà nella responsabilità. Per concludere: queste critiche
sono soprattutto rivolte alla sinistra, per le pecche delle sue riforme. Con la destra, allo stato degli atti, non vi è discorso praticabile: da un lato si profila una spinta al clericalismo privato, a spese dello Stato,
dall'altro si staglia sui muri il manifesto di Berlusconi, che aspira a ridurre la scuola, con le sue "tre I (Inglese, Internet, Impresa)", ad un puro supporto aziendale.


Offline Zoltan2

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Re: Violenza scolastica
« Risposta #9 il: Settembre 20, 2010, 14:42:47 pm »

Quale rimedio per la scuola? Tornare alla selezione, per lo meno nelle scuole secondarie. E in tutte puntare al rafforzamento del carattere e della forza dell'individuo. Quando la nobiltà inglese voleva educare i propri figli ad essere amministratori e difensori di un impero li inviava in scuole ove la disciplina era imposta con punizioni corporali e l'addestramento sportivo temprava oltre al corpo anche la mente. L'educazione fisica, gli sport, le arti marziali, le gite nella natura sono tutti metodi ottimi per il rafforzamento e la formazione della personalità.
 
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Sono d'accordo con tutto ciò che è scritto in questo articolo. In particolare con la parte riportata.

Ho appena vent'anni, ma mi rendo conto solo ora di quanto questo articolo avesse dannatamente ragione, perché anche io sono uno di quei ragazzi cresciuti con nessun punto di riferimento, poca disciplina e poca "attenzione". Fortunatamente, devo dire che sotto molti aspetti oggi posso dire di aver sviluppato un buon carattere, abbastanza equilibrato. Ma non certo grazie al sistema educativo, e mai quanto avrei potuto essere se fin da piccolo qualcuno avesse radicato in me disciplina e carattere. Solo ora, da adulto, mi rendo conto di quanto sia importante per un ragazzo la disciplina e l'educazione subita da giovane per temprare il carattere e lo spirito del futuro uomo. Se l'educazione non avviene in quel periodo, importantissimo, in cui il ragazzo si sviluppa, in futuro è praticamente impossibile rimediare. Mi guardo in torno oggi e vedo una mancanza quasi totale di autorità, disciplina e punti di riferimento: i giovani crescono viziati, deboli ed arroganti. Il buonismo nell'educazione non formerà dei rispettosi e forti individui. Il buonismo non farà altro che creare bambocci viziatelli senza alcuna capacità di sacrificio e rinuncia, senza nessuna capacità di aver successo nella vita. L'unica cosa per cui sono programmati a fare è cedere alle loro voglie (consumismo) e accontentarsi del piatto in cui mangiano (mancanza di ambizione e capacità).
Credete che bambini viziati un giorno magicamente diventeranno persone pacifiche, rispettose, capaci e con spirito di sacrificio? Quante speranze hanno questi ragazzi, che non conoscono disciplina e crescita personale, di diventare un giorno imprenditori, inventori, scienziati, dottori o comunque persone equilibrate? Ve lo dico io: QUASI NULLE.
Per questo è importante fornire un'educazione che spinga i ragazzi a coltivare le loro migliori caratteristiche. Disciplina, autostima, motivazione, forza di volontà, ambizione e rispetto devono essere i pilastri su cui si basa la crescita personale di questi futuri individui.
Nella nostra società conta soltanto quante nozioni sei in grado di assorbire e ricordare. Là fuori è pieno di gente che sa spiegarti la fisica quantistica senza però avere disciplina, o rispetto per l'autorità. L'educazione del carattere è la base su cui si costruisce l'uomo. Tutto il resto DEVE essere secondario, perché il carattere, la disciplina e la forza di volontà varranno sempre più di qualche inutile nozione in più.


Quando la nobiltà inglese voleva educare i propri figli ad essere amministratori e difensori di un impero li inviava in scuole ove la disciplina era imposta con punizioni corporali e l'addestramento sportivo temprava oltre al corpo anche la mente. L'educazione fisica, gli sport, le arti marziali, le gite nella natura sono tutti metodi ottimi per il rafforzamento e la formazione della personalità.


La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.