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Violenza scolastica

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Rosa-92:
Ciao a tutti, data la lunghezza del piccolo database che porto, apro questo topic a parte.

Se la redazione ritiene che sia troppo lungo o off topic, mi scuso e potrà cancellarlo senza che io me ne risenta minimamente.


--- Citazione da: Cassiodoro - Agosto 30, 2010, 14:29:48 pm ---Di maestrine in lacrime (oggi sono in due per classi di 20-23 alunni) che non riescono a contenere una classe di scalmanati ne ho gia' sentito parlare, solo che queste notizie non vanno sui giornali, e ti posso assicurare che una maestra in lacrime non e' un esempio per gli alunni che gia' sono in preda del delirio di onnipotenza, a casa, con i loro genitori.

--- Termina citazione ---

Alcune delle più importanti notizie pubblicate dai quotidiani nazionali sulla violenza nelle scuole italiane a partire dall'anno 2001.

La casistica è, ovviamente, di gran lunga più grande di quanto non appaia da questa raccolta.

Dagli articoli pubblicati, taglio volutamente i nomi delle persone (studenti, docenti, genitori, agenti delle forze dell'ordine, ecc.) ed eventuali frasi aventi contenuti di parte politica.

Buona (e triste) lettura.
   
   
2001 - 2006

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NUORO - Un docente di materie tecniche dell'Istituto professionale è stato operato per una serie di fratture al viso dopo essere stato aggredito, con pugni e calci, da un suo alunno che aveva frequentato, dall'inizio dell'anno, solo una manciata di lezioni tenute dal professore poi malmenato.

Fonte: www.zai.net - 19/02/2001
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ENNEA - Guerra di genitori e studenti di una classe seconda dell'Istituto scientifico Majorana, ai danni di una professoressa di Matematica particolarmente severa: i ragazzi avevano dapprima effettuato una sorta di sciopero "muto" come protesta nei confronti della insegnante quindi, avevano deciso di interpellare un docente di Matematica privato, al fine di proseguire il programma di studio "in separata sede" e il più lontano possibile dalla tanto temuta docente.

Fonte: www.zai.net - 12/02/2001
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BIELLA - Voleva che l'insegnante di fisica annullasse il compito in classe che gli era andato male, al suo rifiuto ha chiamato padre, fratello e cognato del padre che lo hanno aggredito e picchiato, mandandolo all'ospedale.
E' accaduto una settimana fa all'Istituto professionale Galileo Ferraris. «Subito prima di Natale - ha raccontato il professore - avevo dato un compito agli allievi del secondo anno, che ho consegnato mercoledì scorso. Voleva che annullassi la prova ma era già accaduto la volta precedente e mi sono rifiutato». In quell'occasione c'era stato un intervento di mediazione della preside. Il professore conclude regolarmente la lezione e va in un'altra classe. Il ragazzo, probabilmente con un telefonino, chiama i famigliari. «Mi hanno affrontato mentre ero in aula». L'insegnante esce nell'atrio, volano altri calci e pugni che si ripetono quando cerca nuovamente rifugio in classe. Gli aggressori se ne vanno indisturbati. Giovanni M. ricorre alla cure dei medici che lo giudicano guaribile in 15 giorni. Ha sporto denuncia alla polizia, così come la preside, che però si è rifiutata di dire se sono stati presi provvedimenti contro l'allievo.

Fonte: quotidianonet.ilsole24ore.com - 17/01/2001
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CAGLIARI - Tre ragazzi, di 15, 16 e 17 anni, attraverso un foro da loro stessi praticato, entravano nei locali dell'istituto alberghiero Azuni per disturbare le lezioni. Sassi, contro le finestre, schiamazzi, insulti agli insegnanti. Per questo il dirigente scolastico li aveva diffidati, ma inutilmente. Ieri sera si sono rifatti vivi e stavolta è scattata la denuncia. L'accusa è molestie a personale docente.

Fonte: www.zai.net - 07/02/02
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REGGIO EMILIA - Con la carta di credito rubata dal portafoglio del professore, ha prosciugato in due giorni il suo conto corrente per fare, in anticipo, lo shopping di Natale: tredici acquisti in totale, per oltre 5300 euro. L'ultimo non è andato a buon fine perchè nel conto non c'erano più soldi. Con questa accusa, una studentessa è stata denunciata dai carabinieri di Bagnolo in Piano con l'accusa di furto. Ingegnoso lo stratagemma usato per rubare la carta. La giovane aveva avvicinato il professore uscendo da scuola lo scorso 20 settembre. Gli aveva aperto la portiera dell'auto e gli si era seduta a fianco con la scusa di chiedergli una foto formato tessera da inserire nel diario dei ricordi. Con il suo consenso, aveva aperto il portafoglio e preso la foto, per poi restituirla dicendo che si trattava di una foto troppo datata, e quindi non adatta allo scopo. In quel frangente era riuscita a prendere invece la carta di credito, senza che l'uomo si accorgesse di nulla.

Fonte: www.zai.net - 10/12/2003
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CATANIA - Quattro studenti di un istituto tecnico d'informatica sono stati denunciati dalla polizia postale con l'accusa di diffamazione aggravata. Avrebbero offeso alcuni professori della scuola, nonché diffamato l'intero corpo docente con scritte ed animazioni visivo-sonore tramite tre siti Internet che la procura ha posto sotto sequestro.

Fonte: www.zai.net - 08/10/03
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CARONNO PERTUSELLA - I due bidelli che, dopo il ponte del primo maggio, hanno aperto la scuola elementare "Milite Ignoto", si sono trovati di fronte all'inverosimile: tempera in tutti i corridoi e su tutti i muri, banchi nelle aule rovesciati, quaderni strappati e distrutti, distrutto gran parte del lavoro fatto dai bambini in un anno scolastico, registri di classe in giro dappertutto, dizionari e libri buttati nei bagni. In alcune aule sono stati rilevati dei principi di incendio accesi con materiale didattico. Nella palestra sono stati distrutti dei grossi teli e anche lì è stato reso tutto inutilizzabile. Impossibile quindi svolgere le regolari lezioni e la direzione della scuola ha così deciso di rimandare tutti i bambini a casa. I carabinieri stanno effettuando le indagini di rito, ma l'individuazione dei responsabili sembra essere molto difficoltosa. Desta perplessità il fatto che non non sia stato rubato assolutamente nulla. Oltre ai bidelli sono al lavoro per ripulire la scuola anche le insegnanti e un gruppo di genitori offertisi volontari.

Fonte: www2.varesenews.it - 05/05/2003
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GIURDIGNANO - Entrano in scuola elementare di notte, devastano le aule e, dalla palestra, rubano palloni ed attrezzi. Ieri i carabinieri della stazione di Otranto sono riusciti a scoprire i presunti autori. Si tratta di quattro amici, tre 15enni e un 16enne, che sono stati denunciati per danneggiamento e furto. I carabinieri hanno effettuato anche una perquisizione domiciliare e nell'abitazione di uno dei ragazzi e recuperato la refurtiva. Palloni e cesto sono già stati riconsegnati alla scuola.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno - 23/04/2003
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Tuscolano - Tutto succede durante l'ora di ginnastica, nella scuola media Calvino, mentre in palestra ci sono le alunne della seconda B tra le quali due sorelle. Quando sta per suonare la campanella, la madre delle due ragazze si presenta davanti al portone della scuola e si dirige con passo deciso verso la palestra. Qui affronta di petto la professoressa di Educazione fisica e inizia a chiederle spiegazioni sui motivi dell'esclusione delle figlie dalla squadra dell'istituto che parteciperà ai Giochi della Gioventù. Ma poi dalle parole si passa alle mani: la madre, evidentemente non soddisfatta dalla risposta, inizia a tempestare la professoressa con calci e schiaffi. Intervengono le alunne, poi arriva anche una bidella e via via anche altri docenti dell'istituto. La calma torna soltanto dopo qualche minuto, quando le due donne vengono finalmente allontanate. La storia finisce prima in ospedale, dove la professoressa viene giudicata guaribile in venti giorni. Poi, ieri mattina, tutto arriva sul tavolo del commissario del Tuscolano che raccoglie la denuncia dell'insegnante percossa, colpita mentre svolgeva le "funzioni di pubblico ufficiale". Ora il preside della Calvino dice che la mamma inferocita si è fatta viva tramite un conoscente per chiedere scusa a tutti. Ma studenti e professori non vogliono sentir ragioni.

Fonte: Corriere della Sera - 08/05/2004
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NOLA - Per evitare un compito in classe, 9 studenti, di eta' compresa tra i 15 e 16 anni, dopo aver prelevato una scala a pioli da un cantiere edile, sono entrati nell'istituto, forzando una finestra della scuola, e hanno aperto tutti i rubinetti dell'acqua, allagando la scuola. Poi, dopo aver forzato la serratura di una porta blindata, sono entrati negli uffici della segreteria, da cui hanno asportato tre computer, un video e una stampante. La polizia ha restituito il materiale informatico alla preside dell'istituto mentre i ragazzi sono stati denunciati e affidati ai rispettivi genitori.

Fonte: www.zai.net - 03/11/2005
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BOLOGNA - E' successo presso la scuola elementare "Don Bosco", la più frequentata della città. Il genitore di una bambina di quinta elementare, accompagnato da due donne, una delle quali era probabilmente la moglie, è salito al primo piano dell'edificio, mentre i bambini stavano entrando, ha aspettato l'insegnante M.S. contro la quale avrebbe pronunciato gravi minacce. Tra l'altro le avrebbe detto che "uno di questi giorni ti farò trovare i tuoi figli in una bara". Non contento ha aggredito materialmente la maestra prendendola dal collo e sbattendole la testa contro il muro. Alle grida della donna è intervenuto il fratello che insegna matematica nella stessa scuola ed anche lui è stato aggredito. Immediatamente è intervenuto il personale ausiliario in servizio, altri docenti, lo stesso dirigente e un vigile urbano in servizio davanti alla scuola. Da lì poco sono pure intervenuti i carabinieri avvertiti tramite il "112". L'aggressore è stato denunciato in stato di libertà. Sembra che alla base di tutto ci sia il fatto che la figlia dell'aggressore, sino allo scorso anno alunna della maestra aggredita, sia stata trasferita in un'altra sezione pare addirittura con il consenso dei genitori.

Fonte: www.zai.net 13/10/2005
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VERONA - E' finito così l'anno scolastico di un insegnante di disegno tecnico all'Istituto tecnico per geometri «Cangrande della Scala» di corso Porta Nuova. Il padre di uno studente iscritto al secondo anno, che si era recato a scuola insieme alla moglie e ha preso a cazzotti e pedate il docente. La scena si è svolta davanti agli occhi del preside. Dopo una prima medicazione d'urgenza eseguita nella stessa scuola, l'insegnante è stato trasportato con l'ambulanza al pronto soccorso dove i medici hanno riscontrato la frattura del setto nasale, lesioni al bulbo oculare, ematomi e costole incrinate. Nel frattempo è sopraggiunta una pattuglia dei carabinieri. La drammatica sequenza si è consumata nell'ufficio di presidenza, con chiazze di sangue sul pavimento. Per le lesioni più evidenti i sanitari hanno sottoscritto una prima prognosi di un mese. Ma solo accertamenti specialistici più approfonditi al bulbo oculare potranno stabilire la vera entità delle conseguenze sofferte dall'insegnante aggredito.
Lo studente, lo scorso anno aveva meritato sette in condotta, un giudizio approvato dal consiglio di classe. Il giovane assumeva spesso un atteggiamento menefreghista e strafottente. «Un giorno - racconta il prof - durante la consegna dei compiti in classe ha stracciato il foglio davanti a tutta la classe perché non gli garbava il cinque che si era meritato. Non comunica ai genitori le note sul libretto personale. Non accetta le regole». E spiega: «Insegno da vent'anni e sono consapevole che il nostro non è un lavoro facile ma confesso che non mi sarei mai aspettato di subire un'aggressione tanto violenta quanto ingiustificata, tanto più che il ragazzo sarà promosso». Il padre del ragazzo, che da ragazzo aveva frequentato la stessa scuola del figlio, ripetutamente interpellato si è limitato a dire che «in quella scuola si sono sommati molti episodi, puntualmente segnalati, senza però che vi sia stato un intervento risolutivo ed efficace per migliorare la situazione. In questo modo le cose sono traboccate».

Fonte: L'Arena - 14/06/2005, ripreso da www.orizzontescuola.it
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MANTOVA - Ieri mattina nella scuola elementare Salvador Allende, un circolo didattico nel quartiere periferico di Lunetta, i bambini di una quinta elementare, gridando frasi irriverenti, hanno tirato le sedie alla maestra, che, disperata, ha dovuto chiamare i vigili urbani. La baraonda in classe è finita solo quando gli scolari hanno visto entrare le guardie municipali in divisa. A loro sono bastati pochi minuti per far tornare tutti al loro posto, buoni e zitti seduti sulle sedie, e non in piedi sui banchi a brandire le sedie come armi. L'episodio è molto grave e indicativo delle difficoltà delle scuole nell'attivare una collaborazione efficace con i servizi sociali. Proprio questi ultimi saranno ora avvisati dai vigili e il caso arriverà sul tavolo del dirigente scolastico dell'istituto comprensivo. Ieri pomeriggio le insegnanti si sono riunite per discutere la situazione e hanno deciso di non commentare più di tanto l'accaduto. Secondo la loro stessa versione, però, non è la prima volta che è necessario chiamare i vigili per riportare la calma in classe.

Fonte: www.repubblica.it - 01/02/05
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Quella di ieri è stata una mattinata movimentata nel liceo classico Dettori. Un giovane, che studia al Nautico, voleva parlare con la sua ex ragazza. Si erano lasciati da qualche tempo, ma lui evidentemente non si era rassegnato. Allora ha pensato bene di presentarsi, non fuori dalla scuola, ma direttamente nella classe dell'ex fidanzata. E la scuola si è trasformata per mezzora in un piccolo far west con cazzotti e inseguimenti. Era da poco suonata la campanella dell'inizio delle lezioni. Il diciassettenne, nonostante l'arrivo del professore, non ne voleva sapere di uscire dall'aula. Anzi si è seduto all'ultimo banco. «Il professore - ha raccontato un'alunna - gli ha chiesto di andarsene. Lui non ne voleva sapere, ma alla fine si è alzato. Il professore lo stava accompagnando in presidenza, quando a un certo punto il ragazzo gli ha sferrato un pugno ed è scappato». L'idea di trovarsi davanti il preside che non solo l'avrebbe sgridato, ma con tutta probabilità avrebbe avvertito anche i genitori, l'ha fatto andare su tutte le furie. Quell'aggressione però non è piaciuta agli studenti della D che sono partiti all'inseguimento del coetaneo per cercare di bloccarlo e per difendere il docente. L'hanno fermato, ma lui si è divincolato e ha dato un morso a uno degli alunni che cercava di trattenerlo. Poi ha continuato la fuga giù per le scale fino al primo piano. Sperava di riuscire a raggiungere la porta principale che gli avrebbe consentito di scappare e farla franca. Ma lì si è trovato davanti uno studente della sezione C che lo ha bloccato. Intanto il professore è stato accompagnato al pronto soccorso, dove i medici gli hanno assegnato quattro giorni di cure. Secondo le informazioni raccolte sembra che il docente abbia deciso di sporgere formale denuncia e per il giovane Romeo potrebbero essere guai seri.

Fonte: Il Giornale di Sardegna - 29/11/2006
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NAPOLI - Tutto avrebbe avuto origine per un problema che ha avuto un bambino colpito da un improvviso attacco di dissenteria alla scuola elementare di Ponticelli. L'insegnante avrebbe fatto chiamare la madre del piccolo che però avrebbe cominciato a inveire contro il figlio, schiaffeggiandolo. In soccorso del bambino sarebbe intervenuta la maestra, ma la madre avrebbe reagito con durezza, rivolgendole una serie di epiteti. Non solo. Tornata la calma, in classe si sarebbe precipitata la sorella del bambino che avrebbe avuto problemi, che ha sferrato all'insegnante un calcio al basso ventre. L'episodio potrebbe avere conseguenze giudiziarie.

Fonte: L'Unità - 27/11/2006
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FIRENZE - Due bambini di 6 anni, che frequentano la prima elementare in un istituto fiorentino, sono stati segnalati al tribunale dei minori dai carabinieri, per le angherie che i due avrebbero fatto subire ai compagni di classe. In base ai racconti fatti da alcuni genitori ai militari, i due bambini, definiti 'difficili', avrebbero tenuto comportamenti poco ortodossi anche nei confronti degli insegnanti. I carabinieri di Firenze sono venuti a conoscenza della situazione durante un normale controllo nelle scuole e hanno segnalato il fatto al tribunale dei minori per valutare un eventuale interessamento dei servizi sociali.

Fonte: www.toscanatv.com - 24/11/200
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BRESSANONE - Alla scuola media "Wolkenstein", la più "popolosa" dell'Alto Adige, un ragazzo di 14 anni, irritato da un rimprovero, ha sferrato una serie di calci al professore. Il ragazzo è stato sospeso per due settimane dalla scuola. Per il momento l'insegnante non ha sporto denuncia.

Fonte: www.zai.net - 23/11/2006
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ASSAGO - L'idea accende all'improvviso un sabato pomeriggio qualunque che si trascina tra il bar e la sala giochi del Forum, ad Assago. «Perché non andiamo a fare un po' di casino a scuola?». Detto, fatto. In scooter bastano pochi minuti per raggiungere le medie Sandro Pertini, frequentate fino a qualche anno fa dai ragazzi del gruppo, otto adolescenti di buona famiglia tra i 15 e i 17 anni. I baby teppisti entrano nella scuola rompendo una finestra al primo piano: poi svuotano gli estintori nelle aule, imbrattano i muri, rovesciano armadi e scaffali, lanciano i computer nel laghetto artificiale del giardino. Uno di loro, un ragazzo che frequenta un istituto superiore della zona, scrive sulla lavagna frasi offensive dirette alla sua ex professoressa di lettere. La bravata viene anche immortalata sui videofonini.
Tra i giovani del paese non si parla d'altro. Tanto che il giorno dopo, i ragazzini terribili tornano all'attacco. Il passaparola ha dato i suoi effetti e stavolta il gruppo è ancora più nutrito: i teppistelli sono diciotto e spuntano anche due ragazze. Il copione si ripete: il raid vandalico fa scattare l'allarme del sistema di videosorveglianza e i ragazzi riescono a fuggire appena in tempo.
E' la sera di domenica 5 marzo. Arrivano i carabinieri di Corsico, i vigili del fuoco e la preside. Il giorno dopo la scuola rimane chiusa. Servirà una settima intera per ripulire le aule invase dalla polvere degli estintori. I danni ammontano a circa tremila euro.
Intanto i carabinieri passano al setaccio le immagini delle telecamere a circuito chiuso della scuola. Non è semplice. I baby teppisti non sono degli sprovveduti e per non farsi riconoscere hanno indossato visiere e cappellini. L'indizio della frase contro la prof, però, è illuminante: l'indagine tra gli ex studenti si è conclusa ieri con l'identificazione dei diciotto responsabili, denunciati al Tribunale dei minori per danneggiamenti. Portati in caserma con i genitori, i ragazzi hanno ammesso le loro responsabilità.
«Studenti insospettabili con famiglie per bene alle spalle. Questo gesto - spiega un'insegnante - mette in discussione il nostro ruolo educativo. Anche la frase scritta sulla lavagna ci ha colti di sorpresa».
Sull'aspetto educativo insiste anche il Comune di Assago. I ragazzi sono già stati contattati dai responsabili del centro giovani comunale: nelle prossime settimane ridipingeranno i muri del municipio imbrattati da scritte e disegni.

Fonte: Corriere della Sera - 29/04/2006
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MESSINA - Ha lanciato una bottiglietta d'acqua in testa a una professoressa di inglese, approfittando di un momento di distrazione della donna. L'aggressione è avvenuta presso il liceo socio pedagogico Bisazza di Messina e ora la polizia sta cercando lo studente responsabile. L'insegnante, che ha detto di non avere avuto screzi con gli alunni, è stata medicata al Policlinico per un ematoma alla testa e sara' sottoposta a una Tac.

Fonte: www.corriere.it - 30/03/2006
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2007
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IMPERIA - Seconda Elettricisti della scuola professionale Pastore di Imperia, dove i corsi sono finanziati dalla Regione e dove insegna l'ingegnere Diego Balestra. Balestra è uno di quelli che crede nella disciplina e che non evita di ricorrere a note sul registro e lettere di richiamo ai familiari. Lui ci tiene al proprio lavoro di educatore e lo fa con passione. E per questo l'elenco dei soprusi subiti dal docente è un autentico decalogo del bullismo. Angherie, intimidazioni, vere minacce. Lo hanno chiamato più volte al cellulare dicendogli «So dove abiti, te la farò pagare», hanno imbrattato con vernice nera i muri, il portone e il citofono della sua abitazione alla periferia di Imperia, se la sono presa con il suo scooter, sfregiato a colpi di coltello. Provateci voi a entrare in classe e ad essere accolti da una raffica di sputi. A beccarvi un lancio di bottigliette d'acqua minerale mentre spiegate la lezione. A ritrovarvi sulla cattedra un crocefisso con gambe e braccia spezzate accompagnato da una scritta del tipo «Ti faremo fare la stessa fine». Provateci voi a fare il professore in queste condizioni, quando nei corridoi ti rincorrono urlandoti dietro «T'ammazzo, t'ammazzo» o quando ti affrontano a muso duro strappandoti di mano il registro.
Il professor Balestra ha cercato di resistere fino a quando non ce l'ha fatta più. Allora ha denunciato soprusi e violenze ai carabinieri di Imperia e ha incaricato il suo avvocato di citare per danni il ministero della Pubblica istruzione: nonostante le segnalazioni ai vertici scolastici, nonostante i continui e allarmanti rapporti, nessuno ha preso provvedimento, magari sospendendo gli allievi più esagitati. Anzi no, un provvedimento è stato preso: il professor Balestra, docente in difficoltà, ha un insegnante di sostegno. Un collega body-guard che gli dà una mano a portare avanti le lezioni, cercando di impedire che qualche studente dia in escandescenza.
A chi gli chiede un commento, lui risponde razionalizzando con fare distaccato: «Ciò che sta capitando qua è solo la punta di un iceberg. In realtà è la scuola a essere in crisi: gli istituti sono in balia di ragazzi che, non venendo mai puniti per il loro comportamento, travalicano ogni limite, si sentono invincibili e minacciano tutti, professori compresi».

Fonte: www.lastampa.it - 12/12/2007
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NAPOLI

Alla Media "Carlo Levi" di Scampia una docente ha vietato ad un allievo di praticare l'attività sportiva in mancanza dell'abbigliamento adatto. Lui non ci ha pensato su due volte e ha divelto la porta di un'aula tirandola fuori dai cardini.

Alla "Giuseppe Moscati", il plesso che sorge nel cuore della Masseria Cardone - racconta una docente che preferisce restare anonima - «puntualmente vola di tutto, dai banchi alle sedie passando per gli zaini ed altri oggetti personali». La regola è un peso da schivare ogni giorno per quei ragazzi che passano intere sere a scorrazzare sui motorini, anche in tre e senza casco, che salgono sugli autobus senza obliterare il biglietto, perché nella scuola come nell'ambiente esterno «la comandiamo noi».

Nella Masseria Cardone il bullismo assume anche mi volto femminile. Lungo il marciapiede che guarda verso le caserme, tra l'istituto professionale e la "Moscati" - rivela una prof - «ci sono ragazzine appartenenti anche alla lontana a famiglie camorristiche che si fanno portare la cartella dai compagni. Loro non si tirano indietro perché sanno che quella famiglia potrebbe tornare utile per qualsiasi cosa nel quartiere».

A Secondigliano un gruppetto di ragazzini delle Medie invece si era inventato una forma di mini-racket da attuare davanti alle scuole. Ci hanno provato con successo, si fa per dire, davanti alla "Pascoli" e alla "Lucrezio Caro". Una volta usciti dai rispettivi istituti, che si trovano sparsi nella periferia nord, si precipitavano ad attendere i "colleghi" per imporre un "pizzo" di pochi spiccioli. Il fenomeno da diverse settimane sembra però rientrato.


Fonte: Roma - 12/12/2007 Pag. 5
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CATANZARO - "Stavolta abbiamo fregato gli sbirri". Questo il tenore di una delle intercettazioni effettuate dalla Polizia di Stato nel momento precedente all'arresto di quattro diciottenni a Catanzaro, tutti appartenenti a famiglie per bene. Una frase che, secondo il questore, potrebbe far pensare ad una sfida nei confronti di chi stava investigando sui gesti che dal novembre scorso hanno interessato varie scuole di Catanzaro, nello specifico del 'Siciliani', con lo spargimento di creolina nell'edificio per evitare le lezioni. Un'ipotesi, questa, che verrebbe confermata dal fatto che i quattro, data la presenza delle telecamere abbiano agito indossando i passamontagna, per celare il volto, e mascherine igieniche. Molto probabilmente, speravano nella velocità del gesto per poterla farla franca. Invece, non hanno considerato che la Polizia era quasi lì ad attenderli. La presenza delle mascherine, comunque, fa ritenere agli inquirenti che i quattro sapessero bene le conseguenze cui portava l'inalazione della creolina. I quattro, che frequentavano lo stesso istituto ma classi diverse, erano anche ben attrezzati con i guanti di plastica per evitare di entrare in contatto con la sostanza, le tronchese per aprirsi il varco nella recinzione, il martelletto con taglierino per tagliare il vetro e un trapano a manovella per forzare la porta d'ingresso della scuola. I quattro, intorno alle 3 di domenica mattina, si recano al 'Siciliani' ed entrano in azione. Mentre due fanno da palo fuori, gli altri due entrano dentro. Le telecamere, però, stanno riprendendo tutto ed i poliziotti intervengono prima che il liquido venga gettato nell'edificio. Uno viene fermato dentro l'edificio, gli altri tre, invece, riescono a scappare ma, subito dopo, vengono rintracciati a casa ed arrestati.

Diciotto anni, ultimo o penultimo anno delle superiori, il periodo in cui i ragazzi dovrebbero maturare e cominciare a pensare al loro futuro e che le conseguenze di certe azioni si pagheranno per il resto della vita.


Intanto rimane aperta la vicenda della lettera con minacce e proiettili recapitata al preside del liceo, responsabile di avere deciso il trasferimento di alcune classi in altri plessi. Un episodio, questo, rispetto al quale gli inquirenti non intendono fermarsi alla "semplice goliardata, al vandalismo", ma andare oltre. Un'ipotesi che ora è al vaglio del magistrato ma i cui responsabili, al momento, non sono stati identificati.

Fonte: www.nuovacosenza.com - 11/12/2007
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ROVIGO - Due studenti, un 16enne straniero e un 17enne rodigino, di un istituto professionale per l'industria e l'artigianato, sorpresi dalla dirigente scolastica con una pistola ad aria compressa a pallini di gomma, sono stati denunciati a piede libero con l'accusa di porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere. I due si sono giustificati dicendo di aver trovato l'arma per caso lungo il tragitto per giungere a scuola ma non sono stati creduti.

Fonte: www.anordest.it - 05/12/2007
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FERRARA - Tre ragazzi di 15, 16 e 17 anni, hanno dato alle fiamme alcune aule della scuola media "Corrado Govoni", travisati con cappellini e sciarpe e riprendendosi a vicenda con i cellulari, per poi diffondere il filmato su internet.
I giovani, colti sul fatto dai carabinieri, non si sono dimostrati affatto pentiti. Nei confronti dei ragazzi, tutti di "buona famiglia", la scuola ha annunciato l'intenzione di voler procedere per danni. Dovranno rispondere di danneggiamento a seguito di incendio, furto di materiale scolastico e interruzione di pubblico servizio: due delle aule prese di mira oggi sono infatti chiuse, e le lezioni sono state trasferite in palestra. La decisione di incendiare le aule era stata pianificata con attenzione: dopo aver dato alle fiamme registri di classe e quaderni, e aver lasciato scritte contro gli insegnanti, i tre erano infatti usciti chiudendo a chiave le porte. Solo il pronto intervento dei vigili del fuoco, chiamati dai carabinieri, ha consentito di limitare i danni. I genitori, raccontano i militari, si sono dimostrati subito pronti a difendere i loro ragazzi, salvo poi non saper cosa dire sul fatto che alle 2 di notte sono stati trovati all'interno della scuola.

Fonte: www.libero.it - 03/12/2007
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LECCE - Hanno devastato nella notte, con polvere e schiuma di estintori, la scuola elementare "Guglielmo Oberdan" di Parabita. Secondo una ricostruzione dei carabinieri di Casarano, degli sconosciuti si sono introdotti nell'edificio dopo aver forzato una porta in ferro e si sono serviti degli estintori per rendere inagibili aule e corridoi. La scuola resterà chiusa per un paio di giorni. Episodi analoghi si sono già verificati a Lecce e in alcuni comuni della provincia.

Fonte: Ansa - 03/12/2007
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ASSISI - Avevano sui loro telefonini e pc i filmati degli atti vandalici compiuti durante l'estate in scuole della zona di Assisi due ragazzi, di 14 e 15 anni, denunciati a piede libero dalla polizia. Gli istituti interessati sono l'alberghiero e il linguistico di Assisi e la scuola media di Santa Maria degli Angeli. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i ragazzi erano entrati durante la notte nelle scuole forzando le porte. Hanno quindi rotto computer, sparso il toner delle fotocopiatrici e svuotato estintori, dopo aver buttato a terra suppellettili e registri, rompendo anche alcuni banchi con una zappa. L'indagine che ha portato alla loro denuncia è stata svolta dal commissariato di Assisi, in collaborazione con l'ufficio minori della sezione anticrimine della questura di Perugia. I filmati degli atti vandalici nei telefoni cellulari e nei computer sono stati invece individuati dalla polizia postale.

Fonte: www.trgmedia.it - 03/12/2007
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PALERMO - Da due mesi, nella scuola media di via Generale Francesco Salemi, ogni volta che c'è aria di provvedimenti disciplinari per alcuni ragazzi, accade sempre qualcosa. Prima era l'Attak nei lucchetti della scuola, poi i tagli ai copertoni all'auto di un docente. All'auto di un altro docente sono stati rotti i vetri. E venerdì pomeriggio, mentre era in corso un consiglio di classe per la deliberazione di provvedimenti disciplinari nei confronti di alcuni alunni, un boato ha interrotto la riunione. Un ordigno era stato piazzato sotto l'auto di una professoressa. Un professore è subito corso in strada con un estintore, bloccando le fiamme. Probabilmente qualcuno stava osservando la scena a distanza. E non ha gradito il suo intervento. Venerdì notte l'auto del docente è stata presa a colpi di spranga: il parabrezza è andato distrutto, la serratura di una portiera divelta, la radio è stata ridotta in pezzi e abbandonata sui sedili. Ieri mattina gli investigatori hanno ascoltato alcuni docenti. E intanto all'opera ci sono anche gli artificieri e i tecnici della polizia scientifica, alla ricerca di tracce utili per risalire ai responsabili. Un primo esame dice che era una bomba carta l'ordigno piazzato sotto il cofano dell'auto della professoressa. Nei prossimi giorni i poliziotti della Digos sentiranno alcuni ragazzi.

Fonte: la Repubblica (Ed. Palermo) - 02/12/2007 Pag. 7
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LUCCA - In una scuola media di Camigliano. Una studentessa ha preso a calci la professoressa di italiano stizzita dal rimprovero di quest'ultima. L'insegnate avrebbe più volte richiamato la ragazza, minacciandola poi di prendere provvedimenti disciplinari. A questo punto l'alunna ha iniziato a prenderla a calci, costringendola alla cure mediche per lesioni giudicate guaribili in circa dieci giorni e guadagnandosi tre giorni di sospensione.

Fonte: www.valdelsa.net/det-cy18-it-EUR-14366-.htm - 30/11/2007
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LECCE - Ricorrendo l'anniversario del primo mese di fidanzamento, un ragazzino ha svuotato gli estintori all'interno della scuola frequentata dalla propria ragazza. Così facendo, con l'edificio inagibile, ha fatto un regalo alla propria amata ed ha potuto trascorrere una romantica mattinata passeggiando per le vie del centro.

Fonte: questure.poliziadistato.it/Lecce - 29/11/2007
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TARANTO - Quattro ragazzini terribili, di un'età compresa tra i 13 ai 16 anni, sono stati incastrati dai militari dell'Arma di Lizzano dopo aver devastato il "Chionna", l'istituto che quasi tutti gli autori dell'incursione frequentano. Messi alle strette i cinque hanno confessato che nella tarda serata di mercoledì si sono introdotti nell'istituto, passando per una finestra, ed hanno cosparso nelle aule la polvere degli estintori. I cinque hanno poi ammesso dinanzi ai carabinieri diretti dal maresciallo Casimiro Di Fiore di essere gli autori di un danneggiamento compiuto, a fine ottobre, in un altro istituto del paese, il "Manzoni".

Fonte: TarantoSera - pag. 5 - 23-24/11/2007
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SARDARA - «Ore 11.30: sono nella classe prima A. Mentre sto svolgendo la mia lezione, vengo aggredito da un alunno. Istintivamente mi difendo, spingendolo alla lavagna. Ore 13.00: questa volta all'aria aperta, sempre durante un'attività didattica, lo stesso alunno mi sferra un calcio alla coscia destra». Accusa choc contenuta in una denuncia che l'altro ieri è stata presentata ai carabinieri della compagnia di Villacidro. Arriva dall'Istituto professionale per l'agricoltura e ambiente Cettolini di Villacidro. A rivolgersi ai militari è un professore, vittima dei due episodi di violenza.
«Sinceramente», dice la mamma, «non so proprio cosa fare. Se lascio mio figlio a casa sono passibile di denuncia».

Fonte: L'Unione sarda - 23/11/2007 (ripresa da www.superabile.it)
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BOLOGNA - Raid vandalico dentro le scuole medie Carracci: gli autori sono ragazzini e ragazzine tra i 15 e i 17 anni che ieri sono entrati nell'edificio, hanno rotto alcuni vetri con un martello e svuotato due estintori nel giardino esterno. A segnalare il fatto al 113 è stato l'istituto di vigilanza La Patria, il cui allarme, collegato con l'istituto scolastico, è suonato verso le 21. La Polizia, quando è arrivata sul posto, ha trovato dentro la scuola soltanto ragazzini, un ragazzo di 17 anni e una ragazza di 15. Sono stati poi loro due a svelare agli agenti i nomi degli altri tre. I cinque sono stati denunciati e riaffidati ai genitori.

Fonte: Quotidiano.net - 19/11/2007
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PAVIA - Una studentessa 15enne del Pollini di Mortara ha colpito e strattonato l'insegnante e poi ha stracciato i registri perché il docente non voleva finire la lezione. La punizione inflitta: una sospensione di due settimane.

Fonte: http://www.scuolainvisibile.com - 19/11/2007
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C'è un gruppo di studenti che arraffa il giornale del professore lo arrotola e glielo dà in testa. Poi ci sono alcuni liceali che, chiusi in un'aula, a un segnale prestabilito, lanciano sedie contro un muro rischiando anche di colpire un compagno. Il tutto tra urla di incitamento e imprecazioni, in un crescendo di rabbia che ha poco di infantile. Che fa paura. E poi c'è lui, maglia bianca e sguardo strafottente che impugna una pistola, passa dietro al professore e gliela punta alla tempia. La classe ride mentre il docente tenta disperatamente di ignorare il "pistolero", concentrandosi su un salvifico registro di classe. Prende tempo il professore, poi si gira, lento e si trova la pistola in faccia. Sorride disorientato. L'altro insiste, si volta verso i compagni e punta la pistola contro la camera. Tutti ridono. Il professore è paralizzato al suo posto, a testa china. Storie di ordinaria violenza nella scuola italiana. Il caso del ragazzo disabile maltrattato dai compagni nella scuola di Torino e ripreso dal telefonino, è solo uno dei tanti a disposizione della Rete. La casistica è disparata e amplissima. D'altra parte negli Stati Uniti - dai quali importiamo sempre il meglio - da anni in Rete hanno grande successo i video denominati "school fighter" dove si vedono studenti che fanno a botte fuori dalla scuola. I ragazzi italiani prediligono invece il danno al bene pubblico, la devastazione di tavoli, sedie, lavagne e tutto quanto riescono a trovare nelle aule. Senza dimenticare le persone. Così è normale far esplodere delle micce sotto la cattedra ed è altrettanto normale tirare un banco contro una finestra e farlo a pezzi. O far esplodere un accendino creando un vero e proprio falò. Ancora: prendere il registro di classe e picchiarlo in testa al compagno di scuola che in quel momento sta serenamente conversando con un altro. E si spaventa il poverino, ma tace. Molestare i più deboli fa parte dei giochi. E i docenti, in questo gioco al massacro, sembrano proprio i più deboli. Per lo meno impotenti. Il professore redarguisce lo studente. Quello invece di andare al posto comincia a inveire, a dimenarsi, a picchiare. Commenti dalla Rete: bravi, bene, bis, i prof sono degli schifosi... e ci stiamo solo divertendo un po'.

Fonte: www.repubblica.it - 17/11/2006
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BARI - Nei giorni scorsi il preside della scuola media «Azzarita» era stato vittima di minacce e ieri gli hanno devastato il suo ufficio. Gli investigatori della Polizia scientifica hanno raccolto tracce ed elementi utili per risalire ai responsabili del gesto.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno, 12/11/2007
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TARANTO – A Taranto un incendio, sulle cui cause sono in corso accertamenti, è scoppiato in un deposito dell'Istituto Tecnico Pertini-Fermi. Le fiamme hanno distrutto diversi computer ed altre attrezzature informatiche. I vigili del fuoco hanno fatto sgomberare alcune aule a scopo precauzionale e ora stanno verificando la staticità del solaio.
A Grottaglie, fiamme di natura dolosa hanno danneggiato un'aula della scuola media don Luigi Sturzo. I vigili del fuoco, dopo aver spento le fiamme, hanno scoperto che la porta d'ingresso era stata forzata ed erano stati anche distrutti armadi, sedie e banchi. L'aula interessata dall'incendio, utilizzata come archivio, quando si sono sviluppate le fiamme era vuota. I carabinieri stanno indagando per identificare i responsabili.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno, 12/11/2007
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MANFREDONIA - Incendiata la palestra della scuola media G.T. Giordani. Il fuoco è stato appiccato da ignoti che hanno prima infranto la vetrata con grosse pietre. Una prima stima parla di danni per 50 mila euro.

Fonte: www.manfredonia.net/2/1/132/7939 - 29/10/2007
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CESANO BOSCONE - Quattro ragazzi minorenni sono stati denunciati per aver danneggiato banchi, lordato pavimenti, imbrattato le pareti della scuola elementare e media "Alessandrini" con scritte offensive nei confronti del preside e dei professori, compiendo così diversi atti vandalici, hanno arrecato alla struttura scolastica danni per alcune migliaia di euro. I vandali, secondo quanto accertato dai carabinieri di Corsico, erano entrati nella scuola media durante l'orario scolastico ed erano stati mandati via. Tornati nel week end, un residente li ha visti scavalcare e ha avvertito i carabinieri, che prontamente intervenuti li hanno identificati. Si tratta di ragazzi, figli di normalissime famiglie, al primo anno del liceo.

Fonte: www.mi-lorenteggio.com - 25/10/2007
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CREMONA - Bullismo e paura all'istituto professionale Einaudi di Cremona. Questa mattina alcuni studenti hanno appiccato il fuoco all'interno dei bagni dell'istituto. Il fumo sprigionato da un mix di plastica e carta igienica ha fatto subito scattare le procedure di sicurezza: 400 studenti sono stati evacuati dalla struttura scolastica, mentre i vigili del fuoco spegnevano le fiamme.
Il preside: "E' il terzo episodio vandalico in 15 giorni. Non sappiamo purtroppo chi siano i responsabili visto che il fatto è avvenuto nel cambio d'ora".
Il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi: "Bisogna individuare sanzioni di carattere educativo - anche lavori utili dentro la scuola, ad esempio - e rendere corresponsabili le famiglie del pagamento del danno".

Fonte: www.repubblica.it - 22/10/2007
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ANCONA - Un bambino di 9 anni, iscritto alla scuola don Lorenzo Milani di Marzocca, giovedì ha chiuso i compagni e due maestre in classe, dopo aver bloccato la porta rompendo la maniglia con un martello, e li ha tenuti sequestrati sotto la minaccia di un paio di forbici fino a quando non sono stati liberati dai bidelli. L'episodio sarebbe solo l'ultimo exploit di un bambino la cui presenza in classe è stata problematica fin dal primo giorno di scuola. Il bimbo avrebbe in precedenza picchiato vari compagni e si sarebbe scagliato anche contro un'insegnante. La direttrice didattica aveva chiesto l'intervento dei servizi sociali in modo che un assistente materiale seguisse l'alunno durante le lezioni, ma non aveva informato le forze di polizia.

Fonte: www.corriere.it - 21/10/2007
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AVERSA - Quello che è successo nella giornata di martedì all'istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici "Enrico Mattei" è stata una vera e propria aggressione subita da uno dei docenti, da parte di due giovani che si sono introdotti furtivamente nel plesso scolastico, durante il normale svolgimento delle lezioni. Il professore, accortosi dell'intrusione dei due ragazzi, ha chiesto loro di farsi identificare. Ma mentre uno dei due è riuscito a scappare dalla classe, l'altro, vistosi afferrare al braccio dal docente, lo ha malmenato, sferrandogli vari pugni in faccia, riuscendo così a darsi alla fuga. I due sono poi usciti indisturbati dall'istituto senza che qualcuno si accorgesse di ciò che era accaduto. Dopo la colluttazione ed il normale sbalordimento, il professore si è rivolto al personale della scuola per farsi accompagnare al pronto soccorso del vicino ospedale "Moscati" per farsi medicare. Vari graffi sanguinati e un evidente gonfiore all'occhio sinistro, questo il risultato dell'atto violento del giovane intruso all'insegnante, che ha sporto denuncia alle autorità competenti. Il professore ha ammesso di conoscere uno dei due giovani, quello che è scappato e che dunque non ha usato violenza fisica: «Si tratta di un mio ex alunno. Era con me due anni fa ma adesso non è iscritto al Mattei. Già a quel tempo gli feci un rapporto per il suo comportamento scorretto». Potrebbe essere, quindi, una vendetta consumata a posteriori contro quel professore che lo rimproverava troppo spesso, il movente del vile gesto. Lo sfogo dell'insegnante, ancora sotto shock, non si è fermato qui: «Sono convinto che sono entrati con la compiacenza dei miei alunni. L'ho più volte detto alla preside che bisogna fare qualche cosa per disciplinare i miei ragazzi». Queste le accuse forti da parte dell'insegnante, che di certo, dopo anni di esperienza nell'istituto, sa bene di come vanno le cose. Il caso verrà segnalato ai vertici del Ministero dell'Istruzione, ai quali molti insegnanti chiedono insistentemente un maggior controllo e sicurezza degli edifici scolastici, soprattutto durante l'orario di svolgimento delle lezioni, per far sì che episodi del genere non accadano.

Fonte: www.internapoli.it/articolo.asp?id=9958 - 18/10/2007
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NETTUNO - In un raid effettuato la notte scorsa è stata devastata, per la seconda volta in un anno, la scuola media "De Franceschi" nella zona del quartiere San Giacomo. I vandali hanno imbrattato con scritte volgari i muri dei corridoi al piano terra e al primo piano; quindi hanno spaccato tutti i quadri che erano appesi alle pareti, sfondato le porte a vetri degli uffici e svuotato gli estintori. Ma i danni più rilevanti li hanno causati al secondo piano e in particolare nella biblioteca che è stata praticamente smantellata, senza alcuna pietà: tutti i libri sono stati buttati giù dalle scansie e i ripiani sono stati fatti a pezzi. Durante il raid uno di loro si è ferito perché sia sul pavimento che sui muri sono state trovare numerose tracce di sangue; gli uomini della Scientifica del Commissariato di Anzio hanno raccolto alcuni campioni che saranno esaminati in laboratorio. Ieri mattina la "De Franceschi" è rimasta chiusa e lo sarà anche lunedì. Gli alunni riprenderanno le lezioni martedì 9 ottobre con i doppi turni (13,30 - 17,30) presso la sede principale della scuola media in via Olmata. Una soluzione temporanea in attesa che vengano effettuati i lavori di pulizia della scuola presa di mira.
Non è la prima volta che la scuola viene presa di mira: accadde anche lo scorso anno e in quell'occasione i vandali si limitarono a mettere a soqquadro la palestra e a svuotare gli estintori.

Fonte: www.anzionettuno.info/ - 06/10/2007
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PALERMO - Un vero e proprio assalto a scuola durante le lezioni, botte agli alunni e calci a un disabile. Autori della drammatica vicenda di bullismo due giovani che hanno scavalcato la recinzione e sono entrati in un istituto con elementari e medie in un quartiere della periferia di Palermo. Si tratta di due ex studenti della scuola dove è stato compiuto il raid. Le insegnanti hanno raccontato ai poliziotti che i due hanno prima aggredito i tre bidelli che cercavano di fermarli, gridando che in quanto minorenni non potevano essere toccati. Sono poi entrati in un'aula, insultando e minacciando sia l'insegnante che gli alunni, mettendo tutto a soqquadro e terrorizzando i ragazzi. Hanno poi colpito a calci e pugni un ragazzo disabile, insultandolo davanti a tutti. Poi si sono spostati nell'aula vicina e nonostante i tentativi della docente di fermarli, hanno scelto a caso un ragazzo da colpire con un pugno. Quindi sono fuggiti. La vicenda è stata segnalata alla magistratura che sta vagliando la posizione dei due minorenni.

Fonte: www.corriere.it - 29/09/2007
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TORINO - Poteva finire davvero male l’inqualificabile episodio di «caccia al primino» scatenata ieri nella scuola media di Rocca Canavese. Perché un alunno che frequenta la prima è finito all'ospedale dopo essere stato costretto dagli studenti più grandi ad ingoiare nientemeno che un segnalatore da pesca: «Adesso ti mangi questo, altrimenti sei una checca», gli avrebbero detto. E lui ha mangiato.

Un cilindro di plastica fosforescente, che serve ai pescatori ad individuare al primo colpo d’occhio il galleggiante sul pelo dell’acqua. Il ragazzino ha dovuto ingoiare un oggetto lungo 4 centimetri, con un diametro di mezzo centimetro. L'alunno, che ha 11 anni e abita a Rocca, ha rischiato di morire soffocato.

E’ successo durante l’orario scolastico. Subito dopo aver ingoiato lo «starlight» il ragazzino si è sentito male ed è finito al pronto soccorso dell'ospedale di Ciriè, dove i medici, dopo aver contattato il centro antiveleni di Pavia, lo hanno dimesso con una prognosi di sei giorni. Se però non espellerà l'oggetto insieme alle feci, forse sarà necessario intervenire chirurgicamente per estrarlo.

«Non mi dicano che è stata una bravata - dice il padre del ragazzino -, perché poteva finire davvero molto male. Per adesso, non abbiamo ancora presentato una denuncia. Aspettiamo di vedere cosa accadrà a nostro figlio: eventualmente, denunceremo la scuola. Perché se quei ragazzini sono dei deficienti, sono pur sempre molto giovani. Sono i docenti che devono sorvegliare perché episodi simili non accadano».

Fonte: http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200709articoli/4537girata.asp
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BOLOGNA — Sono entrati nella posta elettronica della prof di informatica, per scoprire i testi delle prossime verifiche. La docente si è accorta della violazione, ha sporto denuncia e a fine indagini ecco i colpevoli: due studenti di informatica di un istituto superiore bolognese dei quali uno, in passato, sarebbe entrato nel registro di istituto per modificare i voti di alcuni compagni.

Fonte: Corriere della Sera - 18/09/2007 pag. 26
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TORINO – Sei ragazzi tra i 12 e i 15 anni, domenica pomeriggio, si sono introdotti nella scuola media Primo Levi di Cascine Vica, in provincia di Torino, e hanno commesso atti di vandalismo. I sei sono stati rintracciati, ieri, dalla polizia di Rivoli. Durante il raid i piccoli vandali oltre ad allagare i bagni, disegnare croci celtiche e svastiche sui muri e svuotare gli estintori antincendio, hanno portato via due computer portatili e due radio che volevano rivendere. Sono stati i giovani stessi a indicare agli agenti dove trovare la refurtiva, in una cassetta dell'Enel vicino alla scuola. La devastazione è stata tale da rinviare la riapertura della scuola.

Fonte: www.zai.net - 12/09/2007
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Castellammare del Golfo - Lo scenario è l'istituto comprensivo «Mattarella», la sezione del liceo Classico di Castellammare del Golfo, dove in questi giorni sono in corso gli esami di maturità per molti studenti. Quando lunedì, terminata la prova orale, ha visto tornare a casa la figlia insoddisfatta della valutazione finale, è andato su tutte le furie. Per lui l'esito non era stato soddisfacente o quanto meno non come si attendeva la ragazza. Allora ha pensato di andare a scuola per chiedere ragione di quanto successo, senza nemmeno perdere tempo, magari quello utile a far sbollire un po' di rabbia. Dopo poco infatti è giunto al liceo, e senza nemmeno chiedere nulla o cercare di avere spiegazioni, è entrato dentro una classe buttando all'aria tutto ciò che incontrava sul suo cammino, banchi, sedie e suppellettili. Un vortice in piena, quasi che quello compiuto fosse stato uno «sgarbo» nei suoi confronti. Quando si è trovato dinanzi il professore Vincenzo Vitale che invece voleva sedare la sua ira e farlo ragionare riportandolo alla calma, ha finito per agitarsi ancora di più: a quel punto è passato alle vie di fatto, ha aggredito e malmenato il malcapitato professore per poi andare via, soddisfatto come racconta chi, rimanendo di sasso, ha assistito a quanto accadeva davanti ai propri occhi. Sull'episodio adesso sta indagando la polizia di Castellammare, che giovedì scorso ha ricevuto l'esposto-querela sottoscritto dal professore che ha dovuto intanto ricorrere alle cure mediche.

Fonte: www.lasicilia.it - 07/07/2007
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AVERSA - Il liceo classico "Domenico Cirillo" in mattinata ha affisso i risultati degli scrutini che interessano i quasi mille ragazzi dell'istituto. Alla visione dei risultati, un genitore, accertata la non ammissione agli esami di maturità per due dei suoi tre figli che frequentano l'istituto (la figlia femmina è invece stata promossa) non ha esitato ad entrare all'interno dell'istituto e dopo aver constatato la presenza del preside l'ha aggredito con calci e pugni. Trasportato al vicino ospedale Moscati per i dovuti accertamenti, il preside, ancora sconvolto da quanto è successo, ha poi annunciato la propria volontà, constatato l'ambiente, di abbandonare la direzione del liceo. Secondo alcune testimonianze, il genitore già giovedì scorso aveva tentato di aggredire il docente di matematica. L'uomo al momento è soggetto ad una denuncia a piede libero sporta dal legale del preside. L'istituto ha già manifestato la volontà di costituirsi parte civile.

Fonte: www.pupia.tv
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MARSALA - Un ragazzino di 12 anni ha aggredito il professore saltandogli addosso e mettendogli le mani al collo. Il fatto è accaduto qualche giorno fa nella palestra della scuola media inferiore "Stefano Pellegrino" di Contrada Paolini. Ad essere aggredito è stato un insegnante di educazione fisica che aveva avuto il torto di richiamare l'alunno, che con un pallone stava giocando al "tiro a segno" con i suoi compagni, molti dei quali colpiti, anche alla testa. «E' un ragazzo particolare - dice l'insegnante - mi ha aggredito un paio di volte, ma io l'ho perdonato e per questo ho deciso di non sporgere denuncia». Non poteva, però, non segnalare l'episodio sul registro. E' seguita, perciò, una riunione del consiglio di classe presieduta dal dirigente scolastico al termine della quale si è deciso di sospendere l'alunno dalle lezioni per dieci giorni. Questo, però, non è certo l'unico episodio di violenza di cui, a Marsala, si sono resi protagonisti i bambini. In una scuola elementare del centro, qualche mese fa, un bambino di 8 anni ha sollevato il banco e lo ha scagliato con violenza contro la maestra che è stata colpita alle gambe riportando contusioni ed escoriazioni.

Fonte: www.lasicilia.it - 29/06/2007
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AGRIGENTO - Ai genitori non ha raccontato nulla per mesi. E' rimasto in silenzio a combattere con l'incredulità delle maestre fino a quando le sevizie che avrebbe subito da alcuni compagni di scuola sono venute fuori. E' Menfi, piccolo paese in provincia di Agrigento, il teatro dell'ultima storia di bullismo scolastico. Vittima, un bimbo di 7 anni - i soprusi sarebbero cominciati in prima elementare - che, traumatizzato, ha smesso di frequentare la scuola.

I genitori, sconvolti, hanno sporto denuncia alla procura di Sciacca che ha aperto un'indagine. Il bimbo sarebbe stato picchiato, costretto a spogliarsi nel bagno della scuola, a fare la pipì nel cestino dei rifiuti, mentre i compagni lo riprendevano col cellulare. Angherie subite per quasi un anno. Poi la vicenda è diventata di dominio pubblico; gli insegnanti della scuola elementare frequentata dalla piccola vittima, che fino ad allora non si erano accorti di nulla, avrebbero celebrato un processo sommario, in classe, contro i presunti componenti del branco che hanno negato tutto.

"Non si è sentito difeso dai maestri - racconta il padre che insegnava nello stesso istituto e ora è stato trasferito a Sciacca - Intanto ho deciso spostarlo in un'altra scuola, sperando che trovi un contesto diverso. Per ora viene seguito da un equipe di neuropsichiatri che sta tentando di capire l'entità dei traumi subiti. Nessuno ci ha detto ciò che stava accadendo a nostro figlio. Siamo venuti a conoscenza della vicenda due giorni prima che la scuola convocasse una riunione per discuterne. Da insegnanti e comunità abbiamo ricevuto indifferenza se non ostilità. Temo che tutto sarebbe passato sotto silenzio se la madre di una compagna con cui mio figlio aveva litigato non fosse andata a chiedergli perché fosse stato aggressivo. Solo allora ha raccontato ciò che gli facevano i compagni, ragazzini anche della quinta elementare, e che gli insegnanti non gli volevano credere".

I genitori del bimbo si sono rivolti a un legale. La vittima a febbraio è stata sentita dalla procura dei minori. E' passata al contrattacco, invece, una delle insegnanti, che sostenendo di essere stata aggredita dai familiari dell'alunno, ha presentato una controquerela.

Fonte: ANSA - 22 giugno 2007
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MESSINA - Un docente di educazione musicale nella scuola media Ugo Foscolo di Barcellona Pozzo di Gotto è stato picchiato nel cortile della scuola dal padre di un alunno che era stato bocciato. Secondo il genitore erano risultati decisivi per la bocciatura del figlio, che ha frequentato la seconda media, i voti bassi in inglese e educazione musicale.

Fonte: Adnkronos - 20/06/2007
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MACERATA -  Un insegnante di elettrotecnica di un istituto tecnico di Macerata ha dovuto subire una costola rotta e un mese di prognosi dopo essere stato accolto in maniera davvero particolare da due studenti che si sono improvvisati lottatori di wrestling. Il docente ha presentato una denuncia ai carabinieri anche se ha atteso la fine dell'anno scolastico. In un certo senso è stato riguardoso nei confronti dei due studenti in quanto il ritardo nella presentazione della denuncia è motivato dal fatto di voler evitare che ai due ragazzi fosse impedito di sostenere l'esame di maturità.

Fonte: www.corriere.it - 19/06/2007
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Figlio bocciato per la seconda volta, padre minaccia

TORINO - Alla scuola media Giacomo Leopardi di Trofarello, un carpentiere di 45 anni, infuriato perché il figlio è stato bocciato per la seconda volta, ha affrontato verbalmente gli insegnanti e mentre si allontanava ha minacciato di bruciare la scuola. I carabinieri lo hanno immediatamente rintracciato e denunciato a piede libero per pubblica intimidazione.

Fonte: www.zai.net - 14/06/2007
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RAGUSA - Due ragazzi per commemorare l'ultimo giorno di scuola hanno avuto la brillante idea di entrare con lo scooter e farsi un paio di giri e qualche acrobazia per le stanze e i corridoi. Il filmato, della durata di 2 minuti, è stato messo su Youtube.

Un esempio con la moto nel bagno della scuola qui: http://video.libero.it/app/play?id=6d8f42c78287bf499a136161cb266f61

Fonte: www.zai.net - 12/06/2007
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Somma Vesuviana - Il preside del liceo scientifico Torricelli, quando ha ricevuto da un bidello la segnalazione che due ragazzi del secondo anno erano inequivocabilmente intenti a rollare una canna nel bagno, ha chiamato le famiglie. Non per prendere provvedimenti, ma per esprimere la sua preoccupazione. Una delle due famiglie ha ringraziato. L'altra non è stata dello stesso avviso: padre, madre, nonna e zia si sono presentati a più riprese in presidenza, determinati a riscattare l'onore del loro ragazzo. Un corteo ogni volta più minaccioso, fino all'atto finale, venerdì mattina, quando il padre ha fatto irruzione in presidenza sventolando un foglio di analisi da cui risulterebbe che il sangue del figlio è immacolato. Minacce, urla, spintoni, la professoressa di italiano, incinta, travolta nel tentativo di mediare, e infine l'aggressione al preside, con un pugno ben assestato. Il bilancio: un'insegnante in stato di choc, portata al pronto soccorso e sottoposta a ecografia per scongiurare problemi alla gravidanza, e un preside sgomento e con un orecchio contuso. Prima di sparire, il padre del suo alunno non gli ha fatto mancare l'ultima minaccia: «Quando esci di qui, ti amazzo di botte».

Fonte: Corriere del Mezzogiorno - 30/05/2007
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TARANTO - Il 23 aprile scorso, durante la prima ora, in una classe di prima media, una docente della scuola media statale "Don Sturzo" di Grottaglie era stata chiamata da una collaboratrice scolastica per giustificare il ritardo di un'alunna che si era ripresentata a scuola, accompagnata dalla madre, dopo un'assenza di alcune settimane. Il preside era assente per malattia e la vice preside era impegnata in altre attività d'istituto. La docente ha incontrato nel corridoio madre e figlia e ha fatto presente alla studentessa che i suoi compagni erano in gita scolastica e che, per restare a scuola, doveva spostarsi con lei in un'altra classe. A quel punto l'alunna si sarebbe rivolta in malo modo all'insegnante dicendole: "Con te non ci voglio stare". La docente ha risposto chiedendo alla ragazzina di utilizzare un tono diverso e soprattutto di darle del "Lei". A quel punto ha ricevuto uno schiaffo in pieno volto dalla madre della ragazzina. L'insegnante spiega di essere rimasta sconvolta e di essere quindi tornata in aula, seguita però dalla donna che continuava a picchiarla, strappandole anche i capelli. Solo l'intervento di un docente ha evitato che la situazione divenisse peggiore. La docente nella denuncia ai carabinie

COSMOS1:
OK, è una bella documentazione.
lo scopo è solo quello di dimostrare che anche le violenze contro i prof vanno sui giornali?

comunque sia: ti sei mai domandata se ci sia una relazione tra delinquenza/bullismo e (assenza) della figura paterna?

Rosa-92:
;) eh sì in realtà il mio scopo non era affatto dimostrare che le violenze contro i prof vanno sui giornali, ma proprio quello di suscitare la riflessione sul fatto che l'indisciplina scolastica e quindi la delinquenza e il bullismo derivano anche e soprattutto dall'assenza della figura paterna, oppure da una figura paterna debole, un padre sminuito al massimo sia nell'ambito della famiglia che in quello scolastico a causa del femminismo che ha voluto cancellare la figura del capofamiglia e femminizzare la scuola. Con una madre che "comanda" quanto e di più del padre (cioè praticamente non comanda nessuno dei due dato che comandano i bambini) e un insegnamento in mano alle donne (99% maestre e 75% professoresse) la disciplina può davvero andare a farsi benedire in nome dell'anarchia.
Ciao
Rosa

Rosa-92:
Opsss... :unsure: vedo solo ora che il database si è spezzato (sono una frana col pc).

Incollo i pezzi mancanti.



TARANTO - Il 23 aprile scorso, durante la prima ora, in una classe di prima media, una docente della scuola media statale "Don Sturzo" di Grottaglie era stata chiamata da una collaboratrice scolastica per giustificare il ritardo di un'alunna che si era ripresentata a scuola, accompagnata dalla madre, dopo un'assenza di alcune settimane. Il preside era assente per malattia e la vice preside era impegnata in altre attività d'istituto. La docente ha incontrato nel corridoio madre e figlia e ha fatto presente alla studentessa che i suoi compagni erano in gita scolastica e che, per restare a scuola, doveva spostarsi con lei in un'altra classe. A quel punto l'alunna si sarebbe rivolta in malo modo all'insegnante dicendole: "Con te non ci voglio stare". La docente ha risposto chiedendo alla ragazzina di utilizzare un tono diverso e soprattutto di darle del "Lei". A quel punto ha ricevuto uno schiaffo in pieno volto dalla madre della ragazzina. L'insegnante spiega di essere rimasta sconvolta e di essere quindi tornata in aula, seguita però dalla donna che continuava a picchiarla, strappandole anche i capelli. Solo l'intervento di un docente ha evitato che la situazione divenisse peggiore. La docente nella denuncia ai carabinieri afferma anche di essere stata minacciata di morte e di aver subito un secondo tentativo di aggressione al pronto soccorso dell'ospedale.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno - 10/05/2007
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AVELLINO - Per sfuggire all'interrogazione di matematica non hanno esitato ad allagare l'intera scuola, rimasta poi chiusa per due giorni con danni per migliaia di euro. La bravata costerà cara a tre ragazzi di 18 e 19 anni del liceo scientifico "Francesco De Sancti" di Caposele che dopo due mesi di indagini i carabinieri hanno individuato attraverso inconfutabili elementi di prova, suffragati dalla piena confessione degli stessi indagati che adesso dovranno rispondere di danneggiamento aggravato.

Fonte: www.retesei.com - 24/04/2007
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PRATO - Secondo quanto riporta il quotidiano "La Nazione" la vicenda si è svolta martedì scorso alla scuola "Lippi" e ha visto protagonisti i genitori di un'alunna di quinta elementare, che erano andati a scuola per chiedere il cambio di sezione della figlia, a causa di incomprensioni con una maestra. I due hanno incontrato il preside dell'istituto. Ne è nata presto una discussione. Il preside ha invitato i genitori a calmarsi, senza ottenere risultati. La mamma della bambina ha chiesto l'intervento della polizia. Nonostante la presenza degli agenti, il padre dell'alunna si è scagliato contro il preside. Il dirigente scolastico, che era seduto sulla sedia della sua scrivania, è finito contro la parete della stanza, sbattendo la testa contro il muro riportando un ematoma al volto e il colpo di frusta alla schiena. I genitori sono stati bloccati dagli agenti e il preside ha sporto denuncia nei confronti della coppia.

Fonte: la Padania - 08/04/2007
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FERRARA - Un ragazzino di 13 anni ha chiamato la mamma con il cellulare dicendo: "Mamma, il professore di ginnastica mi ha picchiato, vieni subito". I genitori senza esitare si sono fiondati a scuola e, senza sentire la versione del professore, lo hanno pestato a sangue: la madre (29 anni) lo ha preso a colpi di tacchi di scarpa ed il padre (23 anni) lo ha preso a testate. Il docente, dente rotto e mascella contusa, è stato portato all'ospedale.
Il fatto: l'alunno stava andando a prendere il tris di una pietanza in sala mensa ed il prof di ginnastica gentilmente gli ha detto che forse non era il caso e che si doveva contenere. Il bambino scappa dalla scuola offeso ed il prof lo insegue per chiarire il malinteso, il ragazzo inciampa su un marciapiede e chiama la madre dicendogli che il proif lo aveva picchiato, il docente prende il telefonino e cerca di dire alla madre invece la verità ma lei non lo ascolta ed in quattro e quattrotto arriva a scuola accompagnata dal marito.
Per il padre è stato disposto il carcere mentre per la madre gli arresti domiciliari, come stabilito dal magistrato.
Il ragazzo che frequenta la terza media a Poggio Renatico, lo scorso novembre era stato allontanato da un'altra scuola della provincia emiliana, a causa del suo comportamento esuberante.

Fonte: Il Giornale - 02/04/2007
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CAGLIARI - Il preside del liceo artistico 'Foisio Fois' a Pirri è stato aggredito dai famigliari di una studentessa. Una vera spedizione punitiva a cui hanno partecipato la madre, la nonna e un fratello di una studentessa che, con altri si era assunta l'onere di pulire i bagni dei maschi pur di non rivelare i nomi di chi li aveva imbrattati. La decisione del preside non è piaciuta al punto che la madre della ragazza lo ha colpito con un pugno in pieno volto.

Fonte: www.ansa.it - 18/03/2007
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MESSINA - Una maestra di scuola dell'infanzia è finita in ospedale per le violenze subite da un bambino di quattro anni. Il piccolo ha un'energia incontenibile e mette a rischio ogni giorno la sua incolumità e quella degli altri bambini, quindi il preside ha proibito che ritorni a scuola.

Fonte: Studio Aperto 18:30 notizia n.5 - 07/03/2007
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BARI - Voti troppo bassi e pagelle poco piacevoli. "Tutta colpa degli insegnanti" e così alcuni genitori degli alunni della scuola media Lombardi hanno picchiato il preside, colpevole anche di avere sequestrato i telefonini durante le lezioni ai loro figli. Ne avrà per 10 giorni. All'arrivo dei carabinieri il raid era finito. Dei genitori picchiatori nessuna traccia. Il preside dopo l'aggressione ha anche avuto un malore.

Fonte: La Repubblica.it - 03/03/2007
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CESENA - Uno studente di 17 anni ha offerto all'insegnante un pezzetto di hascisc dicendole che era una caramella di liquirizia. La donna in un primo momento ha ringraziato, ma il ragazzo le ha chiesto immediatamente in cambio 20 euro. La docente allora si è resa conto che non si trattava di una caramella e ha restituito la sostanza, ma il ragazzo non si è scomposto. Con disinvoltura è tornato al suo posto, e con quello stesso pezzetto di hascisc ha confezionato uno spinello davanti ai compagni di classe nonostante l'insegnante lo invitasse a smettere. Ma lo studente ha continuato imperterrito. Anzi, poco dopo, sempre durante la lezione ha lanciato un involucro contenente hascisc a un compagno, che però lo ha immediatamente restituito. L'insegnante ha chiesto la consegna del sacchettino, ma il giovane lo ha rimesso in tasca dicendo che valeva 160 euro. E' stato avvertito il preside, che a sua volta ha chiamato il commissariato. L'Ufficio anticrimine ha poi accertato che tutta la scena era stata ripresa da un videofonino e lo ha sequestrato. Una perquisizione nell'abitazione del giovane ha poi portato alla scoperta di altri tre grammi di hascisc. Da qui la denuncia e la sospensione.

Fonte: www.tuttoscuola.com 03/03/2007
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Reggio Emilia - Da uno studente che aveva appena sgridato la docente si è sentita avvertire in classe, davanti ai compagni: "Qui tu sei il capo, ma fuori faccio quello che mi pare, non ci sono le tue regole. So che vai a prendere il treno e non vedo il momento di incontrarti". Ha segnalato il problema alla dirigenza scolastica ma la risposta ricevuta le è apparsa evasiva e troppo debole, buonista e giustificatrice di quel comportamento, soprattutto tenuto conto di quello che accade nelle scuole d'Italia in questi ultimi tempi. Per questo la docente è quanto mai tentata dall'idea di andare dai carabinieri e denunciare. Il ragazzo, chiamato in presidenza per una paternale senza alcun provvedimento disciplinare nei suoi confronti, ha continuato a mantenere anche nei giorni successivi un atteggiamento spavaldo.

Fonte: "Il Resto del Carlino", 23/02/2007
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Civitavecchia - E' accaduto nella scuola media inferiore "Flavioni". Era stata convocata dalla preside per discutere degli atti di bullismo della ragazza, ma invece di scusarsi per il comportamento della figlia, ha aggredito la donna colpendola con alcuni pugni in testa e sulle spalle. La preside, che alcuni mesi fa aveva anche avuto seri problemi di salute, è stata accompagnata in ospedale, sotto osservazione.

Fonte: www.tgcom.mediaset.it/cronaca...lo348862.shtml
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RAGUSA - In classe c'è un alunno disabile che, secondo i compagni, picchia e disturba le lezioni. Per questo da alcuni giorni, 16 alunni su un totale di 18 di una seconda classe della scuola media "Vann'Antò", disertano le lezioni su decisione dei loro genitori. Ma la madre del ragazzo sostiene invece che ad essere maltrattato è il figlio e per questo ha presentato una denuncia lamentando il un comportamento inadeguato della scuola e accusando alcuni insegnanti di averlo picchiato.
Il ragazzino ha 13 anni e sarebbe affetto da "disturbi oppositivi" che lo indurrebbero a gesti inconsulti. L'istituto gli ha affiancato un'insegnante di sostegno. La dirigente dell'Istituto dice: "Il problema esiste ed è grave, ma non siamo riusciti a risolverlo. Ho segnalato il caso alle autorità sanitarie e scolastiche, di recente ho informato anche la procura presso il tribunale dei minori. Comprendo la decisione dei genitori perchè io stessa sono stata vittima, avendo subito un calcio al basso ventre e una lussazione alla spalla per cui sono stata ricoverata cinque giorni in ospedale. Inizialmente riuscivo a calmare il ragazzo usando parole dolci e qualche carezza, poi non c'è stato niente da fare. E diverse persone, bambini e insegnanti ne hanno fatto le spese".

Fonte: www.lasicilia.it - 30/01/2007
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MILANO - Giocavano a bowling con le sedie dell'aula, impilandone alcune e lanciandone altre, riprendendo la scena con i videotelefoni, per poi pubblicarli su internet e vantarsene. Un loro professore, però, li ha riconosciuti navigando nella rete e ha presentato un esposto ai carabinieri. Sono stati così segnalati al Tribunale dei minori, per danneggiamenti, tre studenti dell'istituto Ipsia di Cusano Milanino, uno di 17 anni e due di 16 anni. La denuncia del professore risale al 12 gennaio. I militari della stazione locale hanno effettuato delle indagini, scoprendo che i filmati in rete erano tre, girati in un'aula utilizzata solitamente dagli studenti che non partecipano all'ora di religione. Due dei videoclip erano stati già rimossi dagli amministratori di Google, mentre uno era rimasto ancora on line. Da quelle immagini i carabinieri sono risaliti agli autori dei danneggiamenti.

Fonte: www.larepubblica.it - 21/01/2007
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RAGUSA - Una ragazzina di 14 anni per sedure un compagno che forse di lei non ne voleva sapere, con il proprio cellulare si è filmata nuda nel bagno della scuola e ha inviato il filmino all'oggetto dei suoi desideri. La clip pare sia stata poi girata ad amici dal destinatario e intercettata tramite bluetooth anche dai telefonini di altri studenti. Il preside prenderà provvedimenti.

Fonte: www.larepubblica.it - 16/01/2007
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Lettera firmata al prof. Santoro, consulente di Educazione & Scuola

Gentile dott. Santoro,
le sottopongo qui di seguito una mia infelice esperienza, riportando integralmente una lettera da me inviata anche a La Repubblica.
"Sono un insegnante di Matematica. Stamane stavo per uscire in macchina dalla scuola dove svolgo il mio lavoro, a Sant'Antimo, in provincia di Napoli. Era terminata la quinta ora di lezione, era l'una. Due uomini sono entrati nel cortile appena si è aperto il cancello, mi hanno impedito di fare manovra: hanno aperto la portiera e mi hanno picchiato. Ho cercato di chiedere cosa volevano. Ho pensato che forse avevano sbagliato persona. Continuavano a picchiarmi. Sulla faccia, sulla fronte. Non riuscivo a muovermi. Pensavo solo: perché? Quando hanno finito, se ne sono andati con calma, lentamente. Avevano consegnato il pacco. Sono stato portato al pronto soccorso: nulla di rotto, avevo ed ho solo la faccia e la fronte nere a metà. Credo di aver capito, poi, il perché. Nei giorni scorsi si è svolto nel nostro istituto un esame di idoneità per privatisti. Io ho contribuito, è il mio mestiere, a non ammettere qualcuno agli Esami di Stato: non aveva studiato. Evidentemente qualcun altro ha pensato che non dovevo permettermi di farlo, che se uno non ha studiato i programmi di quattro anni in pochi mesi ha diritto comunque al diploma. E che i professori devono guardarsi bene dal fare il proprio mestiere.
L'agente di servizio al pronto soccorso di Aversa non ha voluto farmi fare la denuncia: si doveva scrivere, ha detto, come se questa fosse una giustificazione, e mi ha consigliato di farla a Sant'Antimo. Finora ho ricevuto tre telefonate di solidarietà dai colleghi (siamo in 110...). Ora sono qui a scrivere e mi chiedo che cosa devo fare. Che cosa posso fare. Sono solo un insegnante di Matematica. Mi chiedo a cosa servo."

Fonte: www.edscuola.it/archivio/mobilita/mobfaq60.html - anno 2007

Rosa-92:
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2008
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TARANTO - Ieri alla scuola elementare 'Borsellino' di Statte due mamme di due alunne hanno preso a calci e pugni una maestra che è svenuta sotto gli occhi della figlia di 10 anni. La maestra è stata aggredita dalle due mamme perché, a loro dire,  avrebbe maltrattato le loro figlie. Soccorsa e condotta in ospedale è stata giudicata guaribile in dieci giorni. Le due donne sono state denunciate in stato di libertà per lesioni personali.

Fonte: www.ansa.it - 14 novembre 2008
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NOVARA -  Ieri, alla scuola media Convitto Carlo Alberto, una delle scuole pubbliche più «in» di Novara, subito dopo l'intervallo delle 11, in una terza arriva il professore di disegno. In quella sezione c'è anche un ragazzo sudamericano di 14 anni, ripetente. E' uno studente che rifiuta di fare qualsiasi cosa, entra in classe senza libri né quaderni, si mette le cuffie per ascoltare la musica ed esce continuamente dalla classe con il pretesto di andare in bagno. Anche ieri mattina ci ha provato. Il docente gli ricordato che per regolamento nell'ora seguente l'intervallo nessuno può lasciare le lezioni. Ma lo studente, sfidando il professore, si è alzato ed è sgattaiolato fuori dalla classe. A quel punto l'insegnante l'ha seguito e gli ha detto: «Giovanotto, ma dove credi di andare?». Il ragazzo si è girato di scatto e ha sferrato un pugno sul viso del professore che è rimasto inebetito. Ma non è finita. Il ragazzo ha cercato di colpirlo ancora, avventandosi su di lui che non poteva reagire. Sono intervenuti alcuni compagni a fermarlo. Poi è rientrato in classe e davanti ai compagni ha sostenuto che il prof lo aveva toccato alla spalla e lui aveva reagito. Oggi il preside parlerà con i genitori.

Fonte: "La Stampa" www.lastampa.it - 04/10/2008
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VICENZA – L'anno scorso, al Liceo scientifico Paolo Lioy, un professore è stato denunciato perché aveva detto ad un'alunna che non aveva più possibilità di essere promossa. La madre della ragazza nell'assemblea dei genitori aveva quindi  proposto di far rimuovere il docente in quanto scorretto. Dinanzi ai giudici della corte di Appello di Venezia il docente si è difeso sostenendo che il reato di minaccia non era configurabile in quanto il “male minacciato” (cioè la  bocciatura) non dipendeva solo dalla sua volontà, ma dall'intero collegio dei docenti. Ma la Cassazione - con la sentenza 36700 - ha bocciato questa tesi e confermato il verdetto di colpevolezza: commette il reato di minaccia aggravata il docente che intimidisce gli studenti prospettando la bocciatura in quanto «un simile atteggiamento incide sulla libertà morale degli allievi». Il professore insegna tutt'oggi a Vicenza, ma in un istituto magistrale.

Fonte: www.ansa.it - 24/09/2008
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SAVONA – Sei ragazzini tra i 12 e i 15 anni (4 maschie e 2 femmine) la notte scorsa sono entrati nella scuola media di Spotorno e si sono divertiti a distruggere computer, fotocopiatrici, impianti hifi, a scaricare gli estintori su scope elettriche e caloriferi, a ribaltare librerie e a imbrattare i muri con frasi oscene. I carabinieri allertati per il rumore sono intervenuti e li hanno identificati grazie alle impronte delle scarpe lasciate sulla polvere degli estintori combacianti perfettamente con quelle che indossavano. I militari hanno quindi avvertito i genitori che, però, si sono rifiutati di credere a ciò che avevano combinato i figli e, addirittura, hanno accusato i carabinieri: "I nostri figli? Impossibile, sono degli angioletti. Li state accusando ingiustamente, loro non farebbero mai cose del genere. Ci avete chiamati nel cuore della notte senza motivo e questo non è assolutamente giusto. Gli autori di quello scempio cercateli altrove".

Fonte: www.savonanews.it - 18/08/2008
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ROMA - Mercoledì pomeriggio 4 ragazzini dai 10 ai 14 anni forzano una porta nel retro della scuola elementare Sibilla Aleramo (a Largo Appio Chieregatti, quartiere Tor Tre Teste, a due passi dalla caserma dell'Arma) ed entrano in azione. Afferrano le coppe assegnate alla scuola per varie competizioni e col basamento in marmo colpiscono lavandini e cristalli distruggendoli, scaraventano i banchi al piano di sotto, mandano le finestre in frantumi, prendono a calci i pannelli divisori, devastano le aule, sfondano i muri di cartongesso e infine allagano la scuola. In poco tempo dei due piani dell'edificio non rimane niente di sano. I carabinieri, allertati da un passante, entrano nell'istituto e sorprendono i quattro come su un set: due che spaccano tutto e gli altri due che li riprendono col telefonino per caricare il tutto su Internet. Alla vista degli agenti i quattro super imprendibili spacca-tutto da Internet sono scoppiati a piangere come bambini scoperti e impauriti. I video registrati nei due telefonini sono prove schiaccianti. Il quattordicenne è stato denunciato per danneggiamento aggravato, gli altre tre, non imputabili, sono stati riconsegnati ai loro genitori. I loro genitori sono persone semplici, impiegati, operai. Sul posto arrivano anche i tecnici del Comune e stando a una prima sommaria conta dei danni l'importo sfiora i 300 mila euro. «Invito chi dovrà prendere provvedimenti per questi ragazzini – ha detto il Ministro Gelmini - a risarcire la scuola fino a quando i danni non saranno completamente ripagati».

Fonte: www.iltempo.ilsole24ore.com - 29/07/2008
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BOLOGNA – Un professore di musica delle medie di Sasso Marconi, Aldo Fantino, pensionato dal 1° luglio, era bersagliato dalle continue angherie di un gruppetto di ex studenti che andavano avanti da mesi tanto che venerdì mattina ha presentato denuncia ai Carabinieri. Denuncia contro ignoti, perché il professore non sapeva di preciso chi fossero quelli che lo infastidivano con schiamazzi sotto casa, insulti sui muri, frasi ingiuriose urlate in pubblico, il citofono che non smetteva di suonare durante la notte, mutande abbandonate sotto il portone. Vessazioni senza motivo, se non le normali incomprensioni che si possono creare in un rapporto fra insegnante e alunni.

La sera di giovedì l'ennesima provocazione, in tutto simile a quella che 24 ore dopo si concluderà con la morte del professore: un gruppetto di ragazzi va sotto casa Fantino, comincia ad urlare insulti, con allusioni pesanti, e sfida l'insegnante a scendere giù. Quando lui lo fa, tutti se la danno a gambe. Passa mezz'ora e siamo daccapo.

Il gruppo torna a farsi sentire venerdì sera con i soliti insulti, conditi questa volta da una minaccia: «Scendi che ti ammazzo». Forse il professore sperava che con la sua denuncia le angherie sarebbero finalmente cessate. Ma così non è stato. Puntualmente i ragazzini si sono ripresentati, verso le 23, sotto il balcone di casa sua. Fantino era sul balcone con la moglie, la figlia e il genero. Mangiavano un gelato chiacchierando. Ai primi insulti, il professore corre giù e finalmente riesce ad acciuffare uno dei ragazzini: «Stavolta vieni con me dai carabinieri e chiamiamo i tuoi genitori». Arrivano anche la figlia, il genero, un cognato ed un vicino. Il ragazzo si divincola, protesta perché, dice, «mi hai strappato la maglietta». Con lui anche una giovanissima amica, che prende le sue difese urlando «lascialo stare». Pochi attimi e il professore cambia atteggiamento. Smette di parlare e si accascia sull'asfalto. Il ragazzo scappa mentre una donna blocca l'auto per non investire il corpo e offre ai parenti il suo cellulare con cui chiamare il 118. La corsa all'ospedale è inutile. L'uomo muore poco dopo.

«Aldo stava benissimo – dice la moglie Maria Carla – aveva appena fatto gli esami di routine ed erano tutti negativi. Colesterolo, elettrocardiogramma, valori del sangue, tutto perfetto. Sano come un pesce, gli aveva detto il medico».

I Carabinieri di Sasso Marconi ieri mattina hanno identificato il ragazzo protagonista degli ultimi minuti di vita di Fantino: è un sedicenne. A lungo interrogato, ha fatto il nome degli altri amici che erano con lui, tutti di età inferiore ai sedici anni. Ora il sedicenne è avvisato per omicidio preterintenzionale aggravato da motivi futili ed abietti, minacce, percosse ed omissione di soccorso. Gli altri giovanissimi che erano con lui sono indagati per violenza privata ed omissione di soccorso.

Nella scuola Galileo Galilei in cui Fantino ha insegnato fino a giugno, tutti sono informati, ma, dice la moglie, nessuno si è fatto vivo.

Fonte: www.espresso.repubblica.it - 06/07/2008
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TARANTO - Ha saputo di essere stato bocciato proprio il giorno del suo 18° compleanno uno studente del tecnico industriale Edoardo Amaldi di Statte e ha dato in escandescenza: ha lanciato uno sgabello contro una vetrata del corridoio della scuola e ingiuriato i docenti.

Fonte: www.tarantosera.it - 18/06/2008
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PISTOIA - Gli alunni della scuola media Sestini di Agliana che non stati ammessi agli esami di terza hanno dato in escandescenza: hanno minacciato i professori, strappato i cartelloni con i risultati e le lettere da consegnare alle famiglie, rovesciato un cassonetto e danneggiato l'auto di un insegnante.

Fonte: Il Giornale - 16/06/2008
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PISA - Il 4 giugno, due ragazzi a volto coperto sono saliti sul davanzale di una classe terza alla scuola media Gandhi di Pontedera, provando a entrare e interrompendo la lezione. All'esterno, altri cinque compagni stavano filmando tutto con un telefonino. L'insegnante ha chiamato i bidelli, mentre uno studente ha avvisato un altro professore, che al suo arrivo è stato insultato dal gruppo, che poi è fuggito. I sette si sono poi appostati fuori dalla scuola per vendicarsi col ragazzo che aveva avvisato il professore, la polizia ed i vigili urbani li hanno portati al commissariato. I sette, che hanno fra i 15 e i 17 anni, hanno spiegato di aver tentato l'incursione perché un membro del gruppo voleva mettersi in mostra con la fidanzatina. Oltre alla denuncia, sono stati segnalati agli istituti superiori di Pontedera che frequentano per i provvedimenti disciplinari.

Fonte: www.tarantosera.itcorrierefiorentino.corriere.it - 12 giugno 2008
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BATTIPAGLIA (Salerno) - Un insegnante di Storia e Filosofia di 63 anni, attualmente presidente di commissione per gli esami di maturità all'ITC Vittorio Alfieri, un istituto privato parificato, si stava dirigendo sabato a scuola quando è stato avvicinato da un uomo. «Mi ha detto che se non avessi promosso tutti non sarei tornato vivo a casa. In una mano impugnava un'arma, nascosta nella tasca dei pantaloni. Era certamente una pistola, anche se non l'ha mai estratta», ha spiegato il professore, visibilmente preoccupato.

Fonte: www.corriere.it - 28/06/2008
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VENTIMIGLIA - La madre di uno studente di 16 anni, iscritto al secondo anno del Liceo Scientifico Aprosio, ha promesso all'insegnante di Scienze, restio a concedere al figlio un'interrogazione riparatoria, di fargliele suonare dal marito.

Fonte: www.riviera24.it - 06/06/2008
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Casamassima - Avevano un solo obiettivo: marinare la scuola. Sono stati fermati, stamattina, dai carabinieri sei ragazzini, tutti di età compresa fra 12 e i 14 anni, che tra marzo e maggio hanno messo a segno tre incursioni nella scuola media del paese. Tre colpi che hanno causato lo sversamento indiscriminato di chilogrammi di materiale sintetico, contenuto negli estintori, sul pavimento oltre che sui banchi e i muri della scuola. Ma non hanno mai raggiunto l'esito sperato in quanto la scuola non ha mai interrotto il servizio. Stamattina hanno confessato tutto sotto lo sguardo attonito dei genitori, increduli per quanto commesso dai loro figli. Tutto stato studiato nei minimi dettagli: guanti in lattice, mascherine, buste di plastica ai piedi; per entrare all'interno dell'edificio utilizzavano punteruoli e scalpelli, arnesi utili a scalfire quanto basta gli infissi delle finestre per poi irrompere nella scuola.

Fonte: www.barilive.it - 05 giugno 2008
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TREVISO - Una 12enne vendeva le proprie foto ai compagni di scuola per 5-10 euro. Raccoglieva le commissioni e i soldi, poi andava nel bagno della scuola e qui si fotografava con il telefonino e inviava le immagini relative sui telefonini degli acquirenti. Sembra che abbia risposto a chi le chiedeva conto: che male c'è?

Tra gli acquirenti delle foto spinte scattate dalla ragazzina, si tenta di scoprire se ci possano essere stati degli adulti: la Procura di Treviso sta quindi vagliando l'ipotesi di aprire un fascicolo sul caso in quanto, se vi fossero adulti coinvolti, si potrebbe configurare un reato afferente alla pedopornografia. Per quanto concerne invece la 12enne, che ha cambiato scuola e viene seguita da una psicologa, non si configurerebbe nessun tipo di violazione.

I genitori, secondo Alessandra Graziottin, sono «da bocciare in tronco: appena il 5 per cento di loro sa se la figlia under 14 ha rapporti sessuali a rischio, una categoria che oggi riguarda ben il 38 per cento delle giovanissime.

Fonte: www.territorioscuola.com - 30/06/08
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SAVONA - La storia, rivissuta ieri mattina in tribunale, risale a qualche anno fa. Ha inizio al liceo Calasanzio di Carcare, dove insegna la donna e dove all'epoca studiava la figlia. Forse a causa di un brutto voto, di un conflitto venutosi a creare per dissapori e reprimende scolastiche, il numero di telefono della prof e quello della figlia, è stato messo in Internet da uno studentel abbinandoli a offerte, video e immagini osè. E così è iniziato il calvario fatto di telefonate ed sms osè sulle loro utenze ad ogni ora del giorno e della notte, mentre mangiavano, mentre dormivano, quando stavano in famiglia, durante le lezioni. Roba che in un piccolo centro valbormidese come quello di Carcare diventò subito di dominio pubblico, con le vanterie tra ragazzi ad immaginare rossori e imbarazzi dell'austera docente. Sta di fatto che la privacy dell'insegnante fu sconvolta. L'indagine degli esperti della polizia postale in poco tempo riuscì a risalire al pc da cui era partita la bravata.

Fonte: www.ilsecoloxix.it - 04/06/2008
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COCCAGLIO - Sembrava un tranquillo martedì mattina alla «Luca Marenzio» quando, intorno alle 11 il genitore si è presentato all'ingresso dell'istituto chiedendo di parlare con il professor Francesco Perali. I bidelli aprono la porta senza immaginare le intenzioni dell'uomo che comincia ad inveire all'indirizzo del docente. Al centro della discussione, alcuni giudizi che l'insegnate (a detta di molti colleghi «ottima persona e docente qualificato») avrebbe espresso in classe nei confronti dell'alunno. Non si conoscono i contenuti del rimprovero, sta di fatto che il genitore avrebbe cominciato a discutere animatamente con l'insegnante. Il diverbio è improvvisamente degenerato e l'uomo è passato alle mani «aggredendo - dicono i presenti - l'insegnante e spintonando il preside Roberto Orlandi che è caduto per terra». L'alterco ha richiamato l'attenzione dell'intero personale scolastico che ha cercato di placare gli animi dei contendenti. Alla fine, almeno trenta persone affollavano l'ingresso della scuola mentre giungeva sul posto una pattuglia dei vigili e una volante dei carabinieri.

Fonte: www.bresciaoggi.it - 31/05/2008
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CREMONA - Succede nel piazzale davanti all'Istituto tecnico commerciale Sraffa di Crema. Il docente di educazione fisica aveva solo detto ad uno studente di rientrare in aula e questo si è messo a strepitare e coprirlo di contumelie. «Si passa più tempo a tenere a bada le teste calde che a fare lezione - ha detto l'insegnante – e così non si può andare avanti». Un'altra insegnante era stata minacciata dal ragazzo e il docente era intervenuto anche per difendere la collega. Il preside, che ha seguito tutta la scena, ha inflitto tre giorni di sospensione allo studente, con la possibilità di recarsi a scuola per farsi interrogare.

Fonte: www.tarantosera.itqn.quotidiano.net - 23/05/2008
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TRIESTE - Una ragazzina di 15 anni, alunna ripetente di un istituto scolastico superiore cittadino, ha cercato di incendiare la chioma della sua insegnante di matematica. L'episodio risale alla scorsa settimana, ma solo ieri e con molta fatica, è emerso a livello pubblico. La ragazzina negli ultimi due anni scolastici oltre ad essere stata bocciata, è già stata punita più volte a causa di ripetute intemperanze. Vive da tempo in una situazione molto difficile e una sua identificazione precisa, così come quella dell'istituto scolastico a cui è iscritta, potrebbe nuocerle grandemente.

Fonte: Il Piccolo di Trieste (espresso.repubblica.it) - 23/05/2008
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STRADELLA - Un insegnante è stato colpito da un ceffone da uno studente di origine straniera di 16 anni. E' accaduto, alcune settimane, all'Istituto scolastico superiore Faravelli. Lo studente in passato, era stato già richiamato e punito, ma questa volta è stato sospeso per 3 mesi, e alla fine ha deciso di ritirarsi dalla scuola e proseguire in un altro istituto della zona.

Fonte: www.laprovinciapavese.repubblica.it - 21/05/2008
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Prof distratto, loro appiccano fuoco

SAN MARZANO - Costa caro a quattro studenti la bravata con la quale volevano ergersi a protagonisti della giornata ed "eroi" della classe. I quattro, che frequentano la quarta dell'istituto professionale Falcone, avevano deciso di approfittare del momento di distrazione di un professore impegnato nella correzione di un compito in classe per appiccare il fuoco ad un cestino davanti agli altri compagni, magari con la speranza di essere immortalati da qualche videofonino e sbarcare su YouTube, terra promessa dei giovani a caccia del brivido della notorietà. La violenta fiammata, però, ha preso di sorpresa gli stessi ragazzi, oltre ad attirare l'attenzione del malcapitato professore. Le fiamme, per fortuna, si sono spente quasi subito. La scuola deciderà per una sospensione... lunga abbastanza per fali riflettere su un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi.

Fonte: www.tarantosera.it - 20/05/2008
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Video: studenti lanciano portacolori all'insegnante
La scuola è italiana, ma non è possibile risalire né alla provincia, né alla regione di appartenenza.

Link: dailymotion.virgilio.it/swf/x1azj3
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CICAGNA - Un alunno di 14 anni di una scuola media nell'entroterra di Chiavari, martedì scorso, armato di una pistola giocattolo ad aria compressa, ha sparato ad un professore, colpendolo a una gamba con un proiettile di gomma dura. Del caso si occupano anche i carabinieri ed è stato informato il Tribunale per i minori di Genova.

Fonte: www.ilsecoloxix.it - 03/05/08
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FERMO - E' ancora attrazione fatale tra le mutandine di una prof e un intraprendente studente armato di telefonino. Il fattaccio è accaduto all'Itis Montani. Il ragazzo è riuscito a realizzare un video delle gambe e degli indumenti intimi della professoressa senza che questa si accorgesse di nulla. Poi ha compiuto l'errore fatale: inviarlo ai telefonini dei compagni e le immagini hanno cominciato a girare per la scuola. La bravata gli è costata 15 giorni di sospensione. I suoi genitori avrebbero lamentato la severità del provvedimento. La professoressa potrebbe inoltrare una denuncia e non è escluso che la procura agisca d'iniziativa.

Fonte: www.repubblica.it - 29/04/2008
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CREMONA – Cinque ragazzi dell'istituto per geometri hanno fatto esplodere un petardo nella buca delle lettere della loro professoressa giudicata troppo inflessibile. Ad incastrarli sono stati i carabinieri che basandosi su pochi indizi sono riusciti a risalire al gruppo di vandali.

Fonte: AGI - 23/04/08
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UDINE - La professoressa aveva rimproverato un'alunna perché usava il cellulare, ma la ragazza, per tutta risposta, ha fatto intervenire la madre che, giunta in classe, ha aggredito verbalmente la docente: per questi fatti una donna di 40 anni, di Udine, è stata denunciata per minaccia grave e interruzione di pubblico servizio. La vicenda risale a qualche giorno fa, ma è stata resa nota solo oggi dai carabinieri del capoluogo friulano. I fatti si sono svolti alla scuola media Valussi durante le lezioni pomeridiane destinate ai ragazzi che vogliono ottenere la licenza media, ma hanno già superato i limiti d'età per frequentare le lezioni del mattino.

Fonte: Il Messaggero - 19/04/08
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PALERMO - Scuola media Verga, quartiere Ballarò. Secondo Il Giornale di Sicilia, in questo istituto, nelle ultime settimane, si stanno consumando ripetuti episodi di violenza. Ragazzini di 10-13 anni tanto violenti da mandare in ospedale il loro vicepreside con la testa rotta. Venerdì scorso la preside si è beccata una gomitata da un ragazzino, sul posto è arrivata la polizia. Ancor prima una docente si era dovuta mettere in malattia dopo averle prese da un alunno. Sorte simile per una sua collega, scaraventata a terra da un gruppetto di ragazzini. La colpa dei professori? Essere intervenuti per sedare risse o scaramucce tra i ragazzi.

Fonte: www.diregiovani.it - 16/04/2008
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TRENTO - Tutto è successo lunedì mattina. Gli studenti dell'Istituto per parrucchiere, estetiste e falegnami erano nel piazzale della scuola. All'esterno, come prevede la legge, c'erano alcuni insegnanti addetti al controllo. Due docenti hanno notato alcune ragazze che stavano fumando e hanno chiesto spiegazioni. Una studentessa ha alzato la voce e preso a male parole la docente, che l'ha invitata ad usare un tono diverso, ma a quel punto la ragazza le ha rifilato un violento ceffone. Questa, scossa per l'accaduto, si è rivolta al preside e insieme sono tornati nel piazzale per identificare la responsabile. La giovane stava arrivando in compagnia della madre. Ne è nato un battibecco: la mamma ha preso con decisione le difese della figlia. Il dirigente ha invitato tutti ad andare nel suo ufficio, con la speranza di riportare la calma. Visto che le acque continuavano ad essere agitate, ha deciso di chiedere l'intervento della polizia. L'insegnante, invece, si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale Santa Chiara, dov'è stata visitata e dimessa con una prognosi di cinque giorni. L'insegnante avrà novanta giorni di tempo per decidere se sporgere querela contro la studentessa. Il dirigente ha disposto una sospensione di due mesi della ragazza e nei prossimi giorni l'episodio verrà affrontato in una seduta del collegio docenti: «Siamo consapevoli che l'istituto è talvolta un luogo che calamita situazioni problematiche - spiega il dirigente - ma quanto accaduto lunedì è solo la punta dell'iceberg di un disagio giovanile che sta crescendo in modo esponenziale. Regole e rispetto dei ruoli sono parole che non sembrano avere più senso per i giovani. Tutto il personale della scuola è consapevole delle situazioni problematiche: si raddoppia la pazienza, a volte si chiudono due occhi, ma ormai non si capisce più se siamo formatori o carcerieri. Una volta si poteva instaurare un dialogo con i genitori. La scuola non può sostituirsi a tutto».

Fonte: Trentino - 02/04/2008
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CATANZARO - Un bambino di sei anni si è recato a scuola con una pistola, spaventato i compagni e la maestra. La maestra, con prudenza, è riuscita a farsi consegnare l'arma e la scuola ha fatto intervenire la polizia che ha accertato trattarsi di un giocattolo. I genitori del bimbo dovranno rispondere di negligenza alle autorità.

Fonte: www.zai.net - 31/03/2008
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PALERMO - Nella qualità di dirigente scolastico sono indagato per un infortunio occorso a uno studente cinque mesi or sono.
In assenza di docente, un allievo ha colpito un compagno causandogli una lesione permanente.
Il genitore ha denunciato la scuola per mancata vigilanza non avendo sostituito il docente assente durante la quarta ora di lezione.
Ho dovuto redigere una corposa memoria con numerosi allegati e recarmi il 25 marzo presso la polizia giudiziaria per dimostrare di aver agito senza colpa grave o dolo.
Ho dimostrato con atti di aver delegato il vicario alle supplenze, di aver pubblicato tre circolari per regolare il problema, di aver chiesto la disponibilità per supplenze a pagamento, che mi è impossibile chiamare un supplente per assenze inferiori a 15 giorni, che la vigilanza della classe era stata affidata al collaboratore scolastico del piano, che gli allievi erano stati regolarmente assicurati.
Ma il poliziotto delegato alle indagini non riusciva a comprendere come mai non avessimo mandato un supplente in classe.
Gli ho allora dimostrato che il giorno dell'infortunio erano assenti 19 docenti e che disponevo solo di sei supplenti: uno con ora a disposizione per completamento cattedra, cinque con disponibilità a pagamento.
Finalmente, visto che la matematica non è un'opinione, è stato accertato che per i miracoli non siamo attrezzati e che oggi non è possibile assicurare le ore di lezione agli studenti.
Non so come andrà a finire questo processo, ma so solo che Ministri e sindacati non possono continuare a esonerare imboscati di tutti i tipi, senza prevederne la sostituzione.
Discutere di bullismo, quando sappiamo che gli allievi, in mancanza di docente, si lasciano andare ai comportamenti indisciplinati, è pura demagogia e i dirigenti non possono essere capri espiatori per ogni necessità.

Fonte: www.aetnanet.org (Voci dalla scuola) - 30/03/2008
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MILANO - Un biglietto osceno con una minaccia sessuale. Cinque parole scritte in stampatello su un foglietto fatto scivolare da uno studente del liceo classico Berchet nella borsa della professoressa di italiano che i ragazzi definiscono “molto bella”. Ignoto l'autore e ignoto il movente. Ma quelle cinque parole al Berchet hanno scatenato il finimondo. La professoressa che piange in classe per l'offesa subita. Il preside che convoca per un controllo della grafia tutti gli studenti maschi di una terza, l'ultima in cui l'insegnante ha fatto lezione quel giorno. Le mamme in barricata contro la minaccia della scuola di punire tutta la classe. Ieri l'ultimo capitolo della vicenda: un consiglio di classe straordinario per decidere le possibili risposte della scuola a un episodio che il preside giudica «tanto grave da non potere restare impunito». Scartata l'ipotesi della sospensione collettiva, si sta pensando a una soluzione alternativa. Come quando, nel giugno 2007, chiese a due ragazzi che avevano messo su YouTube un video girato a scuola in cui insultavano i passanti, di mettere in rete un filmato in cui dichiaravano di avere capito la gravità del loro gesto. Ma questa volta è diverso: non si sa chi punire.
Mentre le indagini proseguono, estese ad altre classi in cui quel martedì la professoressa ha fatto lezione, tutti aspettano di conoscere quale punizione toccherà ai sospetti, per ora solo maschi. Il preside non fa anticipazioni, ma assicura: «Sarà un'azione rieducativa, i genitori possono stare tranquilli. Non è possibile però indignarsi e pretendere severità dalla scuola di fronte a episodi di bullismo o maleducazione in genere, per poi diventare iperprotettivi quando gli studenti coinvolti sono i loro figli».

Fonte: www.milano.repubblica.it - 29/03/2008
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TREVISO - Un'inchiesta condotta per mesi dalla procura e dalla forze dell'ordine trevigiane ha portato alla luce numerosi fatti di droga e sesso a scuola e portato all'arresto di alcuni spacciatori.
Increduli i genitori. Impotenti gli insegnanti.
Oltre che un "segno dei tempi", quanto accade è dovuto anche al ridursi degli strumenti disciplinari e di controllo nelle mani degli insegnanti nelle scuole italiane, elementari, medie inferiori e superiori. Cinquant'anni fa c'era il rispetto a prescindere da correttezza e bravura del docente, oggi c'è la mancanza di rispetto a prescindere.
I genitori agguerriti costituiscono l'altro ostacolo (che talora mette i dirigenti scolastici in posizione contrastante con i docenti). Fanno bene a tutelare i diritti dei propri figli, sempre che questi siano lesi. Si vede che questi genitori preferiscono essere chiamati in questura quando ormai è troppo tardi, quando il figlio ha fatto e subito - come a Treviso - esperienze che lo avranno segnato a vita.

Fonte: www.territorioscuola.com - 20/03/08
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PALLAVICINO - L'insegnante, in classe per una supplenza, si è accorta che una ragazzina utilizzava il telefonino. Dopo averla ripresa più volte, invitandola a spegnerlo, ha chiesto all'alunna di consegnarglielo. Ma la ragazzina non ne vuole sentire di separarsi dal cellulare e aguzza l'ingegno: invece del suo, consegna alla prof il telefonino della compagna. A questo punto l'insegnante scrive sul registro una nota disciplinare a carico dell'alunna. La quale, per nulla intimorita, chiede di uscire dalla classe per andare in bagno e, col suo cellulare, chiama i rinforzi. Qualche momento dopo, si presentano a scuola la madre e la nonna, che inveiscono contro docenti, preside, bidelli. Cercano la professoressa rea di avere tentato di sottrarre il telefonino alla figlia. Nel frattempo suona la campanella di mezzogiorno e arriva un'altra mamma che vorrebbe portarsi a casa la figlia disabile. Non appena l'insegnante di sostegno si avvia all'uscita con la ragazzina, credendo che sia lei la docente da colpire, le due donne si scatenano prendendola a ceffoni e calci. Poi sono intervenuti i bidelli. Visto che la situazione era degenerata il preside ha chiamare la polizia. Mentre gli agenti verbalizzavano il tutto, la professoressa ancora dolorante usciva da un ingresso secondario. Ieri la ragazzina era normalmente in classe, mentre l'insegnante di sostegno si ritrova a casa con lividi dappertutto e un ginocchio gonfio. Sarà il consiglio di classe - dice il preside - a stabilire il da farsi.

Fonte: www.larepubblica.it - 12/02/2008
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LOCATE DI TRIULZI - Forse un gesto di qualche studente, forse semplicemente una rapina. La vittima è un'insegnate di Locate di Triulzi, a cui ieri pomeriggio è stata sottratta con violenza la borsa. Due rapinatori, in moto, la attendevano all'uscita del plesso scolastico, dal quale si stava allontanando in bicicletta.

Fonte: www.cronacaqui.it ed. Milano - 09/02/2008
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ALBENGA - Sono stati alcuni allievi ed ex allievi a devastare le scuole medie Mameli. Sono stati smascherati grazie ad un telefonino dimenticato. Cinque maschi e quattro ragazze. I nove sono stati denunciati alla procura della Repubblica dei minori di Genova. Vista la giovanissima età i nove rischiano al massimo l'affidamento in prova ai servizi sociali e una sanzione pecuniaria ai loro genitori.

Fonte: www.ilsecoloxix.it - 31/01/2008
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ROMA - I professori devono avere pazienza e tolleranza, oltre alle specifiche conoscenze psicopedagogiche dell'età evolutiva, per affrontare le ore di lezione con allievi che sono considerati «casi difficili» per i loro comportamenti turbolenti. Lo sottolinea la Cassazione, che ha riconosciuto la mancanza del requisito della «giusta causa» nelle dimissioni presentate da un insegnante di lettere della scuola media Santa Annunziata di Firenze.
Stressato da tanta indisciplina, il professore riteneva la scuola, in quanto datore di lavoro, obbligata ad adottare «tutte le misure necessarie a tutelare l'integrità del dipendente» come stabilito dall'art. 2087 del Codice civile. Dopo una riunione dei docenti, con l'intervento di una psicologa, si decise invece di perseguire l'obiettivo «di tenere in classe l'allievo scalmanato il più possibile in modo corretto». A quel punto il professore presentò le dimissioni e chiese una indennità di circa 3000 euro alla scuola. In primo grado il tribunale di Firenze, nel 2002, aveva riconosciuto al docente l'indennità, in quanto «era stato costretto a dimettersi a causa della condotta dello studente, fonte di turbativa delle lezioni scolastiche e anche fonte di pericolo per sé e per gli altri». La Corte d'appello di Firenze, nel 2004, ribaltò il verdetto sostenendo che nel bagaglio professionale di ciascun docente di scuola media è «necessaria la presenza di doti di pazienza e tolleranza, oltre alle specifiche conoscenze psicopedagogiche dell'età evolutiva e quindi tolse al professore l'indennità. Adesso la Suprema corte (sentenza n.1988) ha giudicato coerente la decisione dei giudici di secondo grado e ha respinto il ricorso del professore intransigente.

Fonte: www.ilmessaggero.it - 30/01/2008
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MESSINA - Cinque studenti (tre ragazzi e due ragazze) della scuola media del rione Villa Lina hanno devastato stamattina cinque classi e i corridoi. Durante le lezioni i cinque studenti si sono alzati dai banchi e hanno cominciato a distruggere tutto, sotto gli occhi dei professori impauriti. Sedie, banchi, cattedre, lavagne e armadietti in pochi minuti sono stati scaraventati dalle finestre rompendo i vetri. Strappati anche i registri di classe. Sono fuggiti solo quando e' arrivata la polizia, fatta intervenire dalla preside. Il clima nella scuola era teso da alcuni giorni e giovedì scorso una mamma aveva schiaffeggiato un'insegnante che aveva rimproverato la figlia troppo vivace.

Fonte: AGI - 21/01/2008
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ROCCAFORZATA - Allagata la scuola per far saltare le lezioni nell'istituto comprensivo "Madonna della Camera". Rubinetti del bagno aperti per tutta la notte. Bagni, corridoi e diverse aule inutilizzabili. Un giorno di vacanza forzata per gli studenti che stamattina sono tornati a casa.

Fonte: Tarantosera pag. 5 - 11-12/01/2008
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La mattina del 5 novembre gli agenti erano intervenuti nella scuola elementare di Elmas dove una insegnante aveva subito una aggressione. Secondo quanto ricostruito, la bambina avrebbe detto alla madre di essere stata maltrattata dalla maestra. Concluse le indagini, la madre è stata denunciata per violenza e minacce aggravate a pubblico ufficiale.

Fonte: Ansa - 02/01/2008

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