Se puo' interessare il mio parere sulle classi miste, una societa´ (realmente) democratica dovrebbe essere come un jukebox, dovrebbero essere gli studenti con le loro famiglie, e non pedagoghi e demagoghi del cazzo (con tante scuse al cazzo per il confronto con i pedagoghi e demagoghi) a scegliere in che tipo di classe preferiscono stare.
Questo vuol dire che nella scuola si dovrebbero formare sia classi miste, sia non, a seconda del gradimento degli studenti.
Anch'io la penso così.
Tra l' altro nella scuola ci ho lavorato: ci ho fatto dei laboratori e ho notato che al momento di costituire i gruppi di lavoro dei ragazzi, la prima cosa che chiedevano i genitori era di non farli misti.
E avevano ragione da vendere: laddove non ci riuscivo, non si combinava niente. Facevano un gran casino e basta.
Per quanto riguarda il discorso abbandono scolastico, la mia opinione è che questo derivi in gran parte dal fatto che il mobbing in ambito scolastico è un fenomeno declinato quasi esclusivamente al maschile.
Per me, tanti non abbandonano perché non riescono o perché trovano sgradevole lo studio, ma perché trovano ostile e sgradevole l' ambiente.
Questo secondo me vale in particolar modo per l' università: è lì che i docenti applicano due pesi e due misure in modo talvolta plateale.
Con gli studenti selezione feroce, con le studentesse i 30 elargiti come l' acqua.
Questa cosa la tocchi con mano tanto è palpabile, e se ci mettiamo sopra la sempre minore utilità del titolo di studio a livello lavorativo, trovo logico che tanti si chiedano "ma chi me lo fa fare?"
Cioè, a che pro farsi il mazzo il doppio di un' altra e subire tutta una serie di vessazioni per ottenere il medesimo risultato, peraltro di dubbia utilità a livello lavorativo?
Queste sono le vere questioni che la scuola italiana dovrebbe affrontare. Hai voglia a parlare di meritocrazia se i voti cambiano a seconda di quello che c'hai tra le gambe.