Autore Topic: Che grande eroe  (Letto 1772 volte)

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Online Jason

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Che grande eroe
« il: Ottobre 17, 2010, 20:05:48 pm »
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=375296&IDCategoria=1

Pesta parrucchiere
«La mia donna
va servita subito»
 
 
 
BARI - Non avrebbe mai immaginato che una frase come «Mi spiace, la tua ragazza deve aspettare il turno», avrebbe scatenato una reazione così violenta: pugno al volto e perdita dell’uso dall’occhio sinistro. Tutta colpa della «lista d’attesa» dal parrucchiere. Protagonisti della vicenda Vincenzo Guglielmi, 25 anni, presunto esponente del clan Di Cosola e un artigiano di Ceglie del Campo, di 39 anni.

Il primo è stato arrestato con l’accusa di lesioni gravissime. Il secondo è stato sottoposto a due interventi chirurgici all’occhio sinistro nell’ospedale Di Venere, nel tentativo disperato di salvargli la vista.

Eppure sembrava un sabato pomeriggio come tanti altri, quello del 9 ottobre scorso. Il negozio da parrucchiere aperto, donne che si accomodano in attesa della messa in piega o della permanente, uno sguardo alle riviste di gossip, la gara a chi ne sa di più sulla vita privata del vip di turno, un caffè e una chiacchierata tra bigodini, odore di lacca, rumore di asciugacapelli. Una quiete, secondo gli investigatori, interrotta bruscamente da Guglielmi. «Fai i capelli alla mia fidanzata», avrebbe intimato all’artigiano. «Un momento, sulla poltrona c’è già un’altra signora. Cinque minuti e sarà servita». «Allora non ci siamo capiti – sarebbe stata più o meno questa la risposta – ci devi portare rispetto. Ho detto che tocca a noi!».

Dalle parole Guglielmi, che conosceva l’artigiano, è poi passato ai fatti, sferrando un pugno al povero parrucchiere, caduto a terra tramortito. L’occhio sinistro ha cominciato a sanguinare. L’uomo, che conosceva il suo aggressore, indossava gli occhiali, circostanza che avrebbe amplificato l’effetto del colpo. Il parrucchiere si è fatto accompagnare al Di Venere dove due interventi chirurgici non hanno scongiurato la perdita della vista dall’occhio sinistro.

Il lunedì successivo Guglielmi è andato a trovare il parrucchiere in ospedale. Non per sincerarsi delle sue condizioni, ma per sincerarsi che nei suoi confronti non ci sarebbe stata alcuna denuncia. Nel frattempo, però, la Polizia, aveva già saputo cosa era accaduto. I «falchi» della mobile agli ordini del vice questore Antonio Tafaro, hanno atteso Guglielmi fuori dall’ospedale.

A quel punto il parrucchiere, sposato, con figli, ha deciso di sporgere querela. «L’artigiano ha collaborato con le forze dell’ordine perché le ha sentite vicine, un segnale importante che conferma come l’omertà, a Ceglie del Campo, si può sconfiggere», ha detto il questore Giorgio Manari. Il provvedimento di fermo è stato convalidato dal gip del Tribunale di Bari Sergio Di Paola. L’accusa è rappresentata dal pm Manfredi Dini Ciacci che ha ipotizzato nei confronti di Guglielmi l’accusa di lesioni gravissime.

Vincenzo Gugliemi è un personaggio noto alle forze dell’ordine. Insieme con suo fratello Luigi era stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Gaetano Marchitelli, il 15enne ucciso per errore nel corso di un regolamento di conti tra clan rivali davanti ad una pizzeria di Carbonara, il 2 ottobre 2003. Ma lo scorso 29 gennaio entrambi i fratelli sono stati assolti «per non aver commesso il fatto» dai giudici della prima sezione penale della Corte d’Assise d’Appello di Bari, che nella stessa circostanza hanno anche ridotto rispettivamente a 22 e 23 anni di reclusione (riconoscendo le attenuanti generiche) la pena a 30 anni di detenzione emessa in primo grado nel mese di maggio del 2008 a carico di Francesco Luigi Frasca e Giovanni Partipilo, rei confessi. Lo scorso agosto la Corte di Cassazione aveva dichiarato inammissibile il ricorso con il quale la Procura generale di Bari aveva impugnato la sentenza di assoluzione di secondo grado. Spianando la strada per una richiesta di risarcimento danni per l’ingiusta detenzione, durata nel loro caso più di 5 anni.

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Vabbè che era un mafiosetto quindi basterebbe questo a spiegare il tutto .

Da un altro punto di vista, ciò conferma da sempre il fatto che certi maschiettini di merda come questo , per farsi i fighi di fronte alle femmine , pestino altre persone - uomini eh - .

PS ovviamente non sentirete mai una femminista - oppure una donna di basso livello, eh già perchè chi va dietro a questo genere di vermiciattoli , cioè i tipici machi,  solo una donna  di basso livello può essere - esclamare " a noi questo genere di maschiettini ci fa schifo " .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re: Che grande eroe
« Risposta #1 il: Ottobre 18, 2010, 14:34:44 pm »
PENA DI MORTE CI VUOLE

CASTRAZIONE CHIMICA, LOBOTOMIA FRONTALE!!!
Dio cè
MA NON SEI TU
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Online Jason

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Re: Che grande eroe
« Risposta #2 il: Ottobre 18, 2010, 17:43:21 pm »
PENA DI MORTE CI VUOLE

CASTRAZIONE CHIMICA, LOBOTOMIA FRONTALE!!!

Ti sei dimenticato del rogo a fuoco lento  :D
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Re: Che grande eroe
« Risposta #3 il: Ottobre 21, 2010, 23:18:29 pm »
Ti sei dimenticato del rogo a fuoco lento  :D

a dir la verità aspettavo che lo proponessero le fikesekke
ma, vedi un po', il pestato è un uomo, mica una donna!
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Online Jason

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Re: Che grande eroe
« Risposta #4 il: Ottobre 21, 2010, 23:31:29 pm »
a dir la verità aspettavo che lo proponessero le fikesekke
ma, vedi un po', il pestato è un uomo, mica una donna!

no, loro non sanno proprio che esiste la violenza sugli uomini - si intende come piano per la sottomissione del genere maschile, sia chiaro  :D -
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