La lettera/ Violenza, 40 vittime al giorno. "Ma la legge punisce più gli uomini"
Giovedí 23.09.2010 14:45
Dopo l' allarme violenza in Europa lanciata dall'Oms dove si dice che ogni giorno vengono assassinati quaranta giovani, oltre 15.000 in un anno, Fabio Barzagli, responsabile dei portali
www.infanzia-adolescenza.info e
www.paternita.info, scrive ad Affaritaliani.it:
Gentili Signori,
mi fa male, e molto, quando leggo casi di stupro alla fermata dell’autobus ed allo stesso pari mi fa male quando leggo di casi di violenza femminile verso uomini. Mi fa ancora male poi vedere che si fa troppo poco e si fa “differenza” tra uomo e donna (vittime di serie A e B) favorendo così ulteriori violenze: per un padre che maltratta o uccide i figli si butta la chiave, per una madre pochi mesi è tornerà in libertà (a reiterare il reato), per un uomo che stupra sono previsti 8/12 anni (più dell’omicidio colposo), per una donna che lacera e rende sterili i genitali maschili si arriva si e no a 2 anni (neanche un giorno di prigione con la condizionale, si veda i casi degli ultimi anni dalla Bobbit alla Monti).
Non scordiamoci che mentre in certi stati è praticata l’infibulazione alle donne in altri è praticata l’evirazione degli uomini (solo in india gli eunuchi sono un milione e mezzo) e che per ogni milione di suicidi quasi ottocentomila sono maschili riporta l’OMS; nel mondo ci sono le prostitute sulle strade come i minatori sottoterra, le bambine negate della scuola ed i bambini soldato. Ed in Italia ogni anno muoiono 250.000 uomini e 250.000 donne allo stesso pari.
Riportare, come avviene oggi, quasi soltanto disgrazie e problematiche femminili è degradante per il gentil sesso, ma soprattutto porta a creare un aspro conflitto tra i sessi. Dunque cerchiamo di fare un passo avanti, di essere un po’ più civili ed intelligenti, occupandoci dei cittadini tutti, esattamente come dice la nostra Costituzione senza distinzione tra uomini e donne, atei o religiosi, bianchi o neri.
violenza sessuale
IL RAPPORTO OMS- In un nuovo rapporto europeo sulla prevenzione della violenza e degli accoltellamenti tra i giovani, diffuso oggi alla conferenza 'Safety 2010', in corso a Londra. Secondo i dati del documento, il primo esaustivo sull'argomento pubblicato in Europa, quattro omicidi su 10 sono commessi con un coltello. Il rapporto mette in luce l'enorme perdita per la societa' causata dalla violenza giovanile nei paesi Europei, e i benefici che possono derivare da un approccio di sanita' pubblica a complemento di quello giudiziario.
"C'e' molto da guadagnare dalle esperienze di alcuni tra i Paesi europei che hanno avuto i successi maggiori nel prevenire la violenza", ha spiegato Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l'Europa, "se tutti i paesi avessero lo stesso tasso di omicidio di quello con il tasso piu' basso, l'Europa potrebbe salvare oltre 13.000 giovani vite l'anno. In altre parole, 9 morti su 10 potrebbero essere evitate".
Questo, ha aggiunto l'esperto, "fornisce argomenti convincenti per aumentare gli investimenti nella prevenzione della violenza, specialmente in un momento storico in cui una disoccupazione crescente e uno stato sociale indebolito sono associati a un aumento della violenza". La violenza, che si diffonde in maniera disomogenea, e' la terza causa di morte in Europa nella fascia di eta' 10-29 anni, responsabile di 15.000 omicidi all'anno. Questa e' solo la punta dell'iceberg, dicono gli esperti Oms, poiche' le stime indicano che per ogni giovane che muore, altri 20 sono ricoverati in ospedale. Circa il 40% degli omicidi, cioe' 6.000 all'anno, sono commessi con un coltello o un altro oggetto contundente. Portare con se' un coltello e' relativamente comune in molti Stati (fino al 12% dei giovani lo fa) e aumenta la probabilita' di ferimenti gravi o omicidi. L'uso di armi da fuoco e lo strangolamento sono altri mezzi utilizzati per commettere omicidi. Lo stato di ricchezza e il sesso incidono sulla violenza: 9 omicidi su 10 sono commessi in Paesi a medio e basso reddito, e la differenza tra il paese con il tasso di mortalita' piu' alto e quello con il piu' basso e' di 34 volte. In tutti gli Stati, indipendentemente dal reddito, i giovani piu' poveri sono molto piu' a rischio di atti di violenza di quelli benestanti. I maschi sono piu' colpiti delle femmine e rappresentano l'80% delle vittime di omicidio.