http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2010/09/30/visualizza_new.html_1757494756.html Forse non piacera' al ministro Brunetta, ma di sicuro la ricerca degli italiani Alessandro Pluchino, Andrea Rapisarda, e Cesare Garofalo dell'universita' di Catania ha entusiasmato la giuria dei premi Ig Nobel, che li hanno eletti vincitori di quello 'per il management'. I tre hanno dimostrato per la prima volta con un modello matematico il 'principio di Peter', enunciato negli anni '60, che afferma che in una organizzazione gerarchica spesso chi arriva al vertice raggiunge un minimo nella sua competenza.
"Abbiamo anche studiato possibili strategie per evitare gli effetti negativi del fenomeno - spiegano i tre da Boston, dove si e' tenuta la cerimonia di consegna del premio organizzato dalla rivista Annals of Improbable Research e sponsorizzato dall'universita' di Harvard - Per quanto possa sembrare paradossale, una strategia che promuova ai ranghi superiori in maniera casuale sembra dare dei buoni risultati ed aumenta l'efficienza dell'organizzazione".
Nonostante il premio sia un po' una 'presa in giro' bonaria della scienza, come testimonia lo storico slogan 'la scienza che fa prima ridere e poi pensare', i ricercatori non sono affatto offesi: "Nonostante la facile ironia che puo' suscitare a prima vista, un Ig-nobel e' un premio abbastanza ambito ed e' seguito da un pubblico molto vasto - confermano - Speriamo che possa dare ancora piu' visibilità alle nostre ricerche in modo da raggiungere un pubblico ancora piu' vasto anche al di fuori dell'ambito strettamente scientifico".
La cerimonia, in questa edizione dedicata ai batteri, come ogni anno si e' tenuta nel teatro dell'universita' di Harvard, e a premiare i vincitori sono stati chiamati dei 'veri' premi Nobel, Sheldon Glashow, Roy Glauber e Frank Wilczek, che hanno ottenuto il premio per la fisica, James Muller, Nobel per la pace nel 1985 e il chimico William Lipscomb. I vincitori hanno avuto un minuto per esporre la loro ricerca, e come da tradizione ogni sforamento e' stato interrotto da una bambina che urlava 'sono annoiata'.
La lista dei premi e' un mix di ricerca vera e attualita': riconoscimenti sono andati anche alle grandi aziende finanziarie responsabili della crisi e alla Bp, per aver dimostrato che l'acqua e il petrolio sono miscibili, ma anche ad esempio a uno studio che ha dimostrato che su una superficie ghiacciata si scivola meno se si indossano i calzini sopra le scarpe. L'Italia aveva gia' vinto nel 2008 con una ricerca di Massimo Zampini del Centro interdipartimentale mente-cervello di Trento, che aveva fatto uno studio sulla percezione sensoriale delle patatine.
L'Ig Nobel a Zampini era il terzo vinto da italiani: nel 2000 furono premiati Donatella Marazziti, Alessandra Rossi e Giovanni Cassano, dell'universita' di Pisa, per aver scoperto che dal punto di vista biochimico l'amore provoca le stesse reazioni di un disordine ossessivo-compulsivo e nel 2003 il riconoscimento ando' a Gian Vittorio Caprara e Claudio Barbaranelli, dell'universita' La Sapienza di Roma, per i loro profili psicologici dei politici. Al termine della consegna Marc Abrahams, 'maestro di cerimonie' oltre che direttore della rivista, ha salutato tutti con la frase tradizionale: ''Se non avete vinto un premio Ig Nobel stasera, ma soprattutto se l'avete vinto - ha affermato - vi auguro miglior fortuna per l'anno prossimo''.