Autore Topic: Disgustoso blog nazifemminista  (Letto 1782 volte)

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Online Jason

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Disgustoso blog nazifemminista
« il: Ottobre 11, 2010, 20:41:01 pm »
lunedì 11 ottobre 2010
Sfruttatrici mantenute?Disinformazione misogina! Alè!
 
http://noviolenzasulledonne.blogspot.com/2010/10/sfruttatrici-mantenutedisinformazione.html

 Ah, è solo un mese che l’amministratore della falsa pagina NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE ci ammorba con questa notizia? Pensavo di più. Siccome l’avrò vista passare decine di volte (come pure la notizia della morte per crepacuore del povero Maurizio, deceduto il 7 Aprile 2010 è riportata continuamente sulle stesse pagine accompagnata dall’incipit “Oggi è volato in cielo” come se il pover’uomo fosse destinato a finire i suoi giorni ogni giorno da quel dì) mi deve aver fatto lo stesso effetto di mezz’ora di sala d’attesa dal dentista. (Sapevamo che a voi nazistelle non ve ne frega nulla dei padri separati , fin qui potrebbe andare, evitate di infamarlo almeno come avete fatto più sotto )

Per fortuna “Anna” cita la fonte dell’articolo ma si scorda di riportarne anche la parte finale. Ogni volta che apro uno dei pezzi scritti su questi siti-clone misogini trovo sempre che hanno tagliato o cucito qualcosa. A volte sono percentuali, diminuite o aumentate a seconda delle necessità, a volte sono statistiche tagliate ad arte. Insomma, c’è un problema di scarsa confidenza tra i misogini e la verità. ( Geniaccio , hai appena  descritto il tipico modo nazifemminista di distorcere le informazioni )

Il pezzo dice questo:

Mantenimento di 250€ a vita per 7 giorni di matrimonio. Alè!
Written by Anna on 12 settembre 2010

Si è sposata, è rimasta con il marito per una sola settimana senza mai occuparsi della gestione familiare né concedendosi mai al neo-coniuge. Poi se n’è andata e ha chiesto gli alimenti. E’ successo a Bologna, dove una fresca sposina non ha retto la vita coniugale e se l’è data a gambe, ottenendo, a dispetto della brevità e del mancato “consumo” del rapporto, un assegno di 250 euro mensili. Ad attribuirglielo in via definitiva (ma anche in misura inferiore a quanto richiesto) la Corte di Cassazione, che ha confermato la bontà di una sentenza della Corte d’appello del capoluogo emiliano, poiché lontano dal marito le signora in questione non riusciva a mantenere lo stesso tenore di vita goduto durante le (fulminee) nozze.

In Italia solo il 3.5% delle mogli paga assegni di mantenimento: chissà come mai le femministe non si battono contro queste sentenze sessiste… (Beh aspettiamo - invano - che il numero di mogli paganti equipari quello dei mariti paganti...vedremo cortei di femministe sfilare in tutta italia! )
La notizia è tratta da http://donna.libero.it/lifestyle/mantenere-ex-divorzio-mantienimento-soldi-moglie-marito-ne1665.phtml

  L’originale dice, invece:

L'ex lo mantiene lei

 Mentre a Bologna una moglie incassa gli alimenti per un matrimonio non consumato di una settimana, si moltiplicano i casi in cui l'assegno di mantenimento lo deve girare lei a lui. Miracolo della parità dei diritti. Ma le donne pagano senza fiatare

Si è sposata, è rimasta con il marito per una sola settimana senza mai occuparsi della gestione familiare né concedendosi mai al neo-coniuge. Poi se n'è andata e ha chiesto gli alimenti. E' successo a Bologna, dove una fresca sposina non ha retto la vita coniugale e se l'è data a gambe, ottenendo, a dispetto della brevità  e del mancato "consumo" del rapporto, un assegno di 250 euro mensili. Ad attribuirglielo in via definitiva (ma anche in misura inferiore a quanto richiesto) la Corte di Cassazione, che ha confermato la bontà di una sentenza della Corte d'appello del capoluogo emiliano, poiché lontano dal marito le signora in questione non riusciva a mantenere lo stesso tenore di vita goduto durante le (fulminee) nozze.


Il caso felsineo ha già scatenato polemiche e discussioni tra matrimonialisti e gente comune. Ma rischia di essere superato dai fatti o ribaltato nelle parti (con il marito al posto della moglie), visto che gli ultimi dati rivelano una netta crescita dei casi in cui è la donna a dover versare l'assegno di mantenimento all'ex compagno. La rivoluzione ha ancora piccoli numeri ma il trend è in crescita: secondo l'Associazione Matrimonialisti Italiani, rispetto al 2% del 2005, le sentenze favorevoli ai "mariti indigenti" sono salite al 3,5% sia nel 2007 sia nel 2008.
Sarà per l'ancora scarsa incidenza del fenomeno, per il fatto che casi simili coinvolgono donne manager o professioniste estremamente benestanti  o per maggior buonsenso femminile, ma, come racconta l'avvocato Annamaria Bernardini de Pace al Corriere , «le donne, quando ci sono i requisiti, non creano nessun ostacolo, sono leali: versano quel che c'è da versare. Sono rispettose dei diritti dell'ex marito e anche dell'opportunità di aiutarlo. Finora con le mie clienti non c'è mai stata nessuna discussione». Ecco allora la proprietaria di quattro alberghi in Costiera Amalfitana che passa all'ex diecimila euro al mese senza fiatare o l'imprenditrice che lascia una delle sue aziende al marito scaricato. Che in 4 casi su 10 è più giovane dell'ex moglie.
«In linea di principio - rivela sempre al quotidiano milanese Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell'AMI -, valido sia per l'uomo sia per la donna, viene accordato l'assegno di mantenimento quando il reddito di uno dei due è quattro volte superiore a quello dell'altro, e sempre, invece, nel caso in cui quest'ultimo ne sia privo». E se fino a qualche anno fa gli uomini finivano per non azzardare richieste di alimenti per vergogna od orgoglio, ormai le remore sembrano essere sparite. Ma l'inversione delle parti ha portato un grande vantaggio: «Le donne lo fanno (pagare, ndr) con minor conflitto perché hanno una maggiore capacità di distacco — dice la psicoterapeuta Gianna Schelotto —. Gli uomini sono riluttanti per vendetta, non per avarizia. Il dolore, però, è uguale per tutti».

Libero News ( A parte che il link citato risulta introvabile , io non ho mai sentito che il mantenimento scatta se il reddito A è quattro volte superiore al reddito B . Anzi...ma vi devo linkare casi che dimostrano come l'assegno scatta anche a stipendio quasi pari ? )

Ripetiamo: in linea di principio si accorda il mantenimento quando il reddito di uno dei due è quattro volte superiore a quello dell’altro e sempre, invece, nel caso in cui quest’ultimo ne sia privo. Quindi se lui guadagna 1700 euro e lei 1500 niente assegno coniugale ma solo il mantenimento dei pupi perché non volete solo l’affidamento condiviso forzato, vero? Vorrete pure pagare quello che vi spetta, spero? Perché, sapete, la casistica riporta che moltissimi ex mariti, al momento della quantificazione del mantenimento della figliolanza diventano immediatamente nullatenenti. (Perchè magari non ci linki questa presunta  casistica, così poi vieni in questo forum e ce la commenti ? ) Quindi, se c’è una categoria che distrugge il PIL italiano, fa aumentare il deficit e vive alle spese della popolazione quella è la categoria dei papà separati finto-indigenti. E molti arrivano persino a far perdere le proprie tracce pur di non essere costretti a pagare e di questi tempi i figli costano! ( Ah strano, pensavo che a distruggere il PIL italiano fossero gli imprenditori avidi favoriti da una legge sul mercato totalmente inefficace, pensavo che fossero i politici che rubano per i tornaconti personali . Eh  no , non sono loro ! Ma vi dico una cosa, fate veramente schifo )

Ehi, io le tasse le pago tutte e le pago care, non mi mantiene nessun ex marito e quindi sono io a stare mantenendo ex mariti altrui!

Quindi non sono le donne a far finire gli ex papà alla Caritas. I versamenti di cui si lamentano non sono per la ex moglie ma per i figli così come la casa non va alla ex moglie perché è bella e simpatica agli occhi del magistrato o perché è femminista. La casa va alla prole per il principio per cui non si vuole allontanare i figli da dove sono cresciuti. Invece, con il condiviso bis, i pupi saranno senza fissa dimora, oscillanti tra casa della mamma e casa del papà. ( Il condiviso bis in realtà prevede in più che il genitore che impedisce all'altro di frequentare la prole sia punito . Altrimenti proponga lei una soluzione , che non sia però quella che comandi solo la madre )

Ma è colpa del femminismo se solo il 3,5% delle donne paga gli alimenti al marito? è davvero come afferma “Anna”? La legge è femminista? La donna vince a prescindere? ( Tutte domande con affermazione positiva )

Ovviamente no! “Le condizioni per il sorgere del diritto al mantenimento in favore del coniuge cui non sia addebitabile la separazione sono la non titolarità di adeguati redditi propri, ossia di redditi che consentano al richiedente di mantenere un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio, e la sussistenza di una disparità economica tra le parti ( sentenze di Cass. 1998 n. 3490; 1997 n. 7630; 1997 n. 5762; 1996 n. 5916; 1995 n. 4720; 1995 n. 2223; 1990 n. 11523; 1990 n. 6774). (ma legga piuttosto le sentenze antimaschili , e faccia una visita alla Caritas, queste sentenze sono gocce nell'oceano )

Si parla di “coniuge”. Da nessuna parte è scritto che il mantenimento vada alle donne a prescindere grazie a leggi femministe. ( da nessuna parte no, basta però un'accusa di stupro o violenza, anche se infondata -  a farlo scattare automaticamente )  

è colpa delle femministe se le donne che si laureano sono il 58% ma solo l’11,9% accede a ruoli manageriali, il 49,2% delle donne è disoccupata e in tutta Europa le donne guadagnano il 17,4% in meno degli uomini?  (E se la cavano meglio secondo lei gli uomini ? Ma voi avete i paraocchi o cosa ? Ma in Svezia guadagano veramente meno degli uomini ? Ma stiamo scherzando ? )

No, se siamo svantaggiate nell’occupazione la colpa è degli uomini che non vogliono cedere una parte del loro potere.  (E te pareva...se ci sta gente incapace cosa ci possiamo fare noi poveri onesti ? Il potere maschile  :doh: :doh: ) Ora, mentre quello della fortunella bolognese (che prevedo non canterà vittoria a lungo) è solo un caso isolato di una sentenza bislacca, la verità è tutt’altra, ovvero, le donne non sono tutelate come lavoratrici e troppo spesso lasciano il lavoro per restare a casa a fare le mamme e le cameriere ( Ecco la vostra vera natura nazista, ma se c'è una donna che si vuole dedicare alla famiglia e lasciare il lavoro - e su questo do ragione a Zoltan2 - perchè dovete romperle le ovaie ? Poi certo è ovvio che se anche le mogli lavorano fa comodo ed è una gratitudine per le suddette mogli ... )

Non male per un mondo immaginario di padri sfruttati da donne avide ed approfittatrici che non si sa perché potrebbero mai essere femministe, visto che le femministe sono completamente per l’indipendenza anche economica della donna. ( Indipendenza quando conviene, non quando si tratta degli ex mariti che vengono quotidianamente spennati . Se ci tiene tanto all'indipendenza allora dica agli ex mariti di smettere di pagare le ex mogli e paghino DIRETTAMENTE solo i figli )

Ah, io oggi mi chiamo Maurizio!

Written by Maurizio ;-) (Ecco brava ce lo dica prima che vuole prendere per il culo un povero cristo morto di infarto che non vedeva da tempo suo figlio . Per carità può farlo, però lei e le sue amichette smettetela di offendervi se noi "maschilisti" vi chiamiamo naziste, perchè questo siete : naziste che infamano gli uomini anche se sono morti )

Leggete poi questa chicca : " nazifemministe misandriche, a scopo di creare un nemico immaginario, screditare ed annientare chi lotta per il conseguimento della vera parità tra i sessi  (Bella questa...parità dei sessi solo quando conviene, in realtà sappiamo i loro veri scopi )

PS Giubì, il sito citato non è femminismo a sud  :D :D :D

«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline falseaccuse

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Re: Disgustoso blog nazifemminista
« Risposta #1 il: Ottobre 11, 2010, 21:01:24 pm »
Citazione
Perché, sapete, la casistica riporta che moltissimi ex mariti, al momento della quantificazione del mantenimento della figliolanza diventano immediatamente nullatenenti.
come fanno a pagare il mantenimento se risultano nullatenenti? in quel caso, dovrebbero essere le ex mogli a mantenerli. Ma sopra dice che il mantenimento a carico della donna avviene nel 3,5% dei casi... sono questi i moltissimi ex mariti che si fingono nullatenenti?

Online Jason

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Re: Disgustoso blog nazifemminista
« Risposta #2 il: Ottobre 11, 2010, 21:10:20 pm »
http://www.comunicazionedigenere.com/2010/10/11/femminismo-trita-bambini/

Viaggio negli orrori del femminismo: la macchina trita-bambini
Aborto e divorzio, ripudio della vita e sfascio della famiglia: il disprezzo femminista per il benessere dei bambini poteva essere capito fin dalle loro prime battaglie.

Ma c’è di peggio.  Fingendo di essere donne normali che chiedevano protezione, le odiatrici di uomini hanno costruito una macchina per incarcerare uomini innocenti sulla base della sola parola di una accusatrice. Smantellando il giusto processo, la presunzione di innocenza, diffondendo grossolane falsità propagandistiche (“la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne”… “una studentessa su quattro viene stuprata”):  il numero di americani incarcerati è decuplicato (arrivando ad avere carceri dove metà dei detenuti sono padri separati che con la crisi economica non hanno pagato l’assegno mantenimento), negli stessi anni in cui milioni di bambini venivano coinvolti in divorzi.  La follia femminista ha colpito anche l’Italia, che ha resistito meglio.

Ma c’è di peggio: questa macchina è stata usata contro i bambini.  E non sto parlando di bambini accusati di molestie sessuali già a 3 anni (ebbene sì, anche questo è accaduto).  Ma dell’utilizzo della macchina delle false accuse per condannare milioni di bambini a crescere con le soli madri o (più raramente) in centri femministi, rendendoli orfani di padre vivo, ma falsamente accusato.  Giornaliste hanno definito i centri anti-violenza “supermarket di divorzi”, la donna che li aveva fondati riconosce che le femministe li hanno distorti usandoli come “copertura per odiare gli uomini”, sociologi sostengono che occorre rifondarli allontanando le femministe.

Ma c’è di peggio.  Donne finite nell’ingranaggio del divorzio conflittuale finiscono per odiare i loro ex più di quanto amino i loro figli, avvelenandoli con l’odio misandrico, anche fino al punto di plagiarli per utilizzarli in calunnie pedo-femministe.  Partendo dagli studi di uno psichiatra americano, il prof. Gardner, si è capito che l’istinto di sopravvivenza dei bambini li spinge ad allinearsi con il genitore da cui sanno di dipendere fino far proprio l’odio il genitore assente, soffocando i propri sentimenti di amore.  Questa forma di abuso, chiamata Alienazione Parentale (PAS), spesso porta i bambini a sviluppare psicopatie o altre devianze. Una falsa accusa non dura per sempre, a meno che i bambini non vengano intanto irreversibilmente alienati.

Ma c’è di peggio. Il negare questa forma di abuso, il combattere l’affido condiviso, il tentare di far tacere chi sente il dovere di parlare, gli attacchi personali contro gli psicologi ed i Giudici che sostengono che il bene dei figli è venire protetti dai genitori alienanti.  Come fare a fermare la macchina trita-bambini?  Nei paesi più colpiti si chiede il ricorso al Tribunale Penale Internazionale (competente per genocidio) per fermare questa ideologia degenerata nell’odio e ribattezzata feminazismo da un giornalista americano e da un Giudice spagnolo, fino ad invocare un nuovo processo di Norimberga.

Probabilmente basterebbe parlare senza aver paura di non essere politicamente corretti: il femminismo era un temibile strumento del comunismo, ma oggi è una tigre di carta rifiutata da più di 99 donne su 100. (tranne quest'ultima frase - a dichiararlo sono poche, a praticarlo tantissime -  sono d'accordo con tutto quello che dice )
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Cassiodoro

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Re: Disgustoso blog nazifemminista
« Risposta #3 il: Ottobre 12, 2010, 10:38:39 am »
Citazione da: ]
lunedì 11 ottobre 2010
Sfruttatrici mantenute?Disinformazione misogina! Alè!
 
[url
http://noviolenzasulledonne.blogspot.com/2010/10/sfruttatrici-mantenutedisinformazione.html[/url]
..................
Ripetiamo: in linea di principio si accorda il mantenimento quando il reddito di uno dei due è quattro volte superiore a quello dell’altro e sempre, invece, nel caso in cui quest’ultimo ne sia privo.

Queste fanno disinformazione alla grande.... e danno per scontato tutti i privilegi che hanno le donne nelle leggi di famiglia MASCHILISTE e non femministe, che riconoscono alla donna il "dovere" di occuparsi dei figli incentivandole con l'assegnazione della casa coniugale e dell'assegno di mantenimento, siua per loro che per i figli.

http://www.altalex.com/index.php?idnot=43660

I criteri di quantificazione dell’assegno per il coniuge e i figli
Riflessioni, proposte e orientamenti del Tribunale di Monza
di Piero Calabrò
..............................
Ipotesi di coniugi senza figli

a) Qualora il coniuge richiedente non disponga di alcuna fonte di reddito, dovrà innanzitutto valutarsi se, eventualmente con il consenso dell’altro coniuge, sia possibile individuare un primo contributo nella assegnazione della casa coniugale.

Come è noto, nell’attualità del nostro contesto territoriale la disponibilità di una abitazione (soprattutto quando, come spesso accade, l’immobile sia di proprietà comune e non divisibile) può essere equiparata ad un non indifferente contributo economico, quantomeno in termini di risparmio degli esborsi necessari per il pagamento di onerosi canoni locatizi.

Nel territorio della neonata provincia di Monza e Brianza, il canone di locazione di una abitazione economica di medie dimensioni (2 o 3 locali, oltre servizi) è compreso tra € 500,00 ed € 800,00 mensili, in relazione all’ubicazione dell’immobile.

Avendo riferimento a situazioni reddituali medie (operaio/impiegato; € 1.200,00 / € 1.600,00 mensili per 13 o 14 mensilità), in assenza di particolari altre condizioni valutative (ad esempio: proprietà immobiliari molteplici; depositi o conti correnti di non scarsa entità), la liquidazione ipotizzabile è la seguente:

- con assegnazione della casa coniugale: assegno pari a circa 1/4 del reddito del coniuge obbligato (cioè da € 300,00 a € 400,00 circa);

- senza assegnazione della casa coniugale: assegno pari a circa 1/3 del reddito del coniuge obbligato (cioè da € 400,00 a € 535,00 circa).

Ovviamente, la percezione di mensilità aggiuntive oltre la 13a e di eventuali premi fissi annuali può consentire di integrare l’assegno in misura proporzionale e, comunque, ponderata.

b) Qualora il coniuge richiedente l’assegno sia dotato di redditi propri non adeguati (come tali dovendosi intendere quelli che, pur sufficienti a garantire un minimo di autosufficienza economica, non soddisfino l’esigenza di mantenere un tenore di vita ragionevolmente comparabile a quello precedente la rottura dell’unità coniugale), i criteri liquidativi sopra enucleati potranno trovare applicazione operando, quale parametro di riferimento, sul differenziale di reddito tra i coniugi.

Pertanto, nell’ipotesi spesso ricorrente di un coniuge con occupazione part-time produttiva di redditi modesti (es: € 600,00 mensili), la liquidazione dell’assegno potrà così essere effettuata:

- con assegnazione della casa coniugale: 1/4 di € 1.200,00 (o € 1.600,00) - € 600,00  = 150 / 250 Euro

- senza assegnazione della casa coniugale: 1/3 di € 1.200,00 (o € 1.600,00) - € 600,00 = 200 / 333 Euro

c) Le anzidette esemplificazioni possono trovare applicazione anche con riferimento a situazioni di reddito assai piu’ elevate, peraltro spesso suscettibili di contemperamenti in relazione a possibili altre attribuzioni economico/patrimoniali.



Quando le diffrenze sono minori, alcune femmine chiedono anche solo 50 Euro di mantenimento per loro, in modo da poter vantare dei diritti sulla TFR e sulla pensione dell'ex marito.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"