Si ma comunque lui è una testa di cazzo.
Certo, un perfetto maschio pentito zerbino che per farsi il figo non ha esitato a picchiare quel povero tassista .
Insomma, 3 demoni come si evince da qui
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_ottobre_12/tassista-picchiato-caccia-complici-1703935976096.shtml?fr=box_primopianoMILANO - Si è chiuso il cerchio attorno agli aggressori di Luca Massari, il tassista 45enne massacrato di botte domenica a Milano e tuttora in coma. Martedì sono stati arrestati i fratelli Piero e Stefania Citterio, rispettivamente di 26 e di 28 anni; lei è la fidanzata di Moris Michael Ciavarella, il 31enne già arrestato per l'aggressione. Insieme, i tre avrebbero aggredito il tassista Luca Massari, dopo che questi aveva investito e ucciso involontariamente, con il suo taxi, il coker della fidanzata di Piero. Fratello e sorella (lei è madre di una bambina di 8 mesi) si sono presentati spontaneamente martedì mattina in Questura, dove è stato loro notificato il provvedimento di fermo per concorso in tentato omicidio. Piero Citterio è anche autore dell'aggressione ad un fotografo, picchiato con un manico di scopa: è stato riconosciuto dalla vittima. Ad entrambi il pm Tiziana Siciliano contesta il concorso morale e materiale in tentato omicidio, aggravato da futili motivi e crudeltà. I due sono indagati anche per le minacce perpetrate nei confronti di alcune persone che hanno testimoniato o dovevano essere sentite nell'inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile di Milano: avrebbero minacciato verbalmente, presentandosi anche nella loro abitazione, le persone che dovevano essere sentite dagli inquirenti. Gli investigatori non sono intervenuti per fermare i fratelli Citterio lunedì pomeriggio per motivi di opportunità, poiché nel quartiere, alla periferia sud di Milano, si era creata una situazione difficile dal punto di vista dell'ordine pubblico. Sono stati però costantemente monitorati gli spostamenti dei due, che in un primo momento hanno messo in atto anche un provvisorio tentativo di fuga, e ci sono stati contatti costanti che hanno permesso alla polizia di non perdere le loro tracce. Martedì mattina, infine, i due fratelli si sono presentati in Questura.
Tassista aggredito
L'OMERTA' E LA PAURA - Sono stati alcuni coraggiosi testimoni a inchiodare i tre arrestati: hanno raccontato di averli visti prendere a calci e pugni il tassista. Ma molti hanno avuto paura a parlare. «L'aggressione al tassista - ha detto Alessandro Giuliano, capo della Squadra Mobile di Milano - è stata vista da numerose persone, ma solo in pochi hanno testimoniato». I due fratelli sono indagati anche per le intimidazioni subite dai testimoni del fatto di domenica, dopo che a uno di loro è stata bruciata l'automobile nella notte, e per l'aggressione al fotoreporter Maurizio Maule. Il fotografo ha riconosciuto in Piero Citterio come l’uomo che intorno alle 15 di lunedì lo ha aggredito e picchiato con un manico di scopa, mentre fotografava proprio l'automobile carbonizzata. Ciavarella sarà sentito mercoledì mattina alle 9.30 dal gip Maria Grazia Domanico per l’udienza di convalida dell’arresto. Piero e Stefania Citterio, che martedì mattina hanno reso dichiarazioni parziali che non hanno alcun valore perché rese in uno stato di fermo, si trovano attualmente nel carcere di San Vittore a Milano, in attesa della convalida del provvedimento richiesto per loro dal pm Tiziana Siciliano.
IL PESTAGGIO - Il tassista era stato aggredito intorno alle 13.20 di domenica scorsa in largo Camillo Caccia Dominioni a Milano, per aver investito e ucciso un cocker nero che, lasciato senza guinzaglio, stava attraversando la strada. «Gli ho solo dato una spinta», si era difeso lui. Ma l'aggressione è costata al tassista un trauma cranico con edema cerebrale, un polmone lesionato in più punti e la milza perforata. Secondo l'accusa, tutti e tre l'hanno pestato con calci, pugni e ginocchiate. In particolare, a stendere per terra Massari è stata una ginocchiata in pieno volto. Stefania l'avrebbe colpito con calci e pugni, al pari di Piero. Il capo della Squadra Mobile, Giuliano, ha spiegato che «la dinamica dei fatti è ancora da approfondire» in relazione «alle singole responsabilità» nel pestaggio da parte dei tre. Al momento però si esclude che altri abbiano partecipato all'aggressione. La proprietaria del cane, stando a quanto è emerso, avrebbe solo urlato contro il tassista e incitato gli aggressori. Giuliano ha spiegato inoltre che le testimonianza acquisite finora, che sono servite anche per accertare le responsabilità, devono essere ancora verificate, perché non sono univoche. Intanto le condizioni di Massari, ricoverato in coma all'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, rimangono stabili. «Il quadro clinico è invariato e al controllo Tac odierno non sono emerse variazioni tali da richiedere intervento chirurgico», si legge nel bollettino medico di martedì sera.
CLIMA DI INTIMIDAZIONE - Nel pomeriggio e nella serata di lunedì molti giovani del quartiere avevano inveito contro giornalisti e forze dell’ordine, con pesanti insulti. Martedì mattina la situazione dell’«ordine pubblico» era tranquilla, ma Milano ha «scoperto» un clima di omertà e intimidazione tra i palazzoni di un fazzoletto di terra alle spalle di via Ripamonti che solitamente non rientra nella mappa delle sue tante zone degradate, pur avendo il suo giro di piccolo spaccio e di merce rubata, nonché il solito clan familiare che spadroneggia. I milanesi così si interrogano sulla violenza sempre più diffusa e gratuita che scoppia imprevedibile in città, e le forze politiche, che si apprestano alla sfida delle Comunali nel 2011, si scontrano una volta di più sul tema che da anni condiziona la politica italiana: la sicurezza. Tra richieste di ulteriori presidi di polizia, annunci di nuovi progetti di tutela dei tassisti e proclami di fallimento dell’azione dell’Amministrazione locale.
IL COMUNE PARTE CIVILE - Nel processo contro gli aggressori del tassista il Comune si costituirà parte civile: lo ha annunciato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, in conferenza stampa dopo un lungo incontro al comando dei vigili di via Beccaria con i rappresentanti sindacali dei tassisti. «E’ stato il sindaco - ha detto De Corato - a convenire con me su questa decisione. Daremo mandato alla nostra avvocatura perché il Comune si costituisca parte civile». De Corato ha anche lanciato un appello a tutti i possibili testimoni oculari dell'episodio: parlare e denunciare. «Faccio un appello ai cittadini che a quell'ora di domenica - ha detto De Corato - erano sui balconi o hanno assistito all'aggressione: facciano il loro dovere, si rechino in Questura o in commissariato e raccontino quanto hanno visto. A Milano non ci possono essere muri di paura». Il Pd e il candidato alle primarie Stefano Boeri chiedono intanto le dimissioni del vicesindaco Riccardo De Corato e del presidente della commissione Sicurezza Matteo Salvini, come «responsabili politici della situazione della sicurezza in città». Per Boeri, De Corato «dimostra di non essere in grado di decifrare i problemi della città: il continuo appello alle telecamere rivela una debolezza pericolosa, perché quelli sono ottimi strumenti di repressione ma non di prevenzione».
Redazione online
12 ottobre 2010
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PS " Fratello e sorella (lei è madre di una bambina di 8 mesi) si sono presentati spontaneamente martedì mattina in Questura "
Ma questa frase che significa ? Vorrebbero per caso indurre pietà al lettore ? Ma andate a cagare in 5 secondi !
E poi tolgono (tanto per restare in tema ) i figli a gente non violenta...quando ci penso sale una rabbia tremenda.