Autore Topic: commissario in paillettes  (Letto 1605 volte)

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Offline ilmarmocchio

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commissario in paillettes
« il: Ottobre 13, 2010, 08:17:33 am »
 Il commissario in paillettes : l'abbiamo visto tutti, come abbiamo visto visto la figuraccia della polizia.
ma un commissario in paillettes mi mancava.                                                                                                     
Pero', queste donne dirigenti, come sono efficienti :doh: :doh: :doh:                                                                                                                                                                 Genova, violenza serba. Notte di guerriglia - Calcio...
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/calcio/201...
Il sito Internet dell'Agenzia ANSA

Su YouReporter.it i video degli scontri
(di Patrizia Antonini e Cristina Re)
GENOVA - E' una guerriglia urbana quella che si e' scatenata durante le operazioni di
deflusso degli ultra' serbi dallo stadio Ferraris dopo gli incidenti che hanno impedito che si
giocasse Italia-Serbia. Alla follia della giornata in cui Genova e' stata messa sotto scacco, si
e' aggiunta nuova follia: un inferno che richiama alla memoria gli scontri del G8 nel 2001.
La rabbia dei tifosi serbi in attesa di lasciare Marassi, col passare delle ore e' cresciuta,
esplodendo quando sono riusciti a sfondare un cancello della gabbia di prefiltraggio, che si
trova all'esterno dello stadio e dentro la quale erano parcheggiati almeno una dozzina di
pullman in attesa di essere scortati fuori dalla citta'. La polizia e' entrata per contenere la
violenza e all'interno della gabbia si e' scatenato l'inferno. In tre sono rimasti feriti, fra
questi un carabiniere. Le forze dell'ordine hanno poi tentato di respingere i facinorosi verso
i portici dello stadio, e li' lo scontro si e' fatto piu' duro, provocando altri feriti: una quindicina
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Genova, violenza serba. Notte di guerriglia - Calcio...
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e' il bilancio provvisorio, che nel corso della notte potrebbe salire. Sei feriti sono stati
trasportati all'ospedale Galliera, altri sei all'ospedale San Martino (tra loro un poliziotto ed
un carabiniere con traumi cranico e facciale), due al Villa Scassi e uno ha rifiutato il
ricovero. Il piu' grave sarebbe il carabiniere, raggiunto - sembra - da un petardo vicino al
volto. Le sirene delle ambulanze intanto tagliano l'aria mentre gli abitanti di Marassi dai
balconi assistono attoniti. Un gruppo di ultra' di Genoa e Samp sarebbero andati sul posto
per dar manforte alle forze dell'ordine, ma quest'ultime li avrebbero convinti a desistere e
ad andarsene. Si diffonde la notizia, per ora non confermata ufficialmente, del ritrovamento
di due bombe carta portate dagli ultra' serbi, ed e' in corso una perquisizione molto
meticolosa. Gli uomini delle forze dell'ordine hanno in mano delle foto ed hanno fatto
scendere tutti gli occupanti del veicolo, facendoli restare a torso nudo, sembra per
controllare i tatuaggi (il facinoroso che prima della partita tagliava una rete di recinzione e
istigava i tifosi aveva il volto celato da un passamontagna e vistosi tatuaggi sulle braccia).
Intanto, dopo l'una di notte i pullman hanno iniziato a lasciare Marassi.
 
(dell'inviato Piercarlo Presutti)
GENOVA - Nel giorno della follia perde il calcio e probabilmente vince l'Italia di Prandelli,
magra consolazione offerta dall' Uefa che a termini di regolamento dovrebbe punire con il
3-0 a tavolino le intemperanze dei tifosi serbi a Genova (a meno di un'esclusione definitiva
della squadra di Belgrado dal girone di qualificazione europeo con conseguente partita persa
contro tutte le altre nazionali).
Paradossale e cinica allo stesso tempo, è questa la sintesi di quella che avrebbe dovuto
essere una partita di pallone, sebbene importante tra due formazioni per diversi motivi in
un momento delicato, e si è rivelata invece una serata con tensioni di ordine pubblico che da
queste parti hanno ricordato quelle del G8 del 2001.
Duemila ultras serbi, infuriati per la figuraccia rimediata in casa venerdì scorso contro
l'Estonia (inopinata sconfitta per 3-1), mettono in stato d'assedio per ore la città. Assaltano il
pullman della loro squadra all'uscita dell'albergo minacciando e terrorizzando il portiere
titolare Stojkovic, reo forse di avere subito 3 reti nella gara precedente o di essere passato
dalla Stella Rossa al Partizan: e lui chiede e ottiene di essere esentato dalla gara. Nel loro
riscaldamento alla partita di violenza che hanno in animo di giocare allo stadio, i tifosi serbi
imbrattano palazzo Ducale e accennano scontri con la polizia. Quindi raggiungono il
Ferraris, dove si sistemano nei posti a loro riservati, in alto nel settore Gabbia vicino alla
gradinata Nord. Ed è lì, poco prima dell'inizio della partita, che succede il patatrac: la
postazione altolocata offre agli ultras l'occasione di lanciare a piacimento fumogeni sui tifosi
azzurri nella vicina gradinata e in campo. Mentre lo speaker annuncia le formazioni, si
scatena il panico: la polizia accorre come può, soprattutto nelle forze che ha. Ovvero poche,
perché sebbene in assetto antisommossa, certo non sono in gran numero gli agenti allo
stadio.
Anzi tra loro spicca una signora commissario in giubbino con paillettes, pantacollant e stivali
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tacco 9: alla quale prudentemente fanno mettere un casco in diretta tv mentre i suoi
colleghi provano a fronteggiare inutilmente i tifosi che con cesoie continuano a tranciare la
rete di protezione del campo. Milleduecento bambini delle scuole calcio genovesi, seduti non
lontano dai serbi, impauritissimi lasciano lo stadio con i loro accompagnatori. Lo stadio
intero intanto si ribella alla violenza dei serbi, e fischia. Slitta intanto l'inizio della gara, le
squadre provano comunque ad entrare in campo. E dopo decine di minuti di tensione, il
capitano della nazionale di Belgrado, Dejan Stankovic, si decide ad andare a parlamentare
con i suoi tifosi. Lo fa per la verità in maniera enigmatica: seguito dai compagni di squadra,
si piazza sotto al settore Gabbia e batte le mani, poi un gesto con le dita che da alcuni
giornalisti serbi viene spiegato come tipico del nazionalismo di Belgrado. Fatto sta che i tifosi
serbi sembrano mollare: la banda esegue gli inni, l'arbitro scozzese Thompson fischia
finalmente l'inizio della gara che coerentemente mette subito in mostra un paio di fallacci
dei serbi, oltre a un gol in fuorigioco di Bonucci.
Quando la partita dovrebbe decollare, invece dei gol in campo dal settore Gabbia tornano a
piovere i fumogeni. E' troppo anche per il paziente direttore di gara e per il delegato Uefa,
che al 6' sospendono l'incontro. Ancora qualche minuto di parlottii inutili tra le delegazioni
delle due nazionali, rappresentanti Uefa e arbitro, quindi le squadre tornano negli
spogliatoi. "Una cosa mai vista", commenta amaro Prandelli mentre il suo successore sulla
panchina della Fiorentina, il serbo Sinisa Mihajlovic, seraficamente lascia la tribuna
sorridendo.
 
FOLLIA SERBA, A GENOVA VIOLENZA ULTRA' FERMA SPORT- I cortei di alcune
centinaia di tifosi serbi, molti dei quali ubriachi, che oggi hanno sconvolto il centro di
Genova, e il tentativo di assalto al pullman della Nazionale serba durante il trasferimento
dall'hotel al campo di gioco, sono stati solo il prologo della violenza scatenata poi all'interno
dello stadio Luigi Ferraris in occasione della partita Italia-Serbia. Una violenza che ha
portato alla chiusura della gara decretata dall'arbitro, lo scozzese Craig Thomson, dopo il
secondo lancio di fumogeni, perché non si riteneva più garantita la sicurezza dei giocatori in
campo. Forti le polemiche che si sono scatenate sulla gestione dell'ordine pubblico. Secondo
fonti del Viminale, le autorità di pubblica sicurezza della Serbia avrebbero fornito
informazioni "assolutamente insufficienti" sui tifosi che avrebbero seguito in Italia la
Nazionale ospite. Inoltre, la decisione delle forze dell'ordine di non intervenire con una
carica nella curva occupata dai tifosi serbi sarebbe stata dettata dalla preoccupazione di
evitare "scontri violenti che sarebbero potuti degenerare". Inoltre il non intervento sarebbe
stato deciso anche per tutelare la sicurezza degli altri spettatori. Tutto è cominciato nel
pomeriggio, quando due cortei spontanei dei tifosi della Nazionale serba hanno cominciato a
sfilare nel centro cittadino mandando in tilt il traffico. Fin da subito i tifosi sono stati scortati
dalle forze dell'ordine che li hanno diretti verso lo stadio Ferraris. La tensione è salita
durante il tragitto quando gli ultrà si sono scatenati in lanci di bottiglie, petardi, e fumogeni
contro la polizia, ma anche contro passanti e negozianti. Un giovane serbo è rimasto ferito,
mentre un altro è stato fermato dai carabinieri. Nel frattempo un gruppo di una settantina
di tifosi si è diretto verso l'hotel Savoia di via Balbi dove la squadra stava per essere
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trasferita al campo da gioco. Hanno accerchiato il pullman cercando di salire a bordo ed
hanno lanciato un fumogeno all'interno, che tuttavia non ha provocato feriti. In particolare
si sono accaniti contro il portiere Vladimir Stoikovic, accusato di aver fatto perdere la
squadra in casa contro l'Estonia nell'incontro di venerdì. Il servizio di sicurezza è
intervenuto tempestivamente facendoli desistere. Tutti i tifosi sono stati scortati fino allo
stadio, dove la situazione sembrava essersi calmata. Ma la violenza è ripresa, con lanci di
fumogeni e petardi, poco prima del fischio di inizio, facendo ritardare la gara. Gli ultrà
hanno cercato di sfondare le barriere separatorie, sia sul lato del campo che sul laterale
settore ospiti adiacente alla gradinata nord, che li divideva dagli italiani. A questo punto le
forze dell'ordine hanno creato una cintura esterna di sicurezza anche sul terreno di gioco.
Con oltre mezz'ora di ritardo le squadre si sono schierate in campo e la banda ha cominciato
ad intonare gli inni, con tutto lo stadio che fischiava quello serbo. La partita è cominciata ma
senza il portiere Stoikovic, che ha chiesto di non scendere in campo dopo le minacce subite
fuori dall'albergo. La partita è stata sospesa dopo soli sei minuti di gioco per un nuovo lancio
di fumogeni in campo che hanno rischiato di colpire il numero uno Zeljko Brkic e le squadre
sono rientrate negli spogliatoi. In un'atmosfera surreale, la partita è stata poi chiusa
definitivamente dall'arbitro, perché "non era più garantita la sicurezza dei giocatori in
campo". I tifosi serbi, posizionati nel settore 6, hanno abbandonato per la maggior parte il
loro posto e sono usciti nella zona di prefiltraggio. Inevitabile lo scontro con un centinaio di
tifosi italiani, con nuovi lanci di oggetti e fumogeni. Le forze dell'ordine in tenuta
antisommossa hanno formato un cordone di sicurezza utilizzando anche i mezzi blindati.
Rinforzi dai reparti mobili sono arrivati da Milano e Torino e si sta studiando il modo per
allontanare i tifosi serbi dalla città. Mezzi del trasporto pubblico cittadino sono arrivati per
trasferire, sotto scorta, parte dei tifosi fino alle loro auto in un parcheggio vicino
all'autostrada. Altri pullman della tifoseria dovrebbero essere scortati dalle forze dell'ordine
fino all'autostrada. Ma intanto continuano i lanci di fumogeni e bottiglie.


Offline Fazer

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Re: commissario in paillettes
« Risposta #1 il: Ottobre 15, 2010, 09:39:11 am »
Anzi tra loro spicca una signora commissario in giubbino con paillettes, pantacollant e stivali

Evidentemente è più importante essere affascinanti che credibili  :doh:

La scena mi ha ricordato un servizio visto qualche tempo fa al TG...
Un magistrato di sorveglianza (femmina) che, arrivata sulla scena del delitto, scopre improvvisamente che il terreno appena arato sul quale giace il cadavere è incompatibile con i suoi stivali tacco 12.
Risultato: due (poveri) carabinieri (maschi) che la reggono per le braccia come fosse un'ubriaca per permetterle di avanzare sul terreno...
ma un paio di scarpe basse e comode da tenere in ufficio per simili evenienze no ,eh?

Per quanto riguarda la poveraccia del Marassi, più che l'abbigliamento (patetico) mi ha colpito la faccia smarrita, l'indecisione, il continuo parlare alla radio come a cercare conforto, più che il commissario sembrava l'ultima delle reclute... :huh:
Immaginate quanto rispetto può avere una così da parte dei suoi sottoposti, quei poliziotti cioè che si preparavano allo scontro senza una guida autorevole, nell'incertezza più assoluta... :cry:

Offline ilmarmocchio

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Re: commissario in paillettes
« Risposta #2 il: Ottobre 22, 2010, 12:49:37 pm »
Infatti , la figuraccia della polizia e' stata galattica. Una vergogna

Offline Fazer

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Re: commissario in paillettes
« Risposta #3 il: Ottobre 22, 2010, 13:03:25 pm »
Già ma esattamente come le famose statistiche "smascherate" da Mik, anche qui basta rigirare la frittata e la verità si trasforma in ciò che fa comodo al momento...
Infatti, da più parti si è lodato il sangue freddo della mirabile commissaria, la quale ha "evitato una strage" perchè "se i poliziotti fossero entrati in quel quadrato non si sa come sarebbe andata a finire, vista anche la differenza numerica"...
Cose da pazzi... :blink:

Offline ilmarmocchio

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Re: commissario in paillettes
« Risposta #4 il: Ottobre 22, 2010, 15:40:35 pm »
Il sangur freddo della polizia :lol: :lol: :lol:
Anche io , allo zoo di fronte alla tigre in gabbia ho avuto lo stesso sangue freddo.
E la tigre ha rigato dritto, se no gliele suonavo ( da fuori della gabbia ) :D :D :D

Offline Fazer

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Re: commissario in paillettes
« Risposta #5 il: Ottobre 22, 2010, 18:39:50 pm »
Anche io , allo zoo di fronte alla tigre in gabbia ho avuto lo stesso sangue freddo.
E la tigre ha rigato dritto, se no gliele suonavo ( da fuori della gabbia )

 :lol: