La cosa migliore è fare dire: <<Io sono misogino>> a un uomo che possieda caratteri esteriori, estetici, comportamentali e di contesto, perfettamente in linea col politicamente corretto. Un uomo integro per i canoni morali americani (un puritano), che dichiari di essere misogino. Questo crea nel fruitore un dissidio embrionale che può, nei casi migliori, indurre alla riflessione.
Opinione personale.
Lo stereotipo nel parlante, la polemica nel parlato. Antica regola sempre valida e ben nota ai dotti della comunicazione di massa ...
La stessa regola del consenso al femminismo, dove il parlante, la donna, desiderata dal maschio, veicola il parlato polemico di accusa al maschio.
All'inizio, quando si bruciavano i reggiseno, ancora non l'avevano ben capito. La donna-uomo, la Uonna, che accusava il maschio, non funzionava tanto bene, funzionava solo nel quadro di un periodo di protesta finito il quale, avrebbe perso efficacia. Negli anni ottanta hanno aggiustato il tiro, e il mito della "donna emancipata senza perdere la propria femminilità", è un gioco di parole per dire: "donna il cui parlato è anti-uomo senza perdere il plagio della desiderabilità sessuale". La donna parlante torna sullo stereotipo del desiderio, sullo stato di natura dell'eccitazione, per meglio veicolare il proprio messaggio misandrico.