http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2010/10/14/news/anoressia_al_maschile-7950163/Anoressia, l'allarme è al maschile
i malati decuplicati in dieci anni
In Italia sempre più uomini sono vittime di disturbi del comportamento alimentare; la più colpita è la fascia d'età fra i 19 e i 40 anni, ma l'incremento maggiore dei casi riguarda gli adolescenti. I segnali: perdita di peso, ossessione dei muscoli scolpiti e calo del desiderio
di ALESSANDRA MARGRETH
ROMA - Colpiscono fra i 19 e i 40 anni, in prevalenza nel ceto sociale medio e sono in rapida e diffusa crescita. Sono i disturbi del comportamento alimentari tra gli uomini, un fenomeno che, a differenza dell'anoressia e della bulimia femminile, resta nascosto malgrado sia decuplicato nell'ultimo decennio. Fino al 2000, la componente maschile rappresentava infatti l'1% sul totale di chi soffriva di questo genere di disturbi; oggi quella percentuale è balzata a un 10% che raddoppia al 20% nella fascia d'età fra i 13 e i 17 anni.
"In effetti è un mondo sommerso - dice Laura Dalla Ragione, psichiatra e già coautrice con Marta Scoppetta del libro 'Giganti d'argilla' - perché i maschi si vergognano più delle femmine e i medici faticano a riconoscerne i sintomi. Anche gli uomini quindi possono avere forme di anoressia nervosa restrittiva, cioè quella classica, dove si mangia molto poco e si fa molta attività fisica". Come si fa a capire quando sorge il disturbo? I segnali principali sono la perdita di peso significativa, l'ossessione per le forme corporee e il calo della libido, ma negli adolescenti si può arrivare al blocco della crescita. "La bulimia - dice Dalla Ragione - è ancora più diffusa nei ragazzi, specie gli sportivi, che pensano di mantenere il peso forma vomitando. Sempre più tipico del sesso maschile è poi il binge eating disorder, l'abbuffata compulsiva: si ingurgitano cibi di ogni genere in 20-30 minuti, 3mila-10mila calorie, di nascosto, quasi in stato di trance, con senso di vergogna".
C'è poi una realtà che è prevalentemente maschile, la vigoressia (o reverse anoressia); riguarda il 20% degli uomini che soffrono di disturbi del comportamento alimentare. Spiega Dalla Ragione: "E' la ricerca della massa magra e l'ossessione per il muscolo ben scolpito. Si passano ore in palestra e si consumano integratori e anabolizzanti in teoria illegali, ma ugualmente in circolazione. La vigoressia diventa una prigione, ci si isola dagli altri, si cambia umore, ci si concentra solo sui propri muscoli. Il mondo dello sport è più esposto a questo rischio, soprattutto alcune discipline: ciclismo, nuoto, atletica leggera, nuoto, body building. E nell'ambiente non c'è ancora molta consapevolezza del problema".
Su questa forma incide anche il bisogno personale di aderire a un modello 'machista' imposto dalla società dell'apparire, ma tra gli uomini è in crescita anche l'ortoressia, l'ossessione per il mangiare sano. Colpisce più la fascia dei 30-40enni e si manifesta con l'eliminazione dalla dieta abituale di molti alimenti che si ritengono dannosi o tossici. Ne consegue una perdita di peso cui si aggiungono spesso il terrore di ammalarsi e l'incapacità di frequentare gli amici che non seguono le stesse regole alimentari. "Sono tutti disturbi profondi dell'identità - dice Laura Dalla Ragione - . Bisogna migliorare la capacità di diagnosi precoce e intervenire presto con una terapia integrata di psicologica e trattamento nutrizionale per ripristinare un corretto metabolismo".
Non sono molte le strutture pubbliche che si occupano del problema. Laura Dalla Ragione è responsabile del centro Dai (Disturbi alimentazione incontrollata) di Città della Pieve e del centro Disturbi del comportamento alimentare (Dca) di Todi, entrambi dell'Asl2 dell'Umbria. Altri centri pubblici che si occupano di disturbi del comportamento alimentare sono il centro Giovanni Gioia di Chiaromonte (Potenza) e Villa Miralago a Varese.
Un'associazione che invece da venti anni offre sostegno sulle problematiche legate al cibo è l'Associazione per lo studio e la ricerca sull'anoressia, la bulimia e i disordini alimentari (Aba). Fondata e presieduta da Fabiola de Clerq, ha un proprio sito e un numero verde (800.165616).
(14 ottobre 2010)