http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/201004articoli/54012girata.aspZapatero censura i classici per l'infanzia
GIAN ANTONIO ORIGHI
Via le sessiste Biancaneve, Cenerentola e la Bella addormentata nel bosco. L’iperfemminista ministero dell’Eguaglianza del premier socialista spagnolo José Luis Zapatero, insieme con il sindacato degli insegnanti Fete-Ugt, hanno lanciato «Educando nell’uguaglianza»: è una crociata rosa in 42 mila opuscoli, distribuiti al corpo docente, che smonta la visione patriarcale della società trasmessa - sostengono - da queste favole da sempre «maschiliste». Non solo: l’offensiva zapaterista propone, invece dei classici amati da tutti i bimbi di tutto il mondo, la novella «La principessa differente», la storia di una nuova eroina politicamente corretta. Ma la polemica è stata immediata. «Per il momento il governo ha salvato solo Cappuccetto Rosso per il colore del suo copricapo», ha ironizzato lo scrittore e giornalista conservatore Alfonso Ussía. «Il nostro opuscolo vuole cercare favole non sessiste, visto che fiabe come quelle di Charles Perrault sono di solito piene di stereotipi. E quasi tutte collocano le donne e le bambine in una situazione passiva, in cui il protagonista, generalmente maschile, deve realizzare diverse imprese per salvarle», ha tuonato Laura Seara, direttrice dell’«Istituto della Donna», battagliero ariete del ministero dell’Uguaglianza, presentando la clamorosa iniziativa.
L’opuscolo dedicato ai bambini (ma è previsto anche un secondo volumetto rivolto agli studenti delle scuole medie) è di 27 coloratissime pagine, piene di disegni, ed è scaricabile online dal sito
www.educandoenigualdad.com. «Le favole formano la mente, come ha già dimostrato Bruno Bettelheim in “Psicoanalisi delle fiabe”», spiega l’editrice femminista Felicidad Orquín. E Rosa Fontaiña, presidente della galiziana «Red de Mujeres», incalza: «Le novelle per pargoletti come quelle di Perrault devono essere ritirate, perché i racconti di principi azzurri che salvano le principesse sono sorpassati e contribuiscono a condizionare i più piccoli». Ma l’obiettivo di un’istruzione pubblica che spinga all’uguaglianza tra bambini e bambine, aiutando a prevenire la violenza sulle donne, e che azzeri tanti capolavori non solo in forma di libro, ma continuamente rilanciati al cinema e in tv, non convince tutti. Anche a sinistra. «Benché il contenuto sessista di molte favole classiche sia ovvio, vietarle non è la soluzione piú indovinata - sostiene Elena Rodríguez, responsabile del dipartimento dell’Uguaglianza del sindacato filo-comunista “Comisiones Obreras” -. Non possiamo cancellare il passato. Quelle fiabe formano parte della nostra vita e devono continuare ad esistere. Soltanto che bisogna spiegare all’infanzia che la realtà non è più così». Il ministero dell’Uguaglianza, diretto dalla beniamina di Zapatero, la 33enne Bibiana Aidó (che vuole tra l’altro introdurre, in tutte le università, obbligatoria, la nuova materia «Femminismo»), tira dritto. «Quando raccontiamo le fiabe, regaliamo parole, e le parole sono un alimento tanto importante come il cibo e il sonno - esordisce l’opuscolo socialista -. Le novelle sono anche loro parte della cultura e attraverso le loro avventure si trasmettono valori maschilisti».
La perla femministicamente corretta arriva a pagina 14 e ha come traguardo «insegnare a leggere in forma critica le fiabe che usano stereotipi sul ruolo di donne e di uomini». Sono appena 23 righe, ma capovolgono i classici. La protagonista di «La principessa differente» è Alba Aurora. La fiaba esordisce così: «Non molto tempo fa c’era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia». Anche qui c’è il principe azzurro, ma rimane al palo: un giorno bussa alla finestra di Alba Aurora, offrendole di riscattarla da un mago malvagio o da un orco enorme. «Io non ne conosco - è la risposta sprezzante -. Ma se così fosse, avrei trovato da sola il modo di liberarmene». Il principe, tristissimo, se ne sta per andare, quando Alba Aurora gli propone di visitare la Muraglia Cinese in moto. Lui accetta entusiasta e la ragazza gli prende un braccio, lo fa ballare, lo abbraccia. Poi montano sul bolide «e diventarono buoni amici...».