Autore Topic: Varie: argomenti che non valgono una discussione.  (Letto 39634 volte)

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Offline vanos

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #210 il: Aprile 18, 2011, 22:02:57 pm »
Si l'ho vista e ho notato questo strisciante snobbismo antimaschile purtroppo e l'ultimo anello di una sequenza gia troppo lunga di trasmissioni che hanno questo "format" di base e il bello e che chi fa informazione e convinto che sia una cosa "dovuta" come se il "dagli al maschio" sia diventato una "moda" necessaria tutte le volte che si parla alla "pubblica opinione"
Io ho preso l'abitudine di bersagliare di e-mail tutte le volte che posso queste trasmissioni del c....o    non servira' a gran che  ma almeno sapranno che non sono tutte pecore quelle che stanno dall'altra parte della TV

Fai bene!
Intanto ecco un paio di porcherie sul sito "Libero.it"

http://donna.libero.it/sotto_le_lenzuola/24373616/bugiardi-e-uomini?refresh_ce
http://affaritaliani.libero.it/cronache/gb_12_iniezioni_sesso_adolescenti180411.html

Offline Rita

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #211 il: Aprile 20, 2011, 17:42:58 pm »
n.b.: è una delle prime volte che vedo "maschi" e "femmine" e "ragazzi" e "ragazze"


http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/news/articolo/lstp/398722/


Al contrario dell’idea comune che identifica il fenomeno del bullismo con i maschi, sono le femmine ad aver abbracciato di più questo tipo di comportamento negli ultimi cinque anni. Lo studio
Non è che i maschi hanno messo l’aureola e ora sono diventati tutti dei santerellini; i bulli esistono e resistono ancora. Tuttavia, pare che il fenomeno abbia registrato un rallentamento, per quel che li riguarda; al contrario è aumentato tra le femmine.

Ecco quello che è emerso da un recente sondaggio condotto dalla Association of Teachers and Lecturers (UK) che mostra come il fenomeno del bullismo a scuola sia in aumento tra le ragazze.
Tutti gli intervistati, sia maschi che femmine, hanno dichiarato che oggi le ragazze sono più difficili da trattare e che il loro comportamento si è deteriorato negli ultimi cinque anni ed è peggiorato di molto negli ultimi due anni.

Il cattivo comportamento dei ragazzi, secondo il 43% degli intervistati, è invece diminuito in questi ultimi due anni, riporta il Daily Express.
Nello specifico, il sondaggio condotto su più di 800 insegnanti ha mostrato che i ragazzi avevano più probabilità di essere maleducati o verbalmente e fisicamente aggressivi, mentre le ragazze avevano una maggiore probabilità di assumere inaspettati comportamenti da bulli.
Diverse volte, molti insegnanti hanno visto le ragazze essere protagoniste di atti di bullismo nei confronti dei ragazzi facendo commenti sprezzanti su di loro o bloccando un compagno fuori dall’aula.

«Le ragazze sono spesso spregevoli. Esse spesso dicono brutte cose, che finiscono per disturbare la lezione, tanto quanto i ragazzi», ha dichiarato un’insegnante elementare.
Brutti tempi, e futuro buio per i nostri giovani, a quanto pare.

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Online fabriziopiludu

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #212 il: Aprile 20, 2011, 18:03:38 pm »
n.b.: è una delle prime volte che vedo "maschi" e "femmine" e "ragazzi" e "ragazze"


http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/news/articolo/lstp/398722/


Al contrario dell’idea comune che identifica il fenomeno del bullismo con i maschi, sono le femmine ad aver abbracciato di più questo tipo di comportamento negli ultimi cinque anni. Lo studio
Non è che i maschi hanno messo l’aureola e ora sono diventati tutti dei santerellini; i bulli esistono e resistono ancora. Tuttavia, pare che il fenomeno abbia registrato un rallentamento, per quel che li riguarda; al contrario è aumentato tra le femmine.

Ecco quello che è emerso da un recente sondaggio condotto dalla Association of Teachers and Lecturers (UK) che mostra come il fenomeno del bullismo a scuola sia in aumento tra le ragazze.
Tutti gli intervistati, sia maschi che femmine, hanno dichiarato che oggi le ragazze sono più difficili da trattare e che il loro comportamento si è deteriorato negli ultimi cinque anni ed è peggiorato di molto negli ultimi due anni.

Il cattivo comportamento dei ragazzi, secondo il 43% degli intervistati, è invece diminuito in questi ultimi due anni, riporta il Daily Express.
Nello specifico, il sondaggio condotto su più di 800 insegnanti ha mostrato che i ragazzi avevano più probabilità di essere maleducati o verbalmente e fisicamente aggressivi, mentre le ragazze avevano una maggiore probabilità di assumere inaspettati comportamenti da bulli.
Diverse volte, molti insegnanti hanno visto le ragazze essere protagoniste di atti di bullismo nei confronti dei ragazzi facendo commenti sprezzanti su di loro o bloccando un compagno fuori dall’aula.

«Le ragazze sono spesso spregevoli. Esse spesso dicono brutte cose, che finiscono per disturbare la lezione, tanto quanto i ragazzi», ha dichiarato un’insegnante elementare.
Brutti tempi, e futuro buio per i nostri giovani, a quanto pare.
  EDIT
« Ultima modifica: Aprile 21, 2011, 01:05:43 am da Guit »

Offline Rita

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #213 il: Ottobre 11, 2011, 21:01:44 pm »
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201004articoli/54131girata.asp



Il nonno, la nonna e la madre gli hanno dato troppo amore: per questo li hanno condannati. Lui oggi ha 13 anni, e vive a Ferrara. E’ un bambino molto intelligente: la sua maestra dice che è il primo della classe. Ma fino a 7 anni non camminava quasi e non riusciva nemmeno a salire le scale. Solo adesso ha cominciato a camminare. Però, non corre troppo bene.

Non ha mai fatto uno sport, niente, mai una gita, mai una corsa nei prati con gli amici. Non ha mai frequentato nessuno che non fosse la sua famiglia, suo nonno, la nonna e la mamma. Quando non va a scuola, sta chiuso nella sua stanza tutto il giorno, riempito di coccole e di amorevoli carezze, che suscitano lampi di mesta allegria nei suoi occhi di bimbo, neri come due bacche. Fuori, è come se tutto ribollisse dell’essenza pericolosa della vita, del magma recondito di una tragedia. Ha 13 anni, ma non riesce a fare la pipì da solo. Deve avere sempre accanto o sua mamma o suo nonno. E mangiare, può farlo soltanto a casa. Quando l’hanno costretto alla mensa della scuola, s’è chiuso in uno sgabuzzino senza nessuno, come ha raccontato Heinrich Stove, l’avvocato di suo papà. Il fatto è che non ce la fa a mangiare assieme agli altri compagni. Ha paura di loro, come ha paura della vita, perché, semplicemente, nessuno potrà mai amarlo come la sua famiglia.

Il troppo amore è una forma della vita. Molte volte l’abbiamo conosciuto nella cronaca. Genitori adottivi che hanno infranto le leggi, fidanzati impazziti che hanno perso il senso della realtà. C’era stata una mamma che non aveva mandato il figlio a scuola solo perché aveva paura che si ammalasse. L’avevano condannata. Ma questa volta il tribunale di Ferrara gli ha dato una connotazione penale ben precisa: è un maltrattamento di minore. Da oggi, anche per la Giustizia, il troppo amore è un reato, perché è un possesso che esclude il distacco, un affetto che ammorba la vita. Il nonno è stato condannato a tre anni e sei mesi, la mamma a tre anni, la nonna a due: il giudice Silvia Marini ha deciso pene molto più severe rispetto a quelle richieste dalla Procura. In realtà, come poi andrà davvero a finire questa storia, nessuno lo capisce ancora bene.

Il fatto è che il bambino ha paura di tutti, ma odia una sola persona: suo padre. Da dieci anni va avanti questa vicenda, e lui è convinto che è tutta colpa del babbo. La mamma gli ha detto una volta che lo voleva mandare in un istituto di handicappati. Lei non ha un lavoro e nemmeno una rendita, e vive assieme al nonno, che ha una cascina con l’aia alle porte di Ferrara: ci sono dei cani che ringhiano molto furenti dietro al cancello per proteggerli da chiunque voglia avvicinarsi. Lui, il papà, invece, è un signore distinto, che fa il manager a Milano. Il loro matrimonio è andato in crisi subito dopo la nascita del piccolo. E’ stato quasi subito annullato dalla Sacra Rota. Da allora, in dieci anni, l’uomo «è riuscito a vedere suo figlio soltanto tre volte, e di nascosto», come racconta Heinrich Stove. Per forza, dice che lo odia: gli hanno fatto una testa così. «Noi non volevamo creargli dei problemi sulla sua pelle. Noi volevamo liberarlo per il suo bene. Speriamo che quella famiglia si renda conto che non gli sta facendo del bene, e che questa sentenza permetta al Tribunale dei minori di intervenire».

Però, la verità è che per ora nessuno riesce ancora a portarlo via da quella casa. Lui lo ripete in continuazione, a tutti quelli che sono andati a trovarlo: «Io sto bene qui». Tutti, meno i giornalisti: loro, li hanno cacciati con i cani. Il parroco, invece, quando è venuto in aula a deporre, ha difeso la famiglia: «Sono brava gente». E in effetti «sono brava gente». Solo che stanno bene da soli. I loro difensori, gli avvocati Dario Bolognesi e Elisa De’ Giusti, dicono che «se il piccolo ottiene risultati così ottimi a scuola, questo vorrà pur dire qualcosa. In realtà, i suoi problemi sono quelli di molti bambini della sua età. E odia il padre non perché qualcuno l’abbia plagiato, ma perché è lui che ha voluto questo processo che gli sta rovinando la vita. Solo per questo».

La causa è arrivata per la prima volta dentro ai tribunali nel 2004, e dopo sei anni probabilmente non è ancora finita qui. Fra denunce e controdenunce varie, ha vissuto pure altre condanne. Questa però è la più pesante di tutte, perché stabilisce che il piccolo «è stato vittima di un amore malato, che lo ha iperprotetto senza permettergli di crescere, come i suoi compagni e i suoi coetanei». Non sappiamo se basterà davvero «a liberare» il bambino, se quando si alzerà in piedi riuscirà a guardare con benevolenza i volti intontiti e sazi degli spettatori, se saprà distinguerli, e capire che l’unica cosa che non porta l’amore è la paura. E’ una verità così semplice che siamo in tanti a non saperla.
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Offline Rita

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Offline Nemo90

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #215 il: Novembre 05, 2011, 22:13:53 pm »
Qualcuno ha letto/ha comprato/ha visto il pezzo Il non-senso delle donne soldato di Ernesto Galli della Loggia su Style, mensile del Corriere? Purtroppo io me lo sono perso.
Starei scrivendo una cosa sulla questione esercito in rosa, e mi farebbe comodo sapere, per sommi capi, di cosa tratta quell'articolo.

Dai pochi dettagli indiretti che colgo dal web, pare che Galli della Loggia potrebbe avere idee più che condivisibili ("sciocco concetto di parità", "la conseguenza di un femminismo che vuole la parità a tutti i costi"...).

Offline Rita

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #216 il: Dicembre 30, 2011, 08:59:43 am »
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/436268/

asti
Cercavano un bandito seriale, quello che nelle ultime settimane ha messo a segno tre colpi ad altrettante farmacie dell’Astigiano. Invece, hanno preso un insospettabile: un piccolo impresario edile, oberato dai debiti. Messo alle strette dagli investigatori della Squadra Mobile, ha subito confessato: «Sono io che ho fatto il colpo alla “San Lazzaro”. Delle altre rapine non so nulla, ma quella, alla vigilia di Natale, l’ho fatta io». E ora si indaga per capire se ci sia sempre lui dietro gli altri colpi

Alto, barba fluente, come un Cristo in croce si è accasciato affranto sulla sedia, in questura, davanti al capo della Mobile Carmine Bagno. Fabrizio Sabatini, 42 anni, detto «Gesù» dagli amici, proprio per quell’aspetto ieratico, si è lasciato andare a un pianto dirotto.

Ne è venuta fuori una storia toccante e a suo modo emblematica, delle difficoltà economiche al tempo della crisi. «Sono al verde, manca il lavoro e non volevo dover licenziare i miei dieci operai. Così ho pensato a come avrei potuto portare a casa qualche soldo. Lo so».

Ed ecco l’idea del colpo. Con un complice, per il momento non ancora identificato. Sabato, nel tardo pomeriggio, si è confuso tra i clienti della farmacia «San Lazzaro», nel popolare quartiere di corso Casale, alla periferia Est della città. Zona trafficatissima.

Nessuno ha fatto caso a quel tipo con la barba, un berretto di lana, che è entrato, ha atteso il suo turno, poi ha estratto un cacciavite, lo ha puntato al farmacista e gli ha intimato: «Fuori i soldi, fai in fretta». Ha arraffato un paio di migliaia di euro dalla cassa, poi è uscito di corsa. Ma da bandito molto «improvvisato» ha commesso una serie di errori. L’auto, pare una vecchia «Marea», guidata dal complice, anziché allontanarsi nel traffico cittadino avrebbe fatto una inversione su una piazzola vicina alla farmacia.

Il titolare, che era uscito di corsa, ha seguito la scena, si è annotato qualche numero della targa e poi ha fornito una descrizione dettagliata agli agenti. E a supportare le indagini, c’erano le immagini della tv a circuito chiuso. L’impianto di videosorveglianza ha registrato ogni mossa del bandito.

Le indagini sono state immediate. Gli agenti sono riusciti a risalire all’auto usata per la fuga, hanno individuato il proprietario che l’aveva lasciata in strada per un ricovero in ospedale ed ha scoperto così che gli era stata rubata. E di lì sono arrivati al rapinatore. Quando sono andati a prenderlo era solo in casa: due stanze, affittate da qualche mese, nel cuore di una piccola frazione, Valleandona, a pochissimi chilometri dal centro.

Sabatini stava lì da solo, da quando si è separato dalla compagna da cui ha avuto tre figlie, di 15, 13 e 6 anni.

Si è lasciato ammanettare senza opporre resistenza. All’inizio ha fatto finta di non sapere, di non capire. Ma, poi, davanti alle prove fornite dagli agenti, è sbiancato.

«L’ho fatto per loro, i miei operai» ha ripetuto più volte. E poi, in lacrime: «Penso alle mie figlie, volevo fare un regalo per Natale a loro. Ma non avevo più nulla, mi sono sentito perso. E ho agito così. Sì, per disperazione. Ma adesso mi sono tolto un peso. So che dovrò pagare per quello che ho fatto, ma la prima cosa che mi tormenta è il pensiero delle mie figlie e dei miei operai senza più lavoro. Chiedo scusa a tutti, ma mi sono trovato solo e non ho più saputo come uscirne».


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Offline falseaccuse

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #217 il: Gennaio 02, 2012, 21:43:28 pm »
http://il-femminismo.blogspot.com/2012/01/fanatismo-e-mistificazione-su-facebook.html Scusate, ma certe porcherie non le reggo: non posso spendere soldi per la connessione internet e poi rovinarmi la serata leggendo certa merda

Offline in vino veritas

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #218 il: Gennaio 02, 2012, 22:23:59 pm »
Tanto è solo una questione di tempo prima che le femministe si trovino nella me..a! :mad:

Online Jason

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #219 il: Gennaio 02, 2012, 23:27:33 pm »
Tanto è solo una questione di tempo prima che le femministe si trovino nella me..a! :mad:

Io spero che vengano riconosciute come alterate psicologicamente.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Offline Rita

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #220 il: Aprile 30, 2012, 20:37:04 pm »
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/452167/

adri e madri sono angosciati dalle over-25 emancipate e single. Appuntamento al parco, appendono un foglietto e aspettano
ILARIA MARIA SALA
shanghai

«Cerchi marito?» chiede con tutta serietà un signore sessantenne, avvicinandosi senza nessuna timidezza.

In qualunque altro posto la domanda sarebbe inopportuna, ma qui non ci si può stupire: siamo all’angolo nord del Parco del Popolo, a Shanghai, dove ogni sabato e domenica pomeriggio dall’una alle cinque si tiene quello che è soprannominato «il mercato dei matrimoni».

I partecipanti sono centinaia, indifferenti alle condizioni meteorologiche. Dei piccoli banchetti consentono di registrarsi con una miniagenzia e per poco più di un euro appendere un foglio con sopra quello che si vuol far sapere al possibile partner: l’età, l’altezza, a volte anche il peso, se si è già stati sposati, da che parte della Cina si proviene, che lavoro si fa e per che salario, se si possiede una casa.

Le mini-agenzie consistono in semplici tavoli, che forniscono spago per attaccare il foglio e la possibilità di laminare la propria richiesta e renderla più resistente alle intemperie. Poi ci sono quelli che fanno da sé: appendono i dati vitali su un ombrello, o passeggiano studiando gli altri avventori del parco, pronti a scambiarsi numeri di telefono e fotografie, che mostrano cauti, un po’ timidi, con molto affetto e inquietudine per la persona che vi è raffigurata.

Perché al mercato dei matrimoni quasi nessuno sta cercando per sé: il fine settimana, infatti, il parco è frequentato da ansiosi genitori di ragazzi, e soprattutto ragazze, in età da marito ma con la testa altrove, che vengono così aiutati - quasi sempre senza esserne al corrente - a convolare a nozze al più presto.

«Mia figlia ha già venticinque anni!» sospira la signora Cai, un donnone allegro con una permanente indiavolata. «Sta per diventare un “avanzo”, e io cerco di darmi da fare per lei. Non sa che sono qui, però, non mi avrebbe mai dato il permesso». E sorride come una bambina che ha appena fatto una marachella.

Un signore che passa e l’ascolta dice che non c’è da meravigliarsi se la situazione è questa: «La colpa, è della politica del figlio unico, così a Shanghai ci sono troppe donne, e mancano gli uomini. In campagna è l’opposto, ci sono milioni di uomini in più, ma un contadino chi se lo sposa? Qui i cartelli sono quasi tutti di donne, non è per niente facile», sospira, mostrando un’inquietudine che sembra eccessiva: sua figlia, in fondo, ha 27 anni. «Appunto!» esclama lui, «non è più giovane. Non è mica come da voi, qui in Cina».

E non ha torto: la pressione sociale nei confronti delle ragazze non sposate ha raggiunto livelli allarmanti, e chi non ha ancora la fede al dito allo scadere dei 25 anni viene messa alle strette dai familiari, dagli amici e dai colleghi, per non parlare dei media nazionali.

«Diventi un avanzo!», ripetono tutti, ormai con nonchalance, come se fosse una parola neutra. Il termine «shengnu» in cinese, letteralmente «donna avanzata», è atroce come in ogni altra lingua, eppure viene utilizzato senza imbarazzo.

Anche dalla Federazione nazionale delle Donne cinesi, un gruppo para-governativo che in teoria dovrebbe difendere i diritti delle donne ma che diffonde invece senza batter ciglio l’imperativo per le ragazze: spicciarsi, lasciar perdere le pretese eccessive, non pensare troppo alla carriera, e darsi da fare a trovar marito.

In un sondaggio pubblicato qualche tempo fa, che ha fatto un certo scalpore, la Federazione chiedeva «Che tipo di donna-avanzo sei?» elencando categorie che, a seconda delle età (dai 25 ai 35), prevedevano la shengnu che combatte», «la shengnu che deve trionfare assolutamente», e quella che è disperata.

Alcune «rare» voci si sono levate per criticare questo modo di definire le donne, ma nessuna di queste sembra aver raggiunto il Parco del Popolo a Shanghai: a 30 anni, una donna che non è ancora né madre né sposa, dice il signor Zhang: «non ha più tempo. Rischia di restare sola per sempre, e di lasciare i suoi genitori senza nipoti».

Una prospettiva amara, paventata come il peggior dei destini possibili, frutto di un modificarsi inarrestabile e rapidissimo della società: «Oggi tutti lavorano così tanto che non hanno tempo per cercarsi un partner, e noi genitori cerchiamo di aiutare un po’, poi diciamo ai figli che abbiamo incontrato un ex collega, o un amico di un amico, che ha un simpatico ragazzo o ragazza e perché non vi incontrate? A volte ne nasce qualcosa di positivo, e questo è tutto quello che conta», dice Zhang, pur senza smettere l’espressione inquieta.

Anche in questo affollato parco si vede fino a che punto i cambiamenti innescati trent’anni fa dalla riforme economiche abbiano scompaginato tutto: il coniuge non si incontra più nell’ambito del lavoro assegnato dal Partito o nel corso delle campagne politiche in matrimonio benedetto dall’unità di lavoro che presiedeva a tutte le scelte personali.

Né esistono più le unioni combinate da sensali indaffarati di un tempo, o il ritmo lento dei primi anni dall’inizio dell’apertura cinese. Nel frattempo le aspirazioni, tanto materiali che romantiche, sono cresciute, i nuovi ideali ribaditi con sicurezza da ragazzi e ragazze globalizzati da Internet e dai social media hanno rivoluzionato le relazioni, portando a una comprensibile confusione.

Per la generazione dei cinquantasessantenni presenti al Parco del Popolo si tratta di incertezze sconsiderate, che non tengono conto del rapido passare degli anni, e così, con quel tranquillo impicciarsi degli affari altrui che era del tutto normale nella Cina della loro generazione, prendono in mano il problema come se a cercare moglie, e soprattutto marito, fossero loro.

A vedere la folla che si assiepa per leggere i volantini appesi in fila, i numeri di telefono che vengono copiati e scambiati, le fotografie di figli e figlie tirate fuori dalle buste, mostrate e rimesse via gelosamente, viene da pensare che tutti questi genitori così pronti a occuparsi dei dettagli più privati della vita dei loro ragazzi, un fine settimana dopo l’altro, qualcuno di adatto potrebbero anche trovarlo.

Zhou Dan, un avvocato di Shanghai che si occupa spesso di divorzi, non ha dubbi: «Davanti a me si presentano solo le coppie che ormai non vanno più d’accordo, ma a Shanghai le storie iniziate al Parco del Popolo sono moltissime. E per la maggior parte, direi che funzionino».
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Offline ilmarmocchio

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« Risposta #221 il: Aprile 30, 2012, 20:46:28 pm »
I contadini nessuna li vuoel.
e allora... si attacchino al tram :blink:

Offline Fazer

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #222 il: Aprile 30, 2012, 21:02:44 pm »
Che tristezza... :cry: