Non so quanto sia in tema quello che sto per dire, ma mi sento di condividerlo.
Quando ho parlato con queste persone, come quando parlo a molte altre, mi capita di pensare a quanto il mio modo di pensare sia tanto "giusto" quando "inadatto". Cerco di spiegarmi. Discutendo con queste amiche mi sono accorto ancora una volta di quanto il pensiero femminista sia radicato nella mente delle persone. Ma il pensiero femminista, quello che vede l'uomo come il soggetto da mettere sempre sotto esame, il soggetto sacrificabile, il soggetto che deve sottostare al volere ultimo della donna; ha radici -ovviamente- nell'evoluzione del comportamento umano.
Le donne hanno da sempre detenuto il potere di decidere con chi accoppiarsi. In molte specie animali, l'evoluzione della specie è stata decisa da quello che noi chiamiamo "pensiero femminile". L'evoluzione del pavone, ad esempio, fino a qualche decennio fa sembrava un'assurdità. I ricercatori si chiedevano: ma come è possibile che un volatile simile si sia evoluto per possedere piume così grandi e sgargianti? Non si sarebbe dovuto estinguere a causa di quella grossa e vistosa coda che funge da richiamo per i predatori?
Alla fine i ricercatori capirono che i pavoni non si erano evoluti con code così ingombranti per caso, ma perché le femmine del pavone hanno l'abitudine a scegliere i pavoni maschi con la coda più lunga e colorata poiché simbolo di buona salute. Ovviamente le pavonesse non possiedono colori sgargianti e code grosse e solo i pavoni maschi devono portare questo "fardello" affinché possano essere scelti da una femmina e quindi riprodursi. La mortalità degli individui maschi è ovviamente maggiore delle femmine che sono meno predate poiché più agili e meno vistose. Gli individui maschi sono orientati al solo scopo di compiacere i gusti femminili e sono stati disposti a sacrificare la loro capacità di sopravvivenza per adempire a questo "nobile" scopo. Le pavonesse hanno avuto e hanno, il potere di decidere chi è adatto e chi no. E ovviamente ciò significa che l'adatto è chi sa dare di più alla femmina.
Da questo semplice esempio è facile capire come, anche per noi, valga la regola del "fardello della coda". Le mie amiche hanno un'ideologia estrema e nettamente femminista che vede l'uomo come parte che deve sopportare, parte colpevole, parte che deve sempre essere al servizio della donna, etc...
Ebbene, seppure a noi questo modo di pensare sembra assurdo e giustamente indesiderabile, per molti altri uomini non è così. Dato che la maggior parte delle donne è, dichiaratamente o meno, femminista, è logico aspettarsi che con il tempo gli uomini più equilibrati e meno servizievoli verranno scartati, lasciando spazio a stirpi di uomini zerbini e donne sempre più arroganti.
Mentre fino a pochi millenni fa la donna selezionava gli uomini principalmente in base alla loro forza fisica e morale e alla loro abilità nel procurare cibo e dipendeva da queste sue capacità, ora tali aspetti sono diventati "sorpassati" e ciò di cui ha bisogno ora la donna cos'è?
Un uomo docile, assolutamente fedele, femminista, accondiscendente, premuroso e dipendente.
E non importa quanto noi ci lamenteremo, gli uomini femministi saranno sempre preferiti nella corsa alla riproduzione: perché hanno quello che le donne ora vogliono.
Quindi la mia previsione è che l'evoluzione porterà a una sempre maggiore perdita di indipendenza e autorità dell'uomo e vedrà la nascita di donne sempre meno accontentabili e rispettose dei loro compagni.
Quindi, dato che l'avvento delle tecnologie e del progresso hanno reso inutili i caratteri maschili per eccellenza (forza d'animo e di corpo, autorità, indipendenza), la donna non ha più bisogno di un uomo con caratteristiche da guerriero, ma necessita solo di un uomo accondiscendente e docile.
Non è che la donna prima conservasse minore potere decisionale... tuttavia, mentre prima prediligeva quasi solo caratteristiche di forza e autorità utili a sopravvivere in ambienti e situazioni estreme, ora ha spostato l'attenzione su caratteristiche principalmente psicologiche, come lo zerbinismo.
Il pensiero zerbino-femminista, la docilità e la dipendenza femminile sono diventati caratteri vincenti nella corsa alla riproduzione. Proprio come le ingombranti, goffe e vistose code dei pavoni maschi. Quindi noi uomini non femministi saremo, sempre più, tagliati fuori.
E proprio come i pavoni maschi, noi saremo condannati a sottostare al volere femminile come genere. E ci porteremo dietro per sempre quella coda pesante, ingombrante e colorata che ci renderà la vita sempre più insopportabile e difficile.
Siamo sicuri che tale prospettiva sia la via migliore per la nostra specie?