certo, è comprensibile che una persona colpita da un grave lutto possa scrivere scemenze
ma quando un sito che vorrebbe porsi come riferimento per tutto un movimento (femminista) riprende tali caxxate, di scusanti ce ne sono poche:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/10/22/lettera-ad-un-assassino-non-pensi-non-esisti/#more-6876Lettera ad un assassino: non pensi, non esisti!
[sommario: su La Repubblica pubblicano la lettera di un tale a cui hanno ammazzato la madre e ferito la sorella, rivolta all'assassino]
dunque il filo del ragionamento è il seguente:
parte dal cogito ergo sum di Descartes -> hai ucciso mia madre e mia sorella perchè non hai pensato al dolore che mi avresti dato (x carità, anche ad altri, ma soprattutto a me
) -> quindi se non pensi non esisti
va bene, posso capire una tale assurdità detta da uno sconvolto dal dolore, ma siamo seri: se chi non pensa non esiste, allora la prossima volta che vedo una femminista le lancio un bel sasso pesante: poiché il sasso non pensa il sasso non esiste, quindi non le ho tirato nulla
ma, ancora + radicalmente: se l'assassino di tua madre non esiste, da chi è stata ammazzata?
Forse tu vuoi dire: io voglio negare che tu esista, quindi io
ti voglio morto! Va bene, è un sentimento comprensibile, anche se non così progressista e civile come tu, forse, vorresti apparire. Ma che sotto un tale ragionamento ci sia una intelligenza un po' troglodita, mi sembra il minimo.
D'altra parte i nazisti una volta ammazzati gli ebrei li bruciavano proprio x farli sparire e negarne radicalmente l'esistenza anche passata. Appunto la soluzione finale: tu non esisti.