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Comunque, la sua motivazione è anche quella di attirare l'attenzione sulla condizione dei disabili con particolare riferimento alla sessualità (ha scritto un libro sull'argomento e partecipa a congressi di andrologia): ciò è certamente lodevole.
Cio' che scrivi sull'auspicabilità di una sessualità più "ampia", bisessuale, lo condivido: anche se in forme limitate e talvolta non condivisibili (come nella Grecia antica), è stata presente in molte società ed è diffusa anche tra le specie animali. Nulla fa ritenere che non sia naturale e sana.
Scelte rigorosamente eterosessuali o omosessuali forse sono principalmente il risultato di forti condizionamenti culturali, alle quali tutti siamo stati sottoposti.
L'utero artificiale, il genitore unico, la coppia genitoriale monosessuale maschile o femminile, lo sperma artificiale mi sembrano tutte aberrazioni di una società che pare abbia completamente perso il senso della realtà e che si stia avviando sulla strada dell'auto annientamento.
beh , non vorrei far il processo alle intenzione ma la questione della sessualità (e dell'istinto di riproduzione) credo abbia avuto un ruolo determinante non solo come ideale politico ma soprattutto come aspirazione personale frustrata nella proposta del donatore.
ognuno si arrangia LEGITTIMAMENTE come può ed a me fa simpatia più che disprezzo.
e spero si apra il dibattito sulla sessualità/genitorialità di chi è affetto da handicap
per quanto riguarda il problema della figura paterna nella storia sono d'accordo ma credo essa sia storicamente inserita in un determinato contesto socio-economico e (quindi) culturale.
l'evoluzione sociale ha reso tale assetto madre/padre non più vincolante.
quel che allora era un obbligo restritto che non si ci poteva permettere di derogare, sostanzialmente o quantomeno ufficialmente, pena la possibile fine della comunità,
oggi non mi pare essere vincolante oggi.
l'individuo può inseguire le proprie aspirazioni con maggiore libertà.
non credo che nella bigenitorialità monosessuale (o nella famiglia poligamica) vi sia un danno verso la prole laddove si viva in un ambiente dove essa non è vista assai negativamente dalla società in cui vive la famiglia e quando essa sia libera scelta dei coniugi.
sui single invece sarei più prudente ma non escluderei a prescindere la cosa anzi.... nel dubbio "farei provare". dico prova perchè il diritto a crescere sano da parte del figlio ha la precedenza sul diritto ad avere un figlio degli adulti.
cmq non credo, almeno per quanto riguarda la genitorialità monosessuale, che questa diventi preponderante nella società.
solo un uomo etero è in grado di sopportare a lungo una donna etero (e viceversa).
se nel sesso è possibile (ed auspicabile secondo me) una maggiore apertura mentale(specie per gli uomini che hanno maggiori pulsioni fisiche),
nei rapporti impegnativi ed duraturi(e pertanto : logoranti) alla fine si deve seguire la propria tendenza più forte pena la fine del rapporto.
in uomini e donne la tendenza prevalente è quella eterosessuale.
la famiglia omosessuale sarà sempre minoritarie nella società quindi nessuna possibilità destabilizzante.
sullo sperma femminile, l'ovulo maschile, l'utero artificiale credo si sia fatta un po' di informazione tendenziosa da parte dei giornalisti presentando quel che è un avanzamento medico come una guerra ideologica tra i sessi.
per due motivi:
1) in realtà i gameti(ovulo,sperma) dal midollo andrebbero innanzitutto e nella maggioranza dei casi a permettere ad uomini (traminte sperma MASCHILE derivato dal midollo dell'uomo) ed in seguito all'ovulo femminile (dervitato dal midollo della donna) di alleviare i problemi di infertilità.
nè più nè meno del fine delle attuali tecniche di stimolazione ormonali.
una questione medica che rimarrà di minoranza e che in realtà serve proprio al presunto sostituito(l'uomo dalla sperma femminile).
stesso dicasi dell'utero artificiale che andrebbe a sanare casi di infertilità e rimarrebbe comunque di nicchia.
2) in qualche modo , lo sperma femminile è stato già sbandierato (ed ancor di più forse verrà sbandierato quando verrà realizzato davvero) con articoli del tipo : MASCHI ADDIO
l'invenzione dell'utero artificiale avrà un effetto simbolico riequlibrante.
o forse un po' disequilibrante rispetto alle donne , visto che le donne tengono alla presunta "sacralità ed unicità" del loro corpo molto più degli uomini.
l'autoreferenzialità femminile in materia ha bisogno di una lezione di umiltà!
secondo me, è da auspicare un
riequilibrio simbolico pro-uomo perchè ,prendendo con le dovute pinze i resoconti storici, la vera diversità tra i rapporti di genere oggi ed in passato è che in passato la società era guidata dagli uomini ed è sopravvissuta nonostante bassi livelli tecnologici
un domani , una società guidata dalle donne potrebbe non assicurare tale sopravvivenza in presenza di qualche variazione ambientale .
inoltre una società a guida femminile (vedasi femministe) non dà indizio di mostrarsi particolarmente "cavalleresca" verso il sesso minoritario socialmente come invece lo furono gli uomini verso le donne quando esse erano minoritarie nella società.
non credo poi ci sarebbe da discutere se si preferisce una donna che, in condizioni di salute ottimale, preferisce portare nel grembo un figlio rispetto ad una che lo affida ad un utero artificiale
(anche se le femministe e le carrieriste, al solito, sarebbero impegnate a propagandarla come "scelta di libertà" e bollare come "costruzione sul corpo delle donne" la libera preferenza maschile verso una donna madre e non una che sceglie il surrogato artificiale)