Autore Topic: Do il mio seme per coppie lesbiche  (Letto 2472 volte)

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Offline Fazer

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Do il mio seme per coppie lesbiche
« il: Ottobre 24, 2010, 10:13:02 am »
http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre_23/seme-lesbiche_212f3550-dea1-11df-99d6-00144f02aabc.shtml
«Do il mio seme per coppie lesbiche»
Due donne senesi accettano l'offerta
L'uomo, un disabile di Cortona, ha aperto un sito web
È disabile, ha 35 anni e ha offerto il proprio seme «a tutte le coppie lesbiche che non possono andare all'estero per avere figli». Due donne senesi hanno raccolto l'invito e ora stanno tentando di avere un figlio. «Non attraverso la procreazione medicalmente assistita - afferma il quotidiano la Nazione che pubblica la notizia - ma semplicemente, secondo natura». È la storia di Gabriele Viti, di Cortona, dove è stato assessore alla cultura, e di Valeria e Diana, secondo i nomi di fantasia che hanno scelto, raccontata proprio dalle due donne nella serata di ieri alla trasmissione «Oltre le differenze» dell'emittente locale Antenna Radio Esse. L'uomo aveva aperto quattro mesi fa il sito www.vogliamoavereunfiglio.org dichiarando di voler offrire il suo seme. «Ho pensato - si legge nella sua pagina web - di poter offrire un'idea a tutte le coppie lesbo che non possono o non vogliono andare all'estero».

 L'ADESIONE - «Quando abbiamo letto dell'appello di Gabriele non ci abbiamo pensato un attimo, gli abbiamo scritto una mail e per fortuna ci ha risposto», dicono nell'intervista alla Nazione le due donne, che stanno insieme da tre anni ma sono impossibilitate per motivi economici a ricorrere alla fecondazione eterologa all'estero. Gabriele Viti è un ragazzo disabile: soffre di una spasticità causata da asfissia neonatale. «Nessun pregiudizio - proseguono le donne -, non abbiamo pensato alla disabilità di Gabriele come un handicap o un fattore di rischio per il figlio che speriamo arrivi. Sappiamo che Gabriele è sano e per noi non è diverso dagli altri». E sulla presenza del padre biologico nella vita del nascituro hanno aggiunto: «Ne abbiamo parlato diverse volte. È una soluzione che valuteremo quando poi sarà il momento». (fonte Ansa)

Mi ha colpito l'ultima frase del servizio:
 
E sulla presenza del padre biologico nella vita del nascituro hanno aggiunto: «Ne abbiamo parlato diverse volte. È una soluzione che valuteremo quando poi sarà il momento».

E' evidentemente una soluzione che valuteranno "tra donne"  :(

Offline Incursore

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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #1 il: Ottobre 24, 2010, 11:49:52 am »
Citazione
«Do il mio seme per coppie lesbiche». Due donne senesi accettano l'offerta.
L'uomo, un disabile di Cortona, ha aperto un sito web

È disabile, ha 35 anni e ha offerto il proprio seme «a tutte le coppie lesbiche che non possono andare all'estero per avere figli». Due donne senesi hanno raccolto l'invito e ora stanno tentando di avere un figlio. «Non attraverso la procreazione medicalmente assistita - afferma il quotidiano la Nazione che pubblica la notizia - ma semplicemente, secondo natura». È la storia di Gabriele Viti, di Cortona, dove è stato assessore alla cultura, e di Valeria e Diana, secondo i nomi di fantasia che hanno scelto, raccontata proprio dalle due donne nella serata di ieri alla trasmissione «Oltre le differenze» dell'emittente locale Antenna Radio Esse. L'uomo aveva aperto quattro mesi fa il sito www.vogliamoavereunfiglio.org dichiarando di voler offrire il suo seme. «Ho pensato - si legge nella sua pagina web - di poter offrire un'idea a tutte le coppie lesbo che non possono o non vogliono andare all'estero». «Quando abbiamo letto dell'appello di Gabriele non ci abbiamo pensato un attimo, gli abbiamo scritto una mail e per fortuna ci ha risposto», dicono nell'intervista alla Nazione le due donne, che stanno insieme da tre anni ma sono impossibilitate per motivi economici a ricorrere alla fecondazione eterologa all'estero. Gabriele Viti è un ragazzo disabile: soffre di una spasticità causata da asfissia neonatale. «Nessun pregiudizio - proseguono le donne -, non abbiamo pensato alla disabilità di Gabriele come un handicap o un fattore di rischio per il figlio che speriamo arrivi. Sappiamo che Gabriele è sano e per noi non è diverso dagli altri». E sulla presenza del padre biologico nella vita del nascituro hanno aggiunto: «Ne abbiamo parlato diverse volte. È una soluzione che valuteremo quando poi sarà il momento».
Fonte:http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre_23/seme-lesbiche_212f3550-dea1-11df-99d6-00144f02aabc.shtml
Senza offesa per chi ha degli handicap, ma un uomo del genere oltre ad essere disabile fisicamente è anche disabile mentalmente!
« Ultima modifica: Ottobre 24, 2010, 11:52:14 am da Jason »

Online Jason

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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #2 il: Ottobre 24, 2010, 11:54:29 am »
Mi farò quattro risate se un giudice menomato, in caso di divorzio della coppia lesbica , addebbitasse il mantenimento al donatore, com'è successo in quel paese di merda chiamato england - aggiungendoci pure " so che non è giusto ma non avevo scelta" però la tentazione di tirare un cazzotto a quel giudice dev'essere fortissima  :cry:-
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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #3 il: Ottobre 24, 2010, 11:55:45 am »
beh, in realtà lui potrebbe anche non fornire il seme se non a  condizioni che lo facciamo partecipare.

ma istinto mi dice che lui vuole e/o si accontenta di avere un figlio biologicamente senza altre pretese (magari solo quella di essere informato o di conoscere il bimbo)
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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #4 il: Ottobre 24, 2010, 12:11:24 pm »
Un uomo può dire "Il seme è mio è lo gestisco io"?

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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #5 il: Ottobre 24, 2010, 13:08:26 pm »
Un uomo può dire "Il seme è mio è lo gestisco io"?

ma certo che può!   nessuno obbliga a donare il seme od aver figli in generale.

il problema è che la voglia di sesso nel genere maschile  e  la concezione della paternità  in ambo i sessi è tale che un uomo disposto a donare , medicalmente o naturalmente, il seme lo si trova sempre.

questo porta però anche a  ridimensionare la presunta forza sbandierata dalle donne in tema di sessualità:  attualmente per una donna sarebbe facilissimo avere figli senza la supervisione maschile .
siamo già, nei fatti, a quel che tecnologicamente sarà in futuro possibile con lo sperma femminile (il corrispettivo maschile non è tanto l'ovulo maschile ma l'utero artificiale) 

eppure ciò non avviene perchè quasi tutte le  donne senza un uomo  non vogliono avere figli sia per il carico di lavoro che esso comporta e non sarebbe gestibile, sia per educazione impartita sia per propria spinta biologica.

per quanto riguarda gli uomini,secondo me,  una quasi totale indipendenza dal ricatto sessuale/uterino femminile si potrà avere solo con un aumento della omosessualità/bisessualità maschile  e con l'invenzione dell'utero artificiale(anche se non avennessie  il suo utilizzo di  massa, la sua realizzazione sarebbe un evento simbolico spartiacque).
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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #6 il: Ottobre 24, 2010, 14:43:30 pm »
«Non attraverso la procreazione medicalmente assistita - afferma il quotidiano la Nazione che pubblica la notizia - ma semplicemente, secondo natura»

cioè ha trovato un modo x scopare? xò, mica scemo...
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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #7 il: Ottobre 24, 2010, 14:51:31 pm »
ma certo che può!   nessuno obbliga a donare il seme od aver figli in generale.

il problema è che la voglia di sesso nel genere maschile  e  la concezione della paternità  in ambo i sessi è tale che un uomo disposto a donare , medicalmente o naturalmente, il seme lo si trova sempre.

questo porta però anche a  ridimensionare la presunta forza sbandierata dalle donne in tema di sessualità:  attualmente per una donna sarebbe facilissimo avere figli senza la supervisione maschile .
siamo già, nei fatti, a quel che tecnologicamente sarà in futuro possibile con lo sperma femminile (il corrispettivo maschile non è tanto l'ovulo maschile ma l'utero artificiale)  

eppure ciò non avviene perchè quasi tutte le  donne senza un uomo  non vogliono avere figli sia per il carico di lavoro che esso comporta e non sarebbe gestibile, sia per educazione impartita sia per propria spinta biologica.

per quanto riguarda gli uomini,secondo me,  una quasi totale indipendenza dal ricatto sessuale/uterino femminile si potrà avere solo con un aumento della omosessualità/bisessualità maschile
 e con l'invenzione dell'utero artificiale(anche se non avennessie  il suo utilizzo di  massa, la sua realizzazione sarebbe un evento simbolico spartiacque).

Ho ascoltato una intervista radiofonica dell'uomo che si è offerto di donare il seme, nella quale afferma di aver fatto preparare dal suoi legale 2 moduli: nel primo dichiara di rinunciare a qualunque diritto legale sull'eventuale figlio, nel secondo la donna dovrà dichiarare che il rapporto è stato consensuale.( video dell'intervista radiofonica a "Oltre le differenze" sul sito gabrieleviti.sitonline.it ). Il secondo modulo mi fa pensare che qualcosa di quello che sta succedendo dal punto di vista legale in Occidente lo abbia capito.
L'offerta del seme è stata rivolta da subito ad una coppia di lesbiche e proprio una coppia ha risposto positivamente. Quindi, in questo caso, il problema di crescere un figlio da sola non si pone. Il problema semmai è un altro: è auspicabile per un bambino essere cresciuto esclusivamente da un genitore(o da  2 "genitori" dello stesso sesso, come in questo caso)?
Questa domanda gli viene esplicitamente posta dall'intervistatrice e ad essa risponde di ritenere preferibile essere allevati da un solo genitore piuttosto che crescere in un istituto; inoltre fa l'esempio di bambini cresciuti male in famiglie tradizionali confrontati ad altri in famiglie con un solo genitore. Il primo punto è totalmente condivisibile: crescere in un istituto non è mai auspicabile. Il secondo mi pare molto più discutibile: è indubbiamente vero che circostanze nella vita anche del tutto involontarie (morte di un genitore ) possono portare a questa situazione, ma ciò non significa che siano ottimali per i figli e possano essere provocate artificialmente. Qui mi pare vi sia da parte sua un accento sull'assicurare un "diritto" alla genitorialità, quando tale diritto non sussiste: semmai c'è un dovere (collettivamente inteso ) alla genitorialità e un diritto del bambino ad essere accolto in un luogo che soddisfi al meglio i suoi bisogni naturali geneticamente determinati.
Non esistono società conosciute nelle quali i figli crescano in famiglie dove non sia presente la figura paterna (anche nelle societa' matrilineari tale funzione è svolta dallo zio materno): evidentemente una saggezza millenaria che la società moderna, nella sua arrogante presunzione, ritiene di poter ignorare.
Comunque, la sua motivazione è anche quella di attirare l'attenzione sulla condizione dei disabili con particolare riferimento alla sessualità (ha scritto un libro sull'argomento e partecipa a congressi di andrologia): ciò è certamente lodevole.

Cio' che scrivi sull'auspicabilità di una sessualità più "ampia", bisessuale, lo condivido: anche se in forme limitate e talvolta non condivisibili (come nella Grecia antica), è stata presente in molte società ed è diffusa anche tra le specie animali. Nulla fa ritenere che non sia naturale e sana.
Scelte rigorosamente eterosessuali o omosessuali forse sono principalmente il risultato di forti condizionamenti culturali, alle quali tutti siamo stati sottoposti.

L'utero artificiale, il genitore unico, la coppia genitoriale monosessuale maschile o femminile, lo sperma artificiale mi sembrano tutte aberrazioni di una società che pare abbia completamente perso il senso della realtà e che si stia avviando sulla strada dell'auto annientamento.

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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #8 il: Ottobre 24, 2010, 15:41:07 pm »

[...]
Comunque, la sua motivazione è anche quella di attirare l'attenzione sulla condizione dei disabili con particolare riferimento alla sessualità (ha scritto un libro sull'argomento e partecipa a congressi di andrologia): ciò è certamente lodevole.

Cio' che scrivi sull'auspicabilità di una sessualità più "ampia", bisessuale, lo condivido: anche se in forme limitate e talvolta non condivisibili (come nella Grecia antica), è stata presente in molte società ed è diffusa anche tra le specie animali. Nulla fa ritenere che non sia naturale e sana.
Scelte rigorosamente eterosessuali o omosessuali forse sono principalmente il risultato di forti condizionamenti culturali, alle quali tutti siamo stati sottoposti.

L'utero artificiale, il genitore unico, la coppia genitoriale monosessuale maschile o femminile, lo sperma artificiale mi sembrano tutte aberrazioni di una società che pare abbia completamente perso il senso della realtà e che si stia avviando sulla strada dell'auto annientamento.



beh ,  non vorrei far il processo alle intenzione ma la questione della sessualità (e dell'istinto di riproduzione) credo abbia avuto  un ruolo determinante non solo come ideale politico ma soprattutto come  aspirazione personale frustrata nella proposta del donatore.
ognuno si arrangia LEGITTIMAMENTE come può ed a me fa simpatia più che disprezzo.
e spero si apra il dibattito sulla sessualità/genitorialità di chi è affetto da handicap


per  quanto riguarda il problema della figura paterna nella storia sono d'accordo ma credo essa sia storicamente inserita in un determinato contesto socio-economico e (quindi) culturale.
l'evoluzione sociale ha reso tale assetto madre/padre  non più vincolante.
quel che allora era un obbligo restritto che non si ci poteva permettere di derogare, sostanzialmente o quantomeno ufficialmente,   pena la possibile fine della comunità,
oggi non mi pare essere vincolante oggi.

l'individuo può inseguire le proprie aspirazioni con maggiore libertà.  
non credo che nella bigenitorialità monosessuale (o nella famiglia poligamica)  vi sia un danno verso la prole laddove si viva in un ambiente dove essa non è vista assai negativamente  dalla società in cui vive la famiglia  e quando essa sia libera scelta dei coniugi.

sui single invece sarei più prudente ma non escluderei a prescindere la cosa anzi.... nel dubbio "farei provare". dico prova perchè il diritto a crescere sano da parte del figlio ha la precedenza sul diritto ad avere un figlio degli adulti.

cmq non credo, almeno per quanto riguarda la genitorialità monosessuale, che questa diventi preponderante nella società.
solo un uomo etero è in grado di sopportare a lungo  una donna etero (e viceversa).
se nel sesso  è possibile (ed auspicabile secondo me) una maggiore apertura mentale(specie per gli uomini che hanno maggiori pulsioni fisiche),
nei rapporti impegnativi ed duraturi(e pertanto :  logoranti)   alla fine si deve seguire la propria tendenza più forte pena la fine del rapporto.
 in uomini e donne  la tendenza prevalente è quella eterosessuale.
la famiglia omosessuale sarà sempre minoritarie nella società quindi nessuna possibilità destabilizzante.  

sullo sperma femminile, l'ovulo maschile, l'utero artificiale credo si sia fatta un po' di  informazione tendenziosa da parte dei giornalisti presentando quel che è un avanzamento medico come una guerra ideologica tra i sessi.

per due motivi:

1)  in realtà i gameti(ovulo,sperma) dal midollo andrebbero innanzitutto e nella maggioranza dei casi a permettere ad uomini (traminte sperma MASCHILE derivato dal midollo dell'uomo) ed in seguito all'ovulo femminile (dervitato dal midollo della donna) di alleviare i problemi di infertilità.
nè più nè meno del fine delle attuali tecniche di stimolazione ormonali.
una questione medica che rimarrà di minoranza e che in realtà serve proprio al presunto sostituito(l'uomo dalla sperma femminile).
stesso dicasi dell'utero artificiale che andrebbe a sanare casi di infertilità e rimarrebbe comunque di nicchia.  


2) in qualche modo , lo sperma femminile è stato già sbandierato (ed ancor di più forse verrà  sbandierato quando verrà realizzato davvero) con articoli del tipo : MASCHI ADDIO
l'invenzione dell'utero artificiale avrà un effetto simbolico riequlibrante.
o forse un po'  disequilibrante rispetto alle donne , visto che le donne tengono alla presunta "sacralità ed unicità" del loro corpo molto più degli uomini.
l'autoreferenzialità femminile in materia ha bisogno di una lezione di umiltà!

secondo me, è da auspicare un riequilibrio simbolico pro-uomo perchè ,prendendo con le dovute pinze i resoconti storici,  la vera diversità tra i rapporti di genere oggi ed in passato è che in passato la società era guidata dagli uomini ed è sopravvissuta nonostante bassi livelli tecnologici
un domani , una società guidata dalle donne potrebbe non assicurare tale sopravvivenza in presenza di qualche variazione ambientale .
inoltre una società a guida femminile (vedasi femministe) non dà indizio di mostrarsi particolarmente "cavalleresca"  verso il sesso minoritario socialmente come invece lo furono gli uomini verso le donne quando esse erano minoritarie nella società.


non credo poi ci sarebbe da discutere se si preferisce una donna che, in condizioni di salute ottimale, preferisce portare nel grembo un figlio rispetto ad una che lo affida ad un utero artificiale
(anche se le femministe e le carrieriste, al solito, sarebbero impegnate a propagandarla come "scelta di libertà" e bollare come "costruzione sul corpo delle donne" la libera preferenza maschile verso una donna madre e non una che sceglie il surrogato artificiale)
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Offline Incursore

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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #9 il: Ottobre 24, 2010, 19:22:15 pm »
cioè ha trovato un modo x scopare? xò, mica scemo...

:rofl1:

Offline mik

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Re: Do il mio seme per coppie lesbiche
« Risposta #10 il: Ottobre 24, 2010, 20:16:02 pm »
Citazione
Ognuno si arrangia LEGITTIMAMENTE come può ed a me fa simpatia
Anche a me. Nell'intervista dice di essere anche disposto a donare semplicemente il seme ma sottolinea che non ci sarebbe niente di tragico nell'avere un rapporto con un disabile.

Citazione
Per quanto riguarda il problema della figura paterna nella storia sono d'accordo ma credo essa sia storicamente inserita in un determinato contesto socio-economico e (quindi) culturale
I sistemi socio-economici sono variati nel corso dell'esistenza della nostra specie, ma in tutti si è sempre riscontrata la presenza della figura paterna. Questo mi induce a ritenere che forse essa risponda ad esigenze di formazione che vanno al di là delle specifiche caratteristiche strutturali di una società. Certo, potrebbe non essere così e il nuovo sistema potrebbe scegliere altre strade. Farei due obiezioni: una determinata scelta può anche essere percorribile ma comportare un danno permanente nel carattere delle persone: gli esseri umani sono in grado di adattarsi a condizioni di vita estreme, ma ciò non significa che esse siano auspicabili. La seconda è che comunque ritengo la società del futuro destinata ad essere molto più simile a quelle del passato (dal punto di vista delle sue basi economiche ) di quanto si sia soliti pensare oggi. E' un discorso che ho già fatto in altre discussioni e non starò a ripetermi, ma ritengo che l'attuale modello avrà vita ( storicamente ) breve.

Citazione
Inoltre una società a guida femminile (vedasi femministe ) non dà indizio di mostrarsi particolarmente "cavalleresca" verso il sesso minoritario socialmente

Se il buon giorno si vede dal mattino...
Alla fine credo però che le cose prenderanno una direzione molto lontana dai "sogni" delle femministe.