In rilievo > Osservatorio sui Femministi

Il Papa: "Sono le donne che guidano i mariti nel cammino di fede"

<< < (3/8) > >>

Red-:
Dimenicate che il Papa, evidentemente, si riferisce alla donna-buona-cristiana e non alla donna in genere, nè tantomento alle femministe.
Del resto come potrebbe una femminista essere buona cristiana!?

Visto dalla giusta angolazione le parole del Papa sono condivisibili. Anche perchè "spesso" non significa "sempre". Anche perchè le sue parole non si fermano alla frontiera italiana, etc, etc. Anche perchè una femminista non fa otto figli, (in genere nn ne fa nemmeno uno)  etc, etc
Io continuo a pensare che siate voi a giudicare in maniera preconcetta. Volete dar addosso alla Chiesa, beninteso che non essendo credente io non ne faccio una questione di "lotta di religione", sia chiaro.
Ma il fatto è che non capisco per quale motivo dar addosso a chi sta dalla nostra parte, sia pur a modo suo. Sul vecchio forum ci sono diverse pagine sull'argomento, Ratzinger in primis si è scagliato con forza contro le femministe; e se cercate in rete, le uniche voci contro il femminismo, prima dei gruppi maschili, erano le voci dei cattolici. Boh, continuo a non capire. :unknown:
Ma non sarà che siamo masochisti, in fondo!? Perchè attaccare in questo modo chi non ci è nemico?




Animus:
Red, il Papa quando dice Uomo, si riferisce sempre all'uomo e la donna.
Quando dice donna, si riferisce, evidentemente, solo alla donna.

Ma insomma, l'uomo avrà o no una sua peculiarità che gli debba essere riconosciuta, almeno dalla Chiesa?
E' o no, l'Uomo, in quanto uomo, rivestito di un compito, almeno uno, e almeno dalla Chiesa, oppure no?

Ecco perchè gli uomini in chiesa non ci vanno più, ma che ci vanno a fare?

Tutto quì.

 

COSMOS1:

--- Citazione da: Rita - Gennaio 04, 2011, 22:08:30 pm --- :D
 va bè insomma... è vero che ognuno di noi dà un senso soggettivo alle parole (le interpreta), però qui... si sente il rumore delle unghie sugli specchi  :lol:

--- Termina citazione ---

Rita: le questioni di religione non sono mai come appaiono e il tentativo di portare il cristianesimo dentro i confini del ragionevole sono la sua tomba. La Bibbia inizia dicendo che la donna è uscita dall'uomo. Se ci fosse scritto che l'uomo è uscito dalla donna, non sarebbe un testo sacro ma al massimo un manuale di ostetricia.

Animus: capisco che nel pieno della battaglia si possa perdere il senso della misura. Ma tu cosa sostieni? che la donna non possa avere alcun ruolo nella storia umana? Che neppure in casi eccezionali possa fare da guida o stimolo o dare suggerimenti all'uomo? Un "generale" non dovrebbe mai perdere il senso dell'orientamento e la visione globale della realtà. Il nostro nemico è il femminismo, non le donne. Alle donne spetta lo stesso spazio, la stessa dignità e le stesse prospettive che spettano agli uomini, con ruoli diversi ma con valori uguali. Negare che le donne possano avere un ruolo è controproducente. E' vero che al momento, nella foga dello scontro, può far comodo. Ma rischia di farci perdere credibilità, e non porta da nessuna parte.



--- Citazione da: Animus - Gennaio 05, 2011, 02:06:40 am ---E' o no, l'Uomo, in quanto uomo, rivestito di un compito, almeno uno, e almeno dalla Chiesa, oppure no?
 

--- Termina citazione ---

vabbè dai, ci sono argomenti che meritano una sola risposta ->  :D

Carlo Zijno:

--- Citazione da: COSMOS1 - Gennaio 05, 2011, 07:07:35 am ---capisco che nel pieno della battaglia si possa perdere il senso della misura. Ma tu cosa sostieni? che la donna non possa avere alcun ruolo nella storia umana? Che neppure in casi eccezionali possa fare da guida o stimolo o dare suggerimenti all'uomo? Un "generale" non dovrebbe mai perdere il senso dell'orientamento e la visione globale della realtà. Il nostro nemico è il femminismo, non le donne. Alle donne spetta lo stesso spazio, la stessa dignità e le stesse prospettive che spettano agli uomini, con ruoli diversi ma con valori uguali. Negare che le donne possano avere un ruolo è controproducente. E' vero che al momento, nella foga dello scontro, può far comodo. Ma rischia di farci perdere credibilità, e non porta da nessuna parte.

--- Termina citazione ---

Concordo perfettamente.  Porre in essere atteggiamenti svalorizzanti ai danni del femminile vuol dire cadere nello stesso errore in cui cadono le femministe: praticare la lotta di classe contro l'altro genere. E questo si tradurrebbe, per l'appunto, in una perdita secca di credibilità.

Ci aggiungo una postilla: Santa Brigida me la sarei sposata anch'io, quella sì che era una donna con due ovaie così.

Carlo

Rita:

--- Citazione da: Red- - Gennaio 05, 2011, 02:02:48 am ---Visto dalla giusta angolazione ...

Io continuo a pensare che siate voi a giudicare in maniera preconcetta....

 Volete dar addosso alla Chiesa, beninteso che non essendo credente io non ne faccio una questione di "lotta di religione", sia chiaro.....





--- Termina citazione ---

va bè... sia chiaro che tra l'attaccare e l'essere critici mi pare ci sia un abisso che visto dalla "giusta" angolazione (cioè in questo caso la mia  :lol:) è evidente.

Spesso vuole dire "sovente, nella maggior parte dei casi". Non certo per poche "sante" ufficialmente canonizzate - quelle sono solo un esempio (e tra l'altro personalmente non mi pare che la considerazione della santa con 8 figli sia molto attinente...di maternità e paternità "responsabile" ne parla anche la Chiesa oggi)

Visto dalla "giusta" angolazione le parole di San Paolo "la donna dev'essere sottomessa all'uomo e l'uomo deve amare la donna"... oggi sono (secondo la Chiesa) "devono amarsi l'un l'altro e sottomettersi l'uno all'altra e l'una all'altro  :D"



"Di fronte a queste affermazioni è vero che Paolo - che ha di fronte a sé l’immagine dei rapporti tra gli sposi che era quella del suo tempo, dove la posizione di inferiorità di solito assegnata alla donna - non sembra cambiare l’ordine esistente, ma introduce un atteggiamento profondamente diverso del marito verso la moglie. Si tratta di esercitare un’autorità che acquista il suo valore solo nel servizio; quindi un’autorità che non può che essere attenta ai bisogni, alle esigenze della moglie, al suo bene spirituale, alle sue idee e proposte per il bene dei coniugi e della famiglia…
Scrive Cantalamessa: «in una società fortemente (e giustamente) consapevole della parità dei sessi, [questa visione di Paolo] sembra inaccettabile. Infatti è vero. Su questo punto san Paolo è, in parte almeno, condizionato dalla mentalità del suo tempo. Tuttavia la soluzione non sta nell’eliminare dai rapporta tra marito e moglie la parola “sottomissione”, ma semmai nel renderla reciproca, come reciproco deve essere anche l’amore. In altre parole, non solo il marito deve amare la moglie, ma anche la moglie il marito; non solo la moglie deve essere sottomessa al marito, ma anche il marito alla moglie. Amore reciproco e sottomissione reciproca. Ma, a guardare bene, è proprio l’esortazione con cui comincia il nostro testo: “Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo”. La sottomissione non è allora che un aspetto e un’esigenza dell’amore. Per chi ama, sottomettersi all’oggetto del proprio amore non umilia, ma rende anzi felici. Sottomettersi significa, in questo caso, tener conto della volontà del coniuge, del suo parere e della sua sensibilità; dialogare, non decidere da solo; saper a volte rinunciare al proprio punto di vista. Insomma, ricordarsi che si è diventati “coniugi”, cioè, alla lettera, persone che sono sotto “lo stesso giogo” liberamente accolto»"



Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa