http://www.corriere.it/esteri/speciali/2010/elezioni-usa-2010/notizie/odonnell-scandalo-mazza_0d3c533a-e35f-11df-b688-00144f02aabc.shtmlAttacco alla «vergine» O'Donnell,
la candidata del Tea Party in Delaware
Un giovane di Filadelfia: «Ad Halloween 2007 cercò di sedurmi vestita da coccinella»
Il sito liberal newyorkese Gawker ha pubblicato una testimonianza anonima di un ragazzo di 25 anni di Filadelfia intitolata «La mia avventura di una notte con Christine O’Donnell». Il ragazzo dice di aver passato la notte tre anni fa con la candidata repubblicana al Senato del Delaware appoggiata dai Tea Party, single e cattolica, oggi 41enne, che si è detta contraria alla masturbazione («È peccato») e al sesso non finalizzato alla procreazione. Oltre alla domanda «la puoi chiamare avventura se non siete andati fino in fondo?», la storia ha suscitato un’ondata di proteste sia da destra che da sinistra in favore di O’Donnell e contro il sito Gawker.
LA VICENDA -
Era Halloween, anno 2007. Christine era in visita da una zia che sta a Filadelfia e dalla quale il ragazzo e i suoi amici affittano un appartamento. Christine e un’amica hanno bussato alla sua porta e gli hanno chiesto se potevano indossare i loro costumi di Halloween nel suo bagno perché la zia dormiva (erano le otto di sera). Christine è venuta fuori travestita da coccinella (Gawker pubblica le foto). Poco dopo «le due donne, che chiaramente avevano bevuto, stavano sedute sul divano, birra in mano, cercando di convincere me e i miei amici a unirci a loro per la serata in città». L’amica della O’Donnell – vestita da pirata – era assai più timida. Invece, Christine, a detta del ragazzo era «aggressiva». E lui – che guarda caso aveva un costume da boyscout nell’armadio – si unisce a loro. Dopo cinque birre, lei gli chiede di tornare al suo appartamento. Finiscono sul divano, poi a letto, ma una volta nudi, lei gli dice d’essere vergine e di voler restare tale. Lui perde interesse. (Insomma, fin qui niente di che...) 
«ATTACCO SESSISTA E MISOGINO» -
La campagna elettorale della O’Donnell non ha negato la veridicità della storia, ma l’ha condannata come un attacco sessista (cosa?) 
che «distrae dalle vere questioni politiche che contano». Diversi lettori e media americani a destra e a sinistra, oltre all'Organizzazione nazionale delle donne (Now) sono d’accordo e lo considerano
un attacco «sessista e misogino» contro tutte le donne in politica. (non ci credo...) 
Tracy Clark-Flory su Salon scrive di odiare Gawker perché la costringe a difendere la candidata al Senato che appare adesso «assai più vicina a tutte le donne», «umana e persino piacevole». Meghan McCain, la figlia dell’ex candidato repubblicano alla presidenza, pur sottolineando di non essere una fan della O’Donnell, scrive su Twitter: «Wow Gawker.
Questo è esattamente il motivo per cui le donne in questo Paese non vogliono fare politica. È un post vile e disgustoso».
(ecco...) 
IPOCRISIA - Qualcuno sottolinea che ci sono altri modi «non misogini» per mostrare l’ipocrisia della O’Donnell e le contraddizioni tra ciò che predica e ciò che fa;
altri invece leggono nella storia la prova che davvero è determinata a restare vergine.
(lol) ll giornale newyorchese Village Voice prende in giro il ragazzo pubblicando una parodia della sua testimonianza, che evidenzia quanto sia pieno di sé, codardo per essersi tagliato fuori anche dalle immagini nonché inquietante con quel costume da boyscout nell’armadio.
Le stesse proteste si erano scatenate contro un sito conservatore che alcune settimane fa ha pubblicato una foto in cui Krystal Ball, candidata democratica alla Camera in Virginia dallo strano nome (vero) «sfera di cristallo», appariva vestita da Babbo Natale mentre succhiava un dildo rosso attaccato al naso del fidanzato (anche qui, che spessore politico...) 
, travestito da cervo (già cornuto in partenza...) 
. Risultato? Ha replicato che la società deve accettare che donne della sua generazione fanno esperienze sessuali, e che immagini e rivelazioni di questo genere finiranno con l’emergere online se loro competono per ruoli pubblici.
Su Facebook, è stata proclamata un’icona del «femminismo della generazione Facebook». (minchia anche questa ci mancava...) 
Insomma, qualsiasi cazzata diventa subito un attacco sessista e misogino, immediatamente esteso "a tutte le donne"...
Mi sa che non ce la faccio già più...
